Pittore russo naturalizzato francese. Dopo aver studiato
presso il pittore Pen nella città natale, frequentò la scuola di Protezione
delle Belle Arti di Mosca, presso il pittore antiaccademico Bakst. Un primo
soggiorno parigino dal 1910 al 1914 lo mise in contatto con il Fauvismo e il
Cubismo, contribuendo a consolidare in lui quelle intuizioni, ancora informi,
che gli erano nate a Mosca. Sempre a Parigi ebbe modo di entrare in contatto con
le personalità più vivaci e stimolanti del mondo artistico del tempo, tra cui
Modigliani, Max Jacob, Soutine, Apollinaire, Delaunay. Nel 1914 rientrò in
Russia per rimanervi fino al 1922, condividendo in prima persona tutta la dura
ed eccitante esperienza della Rivoluzione, che sarebbe stato uno dei momenti di
maggiore lucidità nella vicenda dell'artista, attraverso la quale giunse a
definire con notevole chiarezza una precisa scelta politica, non priva di
conseguenze nei successivi sviluppi in campo più strettamente artistico. Nel
1919, infatti, nel pieno della lotta politica, pubblicò un opuscolo dal titolo
La rivoluzione nell'Arte, edito a Vitebsk, nel quale appare insistente il
richiamo a quei valori della tradizione popolare e a quel mondo di diseredati al
quale evidentemente Chagall sentiva di appartenere. Dopo la Rivoluzione tornò a
Parigi, restandovi sino al 1941. Tutta la sua produzione di questo periodo è
caratterizzata da figure dal significato a volte sconcertante, per cui non è
chiaro se si tratti di simboli, di sogni, di allegorie, o di tutte queste cose
contemporaneamente, legate soltanto dall'elemento cromatico: mucche, fiori,
ragazze, animali, elementi architettonici, sagome di pupazzi spaziano sulle
superfici dei quadri secondo un ordine sparso. Eppure, in questa apparente
disarticolazione di forme, che suggerisce una sensazione di incongruenza, ogni
opera presenta una rara compattezza formale e compositiva, secondo
un'impostazione rigidamente architettonica, per la quale ogni forma trova la
propria ragione di esistere in quanto complementare a tutte le altre. Un altro
elemento è predominante nelle opere di Chagall: il levitare di figure e cose
sospese, in uno spazio del tutto irreale e fantastico. Durante l'occupazione
nazista Chagall si rifugiò negli Stati Uniti, dal 1941 al 1948, affinando
ulteriormente la sua arte. Tornato in Francia riprese la propria instancabile
attività nella quiete di St. Paul de Vence. Oltre che alla pittura, Chagall si
dedicò anche alla grafica, sebbene questo sia uno degli aspetti meno conosciuti
della sua produzione, con risultati notevolissimi: adottando procedimenti
grafici di vario genere, Chagall attuò un imponente numero di incisioni, in
parte di sapore autobiografico, per l'opera Mein Leben edita a Berlino
nel 1923 e per Ambrois Vollard. Inoltre ricordiamo le 96 tavole per illustrare
le Anime morte di Gogol e le magnifiche litografie in bianco e nero per
le favole di La Fontaine. Realizzò inoltre le vetrate di una sinagoga di
Gerusalemme e il soffitto dell'Opéra di Parigi, ispirandosi a nove opere e
balletti celebri, tra cui: Alla Russia, agli asini e agli altri, I tre
acrobati, Mazzo di fiori, Parigi attraverso la finestra, Il
circo, Compleanno (Vitebsk 1887 - St. Paul de Vence 1985).