I COMPUTER PORTATILI O NOTEBOOK
Un tipo particolare di
personal, la cui diffusione è in grande aumento, è quello dei
computer portatili o Notebook, cioè personal delle dimensioni di una
piccola valigetta, con prestazioni pari a quelle di un normale PC che possono
funzionare in qualsiasi posto grazie alle batterie ricaricabili (possono essere
alimentati a rete o a batterie); un parametro importante per la scelta, quindi,
è la durata delle batterie.
Per prolungare l'autonomia delle
batterie S necessario contenere il consumo di energia; per questo motivo, in
genere, vengono utilizzate CPU a frequenze non molto elevate (25 o 33 MHz) o CPU
specifiche per portatili, come le 486SL (caratterizzate da consumi ridotti), o
le nuove DX4 (con prestazioni nettamente superiori).
La CPU può
essere dotata di un meccanismo di autosospensione per ridurre il consumo di
energia.
I display possono essere monocromatici o a colori. I più
economici sono i display LCD monocromatici, che possono riprodurre al massimo 64
tonalità di grigio. I display a colori possono essere di tipo TFT, che
offrono una migliore qualità ma a prezzi piuttosto elevati, o a matrice
passiva che rappresentano una
valida alternativa per rapporto
qualità/prezzo.
La risoluzione dello schermo non è superiore
a 640x480 pixel; spesso è disponibile un'uscita per collegare un monitor
esterno (la scheda grafica, però, deve essere in grado di supportare una
risoluzione migliore).
La quantità di RAM e l'ampiezza del disco
fisso sono variabili; nonevono però essere sottodimensionati al momento
dell'acquisto perchè in genere i notebook non sono espandibili, se non in
modo limitato (per esempio l'espansione di memoria può richiedere moduli
"custom", cioè su misura, più costosi e difficili da
reperire).
La tastiera in genere presenta meno tasti, che hanno più
di una funzione, per risparmiare spazio; può essere inoltre presente un
trackerball come dispositivo di puntamento da utilizzare al posto del
mouse.
La progressiva diffusione dei sistemi operativi Windows e della
multimedialità hanno incoraggiato i costruttori di Notebook a svillupare
questo segmento di produzione fino ad avvicinarlo notevolmente alle prestazioni
dei più veloci personal computer.
L'uso sempre più massiccio
che del computer si fa anche in ambienti ove non è possibile disporre del
proprio personal ha fornito del resto motivi commerciali più che
sufficienti per investire sul segmento dei portatili.
Frutto di questa
ricerca è la commercializzazione, a prezzi ragguardevoli ma non
più inavvicinabili, di Notebook dalle notevoli capacità di calcolo
con processori dell'ultima generazione, schede grafiche professionali e schermi
da 14" a matrice attiva capaci di rappresentare 16 milioni di colori con una
risoluzione di 1024 x 768 pixel.
Hard disk da oltre un Gbyte (formato
2,5"), lettori Cd-Rom a 24 e più velocità, schede sonore e
altoparlanti corredano questi piccoli concentrati di tecnologia, che hanno
finalmente raggiunto un buon grado di espandibilità, ma il cui limite
resta ancora la capacità delle batterie.
I COMPUTER
PALMARI
Nella corsa alla miniaturizzazione, dopo l'affermazione dei
nootbook è stato proposto un nuovo standard, il computer palmare, le cui
dimensioni ridottissime giustificano appieno la definizione scelta per questi
micro-elaboratori.
Lo schermo, retroilluminato a elettroluminescenza,
è a cristalli liquidi, trans-riflettivo e touch-sensitive, dovendo tra
l'altro gestire i segnali di una penna ottica (non è sempre prevista la
tastiera). La risoluzione è di 480 x 320 pixel, con 16 livelli di
grigio.
I processori sono tutti a tecnologia RISC. I più potenti
giungono a una velocità di clock di 160 MHz con una RAM fino a 5
Megabyte. I sistemi operativi e il software sono generalmente dedicati, ma nel
segno della massima compatibilità con i sistemi principali, la
connessione con i quali è possibile grazie ad allacciamenti via cavo
seriale. Il peso non supera generalmente i 350 grammi.
Anche nel settore
dell'informatica palmare la Apple riesce ad arrivare in anticipo sugli
IBM-compatibili, con la commercializzazione di modelli al top della categoria
per prestazioni e per funzionalità. Nel campo dei PC vengono comunque
proposti nel 1997 modelli di computer palmari dotati di connettività
istantanea con i personal e di svariate funzioni di comunicazione (posta
elettronica, fax, accesso a Internet).
L'ERGONOMIA
L'ergonomia è una scienza che si occupa di
progettare strumenti di lavoro (o anche di arredamento) con cui operare in
sicurezza.
Per esempio il lavoro computerizzato può causare problemi
fisici determinati dalla posizione che si assume per lavorare alla tastiera, o
dai riflessi del video; ne possono derivare vere e proprie malattie
professionali, quali stanchezza, mal di testa, danni alla spina
dorsale.
L'ergonomia analizza la migliore disposizione della tastiera o la
posizione del video rispetto all'utente (tenendo presente anche l'illuminazione
dell'ambiente di lavoro), in modo da ridurre le possibili conseguenze derivanti
da un utilizzo prolungato.
GLI STABILIZZATORI
Gli stabilizzatori sono dispositivi che permettono
di risolvere il problema delle cadute di corrente, che determinano la perdita
dei dati presenti nella RAM e degli aggiornamenti dei file su disco.
I
gruppi di continuità o UPS (Uninterruptible Power Supply) comprendono una
batteria e possono fornire energia per un po' di tempo dopo l'interruzione di
corrente.
Gli SPS ( Standby Power System) sono sistemi di alimentazione di
emergenza meno costosi, utilizzati anche sui personal.
I CHIP
I chip sono blocchi di plastica nera o ceramica
con piedini d'argento che permettono i collegamenti; le dimensioni del chip
dipendono dalle funzioni che esso deve svolgere e dal numero di piedini. I chip
più piccoli hanno 14 piedini, mentre un chip 80386 ha 132
piedini.
Esistono chip microprocessore, chip di ROM, chip UART, per la
gestione delle porte seriali, ecc.
I DIP (dual-in-line-package) sono chip
con due file di piedini.
Su ogni chip è stampato un numero,
stabilito dalla casa costruttrice, che ne permette
l'identificazione.
L'IC MASTER CATALOG
L'IC Master Catalog è un manuale per
ingegneri elettronici; è una specie di dizionario che riporta i dati di
tutti i circuiti integrati disponibili sul mercato, con riferimenti incrociati,
in modo che sia possibile fare diverse ricerche: per esempio trovare un tipo di
circuito, i fornitori, o il numero per identificare un chip.
LA SCATOLA DI ESPANSIONE
La scatola di espansione è una cassa con un
alimentatore e una scheda che presenta soltanto dei connettori per espansioni.
Serve per poter aggiungere altre schede se il computer non offre più slot
liberi.
Il collegamento della scatola al computer avviene mediante cavo da
uno slot di espansione del sistema principale a uno della scatola di
espansione.
IL POST
POST è l'acronimo di power-on self test; si
tratta di programmi di autocollaudo (che si trovano nel ROM BIOS) che vengono
eseguiti al momento dell'accensione del personal computer.
Prima di far
partire il sistema vengono collaudate le varie componenti: scheda video,
tastiera, memoria ecc.
In caso di guasto, vengono emesse delle specifiche
sequenze di segnali acustici o visualizzati particolari codici, in relazione al
tipo di errore individuato.
I MISTERIOSI BEEP DEL COMPUTER
Non tutti sanno cosa sono quei rumori che misteriosamente escono dal personal computer in fase di accensione:
molte volte ci sarà capitato, magari per un guasto o dopo aver aggiornato un componente, che sia la CPU, la scheda video
o altro emettano uno o più beep mentre a video non compare ancora nulla o alla peggio rimane nero. Questi suoni hanno
particolari significati ed aiutano il tecnico o l'installatore a ricercare il guasto.
I beep servono da controllo delle funzionalità del sistema, dunque come diagnostica di eventuali malfunzionamenti.
Purtroppo, come sempre, non esiste uno standard dei codici relativi ai beep dei vari bios, perciò di seguito si illustra
una classificazione sintetica, ma si rimanda più specificatamente ai manuali dei relativi costruttori e modelli di schede madri.
Attualmente esistono tre tipi di bios che possiamo trovare sulle nostre schede madri:
PHOENIX BIOS
AMI BIOS
AWARD BIOS
Il sistema adottato dai bios Phoenix emette tre tipi di beep con una sequenza molto simile. Ad esempio: UN BEEP - DUE BEEP VICINI - UN BEEP
Questo fatto potrebbe trarre in inganno, perciò è bene che ascoltiate attentamente ciò che il bios ha da dirvi.
PHOENIX BIOS
Sequenza dei beep Errore
1 + 1 + 3 Impossibile leggere la configurazione del CMOS
1 + 1 + 4 Errore generico del bios
1 + 2 + 1 Errore sul chip del timer
1 + 2 + 2 Errore generico sulla scheda madre
1 + 4 + 2 Errore della memoria
2 + 1 + 1 Errore della scheda video o della memoria
4 + 4 + 3 Errore del CoProcessore matematico
4 + 2 + 4 Errore della scheda audio o del modem
4 + 4 + 1 Errore della porta seriale
4 + 3 + 4 Batteria tampone scarica
4 + 2 + 1 Errore del chipset
3 + 2 + 4 Errore del controller della tastiera o del mouse
Il sistema Ami, invece, usa due lunghezze differenti dei beep alternando insieme i due tipi per indicare le diverse anomalie;
AMI BIOS
Sequenza dei beep Errore
1 breve Errore di refreshing della memoria RAM
2 brevi Errore della memoria RAM (Parity check)
3 brevi Errore della memoria RAM (primi 64k) o video
4 brevi Errore del timer della scheda madre
5 brevi Errore del processore
6 brevi Errore del controller della tastiera (Gate A20)
7 brevi Errore del processore o della scheda madre (molto vago)
8 brevi Errore della scheda video e/o della memoria video
9 brevi Errore generico all'avvio del bios (errore sulla ROM)
10 brevi Batteria tampone scarica
11 brevi Errore della cache di secondo livello
1 lungo + 3 brevi Errore nel test della memoria
1 lungo + 8 brevi Errore nell'accesso alla scheda video
Il sistema Award, infine, è molto semplice ma anche molto vago:
AWARD BIOS
Sequenza dei beep Errore
1 lungo + 2 brevi Errore della scheda video
1 lungo Errore della memoria RAM
1 lungo + 3 brevi Errore della scheda video
1 lungo continuato Errore della scheda video o della memoria
1 beep con pausa ogni 2 secondi Errore della memoria (necessita di almeno due moduli ECC)
IL BLUETOOTH
Letteralmente significa dente blu ma in realtà si tratta di una nuova tecnologia wireless che
la compagnia di telefonia mobile Svedese Ericsson ha chiamato così in onore di Harald
Bluetooth, un re vikingo vissuto dal 910 al 940 che ebbe il merito di portare la
cristianità in Scandinavia e unificò le regioni Danesi a quelle Norvegesi.
Storia a parte c'è qualcosa di nuovo nella tecnologia Bluetooth, anzi, di persuasivo.
Siamo nel campo delle comunicazioni mobili, nelle quali le novità si susseguono a ritmo
incalzante, e la novità attesa dal progetto Bluetooth, nato da Ericsson permette
l'utilizzo di interfacce radio che consentiranno di collegare fra di loro telefonini, computer,
periferiche e qualsiasi apparato fornito di un chip. In pratica niente più fili per
collegare varie periferiche e addirittura potremmo mettere da parte anche gli infrarossi
che sono sì comodi ma che hanno comunque qualche lacuna (se si pone un ostacolo fra le
periferiche l'infrarosso non passa).
Con la tecnologia Bluetooth tale limitazione sparisce: le onde radio viaggiano tranquillamente
anche attraverso ostacoli, come pareti o custodie di computer portatili, e consentono
un utilizzo immediato di file e di informazioni. Ad oggi, il prototipo già lanciato dalla
Ericsson è un telefonino provvisto di auricolare senza fili, cioè una piccola cosa; ma
se si considerano gli sviluppi, c'è veramente da restare stupiti.
Tale tecnologia, vanta più di mille sostenitori, fra i quali, ci sono nomi come la Motorola,
la Intel, la Microsoft, che si propongono di rendere diffusa ed efficiente ai massimi livelli
tale tecnologia, in modo da applicarla ad infiniti usi, sia di comunicazione mobile, sia
fissa. Basta fili nel nostro futuro di telefonia, di internet e di informatica.
Ma cosa possiamo fare con Bluetooth? Pensiamo ai telefonini a vivavoce per auto, che
saranno sempre più ridotti e che potranno essere utilizzati senza alcuna appendice, alle
cuffie per gli stereo, da usare in qualsiasi stanza, senza preoccuparsi delle pareti;
pensiamo al collegamento fra apparecchi di registrazione e apparecchi di trasmissione:
registrazioni audio, riprese televisive saranno effettuabili senza bisogno di
alcun cavo: quali vantaggi per la sorveglianza possono essere immaginati facilmente.
Anche hard disk aggiuntivi o memorie di massa come lo zip che usiamo per il nostro computer
potranno essere sfruttati in maniera molto più veloce e senza alcun filo in mezzo.
Abbiamo esitato a mettere in rete i computer della nostra azienda, a causa dei lavori
in muratura connessi alla stesura dei molti fili? Con questa tecnologia, la rete
locale funzionerà anche senza alcun cavo disposto fra più stanze o addirittura fra
più piani dell'edificio.
Dicono alla Ericsson: "La tecnologia Bluetooth è stata progettata per trasmettere dati
a velocità superiori ad 1 Mbps a distanze superiori a 10 metri. Una tale tipo di
comunicazione permette il trasferimento di voce, di dati (incluse le immagini) attraverso
diversi apparati Bluetooth. Ognuno di tali apparati può scambiare informazioni con
un altro in connessione, per esempio dalla cuffia al proprio cellulare.
Vediamo nel dettaglio ora come funziona. Grazie ad un radio microchip dalle dimensioni
di 9x9 mm, in grado di stabilire connessioni tra i diversi apparecchi che lo
contengono, l'insieme dei quali dà origine ad un piconet, mentre più piconet connessi
tra loro vengono chiamati scatternet. Il sistema utilizza la frequenza radio di 2.4 GHhz,
e può trasferire dati alla velocità di 1 Mb/s. Il raggio di azione di ogni radio
chip è di circa 10 metri, ma può essere esteso fino ad oltre 100 metri con l'ausilio
di un amplificatore.Un ulteriore pregio di questa nuova tecnologia è il suo basso costo,
tanto che inserire il modulo radio in ogni strumento che la supporti costa solamente dieci
dollari. Per questo l'interesse e l'attesa degli operatori è comprensibilmente alta.
In una sua recente indagine "Cahners In-Stat Gruop", l'agenzia americana specializzata in
ricerche di mercato high-tech, prevede che l'apparecchiatura Bluetooth superato il prevedibile periodo di rodaggio
iniziale, l'innovazione, la ricerca e soprattutto le grandi quantità introdotte sul
mercato permetteranno innanzitutto l'integrazione in molti altri prodotti, e successivamente
anche l'abbattimento dei costi di vendita, favorendo così la diffusione popolare
di questo nuovo standard.
Ma non è tutto oro quello che luccica e anche Bluetooth deve affrontare i riscontri
del mercato, degli utenti. Non sarebbe la prima volta che sistemi giudicati innovativi
e sviluppati da grandi aziende non riscontrano il gusto del pubblico oppure non mantengono
le promesse (l'esempio classico è quello del Betamax per le videocassette, ma anche il
sistema wap per i cellulari). Inoltre è ancora da stabilire se la
frequenza a 2,4 Ghz verrà poi effettivamente assegnata e soprattutto se questa avrà una
valenza planetaria, come è nell'intenzione del consorzio. Ad esempio la Francia ha posto
dei problemi, opponendosi all'assegnazione della banda, che attualmente viene usata per
comunicare dalle sue forze armate. Possono mai gli interessi nazionali fermarsi di fronte
a un sistema di comunicazione mondiale?
IL PROTOCOLLO WAP
WAP è l'acronimo di Wireless Application Protocol e rappresenta il nuovo standard
per le telecomunicazioni mobili. Per spiegare a cosa serve, proveremo ad essere molto
chiari: in pratica i telefonini dotati di questo standard possono accedere ad Internet
senza utilizzare un PC o cavi ausiliari. Per farlo, utilizzano specifici software in
grado di adattare il linguaggio del Web alla telefonia mobile. I servizi a cui si
può accedere grazie al WAP sono accessibili tramite un microbrowser inserito nel telefono
in grado di leggere il linguaggio WML, espressamente concepito per le trasmissioni
senza fili. A sua volta, il WML consente di adattare al display di un telefonino una
pagina WEB. Per navigare, quindi, non servono più modem e PC, ma basta un telefonino che
utilizza un canale dati.
Tante cose cambiano: col WAP spariscono completamente tutti i cavi finora utilizzati
per collegare il telefono col modem del PC. Ci teniamo però a chiarire una cosa: il WAP
NON È INTERNET o una sua versione alleggerita. Non permette, in altre parole, di navigare
nei siti, visualizzare pagine WEB, utilizzare motori di ricerca e così via. È un
protocollo ottimizzato per la ristretta banda utilizzata dai terminali mobili per
l'utilizzo del browser su display di dimensioni ridotte. Insomma la vera rivoluzione arriva
col nuovo standard UMTS ed EDGE.
Per accedere ai servizi WAP bisogna naturalmente essere dotati di un terminale
e farsi abilitare la carta dal proprio gestore di rete.
All'interno dei portali dei gestori si possono trovare informazioni come: le ultime notizie
aggiornate in tempo reale, ristoranti di tutte le città d'Italia da scegliere per
tipologia e prezzo, cinema, le quotazioni di borsa, oroscopo, situazione del traffico
sulle strade, prenotazioni di aerei e alberghi in Italia e all'estero, previsioni meteo
per il giorno successivo o per il week-end. È possibile prenotare un'auto, un posto
per uno spettacolo teatrale o musicale, avere consulenze assicurative, controllare il
proprio conto in banca e così via. Sono naturalmente servizi che variano di volta
in volta, poiché spesso se ne aggiungono di nuovi, o altri vengono ampliati,
a scapito di qualcuno che magari sparisce. In altre parole: il numero di servizi accessibili
è praticamente illimitato.
GPRS
Il sistema GPRS (General Packet Radio
Service), a metà strada tra il vecchio GSM e il futuristico UMTS è una tecnologia innovativa che consente di trasmettere dati con una velocità
di 15 volte superiore a quella dei GSM.
La novità del GPRS rispetto al GSM, interesserà esclusivamente la trasmissione o la
ricezione di dati, che viaggeranno attraverso un sistema definito a "pacchetto"; per
quanto riguarda la classica telefonata invece rimarrà tutto invariato. In altre parole,
il telefono rimarrà costantemente collegato alla Rete e l'utente potrà simultaneamente effettuare
le chiamate tradizionali e ricevere delle informazioni (previsioni del tempo, quotazioni azionarie
e così via). Inoltre il Gprs permette di collegare il computer portatile ad Internet attraverso
il cellulare, senza le lentezze sperimentate fino a oggi.
Con una velocità teorica di circa 171,2 Kbps, il GPRS consente di definire nuove applicazioni che
non sarebbero nemmeno pensabili sull'attuale rete GSM a causa della ridotta velocità
(9,6 Kbps) e della limitazione alla lunghezza degli SMS (160 caratteri). Per usare
il GPRS ogni utente necessita di un terminale che lo supporti, di un contratto
con un operatore telefonico, di un indirizzo da dove inviare e ricevere informazioni
(per esempio un indirizzo internet visto che ogni utente sarà connesso 24 ore su 24).
Vediamo il suo funzionamento: come suggerisce il nome stesso i dati da inviare vengono
divisi in più pacchetti prima di essere trasmessi e vengono riassemblati all'arrivo.
Tutti i pacchetti portano l'indicazione della loro relazione con gli altri, del
"mittente" e del "destinatario", perciò la strada percorsa per arrivare a destinazione
perde d'ogni importanza.
Internet è un esempio di rete a commutazione di pacchetto. Caratteristica tipica delle
reti a commutazione di pacchetto è la possibilità di condividere le risorse con
altri utenti. Questo permette di occupare le frequenze radio solo durante la
trasmissione o la ricezione di dati, anziché riservarle per un certo intervallo di tempo.
Gli operatori possono così massimizzare l'efficienza della propria rete allocando
dinamicamente le risorse in funzione dell'effettiva necessità, dedicare l'infrastruttura
a commutazione di circuito unicamente agli scambi vocali e ridurre il traffico del
centro SMS usando l'interconnessione fra quest'ultimo e il sistema GPRS.
UMTS IL FUTURO
C'era una volta il Tacs, poi venne il Gsm, osannato perché permetteva di telefonare all'estero,
mandare Sms e tant'altro. Poi il GPRS, con una trasmissione a velocità superiori di 15
volte del GSM. Ma quello che rivoluzionerà il mondo della telefonia e cambierà le nostre
abitudini quotidiane è sicuramente l'UMTS.
UMTS, Universal Mobile Telecommunications System, è lo standard per i telefoni
cellulari di terza generazione che è stato attivato in Italia a partire dal 2002.
Forte di poter trasmettere dati fino a 2 Mbit/s, oltre 200 volte più del sistema GSM,
della compatibilità con il protocollo Internet IP e della copertura dell'intero pianeta
garantita dai satelliti, l'UMTS offre servizi multimediali ed applicazioni finora impensabili
per un telefono radiomobile quali video telefonia e video conferenza solo per citarne alcuni.
Ma com'è possibile raggiungere i 2 Mbit con un segnale radio? Tutto ciò è possibile grazie
ad una tecnologia chiamata W-Cdma (WideBand-Code division multiple access).
Permette di trasferire i dati su larga banda ovvero 1.885-2.025 Mhz e 2.100-2.200 Mhz.
Inoltre nella tecnologia UMTS i dati sono distribuiti ai terminali con un sistema
packed-switched (commutazione di pacchetto) in cui il protocollo di tramite è il TCP-IP.
Il tutto si traduce in un più efficiente sfruttamento del sistema ed in una conseguente
riduzione dei costi globali. Reti, segnalazioni, connessioni e quant'altro occorre
rimangono del tutto trasparenti all'utente finale: il servizio risulta dunque estremamente
semplice, efficace e familiare. L'introduzione di una così sofisticata tecnologia, disponibile
ed accessibile ha delle ripercussioni notevoli sulla società e sulle sue abitudini.
Le telefonate tradizionali saranno affiancate dall'invio di grafici, fotografie e filmati.
Ma la grande velocità di trasmissione consentirà anche di accedere ad Internet e ai servizi
online, grazie ad una sorta di rete wireless e satellitare.
Un po' telefono, un po' tv a colori, un po' stereo Hi-Fi. Grazie alla tecnologia UMTS i nostri
cellulari possono soddisfare tutti i nostri desideri. Con l'"Universal Mobile
Telecommunications System" il telefono cellulare si trasforma in videotelefono, terminale
Internet, ufficio mobile, riproduttore di musica MP3 ad alta fedeltà. Senza dimenticare
il grande classico: l'accesso a Internet a un livello molto superiore di quello offerto
dal Wap. Possiamo azzardare quasi come con il PC. Il tutto concentrato in un oggetto
poco più grande degli attuali cellulari, e che pesa solo un centinaio di grammi.
Questi tipi di cellulari sono entrati nel mercato poco prima del 2005; ci sono tempi ben
più lunghi per quanto riguarda la creazione della rete su cui l'UMTS deve viaggiare. La copertura
è tutt'oggi in incremento ma spesso al di là dei grandi capoluoghi il segnale non è presente.
Infatti, se il GPRS può tranquillamente viaggiare sulle attuali infrastrutture GSM, l'UMTS
al contrario necessita di una struttura tutta sua e molto più capillare a causa della sua
particolare frequenza del segnale. Si pensi che la prima rete di prova, creata da Omnitel e Tim, è
stata a Torino nell'inverno 2004.
Con l'"Universal Mobile Telecommunications System" il telefono cellulare si è trasformato
in videotelefono, terminale Internet, ufficio mobile, riproduttore di musica MP3 ad alta
fedeltà. Il tutto concentrato in un oggetto poco più grande dei precedenti cellulari, e
che peserà solo un centinaio di grammi.
EDGE, IL CONCORRENTE DELL'UMTS
L'EDGE (Acronimo di Enhanced Data rates for GSM Evolution) è un'altra evoluzione del sistema di rete GSM/GPRS che ne moltiplica le
performance fino ad una velocità massima di 200 kbit/s. La copertura EDGE è ormai
assimilabile a quella GPRS/GSM. L'UMTS, sua diretta concorrente, è una nuova modalità di accesso radio che permette
di raggiungere, in condizioni ottimali, una velocità massima di trasmissione dati pari a 384 kbit/s, certamente superiore a EDGE ma con degli inconvenienti.
Ad oggi la copertura UMTS è presente nelle principali città e in numerose località di interesse storico/culturale.
Il problema di UMTS è che utilizza frequenze molto più alte di EDGE per cui le
stazioni radio (BTS) sono molto più complesse. EDGE è una soluzione alternativa che adotta una
compressione assai spinta ma sempre le medesime frequenze dei sistemi GSM/GPRS. Per
aumentare la copertura UMTS è necessario sostituire le BTS e soprattutto aumentare
la loro densità sul territorio, visto che il segnale UMTS si propaga meno dell'EDGE. Laddove
oggi non è disponibile l'EDGE (200 kbit/s) o l'UMTS (384 kbit/s) sarà sempre possibile
navigare in modalità più lenta del GPRS (53,6 kbit/s). Alcuni gestori propongono
già kit "all inclusive": PC CARD DUALE a doppia tecnologia sia EDGE che UMTS con
abbonamenti a Internet molto interessanti. Per esempio si stanno sempre più diffondendo
le pc card: è una scheda modem che va inserita all'interno del pc portatile e che
consente di navigare in Internet Mobile. Una SIM Card con "profilo solo dati" è uno
speciale abbonamento abilitato solo al traffico dati che attualmente in Italia è esente dal
pagamento della tassa di concessione governativa.
IL VIDEO PROIETTORE
I videoproiettori sono sempre più diffusi nelle case di chi ama il cinema, perché offrono la
possibilità di riprodurre in grande schermo le immagini dei film preferiti.
Gli appassionati di cinema farebbero di tutto
per riprodurre a casa la qualità d'immagine e sonora di una sala cinematografica. Per farlo si
deve mettere in conto di spendere molto, soprattutto se si sceglie come schermo un televisore al plasma.
I videoproiettori sono un'alternativa interessante per chi vuole trasformare il proprio salotto
in un cinema. Nella forma ricordano un po' un vecchio proiettore di diapositive. La somiglianza
comunque si ferma alle dimensioni e al peso. Un videoproiettore Lcd consente di proiettare immagini
provenienti da diverse fonti: televisore, videoregistratore, lettore Dvd, computer, console
di giochi e così via. Attenzione: più dispositivi sono collegati, maggiore è la quantità
di cavi presenti, per cui sarebbe preferibile dedicare uno spazio apposito alla sala "cinema".
Luminosità e risoluzione del videoproiettore sono caratteristiche fondamentali nella valutazione dell'apparecchio.
L'immagine si può proiettare su un qualsiasi muro della stanza, purché sia dipinto in maniera
uniforme con vernice bianca. Risultati sicuramente migliori li potete comunque ottenere acquistando
uno schermo apposito. Ce ne sono di diversi tipi: per diffusione, riflettenti o retroriflettenti.
Consigliamo quelli per diffusione, per il maggiore angolo di visione (si vede bene anche stando
un po' di lato) e per il minor costo.
Il potere riflettente delle altre due categorie è superiore e quindi l'immagine, più luminosa,
ma in cambio il loro angolo di visione è minore e il prezzo più alto.
La risoluzione (il numero di puntini che formano l'immagine) si esprime con due cifre che
rappresentano il numero di pixel (puntini) orizzontali e verticali. Maggiore è il numero di pixel,
più nitida è l'immagine. Per guardare un film o cartoni animati con il videoproiettore collegato
al lettore Dvd o alla televisione la risoluzione dei nostri Lcd è sufficiente (è superiore o
uguale a quella del segnale fornito dai due apparecchi). Per riuscire a ottenere un'immagine della
dimensione desiderata, bisogna posizionare il videoproiettore a una distanza opportuna dallo
schermo o dal muro. Dato che non è detto che sia sempre possibile riuscire a collocare il
videoproiettore nel punto ottimale della stanza per ottenere questo risultato, i produttori
hanno previsto alcuni stratagemmi per regolare la grandezza dell'immagine e la forma:
alcune marche dispongono di uno zoom digitale che permette di variare la grandezza
dell'immagine. Purtroppo la variazione digitale dell'immagine ha come conseguenza una sua minore
qualità. Fortunatamente, però, quasi tutti i proiettori sono equipaggiati con uno zoom
ottico, molto più interessante del corrispettivo digitale, dato che con questo la qualità
dell'immagine non viene deteriorata.
Altro problema: non è sempre possibile installare un videproiettore perfettamente perpendicolare allo
schermo, quindi l'immagine risulterà talvolta deformata: non rettangolare, ma trapezoidale.
Per rimediare a questo inconveniente, i proiettori dispongono di particolari regolazioni digitali
dell'immagine, le "correzioni Keystone".
In genere solo i modelli di fascia medio-alta sono in grado di correggere le deformazioni verticali
dell'immagine, cosa che ci consente di posizionarli a diverse altezze e persino di appenderli
al soffitto, avendo comunque un'immagine rettangolare all'altezza degli occhi.
Solo alcuni modelli permettono di correggere anche le deformazioni
dell'immagine date da un posizionamento del videoproiettore non perfettamente al centro
dello schermo. Attenzione: queste correzioni digitali diminuiscono in modo evidente la
qualità dell'immagine. La situazione ideale resta quella in cui si può collocare il videproiettore
perfettamente perpendicolare allo schermo. Altri proiettori permettono di
modificare l'orientazione delle lenti, consentendo quindi di ridurre le deformazioni.
Tra le altre funzioni interessanti, citiamo la modalità di funzionamento economica. Ha due vantaggi
per il videproiettore: il ventilatore sarà meno rumoroso e la lampada avrà una maggiore durata.
La nitidezza dell'immagine, la luminosità, la precisione delle linee e degli angoli, la fedeltà nella
riproduzione dei colori, la riproducibilità dei movimenti sono altri elementi importanti che possono
caratterizzare il prodotto.
Con questi apparecchi si possono proiettare anche le fotografie digitali
che avete salvato sul computer: ma le prestazioni sono davvero buone solo con modelli di fascia alta.
Alcuni telecomandi hanno tasti fluorescenti o che si illuminano. Quest'ultima soluzione è la più
pratica, perché possono essere comodamente utilizzati al buio, e non disturbano durante la
visione del film. Tutti i videoproiettori in genere sono equipaggiati con altoparlanti
integrati. Purtroppo sono di pessima qualità, per cui è consigliabile connetterli a un impianto
surround oppure all'amplificatore del vostro impianto hi-fi.
In genere tutti i video proiettori presentano un pannello con tasti semplici e ergonomici per
la selezione delle varie funzionalità, corredati da manuali e cd per utilizzarli in tutte le
situazioni oltre a una discreta funzionalità attraverso il telecomando.
In generale si può collegare al videoproiettore video un Pc (attraverso la presa Vga,
ma a volte anche via Dvi), un lettore Dvd, una videocamera, una console per videogiochi.
MACCHINE FOTOGRAFICHE DIGITALI
La fotografia senza l’impiego della pellicola sensibile viene considerata da molti professionisti
una grande innovazione: significa la fine dell’utilizzo di prodotti chimici dannosi, tempi
di processo rapidissimi, evitare le operazioni di scansione e, nelle macchine della seconda
generazione, anche produzione di qualità. Però lo sviluppo di questa tecnologia ha richiesto molti
anni per raggiungere una certa diffusione.
In una macchina fotografica digitale l’elemento di registrazione delle immagini non è una pellicola
sensibile alla luce ma uno o più matrici CCD di forma lineare o rettangolare.
Il numero di pixel che ogni specifico modello riesce a registrare è strettamente legato al numero
di celle o fotodiodi impiegati nella matrice.
Fino a pochi anni fa le macchine fotografiche digitali erano in grado di registrare poche
centinaia di migliaia di pixel per scatto, rispetto agli oltre 20 milioni di pixel prodotti
da una normale macchina fotografica analogica da 35 mm con una pellicola a grana fine.
Le fotocamere che non utilizzano pellicola sensibile, come ad esempio le macchine fotografiche digitali,
le videocamere digitali e le schede di acquisizione video, stanno demolendo il monopolio degli
scanner per le operazioni di immissione delle immagini nei computer.
Questi dispositivi hanno oggi una varietà molto ampia di utilizzi. Mentre le videocamere e le schede
di acquisizione di immagini sono impiegate principalmente nei settori della produzione video e
della multimedialità, le macchine fotografiche digitali stanno cominciando a entrare nel settore
dell’editoria e delle pubblicazioni stampate.
Dunque le immagini prodotte da queste macchine fotografiche digitali sono adatte esclusivamente per la
visualizzazione su un monitor o una televisione: possiedono una risoluzione troppo bassa per la
riproduzione in stampa (con l’eccezione di piccole fotografie per giornali).
Recentemente però l’industria ha fatto passi da gigante in molte direzioni, come ad esempio nella
profondità di colore, nella velocità del processo, nella quantità di informazioni che possono
essere catturate a ogni scatto e nelle opzioni di registrazione delle immagini che liberano la
macchina fotografica dal legame con il computer e rendono possibili le fotografie per esterni
o in azioni in movimento rispetto all’esclusivo lavoro in studio. Oggi le macchine fotografiche
digitali si distinguono in tre grandi categorie, ognuna delle quali ha una propria nicchia
di mercato:
- le macchine fotografiche a bassa risoluzione dispongono di una memoria interna limitata o
unità esterne di registrazione; riescono a effettuare parecchi scatti senza il diretto collegamento
con un computer. Queste macchine producono immagini digitali adatte per la multimedialità, la
produzione video, quotidiani e (con la limitazione delle piccole dimensioni) nelle pubblicazioni
secondarie a colori, come le comunicazioni aziendali e i listini.
- le macchine fotografiche di medio livello possiedono delle matrici CCD con dimensioni sufficienti
per generare file di molti megabyte di informazioni; normalmente possiedono una profondità di
colore superiore ai 24 bit e i CCD impiegati hanno un elevato rapporto segnale/rumore.
Alcune di queste macchine fotografiche devono essere collegate direttamente a un computer, fattore
che le rende particolarmente adatte per lavorazioni in studio per la creazione di cataloghi
di prodotti o per la fotografia di moda; il loro impiego per esterni è chiaramente troppo scomodo.
Alcuni recenti modelli di macchine fotografiche digitali, possono registrare le immagini su supporti
removibili ad alta capacità, oppure su piccole schede di memoria che le liberano dal vincolo
del collegamento a un computer e aprono la strada agli scatti in esterna o in azioni in movimento.
È opportuno considerare con attenzione questi modelli di macchine fotografiche, perché nel
prossimo futuro avranno un enorme sviluppo commerciale.
Nella fascia alta del mercato delle fotocamere digitali vi sono i banchi ottici o camere di
scansione, le cui altissime risoluzioni e le profondità di colore richiedono operazioni di
acquisizione che possono durare anche parecchi minuti.
Se si considera l’acquisto di una macchina fotografica digitale, è necessario raccogliere le
informazioni relative alla risoluzione, alla portabilità, alla profondità di colore, all’equivalente
indice ISO, alle necessità di illuminazione e le opzioni di archiviazione delle immagini digitali.
A differenza degli scanner, le macchine fotografiche digitali definiscono la loro gamma dinamica
in termini di indici ISO equivalenti (International Standards Organization) rispetto al
valore di densità. Ciò perché le macchine fotografiche digitali hanno radici nella fotografia
tradizionale, dove la velocità determina la sensibilità alla luce di una specifica pellicola.
Esiste una diretta corrispondenza in termini di gamma dinamica, contrasto e dimensione della
grana tra gli indici 150 utilizzati per le macchine fotografiche digitali e gli indici ASA
adottati per quelle tradizionali. Indici 150 bassi possono essere tradotti in immagini
a basso contrasto, alta risoluzione e ampia gamma dinamica, mentre un alto indice 150 corrisponde
a immagini con alto contrasto, bassa risoluzione e una più limitata gamma dinamica.