Attore teatrale e cinematografico italiano.
Trasferitosi con la famiglia a Roma nel 1933, fin da ragazzo ebbe la fortuna di
frequentare l'ambiente cinematografico e nel 1941 esordì sul grande schermo con
La corona di ferro di Alessandro Blasetti, seguito da
I bambini ci
guardano (1943) di Vittorio De Sica. Iscrittosi alla facoltà di Economia e
Commercio, calcò le scene con i gruppi del Centro Universitario Teatrale e nel
1948 entrò nella compagnia teatrale di Luchino Visconti, acquisendo una notevole
fama con le sue interpretazioni in
Un tram che si chiama desiderio
(1949),
Morte di un commesso viaggiatore (1951),
La locandiera
(1952),
Le tre sorelle (1952). Parallelamente si impose all'attenzione
del pubblico e della critica con pellicole che lo rivelarono adatto alla
delicata introspezione di un cinema che stava a metà strada tra il Neorealismo e
la commedia all'italiana:
I miserabili (1948) di Riccardo Freda;
Domenica d'agosto (1950) e
Le ragazze di Piazza di Spagna (1952)
di Luciano Emmer;
Cronache di poveri amanti (1954) di Carlo Lizzani;
Giorni d'amore (1954) di Giuseppe De Santis, che gli valse il Nastro
d'Argento come migliore attore protagonista;
Peccato che sia una canaglia
(1954) e
La fortuna di essere donna (1955) di Alessandro Blasetti;
Le
notti bianche (1957) di Luchino Visconti, Nastro d'Argento come migliore
attore protagonista;
I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli. Attore
dotato di grande versatilità, ottenne la piena affermazione sul piano
internazionale con
La dolce vita (1960) di Federico Fellini, con cui
vinse il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista. Dal proficuo
sodalizio con Fellini sarebbero nati, in seguito, numerosi film di successo:
Otto e mezzo (1963),
La città delle donne (1980),
Ginger e
Fred (1985) - David e Nastro d'Argento come migliore attore protagonista -,
Intervista (1987). La recitazione intensa di Mastroianni e la
straordinaria capacità di rendere personaggi autoironici furono valorizzate da
molti registi italiani nelle loro opere. Marco Ferreri lo scelse come
protagonista dei suoi film per molti anni, chiamandolo a recitare in
Break-up (1965),
La cagna (1972),
La grande abbuffata
(1973),
Non toccare la donna bianca (1974),
Ciao maschio (1978),
Storia di Piera (1983). Ettore Scola richiese la partecipazione di
Mastroianni in
Dramma della gelosia (1970) - per cui fu premiato come
migliore attore a Cannes -,
Una giornata particolare (1977),
La
terrazza (1980),
Il mondo nuovo (1983),
Maccheroni (1985),
Che ora è? (1989) - per cui fu insignito della Coppa Volpi. La
filmografia di Mastroianni comprende inoltre
Il bell'Antonio (1960) di
Mauro Bolognini;
La notte (1961) di Michelangelo Antonioni;
Divorzio
all'italiana (1961) di Pietro Germi, con cui vinse il Golden Globe e il
Nastro d'Argento;
I compagni (1963) di Mario Monicelli;
Matrimonio
all'italiana (1964) di Vittorio De Sica;
Che? (1972) di Roman
Polanski;
Allonsanfan (1974) dei fratelli Taviani;
La pelle (1981)
di Liliana Cavani;
Enrico IV (1984) di Marco Bellocchio;
Oci
Ciornie (1987) di Nikita Michalkov, per cui fu premiato come migliore attore
a Cannes e ottenne il David e il Nastro d'Argento come migliore attore
protagonista;
Miss Arizona (1987) di Pál Sándor;
Stanno tutti bene
(1990) di Giuseppe Tornatore;
Verso sera (1990) di Francesca Archibugi,
Nastro d'Argento come migliore attore protagonista;
Un due tre stella
(1993) di Bernard Blier, che gli valse la Coppa Volpi come miglior attore non
protagonista;
Di questo non si parla (1993) di María Luisa Bemberg;
La
vedova americana (1993) di Beeban Kidron;
Sostiene Pereira (1995) di
Roberto Faenza, tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Trabucchi, che gli valse
il David come migliore attore protagonista;
Tre vite e una sola morte
(1996) di Raoul Ruiz;
Viaggio al principio del mondo (1997) di Manoel de
Oliveira. Nel corso della sua carriera artistica Mastroianni ricevette numerosi
premi e riconoscimenti: il premio come migliore attore a Cannes (1972), il David
speciale alla carriera (1983), il premio alla carriera al Festival del cinema
europeo di Berlino (1988), il Leone d'Oro alla carriera al Festival del cinema
di Venezia (1990), il César alla carriera (1993) (Fontana Liri, Frosinone 1924 -
Parigi 1996).
Marcello Mastroianni