ALLENDE GOSSENS, SALVADOR

Uomo politico cileno. Laureato in Medicina, fin da giovane svolse un'intensa attività politica all'interno della sinistra, che gli procurò numerosi arresti. Tra i fondatori del Partito socialista cileno (1933), nel 1952 venne nominato leader del FRAP (Fronte di azione popolare), che riuniva socialisti e comunisti. Ministro della Salute Pubblica nel 1942, senatore nel 1945 (divenne poi presidente del Senato), nel 1970 fu eletto presidente della Repubblica. Con il fine di effettuare in Cile un passaggio al Marxismo nel rispetto delle istituzioni democratiche, Allende stilò un programma di governo che prevedeva la lotta al latifondo e la nazionalizzazione delle miniere, delle banche e delle imprese per limitare l'intromissione degli interessi statunitensi nell'economia cilena. Questi provvedimenti, che scatenarono la violenta reazione della classe borghese cilena e degli Stati Uniti, ebbero come conseguenza la cessazione dell'erogazione di crediti esteri e l'interruzione degli investimenti di capitali stranieri: l'inflazione crebbe a livelli vertiginosi, i prezzi rincararono pesantemente e i beni di consumo di prima necessità cominciarono a scarseggiare. Osteggiato sia dai ceti medi, sia dalla parte più estremista del FRAP che pretendeva interventi ancor più radicali verso sinistra, Allende attuò numerosi rimpasti di governo nell'inutile tentativo di rendere più stabile l'ordine sociale. Nel 1973 permise l'ingresso dei militari al governo, convinto che l'esercito potesse fungere da garante delle istituzioni. Ma le forze armate, comandate dal generale Augusto Pinochet e appoggiate dai servizi segreti statunitensi, instaurarono una dittatura militare. Durante il golpe Allende fu assassinato (Santiago del Cile 1908-1973).

 

 

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