BERRUTI, LIVIO

Atleta italiano. Originario di una famiglia della buona borghesia piemontese, si avvicinò allo sport al liceo Cavour di Torino, appassionandosi in particolare all'atletica. Dedicatosi inizialmente al salto in alto, approdò poi alla velocità. Dotato di caviglie esplosive, nel 1957 eguagliò il primato italiano dei 100 m (10"04) appartenente a Orazio Mariani e l'anno seguente lo abbassò di un decimo: il 10"03 gli valse anche il primato mondiale juniores. Nel 1959 eguagliò (20"8) e poi migliorò (20"7) il primato nazionale dei 200 m, specialità su cui decise di puntare in vista delle Olimpiadi del 1960. Ai Giochi di Roma Berruti riuscì nella straordinaria impresa di precedere i tre favoriti statunitensi, eguagliando, con il tempo di 20"5, il primato mondiale. Per l'Italia si trattò della prima vittoria olimpica nella corsa veloce: prima di allora nessuno sprinter era stato in grado di accedere a una finale dei Giochi. In seguito, solo Pietro Mennea riuscirà a eguagliarlo. A Roma Berruti prese parte anche alla staffetta 4x100 m (insieme a Sardi, Ottolina e Colani), che sfiorò la medaglia di bronzo, ma stabilì comunque il nuovo record italiano (40"0). Dopo l'exploit ai Giochi del 1960, la carriera dello sprinter piemontese attraversò fasi alterne, perché Livio continuò a considerare l'atletica una passione piuttosto che un lavoro. Alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 si piazzò quinto nei 200 m, primo bianco e primo europeo, mentre con la staffetta 4x100 m arrivò settimo, portando il record nazionale a 39"3. Il 1968 fu l'ultima annata disputata ad alto livello da Berruti, che con la 4x100 m ai Giochi di Città del Messico ritoccò nuovamente il record nazionale, portato a 39"2. Dopodiché, soffrendo di frequenti tendiniti, decise di chiudere la carriera agonistica (n. Torino 1939).

 

 

eXTReMe Tracker

Shiny Stat

free counters