Uomo politico cecoslovacco. Nato in Slovacchia, emigrò
con la sua famiglia in Unione Sovietica all'età di quattro anni. Tornato in
Slovacchia nel 1938, entrò nelle file del Partito comunista clandestino slovacco
e nel 1944-45 combatté nella resistenza contro la Germania nazista. Compiuti gli
studi giuridici a Bratislava, fu nuovamente in URSS (1955-58), dove si laureò
presso il Collegio politico del Comitato centrale del PCUS. Funzionario (1949)
del Partito comunista slovacco e membro del comitato centrale (1958-70), fu tra
i maggiori oppositori della politica di Novotny: nel 1968 gli successe nella
carica di primo segretario del Partito comunista, lanciando la sfida verso il
vecchio gruppo dirigente. Protagonista della primavera di Praga, nel 1969 venne
sostituito da Husak alla segreteria del partito e nel settembre successivo fu
allontanato anche dal presidium e dalla presidenza dell'Assemblea federale.
Inviato come ambasciatore in Turchia, venne richiamato nel 1970, anno in cui fu
espulso dal partito. In seguito ai rivolgimenti politici del 1989 che portarono
alla presidenza della Repubblica il massimo esponente del dissenso ceco, Vaclav
Havel, Dubcek venne designato presidente dell'Assemblea federale del Parlamento;
fu riconfermato nella carica nel 1990. Morì in seguito a un incidente stradale
(Uhrover, Slovacchia 1921 - Praga 1992).