LA MACCHINA PER SCRIVERE
La macchina per scrivere
è in realtà una macchina da stampa che si serve di una tastiera
per comporre e imprimere una sola lettera alla volta. A differenza della
macchina da stampa vera e propria, essa è compatta e portatile, ma la sua
utilizzazione, fino a poco tempo fa, era assai limitata dal piccolo numero di
copie utili producibili. Sebbene vari tipi di macchine per scrivere, compresi
quelli che incidevano la carta per i ciechi, fossero stati inventati già
nel diciottesimo secolo e all'inizio del diciannovesimo, il loro uso
cominciò a diffondersi solo nel 1880-90. Da allora il crescente sviluppo
delle relazioni commerciali richiese sempre più una corrispondenza
sistematica e l'impiego di apparecchi registratori cui la macchina da scrivere
aprė la strada. La sua introduzione negli uffici costituì inoltre un
avvenimento di notevole importanza sociale, poiché portò per la
prima volta una considerevole partecipazione femminile al lavoro d'ufficio: le
7000 impiegate del 1881 in Inghilterra e nel Galles salirono, trent'anni dopo, a
146.000.
Nel 1829 fu inventata a Detroit una macchina per scrivere in cui
i caratteri venivano portati nella posizione richiesta per stampare muovendo una
striscia semicircolare di metallo su cui erano montati. Questa macchina fu
seguita da vari modelli che ricalcavano un disegno costruttivo pressoché
uguale ed erano muniti di vari congegni per inchiostrare il carattere, che
veniva stampato battendo il carattere stesso contro il foglio di carta o
battendo la carta sul carattere con un martelletto. Il prototipo della moderna
macchina per scrivere, però, fu la machine kryptographique, inventata da
un tipografo marsigliese nel 1833, con la modesta asserzione che avrebbe scritto
"quasi velocemente come una penna": questa fu la prima macchina che
ebbe ogni carattere montato su una levetta separata. Lo stesso principio fu
seguito dallo stampatore americano C.S. Sholes, che si servi di una piastra
metallica orizzontale e di un nastro inchiostrato.
La macchina di Sholes
fu fabbricata dal 1873 in poi dalla società Remington, che aveva iniziato
la sua attività fabbricando armi da fuoco, attrezzi agricoli e macchine
da cucire. Prima della fine del secolo furono introdotti altri notevoli
miglioramenti, che dimostrano il successo e la popolarità presto
raggiunti dall'invenzione. Il modello di Sholes ispirò anche la macchina
elettrica, in cui l'elettricità aziona il meccanismo a leva alla
pressione di un tasto. Solo verso il 1940 l'IBM (International Business
Machines) apportò delle modifiche sostanziali a questo modello,
introducendo il modello a carrello fisso senza leve, in cui i caratteri sono
contenuti in rilievo su una sfera che si sposta orizzontalmente per tutta la
larghezza del foglio.
In anni recenti, l'introduzione e la diffusione
sempre più massiccia dei computer a basso costo sta minacciando la stessa
esistenza della macchina da scrivere, che ormai è evoluta in un apparato
elettronico di scrittura (word-processor), generalmente collegato con un video
che permette di controllare il testo prima che sia stampato.