VITA DEGLI ANIMALI - PESCI - STORIA DEGLI ACQUARI

INTRODUZIONE

L'allevamento di pesci e di altri animali marini a scopo ornamentale o scientifico, ha una lunga storia. Già 2.000 e più anni or sono i Cinesi intrapresero la cultura in apposite vasche o addirittura in piccoli e preziosi vasi, di quel notissimo pesce rosso che a ragione può essere considerato il capostipite di tutti i pesci ornamentali. Molti secoli più tardi, nella Roma imperiale, si costruirono immensi laghetti artificiali, spesso direttamente collegati col mare per mezzo di canali, nei quali venivano immesse le specie più rare e ricercate di pesci. Se poi vogliamo credere alla tradizione, in favore della quale non esistono però prove sicure, dobbiamo pure ricordare quelle vasche delle ville patrizie romane nelle quali venivano tenute le ferocissime e voracissime murene e nelle quali venivano gettati gli schiavi infedeli. La moda dell'acquario comunque, cominciò a diffondersi in Europa solamente nei secoli XVII e XVIII grazie anche, a quel che sembra, all'apporto di notissimi personaggi del tempo, quali la famosa Pompadour. In quegli anni non c'era giardino o villa che non fosse provvisto del suo piccolo stagno graziosamente adornato da elegantissimi cigni e da sempre splendidi e ammirati pesciolini rossi. L'acquario pubblico, questa volta con finalità quasi esclusivamente scientifiche, fece la sua prima apparizione al Regent's park di Londra nel 1853. Esso però, per quanto costruito secondo i più moderni dettami della tecnica di allora, lasciava molto a desiderare quanto a efficienza. I pannelli trasparenti, ad esempio, avevano una superficie eccessivamente ridotta, a causa della insufficiente resistenza del vetro alle pressioni, e la visione che ne risultava era tutt'altro che soddisfacente. Solo alcuni anni più tardi si poté ovviare a quest'inconveniente grazie ai notevoli progressi compiuti dalla tecnica vetraria. Nel 1869 Luer costruisce a Berlino un grande acquario, la cui direzione viene affidata al Brehm. A Parigi, nel 1878, si inaugura l'acquario del Trocadero, al quale pochi anni più tardi si affianca quello del Jardin des Plantes, entrambi tuttora funzionanti. Numerosissimi sono gli acquari che da allora vengono aperti in Europa e in America. Alcuni di quelli presenti nel Nuovo Mondo meritano una menzione speciale in quanto costruiti con intendimenti non tanto scientifici quanto spettacolari. In essi infatti, dietro pagamento di un biglietto d'ingresso, si può assistere agli incredibili esercizi ed evoluzioni di Cetacei e Sirenidi, irresistibile attrazione per il grosso pubblico. In Italia ricorderemo la Stazione zoologica di Napoli, fondata nel 1873 dal tedesco Antonio Dohrn, sita nella villa comunale, fra le più famose del mondo.
Un moderno acquario

COME FUNZIONA UN ACQUARIO

Un acquario, nonostante le apparenze, non è costituito solamente dalle ampie vasche, dai larghi pannelli vetrati dietro ai quali si possono ammirare le più rare e interessanti specie di animali marini. Complicatissime macchine stanno dietro la facciata, macchine alle quali è deputato il perfetto funzionamento di tutto il delicato complesso. Non essendo assolutamente possibile addentrarci in una loro particolareggiata descrizione, ci limiteremo a elencare quei problemi, connessi alle più vitali esigenze dei pesci cosiddetti ornamentali, che sono chiamate ad assolvere. Un buon acquario deve quindi essere munito di un efficiente sistema di riscaldamento che crei le condizioni ottimali per la vita e lo sviluppo delle singole specie allevate. La pulizia dell'ambiente ha pure una fondamentale importanza; la purificazione delle acque si effettua mediante la rimozione dei detriti presenti sul fondo e la filtrazione delle particelle organiche sospese in superficie. Per fare ciò ci si servirà, nel primo caso di un potente sifone, nel secondo di uno speciale filtro costituito da un letto sabbioso. Apposite apparecchiature indicheranno poi la salinità e l'acidità dei vari ambienti; a seconda delle particolari esigenze dei pesci si provvederà a modificarle. Il ricambio del liquido lo si può ottenere mediante la continua immissione di acqua prelevata da falde idriche o proveniente direttamente, quando ne esiste la possibilità, dal mare. L'ossigenazione e l'aerazione infine si possono effettuare meccanicamente oppure con l'ausilio di piante acquatiche che durante la fotosintesi forniscano direttamente ossigeno ai pesci presenti.

GLI ACQUARI ITALIANI

L'ACQUARIO DI GENOVA

Aperto dal 1993, l'acquario di Genova è il più grande parco marino d'Europa. Presenta 48 vasche, per ben 4 milioni e mezzo di litri d'acqua di mare, che riproducono altrettanti ambienti sottomarini e rivieraschi, comprese 4 grandi vasche di ambiente oceanico (quella delle foche, della barriera corallina, quella degli squali e dei delfini) con l'effetto immersione, cioè con gallerie trasparenti che vi faranno credere di passare attraverso il liquido elemento, quasi a contatto con le creature che vi nuotano. Ci sono poi 100 vasche per l'ambientamento dei nuovi ospiti, che vengono tenuti in una sorta di "quarantena" per ragioni sanitarie e per consentire ai pesci di recuperare la forma migliore dopo lo stress del viaggio. Nell'estate 1998 è stato ulteriormente ampliato integrando la "Grande Nave Blu", che ha portato l'intera superficie espositiva ad oltre 10 mila metri quadri.

L'ACQUARIO DI NAPOLI

L'acquario della Stazione Zoologica di Napoli è un documento storico, unica testimonianza al mondo di acquario ottocentesco. Fu aperto al pubblico nel 1874 per volere del naturalista tedesco Anton Dohrn, che scelse Napoli come sede per i suoi studi e luogo per realizzare il suo grande sogno: un acquario pubblico come parte integrante della Stazione Zoologica, centro di ricerca internazionale di biologia marina. L'acqua è pompata da due grossi bacini sotterranei, va alle vasche e torna nei bacini. A ogni giro un terzo dell'acqua delle vasche, un totale di 262mila litri, è totalmente rinnovato. L'acqua è presa a 300 metri dalla costa, a 11 metri sotto la superficie, e prima di entrare nei bacini del circuito decanta in appositi bacini sotterranei. Le 24 vasche di esposizione, la cui capacità varia da 250 a 69.000 litri, sono allestite con pietre vulcaniche naturali e illuminate in gran parte dall'alto da luce naturale. Gli animali esposti provengono tutti dal Golfo di Napoli, che nonostante l' incidenza dell'inquinamento, è ancora una delle aree più ricche di forme viventi. Il popolamento è costituito sia da specie comuni, la cui acclimatazione in mezzo confinato non genera eccessivi problemi (crostacei, molti pesci), sia da specie delicate che di regola non sopportano a lungo la cattività (meduse, calamari, alcuni pesci).

L'ACQUARIO DI LIVORNO

L'acquario "G. Cestoni" di Livorno, inaugurato nel 1937, prende il nome dal grande naturalista vissuto a Livorno a cavallo tra il XVII e XVIII secolo. Durante la guerra subì notevoli danni, non tanto per i bombardamenti quanto per l'asportazione dei suoi delicati macchinari. Rapidamente riattivato alla fine del conflitto, possiede oggi 18 vasche, di medie dimensioni, alimentate con acqua marina in cui trovano ospitalità popolamenti costituiti da specie animali e vegetali tipiche delle acque mediterranee, con l'intento didattico di dare ai visitatori la possibilità di conoscere ciò che vive nel nostro mare.

L'ACQUARIO DELL'ELBA

L'acquario dell'Elba è nato nel 1997 nell'angolo sud-occidentale dell'isola. Attualmente sono in funzione 60 vasche per oltre 150.000 litri d'acqua, che ne fanno, per dimensioni, la seconda struttura in Italia dopo l'Acquario di Genova. Ospita circa 150 differenti specie di organismi marini mediterranei tipiche dei mari di Toscana, tra cui la lampuga, un grosso pesce d'alto mare del Tirreno e del Mediterraneo occidentale, difficile da osservare in natura. Particolarmente numerosi sono i crostacei, presenti con una trentina di differenti specie, e i molluschi. Oggi è sicuramente, sia per dimensioni che, soprattutto, per la varietà di specie ospitate, fra i più completi acquari mediterranei esistenti.

L'ACQUARIO DI TRIESTE

L'acquario civico marino di Trieste è collocato nell'edificio liberty della Pescheria. Nelle 41 vasche dell'istituto sono ospitati, oltre alle specie più note e significative presenti nel Mare Adriatico, pesci tropicali, molluschi, crostacei e un gruppo di pinguini provenienti dal Sud Africa. Interessanti sono le vasche dedicate agli squali e quella ospitante i branzini, che raggiungono dimensioni veramente inconsuete. Al primo piano dell'edificio, nel Vivarium, si trovano una vasta rappresentanza di anfibi, rettili e pesci d'acqua dolce inseriti in un contesto che cerca di riprodurre fedelmente quelle che sono le loro effettive condizioni di vita allo stato naturale.

GLI ACQUARI EUROPEI

GLI ACQUARI INGLESI

L'attuale acquario di Londra, il più importante di tutta l'Inghilterra, venne inaugurato nel 1924, al Regent's park, in sostituzione del primo la cui costruzione risaliva addirittura al 1853. Tre sono le sale in cui e diviso l'edificio. Nella prima è contenuta una ricca collezione di fauna di acqua dolce; si possono qui ammirare praticamente tutti pesci viventi nei fiumi e nei laghi dell'Europa. Ricorderemo per tutti gli imponenti lucci, lunghi oltre due metri, che farebbero la gioia di ogni pescatore. Nella seconda sala troviamo pesci di mare e altri organismi aventi il medesimo habitat. Pregevolissimi per bellezza e rarità, meriterebbero tutti un'accurata descrizione. Grande attrattiva esercitano presso il pubblico le vasche degli Squali, terribili e maestosi, e, quella dei cavallucci marini, elegantissimi, che non mancano di incantare con le loro forme inconsuete. La terza e ultima sala è infine dedicata ai pesci tropicali indubbiamente i più vistosi e appariscenti fra tutti pur con le loro ridotte dimensioni. Numerosi altri acquari esistono in Gran Bretagna, tutti siti nelle grandi città e annessi ai rispettivi giardini zoologici. Ricordiamo quelli di Liverpool, di Edimburgo e quello di Plymouth, che in realtà è una stazione zoologica per lo studio della biologia marina e la cui importanza è riconosciuta nel mondo intero.

GLI ACQUARI TEDESCHI

La Germania, patria di quell'eminente naturalista che fu Brehm, non poteva essere priva di acquari di levatura mondiale. Imponente è quello di Berlino, fondato nel 1869 e tuttora uno dei più importanti d'Europa nonostante i notevoli danni subiti durante l'ultima guerra. Quello di Francoforte altro non è che una sezione del noto «Exotarium», esposizione di animali e oggetti esotici. Dotato di 14 vasche, ospita pesci provenienti dalle lontane regioni tropicali o dai freddi mari artici. Foche, pinguini, piranha, fanno a gara per attirare l'attenzione del pubblico, sempre numeroso e sempre affascinato. Altri acquari li troviamo a Lipsia, Amburgo, Duisburg. Quest'ultimo è uno dei più moderni, costruito secondo tecniche razionali ospita una ricca collezione di pesci e di altri animali marini, provenienti per lo più dalle regioni tropicali.

GLI ACQUARI FRANCESI

Benché sito nel territorio del Principato di Monaco, l'omonimo acquario è oggi amministrato dallo Stato francese. Sorse nel 1910 per iniziativa di quel grande ittiologo che fu Alberto I di Monaco il quale trascorse gran parte della sua vita percorrendo tutti i mari della terra con il suo yacht, alla ricerca di nuove e interessanti specie della ricchissima fauna marina alcune delle quali portano oggi il nome della sua famiglia, quella dei Grimaldi. Completato pochi anni dopo la morte del suo fondatore, è oggi uno dei più importanti, se non il più importante acquario d'Europa. Nelle sue 64 vasche è raccolta una collezione dei più rari e ricercati pesci della terra, che richiama centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Annessi alle sale aperte al pubblico sono dei non meno noti laboratori di biologia marina, meta di studiosi di tutto il mondo, nei quali si compiono ricerche di embriologia, genetica, fisiologia interessanti oltre che la fauna, anche la flora acquatica, in particolare quella oceanica. A Parigi si trovano due importanti acquari, i già menzionati Trocadero e Jardin des Plantes, risalenti al secolo scorso; benché notevoli per vastità e numero delle specie allevate, non possono competere con quello monegasco.

GLI ACQUARI DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI

Nel resto dell'Europa troviamo importanti acquari un po' dovunque In Jugoslavia ricordiamo quello di Ragusa, noto più che altro come stazione zoologica per lo studio della biologia marina. In Danimarca, l'acquario di Charlottenlud è uno dei più attrezzati in Europa, anche dal punto di vista strettamente scientifico, e non sono pochi gli scienziati che vi trascorrono lunghi periodi di tempo a studiare le specie ivi raccolte.
L'acquario di Anversa, annesso allo zoo, è dotato di 52 vasche, contenenti specie sia marine sia di acqua dolce; le più interessanti sono le prime, provenienti in gran parte dalle regioni tropicali dell'Africa. Ricordiamo infine l'acquario di Mosca, noto forse più come stazione di ricerche scientifiche, vastissimo e visitato annualmente da oltre due milioni di persone.

GLI ACQUARI DEI PAESI EXTRAEUROPEI

Insuperato per vastità, numero di esemplari conservati e numero di visitatori (4.700.000 nel 1931, record assoluto) è il «John G. Shedd Aquarium» di Chicago, negli Stati Uniti. Inaugurato nel 1930, era sorto per iniziativa di un magnate locale, certo John Graves Shedd, morto prima di vederlo terminato, il quale non era né uno scienziato né un dilettante di ittiologia, ma semplicemente un uomo che amava stupire il prossimo e che, soprattutto, aveva i soldi per farlo. Si pensi infatti che dovette sborsare per la sua costruzione non meno di tre milioni di dollari di allora. 132 sono le vasche contenute nell'immenso edificio, alcune della capacità di 50.000 litri e nessuna di capacità inferiore ai 1.500 litri. Vi sono contenute praticamente tutte le varietà di pesci presenti nei fiumi, nei laghi e nelle acque costiere del Nordamerica. 800 sono le specie rappresentate, dagli enormi squali, lunghi diversi metri, ai piccoli pesci tropicali che con la vivacità dei loro colori suscitano l'ammirazione del sempre folto pubblico. Troviamo altri importanti acquari, negli Stati Uniti, nelle città di San Antonio, nel Texas, di Boston, Filadelfia e soprattutto di San Francisco. Lo «Steinart Aquarium» di questa città con i suoi 10.000 e più esemplari è il secondo al mondo quanto a imponenza. In florida troviamo due acquari, il Seaquarium di Miami e quello di Saint Augustine, gestiti da privati, che non hanno riscontro in Europa. In essi infatti si svolgono giornalmente singolari spettacoli di Delfini che con le loro arditissime e incredibili evoluzioni mandano in visibilio gli spettatori che affollano numerosi le gradinate circostanti la vasca nella quale si svolge questo eccezionale spettacolo. Gli intendimenti sono quindi puramente commerciali, ma è indubbio che anche questo costituisce un mezzo, e forse il più efficace, di avvicinare il grande pubblico alla meravigliosa vita del mare. Pochissimi sono gli acquari presenti nel Sudamerica e relativamente poveri di esemplari. Fa eccezione quello di Rio de Janeiro nel quale sono allevate numerose e interessanti specie proprie delle acque dolci brasiliane.
In Asia i grandi acquari si trovano quasi esclusivamente in Giappone, paese che ha nel suo imperatore Hiro Hito un eminente ittiologo. A Tokyo ne esistono due, uno costruito a imitazione di quelli della Florida, ma assai meno attraente, e l'altro dipendente dall'Università cittadina, molto più interessante, almeno dal punto di vista scientifico, per la grande varietà di specie oceaniche in esso contenute.
In Africa non sono molto numerosi gli acquari di una certa importanza. Citeremo quello del Cairo e quelli di Durban e di East London, sedi degli studi tuttora in atto sugli esemplari di Celacantidi che di tanto in tanto vengono pescati nelle vicine acque.
In Australia gli acquari sono particolarmente ricchi di esemplari a causa della grandissima varietà di specie della flora acquatica che abitano le immense barriere coralline circondanti il continente. Ricordiamo quelli di Sydney, di Adelaide e di Melbourne.
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