Quarantaduesimo presidente degli Stati Uniti
d'America. Iscrittosi alla Georgetown University, dove fu sostenitore attivo del
movimento contro la guerra in Vietnam, proseguì gli studi di Giurisprudenza a
Oxford, in Inghilterra, e si laureò nel 1972 a Yale, nel Connecticut. Tornato in
Arkansas, nel 1972 entrò in politica nel Partito democratico cercando, senza
successo, di conquistare un seggio alla Camera dei rappresentanti. Fu
governatore dell'Arkansas dal 1978 al 1980 e, successivamente, dal 1982 al 1992.
Espressione del desiderio di rinnovamento diffuso fra i diversi strati sociali
di un Paese in piena recessione economica, nel novembre 1992 Clinton fu
designato presidente degli Stati Uniti. Il suo programma in materia di politica
interna previde una serie di misure contro la disoccupazione e il deficit
pubblico e un controllo della spesa sanitaria; in tema di politica estera e
sicurezza, riorganizzò il bilancio per la difesa, così da ottenere
contemporaneamente il graduale blocco degli approvvigionamenti nucleari e
l'acquisizione di fondi per finanziare la rinascente economia statunitense, e
favorì il miglioramento dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia di Boris
Elstin, con il quale si incontrò al Vertice di Vancouver del 1993. Clinton firmò
inoltre la ratifica del NAFTA, il trattato commerciale tra Stati Uniti, Canada e
Messico per la libera circolazione di merci e capitali tra i tre Stati. Conseguì
un grande successo in politica estera giocando un ruolo decisivo nel processo di
pace in Medio Oriente: nel settembre 1993 Arafat firmò alla Casa Bianca, con il
premier israeliano Rabin, uno storico trattato di pace che prevedeva l'autonomia
dei territori occupati e nel 1994, a Washington, Rabin e re Husain di Giordania
suggellarono il trattato di pace fra i loro Paesi, ufficialmente in guerra da 46
anni. Nel processo di pacificazione nella ex Jugoslavia, Clinton intraprese una
delicata mediazione, conclusasi con l'Accordo di Dayton (1995). Il successo
personale del presidente in politica estera venne offuscato, negli anni del suo
mandato, da una serie di scandali (la vicenda politico-immobiliare di
Whitewater, le speculazioni finanziarie della moglie Hillary) che misero a
repentaglio la possibilità di una rielezione nelle presidenziali del 1996.
Ciononostante, Clinton fu designato nuovamente presidente, con il 50% dei voti
favorevoli. Ma nel 1997 fu coinvolto nel cosiddetto Sexgate (relativo alla sua
condotta sessuale) e nel 1998 fu chiamato a deporre sulla relazione intrattenuta
con una stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky, divenendo il primo
presidente degli Stati Uniti a testimoniare di fronte a un Gran Giurì. Nel suo
ultimo anno di presidenza (2000), Clinton sostenne il proprio vice, Al Gore,
candidatosi per i democratici nelle elezioni di quell'anno, e la moglie Hillary,
eletta senatrice dello Stato di New York nelle stesse consultazioni. Alla
presidenza degli Stati Uniti gli successe George W. Bush nel novembre 2000. Nel
2004 venne pubblicata la sua autobiografia, dal titolo
My life (n. Hope,
Arkansas 1946).
Bill Clinton