La storia dell'informatica. [ Ctrl + F ] Cerca nella pagina.
Il trattamento automatico dell'informazione. |
L’informatica, nel senso più ampio del termine e secondo la definizione di “trattamento automatico dell’informazione” è nata molti millenni addietro, da quando, cioè, l’uomo ha iniziato a far svolgere ad una macchina, ad un meccanismo – anche rudimentale – quello che, “se l’avesse dovuto far lui, sarebbe stata necessaria la sua intelligenza” (definizione di “intelligenza artificiale” della Dottoressa Elaine Rich). Si pensi, per esempio, agli strumenti inventati dall’uomo per misurare il tempo ed in ogni caso a quella miriade di “macchine intelligenti” progettate ed, alle volte anche realizzate, dall’uomo nel corso dei secoli. La scienza dei computers, pertanto, fa parte dell’informatica e si è potuta sviluppare nel secolo XX grazie alla crescita ed alle nuove scoperte tecnologiche. |
I progetti nella storia dell'informatica. |
Il vero e proprio primo progetto di una “macchina analitica” lo si deve al matematico inglese Charles Babbage, datato 1833. Purtroppo, tale progetto, incompreso dai contemporanei, non fu portato avanti per la mancanza delle adeguate tecnologie. Le idee di Charles Babbage sono state recuperate e portate avanti cento anni più tardi, contemporaneamente ma indipendentemente, da due scienziati, Konrad Zuse in Germania e Howard H. Aiken negli USA. Konrad Zuse, nel 1938 aveva realizzato il primo vero e proprio computer “non programmabile”, lo Z1, che eseguiva calcoli matematici. Ma, l’idea non piacque ad Adolf Hitler, che reputò lo Z1 “inutile”, quindi non degno di finanziamenti statali. L’ingegnere berlinese, tuttavia, non si arrese e, qualche anno più tardi, aveva pronto lo Z3, che era una versione migliorata dello Z1. La tecnologia usata dall’ingegnere Zuse era quella dei relè telefonici. Questa tecnologia aveva sostituito le “ruote dentate” (quindi una tecnologia puramente meccanica), utilizzata nel 1932 da Vannevar Bush del MIT (Massachusetts Institute of Technology) per il suo “analizzatore differenziale”. Howard H. Aiken dell’Università di Harvard, in collaborazione con un gruppo di tecnici dell’IBM, realizza, con la stessa tecnologia di Zuse, i relè che erano 3300, il Mark-1, una macchina lunga 18 metri ed alta 2,50. Il primo “computer” a valvole fu L’ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer) nato nel 1948. Questo era un gigante composto da 17.468 valvole ed effettuava i calcoli balistici. Era ingombrante (occupava una superficie di 9 per 15 metri e pesava circa 30 tonnellate) e poteva lavorare continuamente soltanto per 45 minuti, poiché le valvole si riscaldavano e dovevano essere sostituite. La memoria di una macchina così immensa, era appena di 8K. Tuttavia, dal progetto ENIAC, l’UNIVAC ricavò il primo computer universale a memoria programmabile, prodotto in serie. Si considera questa la prima generazione di computer, in pratica a partire dagli anni ’50 del secolo XX, cioè, quella basata sulla tecnologia delle valvole termoioniche o tubi a vuoto. |
La tecnologia. |
I computers, dal punto di vista tecnologico sono giunti, già da qualche anno, alla loro quarta generazione.
Le tappe percorse dalla tecnologia,
coincidono con la diffusione del computer:
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