Giardinaggio I Rampicanti.

Condividi email facebook pinterest instagram pinterest pinterest

INTRODUZIONE - IMPIANTO E CURA DEI RAMPICANTI ANNUALI - PIANTAGIONE - CURE COLTURALI - POTATURA - MOLTIPLICAZIONE - MALATTIE CAUSATE DA PARASSITI ANIMALI - MALATTIE CAUSATE DA PARASSITI VEGETALI - FISIOPATIE - ACTINIDIA - AKEBIA - BIGNONIA - BOUGAINVILLEA

 CAMPSIS - CELASTRUS - CLEMATIS - EDERA - FICUS - GELSOMINO

 GLICINE - GLORIOSA - IPOMEA - LONICERA - ORTENSIA RAMPICANTE - PASSIFLORA - PISELLO ORNAMENTALE

PLUMBAGO - POLIGONO - RINCOSPERMO - ROSA RAMPICANTE - SOLANUM - THUNBERGIA - VITE - VITE CANADESE

Coronavirus Covid-19.

-^

BOTANICA - GIARDINAGGIO - I RAMPICANTI

CAMPSIS

Le specie appartenenti al genere Campsis sono vendute generalmente col nome improprio di Bignonia: una certa confusione si è creata tra questi due generi, che in passato erano riuniti, effettivamente, nel genere Bignonia, data la loro notevole somiglianza. Al genere Campsis appartengono solo 2 specie di rampicanti, entrambe a foglia caduca, utilizzate per rivestire graticci, colonne o muri. La C. grandiflora, originaria della Cina, dove viene chiamata «fiore del cielo», è un rampicante dal portamento a volte cespuglioso, semirustico e dalle foglie composte imparipennate con 7-9 foglioline ovali allungate, acuminate e seghettate. Fiorisce verso la fine dell'estate quando compaiono i grandi fiori rosso-arancione dal calice tubuliforme che si apre all'estremità con una corolla a imbuto, e 5 lobi. Nel Paese d'origine viene coltivata lontano dalle abitazioni perché si ritiene che il polline sia tossico. Questa specie è adatta ad essere coltivata in vaso. In piena terra raggiunge gli 8 m d'altezza, mentre in vaso cresce molto meno, ma fiorisce da giovane. La C. radicans, è invece un rampicante rustico e vigoroso che in natura si arrampica sulla vegetazione vicina e, dove questa manca, striscia sul terreno. E' una specie originaria degli Stati Uniti e supera in altezza i 10 m. E' in grado di aderire ai muri con piccole radici a ventosa, che si trovano sul fusto a livello dei nodi, capaci persino di intaccare il cemento. Le foglie sono composte, imparipennate, con 9-11 foglioline ellittiche, acuminate e seghettate. Fiorisce da luglio a settembre, quando sbocciano i grandi fiori campanulati rosso-arancio con gola scarlatta, riuniti in infiorescenze terminali a racemo. La varietà "Atropurpurea" ha fiori più scuri, scarlatti, la "Praecox" fiorisce già a giugno, mentre la "Speciosa" ha portamento più cespuglioso e foglie più piccole.

PIANTAGIONE

Si adatta a diversi tipi di terreno, purché ben drenati. Si pianta in autunno o in primavera in posizioni soleggiate, dove possa occupare grandi spazi. La C. grandiflora può essere coltivata all'aperto solo nelle regioni a clima mite, mentre in quelle più fredde è consigliabile porla in vaso, per poterla riparare in inverno.

CURE COLTURALI

Si innaffia settimanalmente durante i periodi caldi e asciutti, nelle regioni meridionali, mentre al Nord si bagna meno frequentemente. Si concima a primavera con letame maturo. I getti della C. radicans vanno legati ai tutori nelle piante giovani, mentre quelli della C. grandiflora anche nelle adulte. Quest'ultima specie al Nord va riparata in serra fredda.

POTATURA

Sulle giovani piante si praticano potature drastiche per stimolare la vegetazione alla base. Su quelle adulte va eseguita una potatura alla fine dell'inverno per eliminare i getti deboli o deperiti e quelli che hanno portato i fiori l'anno precedente.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee erbacee, prelevate in primavera, talee legnose, alla fine dell'estate, o talee di radice, in marzo. Inoltre in marzo si moltiplica facilmente per mezzo di semi, interrandoli in cassone alla temperatura di 12°C.

-^

CELASTRUS

Celastrus orbiculatus è un rampicante a foglia caduca, rustico, che, con fusti volubili, si arrampica su pergolati, tronchi d'albero e muri; in quest'ultimo caso necessita però di sostegni, fino a un'altezza di 8-9 m. Più che per la fioritura, non molto appariscente, è apprezzato per i frutti color rosso-arancio, che decorano vivacemente la pianta in autunno e inverno.

PIANTAGIONE

Si adatta a diversi tipi di terreno, ma predilige quelli leggermente umidi, torbosi, acidi e ben drenati. Si mette a dimora dall'autunno alla primavera in posizioni soleggiate o lievemente ombreggiate, purché al riparo da venti freddi.

CURE COLTURALI

Le piante adulte necessitano delle normali cure colturali, quelle giovani devono essere sostenute da tutori.

POTATURA

Le piante fatte crescere lungo i muri o i pergolati si potano in febbraio per equilibrare lo sviluppo vegetativo; tutti i fusti principali devono essere tagliati a metà della loro lunghezza, mentre le ramificazioni secondarie vanno diradate. I rampicanti che crescono liberamente su tronchi d'albero o pilastri, invece, non necessitano di potature regolari.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose, prelevate in luglio, o di talee legnose, prelevate in autunno, da interrare in cassone mantenendo la temperatura attorno ai 15°C. Si moltiplica facilmente anche per propaggine, in autunno, utilizzando i getti di 1 anno, che vanno separati dalla pianta madre un anno dopo. Si può anche seminare in autunno, in cassone freddo.

-^

CLEMATIS

Il genere Clematis è un genere molto vasto di piante legnose ed erbacee, sempreverdi o a foglia caduca, di cui gran parte sono rampicanti. Qualche specie, come la C. flammula, la C. vitalba, la C. alpina e la C. viticella sono spontanee nei nostri boschi ed è abbastanza facile incontrarle. Dalle specie tipiche, tutte molto ornamentali, sono stati ottenuti numerosissimi ibridi, apprezzati per le fioriture spettacolari e prolungate. Una caratteristica di tutte le clematis è quella di portare fiori di 4 o 5 tepali, derivati dalla fusione dei sepali del calice con i petali della corolla. Quasi tutte le specie coltivate sono rustiche e si adattano alle diverse situazioni climatiche della fascia temperata. Le clematis rampicanti sono particolarmente utili per decorare muri, staccionate, pergolati e vecchi tronchi d'albero su cui salgono per mezzo dei viticci fogliari. Tra le specie più diffuse si ricordano la C. alpina, che si trova allo stato spontaneo nei boschi alpini della nostra penisola, presenta foglia caduca, è di lenta crescita e si alza fino a 3 m. Le foglie, fitte e di color verde scuro, sono composte di 9 foglioline. Fiorisce da marzo ad aprile, quando compaiono i fiori penduli color azzurro- violetto, dotati di staminoidi (stami trasformati in petali) grigiastri. E' coltivata anche una varietà dai fiori bianchi. La C. armandii, proveniente dalla Cina, è una delle poche clematis sempreverdi ed è considerata uno dei più bei rampicanti da fiore. E' una specie vigorosa che si alza fino a 10 m d'altezza ed è ricoperta di fogliame scuro, lucido, tra cui compaiono in aprile i grandi fiori bianchi (larghi 6 cm), che sono rosa nella varietà "Apple Blossom". Non le si addicono, però, i climi ad inverni freddi. La C. flammula, un'altra specie spontanea in Italia, è un rampicante dal portamento compatto, a foglia caduca, che raggiunge i 3 m d'altezza. Fiorisce da luglio a settembre, periodo in cui compaiono le infiorescenze bianche a pannocchia lunghe fino a 30 cm. Anche la C. macropetala, un rampicante di origine cinese che raggiunge i 4 m d'altezza, è a foglia caduca. Tra il suo fogliame verde scuro, in maggio-giugno sbocciano i fiori blu leggermente penduli, che appaiono doppi perché dotati di staminoidi di colore azzurro. Molto belle sono anche le sue varietà, tra cui la "Markhamii" dalla fioritura rosa. La C. montana è una specie più vigorosa della precedente e cresce velocemente fino a 10 m d'altezza. E' una delle clematis più diffuse nei giardini perché di facile coltura e di grande effetto durante la fioritura; ha però il difetto di infoltirsi solo in cima, lasciando spogli gli esili fusti alla base. I fiori, non molto grandi (larghi 3-4 cm), compaiono in maggio sui rami di 1 anno e sono bianchi. Si trovano, però, in commercio anche varietà a fiori rosa come la "Rubens" o la "Tetra-Rose". La C. tangutica è una specie giapponese dalla fioritura gialla e dal fogliame grigio-verde caduco. Cresce velocemente fino a 6 m d'altezza e porta, da luglio a settembre, grandi e appariscenti fiori a forma di lanterna e penduli. Ornamentali sono anche i frutti dall'aspetto piumoso. Non molto diffusa nei giardini perché invadente, ma molto comune in Italia allo stato spontaneo, è la C. vitalba, conosciuta comunemente come vitalba. E' un rampicante vigoroso, a foglia caduca, che cresce oltre i 12 m d'altezza. Fiorisce in luglio-agosto quando compaiono le infiorescenze bianche leggermente profumate a cui seguono, in autunno, appariscenti frutti bianchi profumati. Ricco e diversificato è il vasto gruppo degli ibridi di clematis di cui si possono soltanto portare degli esempi. Il più diffuso è forse quello delle "Jackmanii", rampicanti molto ornamentali a foglie caduche, trifogliate, color verde scuro e dai grandi fiori (fino a 15 cm di larghezza) che sbocciano durante l'estate e sono portati sui getti dell'anno. Tra le varietà di questo gruppo si ricordano la "Comtesse de Bouchard", dalla fioritura rosa, la "Jackmanii" dai fiori color violetto scuro e la "Perle d'Azur" a fiori azzurri. Un altro gruppo comprende gli ibridi della C. lanuginosa, tutti rampicanti dai fiori molto grandi (fino a 20 cm di larghezza) e le foglie trifogliate, tra cui la "Beauty of Worcester" a fiori blu che sbocciano da maggio ad agosto, la "King George" dai fiori rosa screziati di rosso, la "Lady Northcliffe" che fiorisce all'inizio dell'estate nel colore azzurro lavanda e la "Marie Boisselot" dalla fioritura bianca, che si prolunga da maggio a ottobre. Il gruppo degli ibridi "Florida" e "Patens" comprende varietà caducifoglie a fiori molto grandi che compaiono sui rami di 1 anno e sono adatte per ricoprire ogni tipo di sostegno. Tra queste la "Countess of Lovelace" a fiori doppi color azzurro-violetto, la "Duchess of Edimburgh", sempre a fiori doppi, bianchi, le "Nellie Moser" dai fiori color malva con sfumature rosa, alta fino a 4 m e la "The President", dalla fioritura color porpora-violetto scuro e delle dimensioni della precedente. Gli ibridi derivati dalla C. viticella, formano invece un gruppo non molto numeroso di varietà a foglia caduca dalle dimensioni limitate (3 m circa d'altezza) e dai fiori non troppo grandi ma assai numerosi che sbocciano da luglio a settembre sui getti dell'anno. La più diffusa tra queste varietà è la "Ville de Lyon" dai fiori color carminio, larghi 3-4 cm.

PIANTAGIONE

La clematis predilige un terreno fertile, fresco e ricco di humus, condizioni che ritrova nei boschi dove cresce spontanea. Si può mettere a dimora dall'autunno alla primavera, utilizzando piante allevate in contenitore, in posizioni soleggiate, ma facendo attenzione che la base sia collocata all'ombra. Il piede del rampicante deve sempre trovarsi, infatti, al fresco e all'umido, condizione che nei luoghi più assolati può essere ricreata piantando, alla base, tappezzanti o arbusti bassi. La buca d'impianto deve essere piuttosto ampia e profonda e arricchita con letame maturo. Il pane di terra che avvolge le radici va collocato in posizione inclinata rispetto alla superficie del terreno e in modo che il colletto della pianta si trovi a circa 5 cm di profondità. Se fatta crescere lungo un muro è necessario predisporre una rete o un graticcio affinché possa arrampicarsi.

CURE COLTURALI

Poiché la pianta non sopporta la siccità, è necessario somministrare acqua in abbondanza nei periodi più caldi. Per mantenere umido il terreno, in primavera si deve disporre alla base una pacciamatura di torba, letame maturo o foglie. Le specie più delicate, come ad esempio le C. armandii, vanno protette durante l'inverno dal gelo e dai venti freddi utilizzando fogli di polietilene trasparente e uno strato di pacciamatura in corrispondenza delle radici.

POTATURA

La potatura delle clematis non è un'operazione semplice perché va eseguita in modi diversi a seconda dell'età dei getti che portano i fiori. All'impianto quasi tutte le specie, soprattutto gli ibridi, vanno potate alla base, a livello della prima coppia di gemme, in modo da produrre altri getti. Negli anni successivi verrà eseguita una potatura annuale che si diversificherà a seconda del gruppo a cui la specie o la varietà appartengono. Fondamentalmente si distinguono 3 gruppi: nel primo rientrano le specie che fioriscono in primavera sui getti di 1 anno (come ad esempio la C. montana, la C. alpina, la C. macropetala e la C. armandii); nel secondo le specie e gli ibridi che fioriscono in estate e in autunno sui getti dell'anno in corso (ad esempio la C. viticella e i suoi ibridi, il gruppo degli ibridi "Jackmanii", la C. tangutica e i suoi ibridi); nel terzo, infine, tutti gli ibridi che producono grandi fiori da maggio a luglio sui getti di 1 anno (ad esempio gli ibridi "Nellie Moser", "The President", "Marie Boisselot", "Beauty of Worcester" e "Lady Northcliffe"). Le clematis appartenenti al primo gruppo vanno potate alla base dopo la fioritura, eliminando tutte le ramificazioni che hanno portato i fiori; a quelle del secondo, invece, alla fine dell'inverno vanno tagliati a livello del terreno tutti i getti dell'anno precedente, e a quelle del terzo si potano, sempre alla fine dell'inverno, tutti i getti morti e si accorciano in maggio-giugno tutti quelli di 1 anno, a circa 30 cm dalla base. A volte è necessario anche sfoltire la vegetazione divenuta troppo intricata: a questo scopo, quando termina la stagione invernale, bisogna recidere alla base tutti i getti.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose lunghe 10 cm da prelevare in luglio e da interrare in cassone freddo; quando sono radicate si trasferiscono singolarmente in piccoli contenitori da far svernare al riparo. Le specie tipiche possono essere anche moltiplicate per mezzo di semi, in marzo, da interrare in cassone freddo; dopo un mese le giovani piantine vanno poste in piccoli vasi individuali. La clematis si riproduce facilmente anche per mezzo di propaggini da effettuare in primavera: si separano 1 anno dopo.

-^

EDERA

Conosciutissime come rampicanti, le specie e le varietà appartenenti al genere Hedera possono anche essere utilizzate efficacemente per tappezzare il terreno. Il loro pregio maggiore è quello di essere delle piante sempreverdi molto rustiche e di facile crescita in ogni ambiente, che possono anche essere utilizzate come piante d'appartamento purché i locali non siano troppo caldi. L'edera è inoltre una pianta autorampicante perché le sue giovani ramificazioni (e solo queste) sono dotate di radici aeree che la fissano al supporto. La specie più diffusa è l'H. helix, che si trova allo stato spontaneo in tutta Europa, Italia compresa. E' l'edera più vigorosa e rustica, e si alza fino ai 30 m. E' ricoperta di foglie lucide verde scuro ed è adatta per rivestire i muri o il terreno. Produce bacche nere, velenose per l'uomo. Da questa specie si sono originate diverse varietà, tra cui l'"Aureo-variegata" con fogliame screziato di giallo, la "Discolor" dalle piccole foglie macchiate di rosso, la "Glacier" anche questa a foglie piccole e sfumate di argento, la "Sagittaefolia" dalle foglie a cinque lobi appuntiti di cui quello centrale è molto allungato e tante altre dal fogliame variegato in diverse sfumature di colore. Tutte le varietà sono più adatte, rispetto alla specie tipica, per essere coltivate in vaso, anche al chiuso. L'H. canariensis, proveniente dall'Africa Settentrionale, è una specie molto decorativa e di dimensioni limitate, raggiunge solo i 6 m di altezza. Non è adatta, però, per le regioni ad inverni molto freddi. E' rivestita di foglie ovali lobate che assumono delle belle tonalità bronzee in autunno. Anche questa specie ha dato origine a diverse varietà tra cui la più bella è la "Gloire de Marengo", dal fogliame scuro a margini chiari bianco-argentati. L'H. colchica è un rampicante di rapida crescita, dalle grandi foglie cuoriformi verde scuro, che raggiunge i 9 m di altezza. Diffusa è la sua varietà "Variegata", simile alla "Gloire de Marengo", ma più resistente al freddo e con foglie dai margini giallo-crema.

PIANTAGIONE

Si adatta a qualsiasi terreno da giardino, anche povero. Si mette a dimora dall'autunno alla primavera in posizioni soleggiate o all'ombra, ad eccezione di quelle varietà dal fogliame variegato che se non sono situate in posizioni luminose perdono questa loro caratteristica.

CURE COLTURALI

L'edera non necessita di particolari cure colturali. Se coltivata in vaso, in ambiente chiuso, la terra va mantenuta leggermente umida anche in inverno; le innaffiature vanno aumentate dalla primavera all'estate, somministrando contemporaneamente del fertilizzante liquido ogni 15 giorni. Le piante coltivate in vaso si rinnovano ogni primavera.

POTATURA

Si accorciano, alla fine dell'inverno, le ramificazioni delle edere fatte crescere lungo i muri o sul terreno, in modo che possano rinnovare il fogliame e che non invadano superfici troppo vaste. Le piante coltivate in vaso possono essere potate durante la primavera.

MOLTIPLICAZIONE

E' molto facile raccogliere e far radicare i rametti di edera, basta semplicemente infilarli nel terreno, all'ombra. Per ottenere dei buoni risultati, è necessario prelevare durante l'estate talee semilegnose dai getti giovani: in questo modo si otterranno delle edere rampicanti; se si fanno, invece, talee con ramificazioni più vecchie si avranno delle edere dal portamento più cespuglioso. Le talee vanno interrate in cassone freddo e quando sono radicate si trasferiscono in singoli contenitori. L'edera si moltiplica anche per mezzo di talee legnose, in autunno, che possono essere interrate all'aperto in luoghi riparati.

-^

FICUS

Numerose sono le specie appartenenti al genere Ficus, utilizzate per lo più come piante d'appartamento. Il F. pumila è una pianta rampicante sempreverde dalle piccole foglie cuoriformi color verde scuro, che può essere coltivata all'aperto nelle regioni a clima piuttosto mite e che è in grado di arrampicarsi lungo un muro senza bisogno di graticci. Non cresce molto in altezza (raggiunge solo 1,5 m) ed è usata anche come tappezzante. E' adatta per la coltura in vaso, e come pianta d'appartamento è assai decorativa se fatta ricadere da panieri appesi.

PIANTAGIONE

Si adatta a diversi tipi di terreno, purché ben drenati. Si mette a dimora in primavera nelle zone a clima mite, in posizioni riparate e leggermente ombreggiate. Come pianta d'appartamento si coltiva in vasi di 10-15 cm di diametro utilizzando terriccio un po' torboso.

CURE COLTURALI

Si innaffia abbondantemente in estate, soprattutto se coltivato in vaso. In quest'ultimo caso le concimazioni, a base di fertilizzante liquido completo, devono avere frequenza quindicinale, dalla primavera all'estate. Come pianta d'appartamento, in inverno deve avere una temperatura di 8-10°C.

POTATURA

Le piante giovani vanno cimate per infoltire la vegetazione; quelle adulte non necessitano di potature regolari.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose prelevate in maggio-giugno e interrate in cassone riscaldato alla temperatura di 16-18°C. Quando è avvenuta la radicazione le talee si trapiantano singolarmente in piccoli contenitori.

-^

GELSOMINO

Molto più diffusi un tempo che ai giorni nostri, i gelsomini sono tra i rampicanti più decorativi per il giardino: sono adatti per crescere contro muri, per ricoprire pergole, tralicci o tronchi d'albero. Il genere Jasminum comprende quasi tutte specie rampicanti i cui fiori, dall'inconfondibile profumo, vengono utilizzati anche nell'industria per la produzione di essenze. Non tutte le specie sono rustiche, alcune devono essere coltivate in serra o come piante d'appartamento. Tra le specie più diffuse ci sono lo J. azoricum, un rampicante vigoroso semisempreverde proveniente dal Sud America, coltivato nella nostra penisola solo nelle regioni a clima mite. E' rivestito di foglie pennate, lucide, e raggiunge i 4 m d'altezza. Fiorisce in giugno-luglio quando compaiono i fiori stellati bianchi molto profumati. E' una specie semirustica che nelle regioni a inverni freddi deve essere coltivata in vaso per poterla riparare, durante questa stagione, in locali luminosi. J. grandiflorum, conosciuto anche come «gelsomino di Spagna», è una specie originaria dell'India, non molto vigorosa, che raggiunge solo i 2 m di altezza. Ancor più delicato dello J. azoricum, deve essere coltivato in vaso anche nelle regioni a clima mite per poterlo riparare in locali luminosi o in serra durante l'inverno. La fioritura, prolungata e profumata, compare durante l'estate; i fiori, piuttosto grandi, sono rosati in boccio, poi diventano bianchi. Il fogliame è verde chiaro, imparipennato e caduco. Lo J. officinale è il comune gelsomino bianco proveniente dalla Cina, un rampicante sempreverde che si spoglia maggiormente dove gli inverni non sono miti. Ha una fioritura molto profumata, particolarmente intensa in maggio-giugno: i fiori bianchi stellati però, continuano a sbocciare, sia pure con minor rigoglio, anche durante i restanti mesi estivi. Le foglie sono pennate e di colore verde scuro. Questo rampicante è adatto per ricoprire muri o pergolati e necessita di sostegni. La sua varietà "Affine" ha fiori rosati piuttosto grandi, mentre la varietà "Aureovariegatum" ha fogliame striato color crema molto decorativo. Sia la specie tipica sia le sue varietà sono rampicanti vigorosi che raggiungono i 15 m d'altezza. Lo J. polyanthum viene invece venduto come pianta d'appartamento, ma può anche essere coltivato all'aperto nelle regioni mediterranee. E' un rampicante ornamentale, sempreverde, dai fiori profumati a forma di stella, rosati quando sono in boccio e bianchi successivamente, riuniti in infiorescenze che appaiono all'inizio della primavera nelle zone a clima caldo. Se coltivato come pianta d'appartamento fiorisce invece in inverno. Il fogliame è verde scuro. Questo gelsomino raggiunge i 6 m d'altezza. Lo J. primulinum è un arbusto semirampicante e sempreverde che, se allevato senza il supporto di tutori, fa ricadere le lunghe ramificazioni pendule. Anche questa specie va coltivata nelle regioni a clima mite. La chioma cresce fino a 4 m d'altezza e durante tutta l'estate compaiono i fiori di colore giallo.

PIANTAGIONE

Predilige terreni fertili, ricchi di humus e ben drenati. Si mette a dimora in aprile-maggio in posizioni soleggiate e riparate. Lo J. nudiflorum e lo J. polyanthum possono anche essere coltivati in vaso.

CURE COLTURALI

Innaffiare abbondantemente durante i periodi caldo-asciutti, soprattutto le specie coltivate in vaso che, se coltivate all'aperto, in inverno devono essere riparate in serra, alla temperatura minima di 5°C mantenendo leggermente umido il terriccio. Tutti i gelsomini necessitano di tutori per la crescita. Le specie più delicate e quelle coltivate all'aperto in inverno devono essere protette con pacciamatura di foglie o paglia alla base, e con teli di polietilene intorno alla chioma.

POTATURA E' opportuno eliminare dopo la fioritura i getti che sono appassiti. Nello stesso periodo va diradata la chioma dello J. officinale per contenerne lo sviluppo.

MOLTIPLICAZIONE

Si moltiplica per mezzo di talee erbacee, semilegnose e legnose. Quelle semilegnose si prelevano in settembre e si interrano in cassone alla temperatura di 10°C. Le talee di J. polyanthum e J. primulinum devono invece essere messe a radicare a temperature superiori (intorno ai 16-18°C). Tutte le talee, una volta radicate, si trasferiscono singolarmente in piccoli contenitori.

-^

disclaim ^up^ down home

Web Trapanese eXTReMe Tracker
Web Trapanese free counters

gbm w3c

Shiny Stat

-^

Copyright (c) 2002-20 trapaninfo.it TP Comuni