IL TEATRO FRANCESE
Negli anni Cinquanta
nacque in Francia, e più propriamente a Parigi, il
Teatro
dell'assurdo ad opera di Eugène Ionesco (Bucarest 1912 - Parigi
1994), Samuel Beckett (Dublino 1906 - Parigi 1989) e Arthur Adamov (Kislovodsk,
Caucaso 1908 - Parigi 1970). Questi autori rivoluzionarono la drammaturgia
tradizionale e la concezione stessa del teatro. Nei loro drammi, infatti, gli
autori non presentano un intrigo costruito attorno ai personaggi, e non si
servono della rappresentazione teatrale per presentare o discutere una tesi.
Scopo del teatro dell'assurdo è mettere lo spettatore di fronte
all'assurdità della vita umana, vissuta angosciosamente perché non
ha nessuno scopo e nessun significato. Sul palcoscenico la scenografia è
ridotta all'essenziale e il dialogo consiste solo in brevi scambi di battute,
volti a dimostrare l'impossibilità di comunicare con gli altri. I
personaggi non rappresentano alcuna realtà sociale; spesso non hanno
neanche un nome.
Eugène IonescoLe opere
più rappresentative del
teatro dell'assurdo sono
Ping-pong
di Adamov (1955),
Aspettando Godot (1953) di Beckett e
La cantatrice
calva di Ionesco (1950). Altri autori le cui problematiche si possono
ricondurre al teatro dell'assurdo sono Jean Tardieu (St. Germain-de-Joux, Ain
1903 - Créteil 1995) e Jean Genet (Parigi 1910-1986).
IL TEATRO DELL'ASSURDO: ASPETTANDO GODOT
Aspettando Godot è la storia di
un'attesa: i due protagonisti, Vladimir ed Estragon, due vagabondi, aspettano un
personaggio misterioso, Godot appunto. Non sanno chi egli sia, né quando
o come possa manifestarsi, ma, soprattutto, non sanno che fare nel tempo che
dovranno trascorrere aspettando. Nella strada spoglia e desolata in cui
stazionano i due protagonisti passano, nell'arco di due giorni, alcuni
personaggi: Lucky, uno strano vecchio tenuto al guinzaglio dal suo padrone,
Pozzo, che lo vuole vendere ed un ragazzo che, freddamente, annuncia ogni sera
che Godot non è potuto venire ma che verrà certamente l'indomani.
Nel secondo atto Lucky diventerà cieco e Pozzo muto come molti altri
personaggi di Beckett, spesso costretti a vivere privati della libertà di
movimento e addirittura dell'uso dei sensi. Alla fine della commedia i due
personaggi stanno ancora aspettando Godot, ma si è ormai capito che la
loro attesa durerà tutta una vita e sarà tanto inutile quanto
vana, quasi a significare l'impossibilità, per l'uomo moderno, d'arrivare
a vivere una vita vera, senza essere una piccola rotella di un enorme meccanismo
che, come sembra volerci suggerire Beckett, gira a vuoto, senza nessun senso o
valore profondo. Rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1953 con la regia
di Roger Blin, dopo molti rifiuti da parte di direttori di teatri,
Aspettando
Godot procurò subito a Beckett fama internazionale facendolo
diventare uno dei maggiori esponenti del teatro dell'assurdo.
IL TEATRO INGLESE
Seguace delle tematiche del
teatro
dell'assurdo in Gran Bretagna fu Harold Pinter (n. Hackney, Londra 1930),
che nei suoi drammi si concentra sull'analisi delle nevrosi dell'uomo
contemporaneo. Sempre negli anni Cinquanta un contributo al rinnovamento delle
tematiche teatrali venne dal movimento dei
Giovani Arrabbiati, che
reagiva al conformismo della società e del pubblico e all'immobilismo
della cultura inglese contemporanea. L'opera più importante di questo
movimento è
Ricorda con rabbia (1956) di John Osborne (n. Londra
1929), in cui le frustrazioni di un giovane intellettuale diventano il simbolo
della situazione di disagio dei giovani nel secondo dopoguerra. Oltre ad Osborne
appartiene, tra gli altri, alla corrente dei
Giovani Arrabbiati Arnold
Wesker (n. Londra 1932). Fra i drammaturghi contemporanei inglesi vanno anche
ricordati Peter Shaffer (n. Liverpool 1926) e Tom Stoppard (n. Zlin, Repubblica
Ceca 1937).
IL TEATRO DI LINGUA TEDESCA
I problemi del dopoguerra e l'inserimento dei
reduci nella società sono i temi del dramma
Fuori, davanti alla
porta (1947) di Wolfgang Borchert (Amburgo 1921 - Basilea 1947), con cui
inizia una nuova stagione del teatro tedesco: ora vengono analizzate le colpe
del nazismo e la responsabilità dei singoli e della collettività
nei confronti della guerra. Ricordiamo soprattutto i drammi
Tempo degli
innocenti e
Tempo dei colpevoli (1961) di Siegfried Lenz (n. Lyck,
Prussia orientale 1926),
Il vicario (1963) e
Soldati (1967) di
Rolf Hochhuth (n. Eschwege 1931); Marat-Sade (1964) e L'istruttoria (1965) di P.
Weiss (1926-82). Il teatro svizzero di lingua tedesca ha i suoi due principali
rappresentanti in Max Frisch (n. Zurigo 1911) e F. Dürrenmatt (n.
Konolfingen 1921).
IL TEATRO AMERICANO
L'attività teatrale in America nel
Settecento e nell'Ottocento consistette soprattutto nella rappresentazione dei
classici del repertorio europeo. Le prime opere di autori americani risalgono
alla seconda metà del XVIII sec. e sono la tragedia
Il Principe dei
Parti (1767) di Thomas Godfrey (Filadelfia 1736 - Wilmington 1763) e la
commedia
Il contrasto (1787) di Royall Tyler (Boston 1757 - Brattleboro
1826), in cui sono presenti elementi della cultura settecentesca europea. Per
avere un'opera veramente originale bisogna arrivare agli inizi del Novecento con
la rivelazione di Eugene O'Neill (New York 1888 - Boston 1953). Il teatro di
O'Neill riesce infatti a fondere la lezione di Ibsen e di Strindberg con i miti
della cultura classica e con la varietà di esperienze dell'autore dando
un ritratto simbolico dell'America del suo tempo. Le principali figure teatrali
del secondo dopoguerra sono Tennessee Williams (Columbus, Mississippi 1914 - New
York 1983), Arthur Miller (n. New York 1915) ed Edward Albee (n. Washington
1928).