Fisica La Bicicletta.

Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

Google

SCIENZE - FISICA - LA BICICLETTA

CENNI STORICI

La bicicletta, il mezzo di locomozione più diffuso del mondo, ha avuto con il passare degli anni una evoluzione impressionante: per renderci conto di questo sviluppo tecnico, ci basta paragonare il primo prototipo con la sofisticatissima bicicletta con cui Francesco Moser ha migliorato il record dell'ora a Città del Messico. L'invenzione del primo biciclo è stata attribuita a De Sirrac, che realizzò un mezzo di locomozione del tutto simile alle moderne biciclette, ma ancora sprovvisto di molte parti fondamentali. La bicicletta di Sirrac infatti era costituita da un telaio che collegava due ruote e si muoveva per mezzo delle spinte che il conducente le imprimeva puntellandosi sul terreno; era quindi sprovvista di pedali, di catena e soprattutto di manubrio, estremamente importante per dirigere il veicolo. Su questo primo prototipo incominciarono a lavorare una serie di tecnici e ben presto arrivarono le prime innovazioni: prima fra tutte quella del manubrio. Fu un tedesco, K.F. Drais von Sauerbronn, che nel 1818 costruì e propose al pubblico un nuovo modello di biciclo dotato di manubrio, che fu chiamato draisina dal nome dell'inventore. Ma l'innovazione più importante e che segnò la definitiva consacrazione della bicicletta fu l'introduzione dei pedali. La prima draisina a pedali fu realizzata nel 1855 a Bar-le-Duc da un giovane carrozziere francese: Ernesto Michaux. Egli, rendendosi conto della scomodità di guidare la bicicletta facendo forza con i piedi sul terreno, ebbe l'idea di applicare due pedali alle ruote anteriori; così Michaux realizzò un biciclo munito di una ruota anteriore molto grande (con un diametro di quasi un metro e mezzo) e di una posteriore assai più piccola. Solo il "ruotone" infatti riceveva la spinta muscolare del conducente per mezzo di una pedaliera calettata sul suo perno. La nuova innovazione ottenne un così largo consenso che, negli anni a venire, la diffusione delle biciclette a pedali toccò vertici inimmaginabili. Proprio in questo periodo nacquero in Francia le prime associazioni di appassionati della bicicletta e le primissime gare ciclistiche. Nel 1870 il francese Sergent realizzò un nuovo modello di bicicletta, che prevedeva l'abolizione della grande ruota anteriore: evidentemente l'inventore transalpino ritenne che il ciclista fosse troppo scomodo seduto su quel piccolo sellino con davanti una ruota così grande e costruì un triciclo con le ruote perfettamente uguali. Quasi dieci anni dopo un'altra importante innovazione fu apportata da un inglese, Lawson, che introdusse la moltiplica e la trasmissione a catena. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare oggi, la trasmissione a catena non fu accettata con molto entusiasmo dai ciclisti di allora e furono in molti a dubitare dell'utilità di questa innovazione. La causa di questo rifiuto generale è d'altra parte giustificabile: infatti le biciclette del tempo non erano ancora dotate di freni e, per fermarsi, i nostri spericolati progenitori erano costretti a pedalare all'indietro di modo che spesso la catena "saltava". Altrettanto lenta fu l'evoluzione delle ruote: soltanto nel 1888 l'inglese Dunlop pensò di alleggerirle introducendovi una camera d'aria. Ma nel frattempo era già incominciata la produzione su vasta scala di questo importante mezzo di locomozione. Nel 1885 era sorta una delle più rinomate fabbriche di biciclette, la Bianchi, che avrebbe in seguito legato il suo nome a tante gloriose imprese sportive. Nasce così la bicicletta moderna, progettata e realizzata mediante approfonditi studi sulla sua praticità ed aerodinamicità.

Spot

Spot

Velocipede Michaux, dal nome del carrozziere che lo ideò nel 1861

Modello tridimensionale della bicicletta inglese Denis dei primi dell'800

Modello tridimensionale della bicicletta inglese Facile del 1886

IL FUNZIONAMENTO

Le parti che compongono una bicicletta sono fondamentalmente cinque:

il telaio, il manubrio, la sella, le ruote e il sistema di trasmissione a catena.

Il telaio, che nel secolo scorso era di legno, può essere considerato lo "scheletro", la struttura portante di tutto il ciclo.

Generalmente realizzata con leghe metalliche per poter essere molto leggero, è dotato di quattro forcelle:

due anteriori e due posteriori.

Le forcelle hanno il compito di sostenere il telaio sui mozzi delle ruote;

nelle biciclette per il fuoristrada (le famose bici da cross che hanno avuto tanto successo in questi ultimi anni) il telaio viene sostenuto sulle ruote attraverso appositi molleggi in sostituzione delle tradizionali forcelle.

Le ruote sono costituite da cerchioni di lamiera provvisti di raggi e dai copertoni che proteggono le camere d'aria interne.

Mentre nelle biciclette da corsa le ruote hanno una forma molto assottigliata, in modo da permettere una minore resistenza all'aria e, quindi, una maggiore velocità, in quelle da cross il pneumatico è dotato di un battistrada, molto utile per l'uso a cui è destinata la bicicletta.

Il manubrio serve ad imprimere la direzione a seconda del tipo di bicicletta cui è destinato:

in quelle da corsa, ad esempio, deve avere le estremità ricurve anteriormente verso il basso, in modo da permettere al ciclista di assumere la tipica posizione ad uovo particolarmente aerodinamica.

La sella, i pedali e le pedivelle trasmettono il movimento, impresso dalla forza muscolare del conducente, per mezzo di due pignoni di diverso diametro e grazie al collegamento con la catena.

I due pignoni, uno in prossimità dei pedali e l'altro in corrispondenza della ruota, hanno generalmente un diverso diametro, il cui rapporto costituisce la moltiplica.

Nelle biciclette da corsa questo rapporto fra i due pignoni può essere modificato mediante un cambio, che i ciclisti inseriscono a seconda delle caratteristiche di pendenza del percorso.

In prossimità della ruota posteriore quindi, troveremo un certo numero di pignoni tutti di diverso diametro:

mediante il comando del cambio (posto sul telaio) il ciclista può così spostare a suo piacimento la catena da un pignone all'altro.

In questo modo otterrà delle pedalate più corte o più lunghe.

Velocipede Michaux, dal nome del carrozziere che lo ideò nel 1861

Spot

Spot

A questo punto non possiamo dimenticarci di un elemento di importanza fondamentale:

i freni.

I principali tipi di freni sono quelli a tamburo, a disco e a ceppo.

Il freno a tamburo, tipico delle biciclette da cross, svolge la sua funzione internamente mediante una molla e delle ganasce, che allargandosi frenano il movimento della ruota.

Il freno a disco prende questo nome dal suo organo rotante (un disco di metallo), su cui si stringono, all'atto della frenata, dei blocchetti di materiale d'attrito.

Nel freno a ceppo infine, l'azione frenante è prodotta da due blocchetti di gomma che strisciano sul cerchione.

I comandi dei freni, di qualsiasi tipo essi siano, si trovano sul manubrio in prossimità del punto d'appoggio, sotto forma di leve.

L'impulso della frenata, impresso tirando la leva, viene trasmesso alla ruota mediante un filo, protetto da una guaina di plastica.

Nelle biciclette di inizio secolo, il comando della frenata veniva trasmesso mediante delle asticelle di metallo che, grazie ad un gioco di snodi, portavano l'impulso sino all'organo frenante;

questo sistema di trasmissione, comunemente detto a bacchetta, è stato progressivamente sostituito da quello a filo. Un'ultima tecnica, per interrompere il movimento di marcia, è il famoso contropedale:

oggi ormai caduto in disuso, consiste nel dare un colpo di pedale all'indietro.

Le biciclette con il contropedale, appositamente predisposto, non permettono la libertà dei pedali nella rotazione all'indietro;

così, mentre pedalando in avanti si imprime il movimento di moto, pedalando all'indietro si ottiene l'effetto contrario, ovvero quello frenante.

Al di là delle parti indispensabili che abbiamo appena descritto, le aziende produttrici hanno studiato una serie di optional per rendere più agevole e confortevole l'utilizzo della bicicletta.

A questo proposito possiamo quindi citare i parafanghi, che bloccano la terra e la polvere raccolte dalle ruote, il carter, che preserva le gambe del conducente dal grasso della catena, svariati tipi di selle, per rendere più comoda la guida, e il sistema di illuminazione anteriore e posteriore, che, mediante l'impiego di una dinamo azionata da una delle due ruote, rende possibile la guida notturna.

Schema di bicicletta

Schema di bicicletta

Dinamo di bicicletta: 1) presa di moto 2) albero 3) involucro 4) presa di energia 5) magnete 6) nucleo di ferro

Dinamo di bicicletta: 1) presa di moto 2) albero 3) involucro 4) presa di energia 5) 
magnete 6) nucleo di ferro

Spot

Spot

LE PRIME CORSE CICLISTICHE

Dopo l'innovazione dei pedali introdotta da Ernesto Michaux nel 1855, soprattutto in Francia nacque una vera e propria passione per la bicicletta.

Nell'aprile del 1868 a Parigi nacque il Veloce Club de Paris, composto da tutti gli appassionati di questo mezzo di locomozione.

Il 31 maggio dello stesso anno, il Veloce Club de Paris organizzò la prima corsa ciclistica:

il percorso era lungo 1200 metri e si snodava lungo i viali del Parc de Saint-Cloud di Parigi.

I primi classificati furono Moret (francese e vice presidente del Veloce Club), Drouet (francese) e Polocini (italiano). Dopo questa prima gara ne seguirono molte altre, sia in Francia sia negli altri Paesi europei.

L'Italia scopri lo sport del ciclismo dopo la Francia, l'Inghilterra e il Belgio:

la prima gara fu organizzata dall'amministrazione comunale di Padova e si svolse il 25 luglio del 1869 a Prato della Valle.

I primi tre classificati furono Pozzo, Ronda e P. Zanetti.

La prima corsa internazionale organizzata in Italia fu la Firenze-Pistoia di 33 chilometri.

In quell'occasione vinse lo statunitense Rynner Van Heste, seguito dai francesi Augusto Charles e Alessandro De Sariette;

il primo italiano fu Edoardo Ancillotti che si classificò quarto.

Il primo campionato del mondo di ciclismo fu organizzato nel 1893 a Chicago e fu suddiviso in due specialità:

il mezzofondo (vinto dal sudafricano L. Meintjes) e la velocità (vinta dall'americano Zimmerman).

Con la nascita della prima Federazione Ciclistica Internazionale, nel 1892, prese il via una serie di importanti iniziative.

Nacquero così le grandi corse classiche quali la Parigi-Roubaix (nel 1896), il Tour de France (1903), la Milano-Sanremo (1907), la Liegi-Bastogne-Liegi (1908) e il nostro Giro d'Italia (1909).

Fausto Coppi prima di una corsa

Modello tridimensionale di bicicletta da corsa

Spot

Spot

bici.

(s.f.), fam. per bicicletta.

Inglese

bike.

Francese

(m.) vélo.

Tedesco

(n.) Rad

bicicletta.

(s.f.), veicolo a due ruote uguali azionato a pedali.

Inglese

bicycle.

Francese

(m.) vélo.

Tedesco

(n.) Fahrrad

ciclismo.

(s.m.), tutto ciò che si riferisce alle gare o all'uso della bicicletta.

Inglese

cycling.

Francese

(m.) cyclisme.

Tedesco

(m.) Radsport

ciclista.

(s.m e f.; pl. -sti), chi usa la bicicletta.

Inglese

cyclist.

Francese

(m.) cycliste.

Tedesco

(m.) Radfahrer

ciclo.

(s.m.), 1 bicicletta. 2 serie di fenomeni o tradizioni che si ripetono periodicamente. 3 unità di misura della frequenza delle radioonde.

Inglese

cycle.

Francese

(m.) vélo.

Tedesco

(n.) Fahrrad

ciclomotore.

(s.m.), bicicletta mossa da un piccolo motore.

Inglese

motor-bicycle

Francese

(m.) cyclomoteur.

Tedesco

(n.) Moped

cicloturismo.

(s.m.), viaggiare in bicicletta a scopo turistico.

Inglese

tourist cycling

Francese

(m.) cyclotourisme.

Tedesco

(n.) Radwandern

Spot

Spot

correre.

(v. intr.), 1 andare con grande velocità: e corso dal medico, correva con la sua auto a 100 all'ora. 2 affrettarsi; accorrere: corsero tutti in piazza. 3 partecipare a una gara: - in bicicletta. 4 scorrere: il fiume corre nella valle. 5 intercorrere: di qui a lì corrono 20 metri. 6 procedere bene: il discorso non corre. 7 percorrere: corse tutto il fiume a nuoto. 8 essere in corso; essere in voga: correva l'anno 1900; oggi corre l'uso.

Inglese

to run

Francese

courir

Tedesco

laufen

corsa.

(s.f.), il correre: ha fatto una - fino a casa; di -, in fretta. 2 l'andatura veloce degli animali: è un cavallo da -. 3 il percorso fatto da un veicolo pubblico: ho perduto la -. 4 gara di velocità ciclistica automobilistica, ippica, ecc.: - in bicicletta. 5 movimento compiuto da un elemento mobile: la - dello stantuffo. 6 nave da -, nave corsara.

Inglese

run

Francese

(f.) course

Tedesco

(m.) Lauf

draisina.

(s.f.), veicolo di legno a due ruote simile alla bicicletta.

Francese

(f.) draisienne

Tedesco

(f.) Draisine

fascione.

(s.m.), copertone di ruota di automobile o bicicletta.

forcella.

(s.f.), 1 nome generico di utensili e congegni meccanici a forma di forca: la - della bicicletta; - per capelli. 2 valico, passo montano. 3 biforcazione di un ramo. 4 punto di passaggio per il remo delle barche. 5 pop. osso del pollo. 6 mus. segno che indica l'aumento o la diminuzione di sonorità. 7 mil. tiro accoppiato d'artiglieria.

Inglese

forked stick

Francese

(f.) fourche

Tedesco

(f.) Gabel

inforcare.

(v. tr.), 1 prendere con la forca. 2 montare sopra il cavallo, la bicicletta, e simili, disponendo le gambe come una forca; mettere gli occhiali sul naso.

Inglese

to pitch fork

Francese

ramasser avec une fource

Tedesco

aufgabeln

manòpola.

(s.f.), 1 aggeggio che serve a manovrare un congegno: le manopole della radio. 2 parte delle antiche armature che serviva a proteggere la mano e il polso 3 su tram, automobili e simili maniglia di cuoio a cui ci si regge con una mano. 4 impugnatura di una bicicletta o di una motocicletta, anche impugnatura dei bastoni da sci. 5 tipo di guanto col solo dito pollice separato e indipendente dalle altre dita. 6 striscia di pelliccia o di stoffa che ricopre la parte terminale della manica.

Inglese

knob

Francese

(m.) bouton

Tedesco

(m.) Knopf

moltìplica.

(s.f.), 1 in mecc. il rapporto tra due ruote dentate, di cui la seconda moltiplica la energia trasmessa dalla prima, in molte macchine e nella bicicletta, tra la ruota dentata del pedale e quella dentata della ruota posteriore. 2 pop. moltiplicazione.

Inglese

gear-ratio

Francese

(f.) braquet

Tedesco

(f.) Übersetzung

mountain bike.

(s.f. ingl.) termine inglese traducibile con bicicletta da montagna. Tipo di bicicletta adatta per pedalare su tutti i terreni, in particolare su quelli accidentati e scoscesi: il telaio presenta una struttura quasi triangolare e un triangolo posteriore; il cambio è un congegno meccanico di alta precisione; le ruote sono molto robuste e adeguatamente elastiche.

Inglese

mountain bike

Francese

(n.) mountain bike

Tedesco

(n.) Mountain bike

pàlmer.

(s.m.), 1 micrometro. 2 tubolare per bicicletta da corsa.

Francese

(m.) palmer

Tedesco

(f.) Mikrometerschraube

pedalare.

(v. intr.), muovere con i piedi i pedali della bicicletta; andare in bicicletta.

Inglese

to pedal

Francese

pédaler

Tedesco

radeln

pedale.

(s.m.), 1 congegno metallico su cui si fa pressione col piede e che mette in moto un meccanismo: il - della bicicletta; il - del freno; il - dell'organo. 2 fusto dell'albero. 3 striscia di pelle di cui si servono i calzolai per tenere la scarpa che cuciono. 4 mus. una o più note tenute per varie misure.

Inglese

pedale

Francese

(f.) pédale

Tedesco

(m.) Fußhebel

pedaliera.

(s.f.), 1 parte di una macchina o strumento musicale che porta i pedali, spec. l'insieme dei tasti dell'organo azionati coi piedi. 2 la ruota dentata unita ai pedali della bicicletta o simili.

Inglese

pedal board

Francese

(m.) pédalier

Tedesco

(n.) Pedal

Spot

Spot

punzonare.

(v. tr.), imprimere col punzone; marcare, bollare un oggetto per garantire l'assenza di manomissione: - una bicicletta.

Inglese

to punch

Francese

poinçonner

Tedesco

stanzen

tandem.

(s.m.), bicicletta a due posti per due persone poste l'una dietro l'altra: lavorare in -, lavorare in coppia.

Inglese

tandem

Francese

(m.) tandem

Tedesco

(n.) Tandem

tubolare.

(agg.), che ha forma di tubo. 2 (s.m.), pneumatico leggero, senza camera d'aria, per bicicletta da corsa.

Inglese

tubular

Francese

tubulaire

Tedesco

röhrenförmig

usare.

1 (v. tr.), servirsi di qualcosa, impiegare, adoperare: - la bicicletta per andare a scuola. 2 essere solito: la sera usa coricarsi tardi. 3 (v. intr.), valersi, servirsi di qualcosa: - della propria autorità. 4 essere conforme alle consuetudini.

Inglese

to use

Francese

se servir (de)

Tedesco

bebrauchen

velocìpede.

(s.m.), bicicletta.

Inglese

velocipede

Francese

(m.) vélocipède

Tedesco

(n.) Fahrrad

Spot

Spot

Google

C p i l eMail_to_trapaninfo.it f w

gbm w3c ^up^

Web Trapanese eXTReMe Tracker

TP Comuni

Copyright (c) 2002 -   trapaninfo.it home disclaim

w

WhatsApp-Chat

Ultima modifica :