MALCOLM X

Pseudonimo di Malcolm Little. Agitatore e teorico rivoluzionario statunitense. Figlio di un pastore battista e di un'immigrata di Grenada (entrambi i genitori avevano aderito alla Universal Negro Improvement Association, il movimento pan-africanista di liberazione dei neri), a sei anni visse la tragedia della morte del padre, assassinato da membri del Ku Klux Klan. Trascorsa la gioventù nei ghetti di Detroit e New York, nel 1946 fu arrestato per una rapina e condannato a dieci anni di carcere, di cui sette scontati. L'esperienza del carcere fu per lui fondamentale: studiò da autodidatta e venne a contatto con il movimento "Nazione dell'Islam" diretto da Elijah Muhammad, che predicava il separatismo dei neri dai bianchi, denunciava il razzismo della religione cristiana e attribuiva all'Islam il compito di lottare contro la droga, il tabacco, l'alcool e ogni forma di vizio. Liberato nel 1952, Malcom X divenne strettissimo collaboratore di Muhammad. Durante gli anni del suo impegno all'interno della "Nazione dell'Islam", l'organizzazione assunse una consistenza nazionale e raccolse l'adesione di migliaia di neri in tutto il Paese. Nel 1963 Malcom X si distaccò dalla "Nazione dell'Islam" e fondò l'"Organizzazione dell'unità afro-americana", un nuovo movimento politico laico che non rinnegava, però, il richiamo alle radici islamiche. I viaggi effettuati in Europa, in Medio Oriente e in Africa gli permisero di diffondere le sue idee, che si fondavano sul desiderio di internazionalizzare il problema dei neri, cercando intese con Paesi arabi, soprattutto africani, ed ex colonie, per creare un'azione comune. Dopo essere scampato a due attentati, nel 1965 fu assassinato mentre teneva una conferenza a New York. La sua morte è avvolta nel mistero: a tutt'oggi non è chiaro se fu opera di appartenenti alla "Nazione dell'Islam", all'FBI o alla malavita organizzata (Omaha, Nebraska 1925 - Harlem, New York 1965).

 

 

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