ZoologiaCoronavirus Covid-19.ZOOLOGIA - RICERCHE COMPLEMENTARIPICCOLO LESSICOAPPARATO RESPIRATORIO NEGLI INVERTEBRATINei protozoi e in molti metazoi la respirazione si compie attraverso la superficie esterna del corpo o tramite superfici interne che non si differenziano in particolari organi respiratori. In alcuni animali terrestri come i lombrichi ed i vermi la respirazione è cutanea o intestinale. In altri casi vi sono organi respiratori localizzati sotto forma di branchie o di sistemi di tasche o tubi che formano superfici respiratorie interne. Le prime si trovano in animali a respirazione acquatica, le seconde in animali che respirano fuori dall'acqua. Le branchie possono essere interne od esterne; gli organi di respirazione aerea sono le trachee (insetti) ed i sacchi polmonari (molluschi gasteropodi).CURE PARENTALISono dette parentali le cure che gli animali dedicano ai loro piccoli. I piccoli dei mammiferi per esempio hanno ancora bisogno di un periodo di cura da parte dei genitori dopo la nascita, soprattutto della madre. Dopo il parto, entrano in funzione le ghiandole mammarie che secernono il latte con cui i piccoli vengono nutriti per un periodo di tempo più o meno lungo. Le femmine dei marsupiali sono provviste di una tasca detta marsupio in cui i piccoli trovano il latte. Negli uccelli è tipica la cova a cui si dedicano, secondo le specie, sia la femmina che il maschio. Negli altri vertebrati e negli invertebrati in genere le cure sono poche o inesistenti: le uova sono abbandonate ed i piccoli che ne escono devono provvedere generalmente al proprio sostentamento.ECOLOGIAE' il ramo delle scienze che si occupa dell'habitat e delle condizioni in cui vivono gli organismi. Ogni singola specie ha determinate esigenze, diverse le une dalle altre e quindi ogni animale ha un proprio ambiente a cui si è adattato come meglio ha potuto. I pesci per esempio hanno un corpo fusiforme, pelle liscia: in una parola hanno la forma che meglio si presta ad opporre la minima resistenza all'acqua. Gli uccelli hanno una forma e una struttura adatte al volo. Le scimmie hanno struttura diversa dalle gazzelle o dalle volpi in quanto vivono sugli alberi e non devono correre sul terreno. E via di seguito perché gli esempi potrebbero essere centinaia. Questi adattamenti non sempre sono perfetti per quanto meravigliosi. Nella stessa specie vi possono essere notevoli differenze per cui vi sono individui più idonei e con maggior probabilità di sopravvivere di altri. Attraverso le generazioni avviene quindi un continuo processo di selezione. Quella selezione il cui principio, come ben sappiamo, è stato formulato da Charles Darwin.ETOLOGIAL'etologia è la scienza comparata del comportamento animale e, in senso più ampio, anche dell'uomo. Ogni indagine etologica analizza il gesto come azione ripetibile, manifestazione di un impulso, di un riflesso o istinto come sintomo di una condizione interna. L'etologia, intesa come riscoperta dell'animale nella sua spontaneità, nacque verso la fine del XIX secolo, quando si capì che il comportamento degli animali andava osservato e valutato in modo rigorosamente scientifico. Fondatori della nuova scienza furono Leob, Pavlov e Watson. Più recentemente ricordiamo Konrad Lorenz e Tinbergen: è merito loro l'aver compreso che l'organismo funziona per mezzo di meccanismi scatenanti innati. Tutto il comportamento è ritualizzato anche se in parte è frutto dell'esperienza e dell'apprendimento.EVOLUZIONE DELL'UOMOL'affinità di struttura tra l'uomo e le scimmie, in particolare quelle antropomorfe, è evidente. E` probabile che l'uomo e la scimmia abbiano un antenato in comune: forse una forma simile alle attuali antropomorfe vissuta nel miocene. In terreni più recenti (pliocene) sono stati trovati fossili di scimmie che per molti caratteri si avvicinano all'uomo. Sono ben noti il Pitecanthropus erectus di Giava che, come dice il nome, aveva stazione eretta e il Sinanthropus pekinensis. Vi sono poi parecchi fossili appartenenti al pleistocene cui si può senza dubbio attribuire un carattere umano. Il più antico è forse l'Homo heidelbergensis così chiamato perché il primo resto fossile fu trovato presso Heidelberg. A Neandertal, in Germania, nel 1848 vennero alla luce resti di uno scheletro chiamato poi Uomo di Neandertal: aveva fronte sfuggente, arcate sopraorbitali sporgenti e altri caratteri di primitività. Furono poi trovati altri resti simili in molte parti d'Europa. Visse nel periodo interglaciale e all'inizio dell'ultimo periodo glaciale. L'Uomo di Neandertal fu poi soppiantato da popolazioni appartenenti senza dubbio all'Homo sapiens, d'intelligenza molto più elevata, in grado di lavorare la pietra, l'osso e eseguire disegni rappresentanti scene di caccia e animali. Questo periodo della preistoria è noto come Età della Pietra.MALARIAQuesta malattia è stata in passato un vero flagello ma ancora oggi è estesa nelle regioni ricche di paludi e di acque stagnanti. Si presenta con forti febbri intermittenti con periodi di tre (terzana) o quattro (quartana) giorni. L'agente patogeno è un protozoo del genere Plasmodium che si infiltra nei globuli rossi distruggendoli. Per compiere il suo ciclo vitale, il plasmodio deve trasferirsi in una zanzara del genere Anopheles, nella quale penetra quando l'insetto punge un uomo ammalato e ne succhia il sangue. Compiuto il ciclo di sviluppo nel corpo della zanzara, il plasmodio viene inoculato con la puntura nell'uomo sano.MALATTIA DEL SONNOQuesta malattia è trasmessa dalla Glossina palpalis, meglio nota con il nome di mosca tze-tze. Comune nelle regioni dell'Africa equatoriale, con la sua puntura inocula il trypanosoma, un flagellato delle dimensioni di millesimi di millimetro che causa la malattia.MIELEAlcuni graffiti rinvenuti in tombe egiziane dimostrano che l'apicoltura risale a circa 6000 anni fa. I Greci e i Romani allevarono le api ricavandone non solo miele ma anche la cera usatissima per preparare prodotti di bellezza. L'apicoltura cominciò a essere praticata professionalmente solo nel Medioevo. Da quel momento le api vennero considerate «animali domestici». Oggi gli allevatori usano favi mobili, cioè cassette di legno all'interno delle quali si trovano il «nido» destinato alla covata ed il «melario» dove viene immagazzinato il miele. Ogni arnia presenta un ingresso che facilita il passaggio delle api. Le arnie sono facilmente trasportabili da una zona all'altra a seconda della fioritura. Questo permette la realizzazione di raccolti impensabili fino a non molto tempo fa. Il giorno più importante per l'allevatore è quello in cui i favi vengono posti in una centrifuga che permette la raccolta del miele.MIMETIZZAZIONENella lotta quotidiana per la sopravvivenza, anche le specie più deboli possono cercare di difendersi grazie ad alcuni stratagemmi, quali la mimetizzazione. Alcuni animali si mimetizzano cambiando il proprio colore: diventano candidi come la neve nelle zone polari o color sabbia in quelle desertiche. Nelle zone ricche di vegetazione, diffuso è il verde. Vi sono poi animali che «scompongono» il proprio corpo in più parti e con diverse colorazioni. Altre creature invece riescono ad assumere posizioni e forme simili a determinati oggetti. Notissimi sono per esempio gli «insetti stecco» e gli «insetti foglia».OCCHIO NEGLI INVERTEBRATINegli invertebrati gli organi della vista sono molto vari: vi sono occhi abbastanza simili a quelli dei vertebrati (per esempio nei cefalopodi e in certi anellidi). In molti artropodi si trovano sul capo due occhi piuttosto grandi e con una struttura particolare detti «occhi composti». Osservando uno di questi organi si nota che la superficie esterna è formata da tante faccette: a ciascuna faccetta corrisponde un gruppo di cellule retiniche: ciascuno di questi complessi costituisce un occhio elementare. Sulle cellule retiniche l'immagine si forma come un mosaico che il sistema visivo dell'animale compone sino ad ottenere l'immagine completa. Con questo tipo di occhi l'animale dispone di una grande ampiezza di campo visivo.OCCHIO NEI VERTEBRATIIn tutti i vertebrati l'occhio è strutturato nelle sue parti essenziali in maniera simile a quello dell'uomo. E` ovvio comunque che nelle varie classi l'occhio ha determinate particolarità strutturali e funzionali relative al genere di vita degli animali. Negli uccelli, per esempio, l'apparato della vista è essenziale ed è particolarmente sviluppato: è fatto in modo che l'uccello, anche scendendo da grandi altezze, riesca ad avere sempre un'immagine nitida di ciò che sta inseguendo tramite una continua modifica della sua messa a fuoco. Nei pesci l'occhio è adattato per le piccole distanze.PARASSITISMOSe dalla convivenza di due specie una non trae vantaggio alcuno, ma anzi ne riceve un danno, si può parlare di parassitismo. Alcuni animali, per esempio, si nutrono di penne o peli di uccelli e mammiferi con poco danno per l'ospite; altri succhiano il sangue, altri ancora, come gli endoparassiti, penetrano all'interno dello sfortunato ospite che può subire delle trasformazioni che pregiudicano la sua vera natura.PARCHI NAZIONALISecondo dati del 1980 vi sono nel mondo 958 parchi nazionali e 818 riserve naturali. Le origini dei parchi sono da ricercarsi negli Stati Uniti dove, nel 1872, venne creato il parco di Yellowstone, il primo vero parco nazionale voluto dai pionieri dell'epoca. Già nel 1864 però Abramo Lincoln aveva sancito la protezione delle sequoie nella valle dove sarebbe poi sorto il parco di Yosemite. Definire in modo corretto cosa siano esattamente i parchi e le riserve è cosa abbastanza controversa. Si può comunque adottare la definizione di parco dettata da John Dower nel 1945 quando erano in fase di preparazione i parchi nazionali inglesi: «grandi superfici di territorio bello e relativamente selvaggio in cui, per il beneficio della nazione, il paesaggio è strettamente tutelato, gli edifici o i luoghi di interesse storico sono protetti, le attività agricole già esistenti mantenute, e vi sono predisposte strutture per la ricreazione all'aria aperta».PICCIONE VIAGGIATOREIl piccione viaggiatore, o piccione selvatico, è abilissimo negli spostamenti anche a vastissimo raggio ed è capace di raggiungere una meta prestabilita riuscendo a far ritorno al luogo di partenza. Un esemplare ben addestrato è in grado di superare in rapidità e resistenza persino il falco, raggiungendo velocità medie di volo di 70 chilometri orari. In questo modo il piccione riesce a percorrere anche 800 chilometri al giorno.Piccione selvatico (Columba livia) PLANCTONFu nel 1889 che il biologo danese Victor Hensen definì con il nome di plancton l'insieme degli organismi acquatici che vivono lontani sia dal fondo che dalle rive, e che non riescono ad opporsi alla forza delle correnti. Il plancton si divide in vegetale ed animale, e in plancton marino e di acqua dolce. Del plancton marino fanno parte molte alghe unicellulari e numerosi animali. Nel plancton di acqua dolce sono presenti tre diversi gruppi di animali: i rotiferi, piccoli organismi sferici, i crostacei e i protozoi. Alcuni vivono sempre sospesi nell'acqua, altri solo durante alcune fasi della loro esistenza. Il fitoplancton (vegetale) è molto importante perché rappresenta il primo anello della catena alimentare.Microfotografia (400 X) di plancton marino SIMBIOSI DIGESTIVANel rumine dei ruminanti si trovano alcune specie di ciliati che vivono solo in quell'ambiente. Nell'intestino delle termiti, che si cibano di legno triturato, vivono altre forme caratteristiche di flagellati. Ciò fa supporre che questi inquilini adempiano ad un compito molto utile per chi li ospita, in quanto contribuiscono a digerire la cellulosa contenuta nell'erba e nel legno, altrimenti inutilizzabile per l'animale.SISTEMA CIRCOLATORIO DEGLI INVERTEBRATICome nei vertebrati, anche negli invertebrati è palese il nesso tra apparato respiratorio e circolatorio. Nelle spugne, nei celenterati, platelminti, nematelminti ed altri ancora non esiste un sistema circolatorio vero e proprio. In alcuni invertebrati il sistema è costituito unicamente da vasi che alla periferia creano reti chiuse di capillari come nei vertebrati: questo avviene negli anellidi Policheti (circolazione chiusa). Nella maggior parte dei casi il sangue si versa da alcune ramificazioni terminali dei vasi entro lacune interstiziali tra i vari organi: si parla allora di circolazione vascolare lacunare (o aperta).SVILUPPO DELLE UOVAGli animali ovipari sono quelli che depongono le uova all'esterno (uccelli, rettili, anfibi, pesci): queste uova possono essere covate oppure abbandonate al loro destino. I mammiferi invece sono vivipari, cioè mettono al mondo i loro piccoli già sviluppati. L'uovo fecondato (zigote) si sviluppa con una serie di divisioni cellulari trasformandosi così da struttura unicellulare a pluricellulare. L'uovo si divide prima in due cellule (blastomeri), ciascuna delle due a sua volta si divide in modo tale che l'uovo risulta ora costituito di quattro blastomeri e così via. Questo processo, detto segmentazione, porta alla formazione di una sfera simile nella forma ad una mora e per questo chiamata morula. La morula poi si trasforma in una sferetta cava (blastula) ripiena di un liquido acquoso. In seguito, in un punto della blastula, si forma via via un infossamento: questo processo prende il nome di gastrulazione. Quando ha termine, l'embrione è costituito da uno strato cellulare esterno (ectoderma) e da uno strato interno (endoderma). Tra questi vi è un terzo foglietto embrionale detto mesoderma. Da questi foglietti primitivi trarranno origine tutti gli organi dell'embrione prima e dell'adulto poi. L'ectoderma dà origine alla cute e al sistema nervoso; il mesoderma allo scheletro, alla muscolatura, al sistema circolatorio ed escretore; l'endoderma all'intestino e al sistema respiratorio.GLOSSARIOARBORICOLOSi dice di un animale o vegetale che vive sugli alberi.ATTERO (o APTERO)Privo di ali.CARIOGENESIFormazione di un nucleo cellulare.CEFALOTORACEParte anteriore del corpo di alcuni artropodi formata dal capo e dal torace.CITOSTOMANei protozoi ciliati è l'apertura equivalente alla bocca.CODRIONEInsieme delle ultime vertebre degli uccelli.ERMAFRODITISMOCoesistenza nello stesso individuo di organi sessuali maschili e femminili.FANONECiascuna delle lamine cornee flessibili dal margine frangiato, inserite in gran numero sulla mascella superiore dei cetacei e che fungono da filtro per trattenere il plancton di cui essi si nutrono.FLAGELLOfilamentoso che permette ad alcune cellule di muoversi in un mezzo liquido (per esempio alghe, protozoi, gameti).GARRESEParte compresa tra il collo ed il dorso dei quadrupedi, corrispondente alla spalla.GRAFFITODisegno o scrittura incisi con una punta dura su pietra, cera o metallo.LIANAQualsiasi pianta dal fusto legnoso, allungato e sottile tipica delle regioni tropico-equatoriali.MIRMECOFILODa mirmecofilia: complesso di rapporti simbiotici di vario tipo tra artropodi e formiche. MORSOIl ferro della briglia che entra nella bocca del cavallo per guidarlo e frenarlo. OPERCOLOLamina ossea che protegge nei pesci la camera branchiale.OVIPAROAnimale che si riproduce deponendo uova.OVOVIVIPAROAnimale che partorisce figli vivi che si sono formati nel corpo della madre a spese del solo tuorlo contenuto nell'uovo mancando la placenta.PALCOCiascuna delle ramificazioni delle corna appartenenti ai cervidi.PALEONTOLOGIAScienza che si occupa dello studio dei resti organici fossili, della loro origine e della loro evoluzione, della distribuzione geografica e temporale, stabilendo una classificazione.PAPILLAQualsiasi prominenza più o meno elevata in un organo o in un tessuto.PROTOPLASMALa sostanza, la materia vivente di una cellula.RADULAMassa muscolosa ricoperta di dentelli chitinosi rinnovabili e disposti in serie trasversali (Gasteropodi).RIPRODUZIONE AGAMICARiproduzione asessuata che avviene per divisione o frammentazione.RIPRODUZIONE GAMICARiproduzione sessuale.RUMINELa più ampia delle 4 cavità dello stomaco dei ruminanti a forma di sacco.SCIAMATURAUscita delle api in volo dal vecchio alveare per edificarne uno nuovo.SCISSIONEProcesso di riproduzione in cui il corpo è diviso in due metà che diventano poi individui completi.SIMBIONTECiascun individuo che vive in simbiosi.STOLONEProlungamento del corpo di alcuni invertebrati e di cordati dove si formano nuove gemme che daranno origine a nuovi individui.TAVOLIEREVasta pianura posta su un altopiano, o comunque sopra il livello del mare.TEGUMENTOTessuto o apparato di rivestimento del corpo o di un organo.UROPIGIOGhiandola cutanea sebacea posta sulla parte dorsale del codrione degli uccelli. Secerne un liquido oleoso che spalmato sulle penne le impermeabilizza.VENTOSAOrgano adesivo di svariati animali, per es. di molti vermi parassiti.VIBRISSAPelo o setola con funzione sensoriale presente nella maggior parte dei mammiferi.VIVIPAROAnimale che partorisce figli vivi e già sviluppati.ZOOFITAOrganismo che un tempo era considerato come una via di mezzo tra un animale e un vegetale (es.: Celenterati Antozoi).PERSONAGGI CELEBRIARISTOTELENacque a Stagira nel 384 a.C. Fu tra i massimi studiosi dell'antichità: i suoi scritti trattarono vari argomenti fra i quali: le scienze naturali, le dottrine filosofiche ed i sistemi politici. Morì a Calcide nel 322 a.C. Sulla natura e sulle scienze naturali scrisse parecchie opere tra cui una Storia degli animali.CHARLES ROBERT DARWINNato in Inghilterra a Frankwell nel 1809, morì a Down nel Kent nel 1882. Avviato alla carriera medica prima e a quella ecclesiastica poi, rinunciò ad entrambe per dedicarsi allo studio della natura. Nel novembre 1831 prese parte ad una spedizione nei mari del Sud su ordine dell'ammiragliato britannico. Questo viaggio durò 5 anni. Darwin ne parla nel suo libro «A Naturalist's Voyage» del 1842. Nel 1839 si sposò e tre anni dopo si ritirò a vivere in campagna dove trascorse il resto della sua vita. Nel 1859 aveva esposto la sua «Teoria dell'Evoluzione» nel libro «On the Origin of Species».JEAN-BAPTISTE LAMARCKNato in Francia a Bazentin nel 1744, morì a Parigi nel 1829. Dopo aver intrapreso la carriera militare, si dedicò alla medicina e alle scienze naturali. Si interessò dapprima alla botanica poi alla zoologia, cercando di ordinare e di studiare un grande numero di animali. Divise gli animali in 14 classi e introdusse il termine «invertebrati» per designare tutti quelli privi di scheletro. Il suo nome riveste importanza nella storia della teoria dell'evoluzione: nel 1819 pubblicò la celebre «Philosophie zoologique» dove per la prima volta si trovano esposti alcuni principi di base del processo di trasformazione delle specie: legge dell'uso e non uso, ereditarietà dei caratteri acquisiti, adattamento all'ambiente.CARLO LINNEONaturalista svedese (il suo vero nome era Carl von Linnè) nacque a Rashult nel 1707 e morì ad Uppsala nel 1778. Studiò medicina ad Uppsala, ma ben presto si appassionò alla botanica ed alla zoologia. Fu soprattutto un classificatore e oggi occupa un posto importante nella storia della zoologia e della botanica sistematica. Suo indiscusso merito è aver creato un sistema di nomenclatura che è di uso corrente ormai da due secoli.
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