Regista cinematografico giapponese. Dopo aver intrapreso
gli studi di pittura, nel 1936 comincị a lavorare nell'industria
cinematografica, dedicandosi alla regia dal 1943. L'originalità del suo talento
venne alla ribalta nel 1948 con il film L'angelo ubriaco, tragica sintesi
del disorientamento morale e sociale del dopoguerra. Ottenne fama mondiale con
Rashomon (1950), dramma sulla difficile ricerca della verità, premiato
con il Leone d'Oro al Festival di Venezia. Il suo prestigio venne consolidato da
I sette samurai (1954). Nei suoi film Kurosawa si ispiṛ spesso a opere
letterarie, ma con costante riferimento alla vita reale e alla tradizione del
popolo giapponese. Crẹ anche una sua originalità di linguaggio ricorrendo a un
montaggio ardito, che alterna frenetici movimenti di macchina con scene di
prolungata staticità. Tra i suoi film, notevoli sempre per qualità visive e
impostazione drammaturgica, si ricordano: L'idiota (1951), Vivere
(1952), Cronaca di un vivente (1955), Il trono di sangue (1957),
La fortezza nascosta (1958), I bassifondi (1958),
Barbarossa (1964), Sanjuro (1967), Do-deska-den (1971),
Dersu Uzala (1975, premio Oscar), Kagemusha - L'ombra del
guerriero (1980), Ran (1985), Sogni (1990), Rapsodia in
agosto (1991), Madadayo - Il compleanno (1993). Nel 1990 ricevette
l'Oscar alla carriera (Omori, Tokyo 1910 - Setagaya, Tokyo 1998).