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Attualita - LENDL, IVANTennista cecoslovacco, naturalizzato statunitense. Originario di una famiglia di tennisti (sua madre fu numero 2 della Cecoslovacchia, suo padre fu un discreto giocatore e nel 1990 fu designato presidente della Federazione Tennis cecoslovacca), da juniores si aggiudicò l'Orange Bowl, il torneo di Wimbledon e gli Internazionali di Francia e d'Italia. Passato al professionismo (1978), nel 1980 condusse la Cecoslovacchia alla conquista dell'unica Coppa Davis della sua storia. Da allora, costruendosi con allenamenti massacranti, diete all'avanguardia, terapie psicologiche per migliorare la tenuta mentale, scalò la classifica mondiale di cui raggiunse il vertice nel 1984, rimanendovi fino al 1987 per 270 settimane di cui 157 consecutive (un record di continuità rimasto tuttora imbattuto). Tennista ottimo nel servizio e nel rovescio, che aveva tuttavia nel diritto e nel passante lungolinea tirato in corsa le sue armi migliori, fu un esempio di come con la perseveranza, la volontà e lo spirito di sacrificio, accompagnati comunque da un talento tennistico eccezionale, si possono ottenere risultati di rilievo. Nel palmares del ceco, che in carriera vinse complessivamente 94 tornei, figurano 3 Roland Garros (1984, 1986, 1987), 3 US Open (1985, 1986, 1987), 2 Australian Open (1989, 1990), 5 Masters (1981, 1982, 1985, 1986, 1987). L'unico rimpianto di una carriera eccezionale fu la mancata conquista di Wimbledon, torneo di cui Lendl raggiunse la finale nel 1986 e nel 1987, perdendo rispettivamente contro Boris Becker e Pat Cash. Meticoloso e scrupoloso fino all'ossessione (cambiava racchetta ogni cambio palle; per l'incordatura della sua racchetta si fidava solo di un certo Boswort, che gli spediva gli attrezzi in tutto il mondo per posta aerea), fu sempre attento ai ritrovati della tecnica, adottando, ad esempio, per primo i polsini tergi-sudore su misura. Ritiratosi dalle competizioni nel 1992, si dedicò al golf (n. Ostrava 1960).
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