Attrice cinematografica e teatrale italiana. Frequentata
l'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, dal 1929 al 1932 recitò nella compagnia
teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passò alla rivista, divenendo
presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavorò con
Vittorio De Sica, i fratelli De Rege, Olga Villi, Gino Cervi, Carlo Ninchi,
Totò. Esordì in ambito cinematografico nel 1935 in La cieca di Sorrento
di Nunzio Malasomma, seguito da Teresa Venerdì (1941) di Vittorio De
Sica, Campo de’ Fiori (1943) di Mario Bonnard, L’ultima
carrozzella (1944) di Mario Mattoli, Quartetto pazzo (1945) di Guido
Salvini. La sua completa rivelazione si ebbe con il film neorealista Roma
città aperta (1945) di Roberto Rossellini, col quale ebbe una burrascosa ma
intensa relazione; in questa pellicola, che le valse il Nastro d'Argento, la
Magnani si rivelò una straordinaria attrice drammatica nella parte di Pina,
popolana romana che viene uccisa dai nazisti mentre tenta di raggiungere il
camion sul quale il suo uomo, partigiano, sta per essere deportato. Antidiva per
eccellenza, da allora la Magnani è diventata una figura chiave del Neorealismo
italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana
focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei
valori genuini di un’Italia minore. Tra i film successivi citiamo:
L'onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa, secondo Nastro d'Argento;
Amore (1948) di Roberto Rossellini, terzo Nastro d'Argento;
Bellissima (1951) di Luchino Visconti, quarto Nastro d'Argento; La
carrozza d'oro (1952) di Jean Renoir; La rosa tatuata (1955) di
Daniel Mann, premio Oscar per l'interpretazione; Suor Letizia di Mario
Camerini (1956), quinto Nastro d'Argento; Nella città l'inferno (1956) di
Renato Castellani; Mamma Roma (1962) di Pier Paolo Pasolini; Roma
(1972) di Federico Fellini. Nei primi anni Settanta interpretò quattro film per
la televisione scritti e diretti da Alfredo Giannetti: La sciantosa
(1970), 1943: un incontro (1970), ...Correva l’anno di grazia 1870
(1971), L’automobile (1972) (Roma 1908-1973).