Google

La Divina Commedia di Dante Alighieri Purgatorio Canto XXX.

Link utili:

Note al canto

LA DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri (PURGATORIO) - CANTO XXX

Quando il settentrïon del primo cielo,
che né occaso mai seppe né orto
né d'altra nebbia che di colpa velo, (3)

e che faceva lì ciascuno accorto
di suo dover, come 'l più basso face
qual temon gira per venire a porto, (6)

fermo s'affisse: la gente verace,
venuta prima tra 'l grifone ed esso,
al carro volse sé come a sua pace; (9)

e un di loro, quasi da ciel messo,
'Veni, sponsa, de Libano' cantando
gridò tre volte, e tutti li altri appresso. (12)

Quali i beati al novissimo bando
surgeran presti ognun di sua caverna,
la revestita voce alleluiando, (15)

cotali in su la divina basterna
si levar cento, ad vocem tanti senis,
ministri e messaggier di vita etterna. (18)

Tutti dicean: 'Benedictus qui venis!'
e fior gittando e di sopra e dintorno,
'Manibus, oh, date litia plenis!'. (21)

Io vidi già nel cominciar del giorno
la parte orïental tutta rosata,
e l'altro ciel di bel sereno addorno; (24)

Spot

Spot

e la faccia del sol nascere ombrata,
sì che per temperanza di vapori
l'occhio la sostenea lunga fïata: (27)

così dentro una nuvola di fiori
che da le mani angeliche saliva
e ricadeva in giù dentro e di fori, (30)

sovra candido vel cinta d'uliva
donna m'apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva. (33)

E lo spirito mio, che già cotanto
tempo era stato ch'a la sua presenza
non era di stupor, tremando, affranto, (36)

sanza de li occhi aver più conoscenza
per occulta virtù che da lei mosse,
d'antico amor sentì la gran potenza. (39)

Tosto che ne la vista mi percosse
l'alta virtù che già m'avea trafitto
prima ch'io fuor di puerizia fosse, (42)

volsimi a la sinistra col respitto
col quale il fantolin corre a la mamma
quando ha paura o quando elli è afflitto, (45)

per dicere a Virgilio: 'Men che dramma
di sangue m'è rimaso che non tremi:
conosco i segni de l'antica fiamma'. (48)

Spot

Spot

Ma Virgilio n'avea lasciati scemi
di sé, Virgilio dolcissimo patre,
Virgilio a cui per mia salute die'mi; (51)

né quantunque perdeo l'antica matre,
valse a le guance nette di rugiada
che, lagrimando, non tornasser atre. (54)

«Dante, perché Virgilio se ne vada,
non pianger anco, non pianger ancora;
ché pianger ti conven per altra spada». (57)

Quasi ammiraglio che in poppa e in prora
viene a veder la gente che ministra
per li altri legni, e a ben far l'incora; (60)

in su la sponda del carro sinistra,
quando mi volsi al suon del nome mio,
che di necessità qui si registra, (63)

vidi la donna che pria m'appario
velata sotto l'angelica festa,
drizzar li occhi ver' me di qua dal rio. (66)

Tutto che 'l vel che le scendea di testa,
cerchiato de le fronde di Minerva,
non la lasciasse parer manifesta, (69)

regalmente ne l'atto ancor proterva
continuò come colui che dice
e 'l più caldo parlar dietro reserva: (72)

Spot

Spot

«Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice.
Come degnasti d'accedere al monte?
non sapei tu che qui è l'uom felice?». (75)

Li occhi mi cadder già nel chiaro fonte;
ma veggendomi in essa, i trassi a l'erba,
tanta vergogna mi gravò la fronte. (78)

Così la madre al figlio par superba,
com' ella parve a me; perché d'amaro
sente il sapor de la pietade acerba. (81)

Ella si tacque; e li angeli cantaro
di sùbito 'In te, Domine, speravi';
ma oltre 'pedes meos' non passaro. (84)

Sì come neve tra le vive travi
per lo dosso d'Italia si congela,
soffiata e stretta da li venti schiavi, (87)

poi, liquefatta, in sé stessa trapela,
pur che la terra che perde ombra spiri,
sì che par foco fonder la candela; (90)

così fui sanza lagrime e sospiri
anzi 'l cantar di quei che notan sempre
dietro a le note de li etterni giri; (93)

ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre
lor compartire a me, par che se detto
avesser: 'Donna, perché si lo stempre?', (96)

Spot

Spot

lo gel che m'era intorno al cor ristretto,
spirito e acqua fessi, e con angoscia
de la bocca e de li occhi uscì del petto. (99)

Ella, pur ferma in su la detta coscia
del carro stando, a le sustanze pie
volse le sue parole così poscia: (102)

«Voi vigilate ne l'etterno die,
sì che notte né sonno a voi non fura
passo che faccia il secol per sue vie; (105)

onde la mia risposta è con più cura
che m'intenda colui che di là piagne,
perché sia colpa e duol d'una misura. (108)

Non pur per ovra de le rote magne,
che drizzan ciascun seme ad alcun fine
secondo che le stelle son compagne, (111)

ma per larghezza di grazie divine,
che sì alti vapori hanno a lor piova,
che nostre viste là non van vicine, (114)

questi fu tal ne la sua vita nova
virtüalmente, ch'ogne abito destro
fatto averebbe in lui mirabil prova. (117)

Ma tanto più maligno e più silvestro
si fa 'l terren col mal seme e non cólto,
quant' elli ha più di buon vigor terrestro. (120)

Spot

Spot

Alcun tempo il sostenni col mio volto:
mostrando li occhi giovanetti a lui,
meco il menava in dritta parte vòlto. (123)

Sì tosto come in su la soglia fui
di mia seconda etade e mutai vita,
questi si tolse a me, e diessi altrui. (126)

Quando di carne a spirto era salita,
e bellezza e virtù cresciuta m'era,
fu' io a lui men cara e men gradita; (129)

e volse i passi suoi per via non vera,
imagini di ben seguendo false,
che nulla promession rendono intera. (132)

Né l'impetrare ispirazion mi valse,
con le quali e in sogno e altrimenti
lo rivocai: sì poco a lui ne calse! (135)

Tanto giù cadde, che tutti argomenti
a la salute sua eran già corti,
fuor che mostrarli le perdute genti. (138)

Per questo visitai l'usco d'i morti,
e a colui che l'ha qua sù condotto,
li preghi miei, piangendo, furon porti. (141)

Alto fato di Dio sarebbe rotto,
se Letè si passasse e tal vivanda
fosse gustata sanza alcuno scotto
di pentimento che lagrime spanda». (145)

NOTE AL CANTO XXX

(1-12) Quando il settentrïon, ecc.: «Come si chiama settentrione il gruppo delle sette stelle dell'Orsa maggiore, che illuminano la parte settentrionale del nostro cielo, così il poeta chiama settentrione il gruppo de' sette accesi candelabri. Intendi: quando quella settemplice fiaccola del primo cielo (vale a dire dell'Empireo, onde scese), la quale mai non tramontò né risurse, né fu oscurata da altro velo che da quello della colpa, per la quale Adamo ed Eva furon cacciati dal paradiso terrestre, ecc.» (F.); e che faceva, ecc.: «Il qual settentrione lì in quel luogo insegnava a tutti quegli spiriti il cammino o il fermarsi, allo stesso modo che il settentrione più basso (cioè quello del nostro emisfero) lo insegna a qualunque nocchiero regola il timone della nave per venire a porto, ecc.» (F.); fermo s'affisse: si fermò; la gente verace: i ventiquattro seniori. V. canto preced., v. 83; a sua pace: al fine de' suoi desiderj; un di loro: Salomone; quasi da ciel messo: quasi inviato a nome di tutti; Veni, sponsa, ecc.: Nel Cantico de' Cantici, d'onde è tratto il passo, veni è veramente ripetuto tre volte: Verni de Libano, sponsa mea, veni de Libano, veni 13-21. al novissimo bando: «all'ultimo suono delle trombe»
(13-21) All'ultima intimazione del giudizio universale, di ripigliare il proprio corpo; caverna: sepoltura; alleluiando: alzando in cantici di lode a Dio la nuova voce, rivestita insieme colle membra. Il Cesari: «Alleluiando la voce da lor rivestita; cioè cantando alleluia con la voce de' corpi da lor rivestiti. Pigliar la voce per organo vocale e parlante, ovvero per gola, non è tramutamento nè ardire nuovo nè strano al nostro poeta, al quale nelle metafore sue spesso basta la somiglianza delle cose, non solamente non piena, ma lontana, e assai piccola... Il verbo alleluiare è poi tutto dantesco. Egli disse al XII, 88 dell'Inf.: Tal si partì da cantare alleluia, ed adopera osannare, Par., XXVIII, 94: lo sentiva osannar di coro in coro». Altri: «alleviando, alleggerendo li corpi loro; imperocché risusciteranno con le doti della sottigliezza, della agilità, della impassibilità e della chiarezza» (B.); basterna: «carro guarnito» (F.). Il Bl.: «voce latina; propr.: lettiga a ruote»; ad vocem tanti senis; alla voce di un tanto vecchio, cioè di Salomone; ministri: Salmo 102: Angeli... ministri ejus; Tutti dicean: 'Benedictus qui venis!', ecc.: Tutti quegli Angeli dicevano: Benedetto tu, che vieni, e gettando fiori sopra e intorno al carro, soggiungevano: Spargete gigli a piene mani. «Benedictus, qui venis, la quale cosa fu detta a Cristo da' Judei, quando entrò in Gerusalemme in sull'asina (Matt., XXI, 9)» (B.). «Qui i santi lo cantano forse al grifone, simbolo di Gesù, o meglio, forse a Beatrice, che or ora apparirà (vv. 31-32)» (F.); fior gittando, ecc.: «di sopra al grifone et intorno, gittando fiori, come gittonno li Judei a Cristo li rami dell'ulivo e le palme per terra e li loro vestimenti sotto li piedi delli animali, et anco portavano in mano li rami e le palme» (B.); Manibus oh date, ecc.: Aen., VI, 884.
(22-39) rosata: di roseo colore, pe' vapori sollevatisi per la sciolta rugiada; e l'altro ciel: il resto del cielo; di bel sereno adorno: «tutto sereno» (B.); e la faccia del sol: «la spera del sole» (B.); ombrata: «nubilosa» (B.); per temperanza di vapori: il Buti: «dei vapori umidi, che s'erano levati, e contemperavano lo lume eccessivo»; lunga fiata: lungo tempo. «Al sole così velato agguaglia la sua Beatrice col velo» (Ces.); che da le mani angeliche saliva: che dalle mani degli Angeli era gettata in alto ed intorno alla mistica donna; dentro e di fori: «dentro e attorno al carro» (F.). «Dalla parte d'entro e dalla parte di fuori era di fiori la detta nuvola» (B.); cinta: la testa; d'uliva: «d'una ghirlanda d'ulivo di sopra al bianco velo ch'ella avea in testa, e che andava in fin giù ai piedi» (B.); sotto verde manto: «sotto lo mantello verde, ch'avea sopra la gonnella, la quale finge che fosse vermiglia, di color fiamma viva, di colore rosso, com'è la fiamma viva, cioè accesa» (B.). Dante veste Beatrice dei colori della Vergine Maria. «Il proprio abito della Vergine è una tunica stretta, rossa, con lunghe maniche, e sopra un mantelletto azzurro. Negli antichi dipinti, i colori sono pallidi e delicati, ed ella è sempre velata» (Mrs. Jameson). «Quanto bella e gloriosa maestà! In mezzo al fioccar su e giù di quei fiori, ella si stava vestita di rosso come fiamma: sugli omeri un manto verde; dal capo le cadea candido velo dinanzi, sopravi una corona d'oliva» (Ces.); E lo spirito mio, ecc.: «Dice che lo spirito suo, non ostante che da tanto tempo (da dieci anni, cioè dalla sua morte) non avesse ricevuto lo scrollamento che lo solea far tremare e venir meno dello stupore a tanta bellezza, senza vedere degli occhi suoi più di quello che il velo gli concedea, per occulta virtù, che mosse da lei, si sentì ridestare le antiche fiamme» (Ces.); sanza de li occhi aver più conoscenza, ecc.: «per essere ella velata, non avea ravvisato chi quella donna si fosse, né egli avea potuto distinguere altro che il colore delle vestimenta di lei» (F.).

Spot

Spot

(40-48) ne la vista: negli occhi. Altri: per la vista, al solo vedere le forme della incognita donna; prima ch'io fuor di puerizia fosse: S'innamorò di Beatrice a nove anni, e la puerizia dura fino ai quattordici; col rispitto: «con quell'atto, ovvero riguardamento, tra affannato ed affettuoso, con che il bambolo si volta alla madre nel suo pericolo» (Ces.); conosco i segni: Aen., IV, 23: Agnosco veteris vestigia flammae.
(49-66) scemi - di sé: privi di sé. Dice scemi, perché con Dante era tuttavia Stazio; die' mi: mi die', mi diedi, affidai; né quantunque perdeo, ecc.: Né tutte quante le delizie del Paradiso terrestre che Eva perdé, e ch'io aveva davanti agli occhi, poterono impedire alle mie guance asciutte di lagrime che non tornassero atre di pianto; Dante: parla Beatrice; perché: per causa che; ancora: «così tosto» (Ces.); per altra spada: «per altro colpo di iustizia che per questo» (B.). Per altro colpo più pungente; e questo sono le follie di che tra poco Beatrice lo riprenderà; la gente che ministra, ecc.: la gente che presta servigio nell'altre navi, che sono sotto il suo comando. Il Buti: «Che ministra, cioè serve: cioè la ciurma che remiga, e fa li servigi che s'appartegnano a loro»; a ben far l'incora: le fa animo a fare il suo dovere con le parole e con la sua presenza; di necessità: Intorno al parlar di sé, vedi Conv., I, 2; velata sotto l'angelica festa: velata dalla nuvola de' fiori, che festivamente spargeano gli Angeli; vidi... drizzar li occhi: vidi all'atto della faccia drizzar, ecc.
(67-78) cerchiato da le fronde di Minerva: «circondata di fronde d'ulivo, lo quale è consecrato a Minerva» (B.); non la lasciasse, ecc.: «benché quel velo la velasse e coprisse sicché manifestamente non si potea vedere, io pur vidi ch'ella drizzò li occhi inverso di me» (B.); regalmente: realmente. «A modo di re; imperò che costume è dei re di parlare altamente et aspramente» (B.); ne l'atto, ecc.: all'apparenzia di fuori superba e sdegnosa» (B.); come colui che dice, ecc.: «come colui che incomincia a dire, e poi al di rieto riserba lo corruccio» (B.) e serba all'ultimo la più acerba rampogna; Guardaci, ecc.: «avvisaci: ben sono quella a cui tu ti desti prima, io sono Beatrice, la quale tu tanto amasti prima, e poi ti partisti da me e destiti altrui; ben sono essa; paioti da essere stata lassata? Si de' intendere che Beatrice sia la Santa Scrittura o la Teologia» (B.); Come degnasti, ecc.: come mai ti degnasti di venire a questo monte? Non sapevi tu forse che qui l'uomo è felice? detto ironicamente. «Come t'hai tu fatto degno meritevolmente di venire al monte del Purgatorio? Ben lo sapevi che in questo luogo e l'omo bene avventuroso e beato, e però non ci de' venire nimo (nessuno), che prima non se ne faccia degno con la confessione della bocca, con la contrizione del cuore e satisfazione dell'opera: come te n'hai tu fatto degno?» (B.); Li occhi mi cadder giù, ecc.: «Stava volto inverso 'l fiume, e vergognandosi, abbassò la fronte, e li occhi andonno giù nel fiumicello; pone lo fonte per lo rivo» (B.); i trassi a l'erba: «levai li occhi dall'acqua et arrecaili a' miei piedi a veder l'erba, la qual non mi rendea l'imagine mia» (B.).
(80-84) d'amaro, ecc.: «La riprensione la quale venne da riprensione dura, mi seppe d'amaro» (B.); li angeli: ch'erano di sopra da lei e d'intorno; In te, Domine, speravi, ecc.: «Questo è lo salmo XXX, che incomincia: In te, Domine, speravi, non confundar in aeternum: in iustitia tua libera me; nel quale David, parlando a Dio in estasi di mente, dimostra la speranza ch'elli avea nella misericordia di Dio; e dice che cantonno infino a quel verso, che dice: Non conclusisti me in manibus inimici: statuisti in loco spatioso pedes meos: imperò che da quel verso inanti non è a proposito suo: imperò che non parla della speranza che 'l peccatore de' avere nella misericordia di Dio: ma pone la confessione del peccato suo» (B.).

Spot

Spot

(85-99) tra le vive travi: «tra li vivi abeti, de' quali poi, quando sono tagliati, se ne fa travi; mentre che sono ritti nella selva viveno di vita vegetabile» (B.). Travi per alberi è in Virg. e in Ovidio, Metam., VIII, 130: Sylva frequens trabibus. «Sulla cima crebbero quei magnifici pini, che diedero al distretto di Massa l'epiteto di Trabaria, da' travi che son di là tratti pei palazzi di Roma» (Denistoun in Lf.); per lo dosso d'Italia: «per lo monte Appennino, che è lo dosso e la schiena d'Italia» (B.). «Quasi spina dorsale d'Italia, si stende pel suo mezzo dall'Alpi a Reggio in Calabria» (T.); si congela: «si piglia insieme ed assodasi, come ghiaccia» (B.); soffiata: «percossa dal soffio» (F.). «Cacciata dal vento che più l'addensa» (Ces.); stretta: Ovidio: Ventis glacies adstricta. Altrove: «Stretta di neve» (Ces.); da li venti schiavi: «che vegnano dalla Schiavonia (rispetto all'Italia)» (B.). Venti boreali; in se stessa trapela: «trapassa dentro da sé et isdura quella che è indurata dentro e falla risolvere» (B.). «E' dipinto al vivo il gocciar che (la neve) fa dentro da sé, risolvendosi in acqua» (Ces.); pur che... spiri: purché mandi vento quella terra affricana, che talvolta perde l'ombra. «In alcune regioni dell'Africa, comprese fra i Tropici, i corpi nell'ora meridiana non gettano ombra» (F.). «Loca ascia, così grecamente detti da Plinio (II, 73), cioè senz'ombra: dove il sole, essendo a piombo sul capo, gitta l'ombra ne' piedi; cioè non disegna alcuna figura in terra, - sì che par, ecc.: sì che quello spirare o quel vento par simile al fuoco, che liquefà la candela» (F.); fui sanza lacrime e sospiri: «perch'io era congelato per la paura della divina iustizia» (B.); notan sempre: «cioè cantano: notare è nel canto seguitare le note, cioè li segni del canto, che si fanno nel libro del canto» (B.); de li eterni giri: «de' cieli, che girano sempiternalmente» (B.); ne le dolci tempre: «ne' dolci canti che feceno li Angiuli» (B.). Petr.: «Né mai in sì dolci o in sì soavi tempre Risonar seppi gli amorosi guai, ecc.»; compartire a me: avermi compassione. Somma: «Non diminuisce il gaudio degli Angeli per questo, che diconsi compatire ai mali nostri»; perché sì lo stempre?: «perché con coteste aspre riprensioni tu l'arrechi a disperazione, e rompi la sua costanzia?» (B.); lo gel: la paura; spirito e acqua fessi: «si convertitte in fiato et in lagrime, per la speranza che mi venne dalle parole angeliche» (B.); con angoscia: «con dolore della mente» (B.).

100-108) in su la detta coscia: «in su la coscia sinistra della Chiesa, che è la parte punitiva della iustizia» (B.). Vedi verso 61. «Latinamente fu adoperato coxa per l'angolo interno del confine del campo assegnato a sepolcro. Coscia del ponte, disse Giovanni Villani il fianco del medesimo che ponta contro alla terra» (Ces.); a le sustanze pie: agli Angeli pietosi di me. «Pietoso è chi ha compassione all'appenato» (B.); Voi vigilate, ecc.: voi vegliate nell'eterna luce così, ecc.; eterno die: Dies qui occasum nescit; notte: «oscurità d'ignoranza» (B.); sonno: «concupiscenzia dei diletti carnali e mondani» (B.); non fura: «non tolle latentemente» (B.); passo, ecc.: «Non perdete veruna cosa che in tempo avvegna, anco (anzi) le sapete tutte» (B.). Il Cesari: «Voi, per la conoscenza vostra sempre viva e attuosa, non avete bisogno di ammonimento di cosa che non sappiate; ché tutto vedete in Dio, e non ne perdete briciolo: il bisogno grande l'ha colui che piagne di là, acciocché, conosciuto suo errore, non pigli dolore eguale alla colpa»; è con più cura - che m'intenda colui, ecc.: è più che altro diretta a farmi intendere da colui che piange di là dal ruscello, ecc.; perché sia colpa e duol, ecc.: «perché risponda lo dolore e la contrizione alla colpa commessa» (B.). Petr.: «Gir di pari la pena col peccato».

Spot

Spot

(109-117) per ovra de le rote magne: «per influsso delle sfere celesti» (F.). «Queste spere con le sue rivoluzioni hanno a producere quaggiù, come seconde cagioni, diversi effetti, secondo le coniunzioni delle stelle» (B.). «Questo è l'oroscopo cioè l'affrontamento diverso delle stelle nell'ora del nascere di ciascun uomo; il quale credeano produrre in lui non le libere operazioni, ma il temperamento, l'indole ed ingegno o buoni o rei, secondo la lor figura. V. Purg., XVI, 67 e segg.» (Ces.); ciascun seme: ciascun che nasce; secondo le stelle, ecc.: secondo la costellazione che al momento della nascita domina nel cielo; larghezza: «abbondanza di grazie divine concedute a lui» (B.); che sì alti vapori, ecc.: le quali al loro scendere e piovere su di noi tengono modi sì soprannaturali, che il nostro intelletto neppur si avvicina a comprenderli; fu tal: «sì fatto e sì bene disposto» (B.); nova: giovanile; virtualmente: «potenzialmente, secondo la sua buona disposizione dell'anima e del corpo» (B.); ogni abito destro: virtuoso. «Ogni buona dottrina» (B.); fatto... prova: «Far prova. Allignare e provenir bene, detto degli alberi, e dicesi anche provare» (Ces.).
(118-120) silvestro: salvatico; col mal seme e non colto: «del mal seme - quando vi si semina tristo seme e non si lavora come si de'» (B.); vigor terrestro: vigore, o forza naturale a produrre.
(121-126) Alcun tempo, ecc.: Pel poco tempo ch'io vissi; il sostenni col mio volto: «con la mia piacevolezza» (B.); in dritta parte volto: «volto inverso la parte virtuosa» (B.); Sì tosto come in su la soglia fui, ecc.: «Dante divide la vita umana in quattro parti (Conv., IV, 24): adolescenza, gioventù, senettù o vecchiezza, e senio. E parlando della prima, ciascun savio, ei dice, s'accorda ch'ella dura infino al venticinquesimo anno. Ora Beatrice morì d'anni ventiquattro e tre mesi, e però ella qui dice: Sì tosto come in su la soglia fui di mia seconda etade, fui per entrare nella mia secondaetà» (F.).
(127-132) Quando di carne a spirto era salita: Quando di corporea e mortale io era fatta spirito immortale. Morì il 9 ottobre 1290; i passi suoi: «le sue affezioni» (B.); per via non vera: per la via sinistra dei vizj; imagini di ben, ecc.: «Boezio: Haec vel imagines veri boni, vel imperfecta quaedam dare bona mortalibus videntur» (B.); rendono intera: «mantengono, osservano. Boezio: Quod si neque id valent efficere quod promittunt, bonisque pluribus carent nonne liquido falsa in eis beatitudinis species deprehenditur?» (B.).
(133-145) Né l'impetrare, ecc.: Né mi valse l'avergli impetrato da Dio sante ispirazioni. «Spirazione è immissione subita di volontà ardente nella mente di virtù e di buone opere, fatta da Dio» (B.); argomenti: rimedj; corti: inefficaci - insufficienti; uscio de' morti: vale a dire il Limbo, ch'è posto sul limitare dell'Inferno, ove Beatrice discese per pregar Virgilio di volere farsi guida a Dante. «Delli infernali, li quali sono morti a Dio» (B.). Purg., XXIII, 122: de' veri morti; piangendo: Inf. II, 116: li occhi lucenti lacrimando volse Alto fato, ecc.: L'alto decreto, l'alta disposizione di Dio sarebbe violata. «L'ordine fatale, che depende dalla provedenzia di Dio» (B.); tal vivanda: l'acqua che fa dimenticare il peccato; sanza alcuno scotto, ecc.: senza alcun compenso d'un pentimento che induca a lagrimare. Scotto è la quota che ognuno paga per un desinare a comune, e si aggiusta a vivanda. Il Buti: «Fosse gustata, fusse assaggiata da costui senza pagamento. Alcuna volta scotto si piglia per la vivanda, ed alcuna volta per lo pagamento».

Spot

Spot

Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z

Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z

Spot

Spot

Google

C p i l eMail_to_trapaninfo.it f w

gbm w3c ^up^

Web Trapanese eXTReMe Tracker

TP Comuni

Copyright (c) 2002 -   trapaninfo.it home disclaim

w

WhatsApp-Chat

Ultima modifica :