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Vita degli Animali Invertebrati Rotiferi.

Link utili:

La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa.
(Ernesto Codignola)

Introduzione

Idatine

Filodinee

YouTube Rotiferi

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VITA DEGLI ANIMALI - INVERTEBRATI - ROTIFERI

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INTRODUZIONE

Con i Rotiferi ci si presenta una classe di animali di estrema piccolezza, il cui studio e la cui separazione dagli infusori sono stati permessi soltanto dalla scoperta del microscopio.

I Rotiferi, di cui le specie più grandi misurano meno di un millimetro, hanno, quasi senza eccezioni, un corpo trasparente, che si può così esaminare sino nella parte più interna dei suoi organi. La maggior parte dei rotiferi poi, come i piccoli crostacei ciclopi, esposti al microscopio, offre un interessante spettacolo. Nessuna descrizione o riproduzione potrà soddisfare la curiosità del lettore, se non riuscirà a vedere in natura uno di questi piccoli esseri vivaci e gentili, ingrandito da 200 a 300 volte. I Rotiferi, dalla forma esterna variabilissima, concordano tutti nella struttura, rendendo così sufficiente l'esame di uno solo di essi per conoscerli completamente.

Prendiamo come esemplare di essi il Noteo (Noteus quadricornis), nel quale il rivestimento dorsale ha preso la forma di una corazza piatta, scudiforme; si ha ragione di ritenere che tanto il rivestimento a corazza, quanto la pelle molle, consistano nella sostanza caratteristica degli invertebrati, la chitina.

La corazza del nostro animaletto modello è prolungata in avanti in modo elegante, e munita di appendici cornee. Sotto di essa si può nascondere benissimo tutta la parte anteriore, coperta di un molle tegumento; per nuotare e per mangiare l'animaletto spiega i suoi organi a ruota. Due lobi carnosi, a forma di mezza scodella, retrattili per mezzo di muscoli, portano sull'orlo libero una serie di delicate ciglia; queste, che possono essere messe in moto ondulatorio, dànno, in molti rotiferi, l'impressione di due ruote giranti rapidamente intorno al loro perno. Tale fenomeno, al quale la intera classe deve il suo nome, è veramente strano e non può mancare di produrre un certo effetto su chi lo osservi per la prima volta. Nel Noteus vediamo, inoltre, tra i due grandi lobi roteanti, un cono ugualmente coperto di ciglia. La classe presenta notevoli modificazioni nello sviluppo degli organi a ruota. L'animale nuota elegantemente in senso rotatorio a spirale, questo lavoro conduce il cibo nell'imbuto che mette alla bocca; ciò avviene tuttavia in particolare quando l'animale si àncora, mediante la pinza che possiede nella parte posteriore, e allora lascia le ciglia dimenarsi comodamente. Se nelle gocce d'acqua esposte al microscopio per osservare i Rotiferi si pone una materia colorante, molto sminuzzata, indaco o carminio, si può seguire molto più agevolmente il violento e vorticoso moto delle ciglia, e l'ammucchiarsi davanti alla bocca delle sostanze alimentari. I Rotiferi hanno un paio di mandibole: nel Noteus sono a foggia di mano, in altri casi assomigliano ad una pinza. La forma delle mandibole, infatti, rappresenta nei Rotiferi un carattere distintivo e permette di determinarli con assoluta certezza.

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IDATINE

Alla famiglia dei rotiferi corazzati, con il lungo piede cerchiato e munito dell'uncino prensile terminale, si collega una famiglia senza corazza, le Hydatinae, dal piede breve.

L'Hydatina senta, largamente diffusa, vive nelle pozze d'acqua stagnante e nei serbatoi d'acqua all'aperto. Depone le uova orizzontalmente, molto fitte, presso il livello dell'acqua.

Per completare le nozioni già date sul Noteus bisogna aggiungere che in tutti i grandi rotiferi si è scoperta una notevole massa nervosa nella regione dell'esofago e della nuca; essa corrisponde al cingolo esofageo degli articolati, e sta in immediata relazione, in molti di essi, con occhi cervicali, muniti di lenti regolari che rifrangono la luce e servono a produrre le immagini. La riproduzione della Hydatina senta avviene con una tale inverosimile abbondanza che ha del favoloso. Ehrenberg riferisce da esperienze dirette, che dopo 10 giorni dall'emissione delle prime uova, si possono contare 1.048.576 individui nati da una sola madre, e di 4 milioni negli undici giorni seguenti. E' evidente che tale produttività deve riferirsi ad un periodo determinato, perché essa non può durare mai a lungo nel medesimo organismo.

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FILODINEE

I più conosciuti e comuni rotiferi, i cui movimenti roteanti furono veduti più presto, appartengono alle Filodinee (Philodineae). Fra esse il genere dei Rotiferi propriamente detti (Rolifer) si distingue per due occhi che si trovano sopra una specie di proboscide frontale, e per un piede che termina forcuto, che, come in tutta la famiglia, può ritirarsi e allungarsi come un cannocchiale. Il Rotifero Comune (R. vulgaris) vive nelle acque stagnanti, si riproduce e moltiplica tra le alghe ed altre piante acquatiche, sino a coprirle del tutto. Come migliaia di altri esseri affini, quando le acque si prosciugano, si atteggiano a palla, aggrappandosi ad un granello di sabbia, ad una molecola di vegetale, unendosi alla polvere che il vento disperde ovunque. Si crea in tal modo in essi una specie di sospensione della vita, quasi un letargo; infatti, non appena entrano in contatto con qualche stilla di acqua, sembrano risorgere. Con l'ausilio del microscopio si può vedere benissimo l'angoloso e appiattito granellino che, a contatto con il liquido elemento, dapprima comincia a gonfiarsi per poi, via via, assumere una forma rotonda.

Alcune parti cominciano a farsi trasparenti, l'umidità penetra nel corpo, e man mano che l'acqua vi entra, gli organi diventano più distinti e visibili. Il piede al telescopio si protende di alcuni articoli, come per orientarsi cautamente, finché, dopo un visibile ed interno vortice, il capo sporge con le sue ciglia, e la bestiolina, dopo un sonno più o meno lungo, si desta a nuova vita. E' logico quindi pensare che, malgrado il disseccamento sia assoluto, le fine parti del corpo siano capaci di continuare la vita, come avviene per le rane ed i pesci, che possono essere del tutto gelati, e sopravvivere. Come rappresentante di un'ultima grande famiglia si può accennare al genere Floscularia: ad esso appartengono rotiferi che abitano le gallerie, poiché la maggior parte di essi si infila in una sorta di involucro. In essi sorprende la trasformazione dell'organo a ruota, al posto del quale si trovano cinque sporgenze coniche del capo munite di ciuffi di fili lunghi e delicati, che non possono dirsi ciglia in quanto sono rigidi e quasi immobili. Quasi nell'imbuto boccale si trovano invece le ciglia che provvedono al cibo. Questo animale è coperto da un fitto involucro gelatinoso, nel quale può ritirarsi ripiegando il suo piede. I più strani poi sono i Conochili (Conochilus), per l'involucro comune, una specie di palla gelatinosa che galleggia liberamente, nel quale si ritirano: sporgono il capo al di sopra della superficie della palla e con le ciglia comuni, raccogliendo le loro forze, mettono la palla in un movimento rotatorio misurato.

I Rotiferi furono anche chiamati Crostacei Cigliati perché questa è la caratteristica che li distingue dagli altri articolati viventi nell'acqua

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