BERLINGUER, ENRICO

Uomo politico italiano. Proveniente da una famiglia della borghesia di tradizioni risorgimentali e socialiste, aderì ancora studente al Partito Comunista (1943). Trasferitosi a Roma, nel 1945 entrò a far parte del Comitato centrale del PCI. Segretario della Federazione Giovanile Comunista (1949), dal 1950 al 1953 occupò anche la carica di presidente della Federazione Mondiale della Gioventù democratica, viaggiando nei Paesi comunisti dell'Europa orientale. Responsabile di diversi settori del PCI, durante gli anni Sessanta consolidò la sua esperienza salendo ai vertici del partito: dopo la morte di Togliatti (1964) diventò segretario regionale del Lazio e membro dell'Ufficio politico; nel 1968 venne eletto per la prima volta deputato e l'anno seguente assunse la vice-segreteria accanto a Luigi Longo; nel 1972 fu designato segretario generale. In questa veste guidò i comunisti italiani all'autonomia da Mosca (lo "strappo"), nonché all'elaborazione di una strategia integralmente democratica, stabilita di comune accordo - almeno per un certo periodo - con i partiti fratelli spagnolo e francese, rinnovando all'interno la linea tradizionale di collaborazione con le masse cattoliche (eurocomunismo; compromesso storico) (Sassari 1922 - Padova 1984).
Enrico Berlinguer


 

 

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