STORIA CONTEMPORANEA - LA SECONDA GUERRA MONDIALE

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STORIA CONTEMPORANEA - LA SECONDA GUERRA MONDIALE














STORIA MODERNA - STORIA CONTEMPORANEA - LA SECONDA GUERRA MONDIALE

STORIA CONTEMPORANEA - LA SECONDA GUERRA MONDIALE

DONATE

IL CROLLO DELLA FRANCIA E LA RESISTENZA INGLESE

Il 3 settembre del 1939 l'Inghilterra, seguita a poche ore di distanza dalla Francia, dichiarava guerra alla Germania. Nonostante l'immediato intervento dei "dominions" britannici, sino al 7 dicembre 1941, quando i Giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbor (Hawaii), si trattò di un conflitto essenzialmente europeo. Dopo aver conquistato la Polonia e aver proceduto alla spartizione che assegnava all'URSS, oltre alle province orientali polacche, anche gli Stati baltici di Lettonia, Lituania ed Estonia, Hitler aveva compiuto una mossa strategica, a fini di propaganda interna, porgendo alle potenze occidentali un ramo d'ulivo. Esso venne respinto, ma durante tutto l'inverno 1939-40 non si ebbero che piccoli scontri lungo la linea Maginot. La situazione rimase immutata sino al 9 aprile del 1940 quando, senza alcun avvertimento, i Tedeschi sferrarono l'attacco alla Danimarca e in un solo giorno occuparono il territorio danese e i maggiori porti strategici della Norvegia. In tal modo Hitler si assicurava basi aeree contro l'Inghilterra, dove le vivaci proteste dell'opinione pubblica inglese contro la politica imbelle di Chamberlain costrinsero il premier a dimettersi; lo sostituì Winston Churchill. All'alba del 10 maggio vennero attaccati anche Belgio e Olanda. Il 14 maggio il comandante in capo olandese si arrese, mentre la regina Guglielmina e il Governo si rifugiarono in Inghilterra. Quattro giorni dopo re Leopoldo del Belgio si consegnava al nemico. Fu poi la volta della Francia: il 4 giugno venne sferrato l'attacco contro Parigi, conclusosi con l'occupazione della capitale francese dieci giorni dopo. Paul Reynaud, che in marzo aveva sostituito Daladier a capo del Governo, era intenzionato a continuare la lotta, ma il generale Weygand consigliò di chiedere un armistizio, sostenuto dal generale Pétain, secondo cui la guerra era ormai perduta e alla Francia non rimaneva che scendere a patti con la Germania. Il 10 giugno del 1940 anche Mussolini, convinto che la Germania avrebbe vinto la guerra nel giro di pochi mesi, dichiarò guerra alla Francia, attaccandola da Sud. Il 16 giugno il presidente del Consiglio francese Reynaud si dimise e il vecchio maresciallo Pétain formò un nuovo Governo che il 25 giugno firmò l'armistizio. Il Parlamento, svuotato di ogni potere, venne convocato a Vichy, dove si era trasferito il Governo, per ratificare l'armistizio e conferire i pieni poteri a Pétain, affiancato da Pierre Laval. Ancor prima che fosse firmato l'armistizio, il generale Charles de Gaulle aveva lanciato da Radio Londra un appello ai Francesi per il proseguimento della lotta (18 giugno 1940). Nacque così il movimento per la Francia libera, che si assunse il compito di riscattare l'operato del Governo di Vichy, assumendo la direzione della guerra contro la Germania e ponendo la Francia fra le potenze vincitrici. La marcia trionfale delle armate tedesche nell'Europa occidentale avrebbe dovuto essere coronata dall'invasione dell'Inghilterra, ma l'impresa non riuscì e i piani per l'invasione vennero abbandonati nel settembre successivo, dopo una serie di attacchi aerei alle città inglesi, mentre Hitler stava preparandosi a un attacco contro l'Unione Sovietica. Nel frattempo gli Italiani avevano attaccato la Grecia (28 ottobre 1940), ma l'inaspettata controffensiva greca li aveva respinti in Albania e solo l'intervento tedesco nei Balcani portò nell'aprile successivo all'occupazione dell'intero territorio. La situazione militare italiana si era andata facendo particolarmente precaria in Africa, dove le truppe inglesi si spinsero fino a Bengasi e poi in Africa orientale. Nell'Africa settentrionale intervennero i Tedeschi al comando di Rommel, riconquistando la Cirenaica. Il Giappone aveva intanto aderito al patto Tripartito (27 settembre 1940), alleandosi a Germania e Italia (a cui si aggiunsero in seguito Romania, Ungheria e Slovacchia). Tale patto impegnava gli Stati aderenti a reciproca assistenza nella costruzione del "nuovo ordine" europeo e asiatico. Il patto implicava la saldatura tra la guerra in Europa e quella in Asia, anticipando, in sostanza, la natura mondiale del conflitto. Trapani Modello tridimensionale della mitragliatrice leggera inglese Bren
Trapani Modello tridimensionale del sottomarino nucleare francese S611
Trapani Modello tridimensionale di un carro armato semovente usato dalle forze armate britanniche durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale della pistola automatica Smith-Wesson, in dotazione all’esercito inglese durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale dell’aereo da caccia inglese Spitfire, in uso durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale dell’aereo da caccia Spitfire XIV in dotazione alla Royal Air Force britannica durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale della pistola mitragliatrice britannica Sten
Trapani Modello tridimensionale di un bazooka, arma lanciarazzi usato dal personale di fanteria contro veicoli corazzati Trapani Modello tridimensionale della nave da battaglia tedesca Bismarck impiegata durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale di un cacciabombardiere in forza all’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale della barca lanciasiluri tedesca E-boat, in uso durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del fucile Lee Enfield usato nella seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del cacciabombardiere tedesco Focke Wulf 58, impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale della pistola semi-automatica tedesca Luger
Trapani Modello tridimensionale del carro armato tedesco Leopard
Trapani Modello tridimensionale del carro armato semovente tedesco Sturmtiger,impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del carro armato tedesco Tiger usato durante la seconda guerra mondiale

IL FRONTE ORIENTALE

Il 22 giugno 1941, senza dichiarazione di guerra, Hitler lanciò 160 divisioni contro l'Unione Sovietica. Quella che venne chiamata "Operazione Barbarossa" era stata studiata a lungo in modo particolareggiato. Il calcolo secondo cui entro l'autunno l'URSS sarebbe crollata si dimostrò sbagliato, come già lo erano stati un secolo e mezzo prima i piani strategici di Napoleone. L'esercito tedesco venne suddiviso in tre gruppi di armate: quello settentrionale, che attaccò Leningrado, quello centrale che puntò su Smolensk e Mosca, quello meridionale che invase l'Ucraina. Come ai tempi della campagna napoleonica, la strategia sovietica si basò su un allargamento del fronte e su una rapida ritirata che lasciava dietro di sé terra bruciata. In tal modo le linee di rifornimento tedesche si allungarono, venendo martellate da bombardamenti aerei. Alcuni tra i maggiori punti di difesa sovietici furono le città di Smolensk, Leningrado e Stalingrado dove vennero inflitte ai Tedeschi ingenti perdite. All'inizio di dicembre le truppe tedesche, affiancate da reparti italiani, erano avanzate di 600 km, ma durante l'inverno iniziò la controffensiva dell'Armata Rossa. Nonostante i calcoli tedeschi sul crollo sovietico si fossero dimostrati sbagliati, la guerra non si risolse rapidamente neppure a favore dei Sovietici e sino alla fine del 1944 il fronte orientale continuò a spostarsi avanti e indietro lungo una linea vastissima. Nel maggio del 1942 i Tedeschi sferrarono la loro seconda grande offensiva nel settore meridionale del fronte con l'intenzione di occupare l'intera regione caucasica e l'Ucraina. Si giunse così alla grande battaglia di Stalingrado che si protrasse sino al gennaio 1943 e si risolse in una gravissima sconfitta per la Germania. L'avanzata tedesca da Sud venne bloccata mentre gli Anglo-americani sbarcavano nel Nord Africa; l'apertura del secondo fronte nell'Europa occidentale, con lo sbarco in Normandia nel giugno 1944, avvantaggiò notevolmente i Sovietici la cui superiorità numerica e strategica divenne schiacciante. Trapani Le linee del fronte russo-tedesco Trapani L'espansione della Germania nazista dal 1937 al 1942 Trapani Rappresentazione grafica dell'andamento della seconda guerra mondiale Trapani Modello tridimensionale dell’aereo ricognitore tedesco Focke Wulf 189, impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del cacciabombardiere tedesco monoposto Focke-Wulf Fw 190
Trapani Modello tridimensionale del cannone contraerei tedesco Flak 88, impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale di un cacciabombardiere tedesco impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del cannone tedesco Howitzer
Trapani Modello tridimensionale del mitragliatore antiaereo tedesco Oerlikon
Trapani Modello tridimensionale del carro armato tedesco Panzer III

L'ATTACCO DI PEARL HARBOR

L'attacco del Giappone alla flotta americana a Pearl Harbor (7 dicembre 1941), provocò l'entrata in guerra degli Stati Uniti: quello che era stato fino ad allora un conflitto essenzialmente europeo, assunse così dimensioni mondiali. L'Atlantico e il Pacifico divennero due dei principali teatri delle operazioni belliche. L'8 dicembre il Giappone dichiarò guerra all'Inghilterra e agli Stati Uniti e l'11 dicembre Germania e Italia dichiararono guerra agli Stati Uniti. L'8 dicembre i Giapponesi sbarcarono nelle Filippine e nella Malesia britannica attaccando successivamente Hong Kong. Negli USA era stata intanto approvata, fin dal marzo del 1941, la legge "Affitti e prestiti" che autorizzava il Governo americano all'invio di materiale bellico agli alleati. Trapani Modello tridimensionale dell’aereo caccia giapponese Zero usato per l’attacco alla base americana di Pearl Harbour (1941)
Trapani Mitragliatrice pesante Browning M2, largamente utilizzata per gli armamenti dei veicoli terrestri e per gli aerei in forza all’esercito americano soprattutto durante la seconda guerra mondiale Browning gun M2 Trapani Modello tridimensionale dell’aereo da caccia giapponese Nakajima Ki-43 Hayabusa, conosciuto dagli Alleati era come Oscar, impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del sottomarino giapponese con aeroplanino Otsu I
Trapani Modello tridimensionale della portaerei giapponese Shinano
Trapani Modello tridimensionale del carro armato americano Pershing
Trapani Modello tridimensionale della pistola mitragliatrice americana Thompson, impiegata durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del sottomarino nucleare lanciamissili statunitense della classe Ohio

L'AVANZATA RUSSA

Nel corso del 1944 i Sovietici continuarono ad avanzare per sottrarre alla Germania tutti i territori occupati, potendo contare su una superiorità numerica di tre a uno. Alla fine del luglio 1944, ormai giunti ai confini della Prussia orientale e ai Carpazi, insediarono a Lublino un Governo provvisorio polacco, controllato dai comunisti, rifiutandosi di riconoscere il Governo polacco in esilio. La popolazione polacca, in particolare quella ebraica, era stata sottoposta dai Tedeschi alla deportazione e alla segregazione in campi di concentramento e di sterminio divenuti tristemente famosi (Auschwitz, Treblinka, Mauthausen, Majdanek). Nella tarda estate del 1944, due armate ucraine avanzarono nei Balcani, provocando dovunque il crollo dei Governi in carica: in Romania, arresasi il 23 agosto, si costituì un Governo di coalizione, comprendente comunisti e socialisti; in Bulgaria, venne costituito un fronte popolare, controllato dai comunisti; in Ungheria, i Russi, penetrati dalla Jugoslavia, costrinsero i fascisti alla resa nel gennaio 1945. La liberazione dell'Ungheria avvenne senza l'attiva partecipazione di un forte movimento di resistenza e trascinò con sé contraddizioni che si sarebbero manifestate più tardi. Assai diversa si presentava la situazione in Jugoslavia, dove la lotta partigiana era stata molto intensa. Dopo che i Tedeschi, senza dichiarazione di guerra, avevano invaso il Paese il 5 aprile 1941, portando a termine l'occupazione in una quindicina di giorni, il re Pietro II si era rifugiato a Londra dove aveva costituito un Governo jugoslavo in esilio presieduto dal generale Simovic. Le forze dell'Asse, facendo leva sui particolarismi nazionali, avevano attuato lo smembramento del Paese, dando vita a vari Stati-fantoccio, tra cui quello presieduto da Ante Pavelic, leader degli ustascia, un'organizzazione terroristica formata da separatisti croati che, fondata nel 1930, sostenne il nazismo e le truppe tedesche che invasero la Jugoslavia. Presto si erano costituite formazioni partigiane, facenti capo a due gruppi: l'uno filomonarchico, diretto da D. Mihajlovic, l'altro di ispirazione comunista, guidato da Josif Broz Tito. La guerra di resistenza fu portata avanti dalle formazioni partigiane titoiste che diedero vita a un Comitato nazionale di liberazione con funzioni di Governo provvisorio. Nel settembre del 1944 i partigiani di Tito si congiunsero con l'Armata Rossa, insieme con la quale portarono a compimento la liberazione del Paese. Nell'aprile del 1945 le truppe sovietiche occuparono Vienna, mentre era ormai imminente l'occupazione di Berlino e il definitivo crollo della Germania. Trapani Il carro armato T 34, impiegato dalle forze armate russe durante il secondo conflitto mondiale
Trapani Modello tridimensionale di bomba a mano usata nel corso della seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale di carro armato sovietico impiegato durante la seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del carro armato Iosif Stalin, utilizzato dall’Armata Rossa nell'ultimo periodo della seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del carro armato sovietico T-34, il mezzo corazzato sovietico più famoso della seconda guerra mondiale
Trapani Modello tridimensionale del bombardiere da picchiata della seconda guerra mondiale Junkers Ju 87, detto anche Stuka, largamente impiegato dall’aviazione tedesca su tutti i fronti

LA CADUTA DEL FASCISMO IN ITALIA

L'attacco all'Italia ebbe inizio il 9 luglio 1943 con lo sbarco in Sicilia delle truppe anglo-americane che iniziarono l'avanzata verso Nord. All'inizio dell'anno gran parte del corpo di spedizione italiano in Russia era andato perduto, e in maggio il maresciallo Messe si era arreso con le superstiti forze italiane operanti nel Nord Africa. Rilevanti furono le ripercussioni politiche dello sbarco alleato. Esso infatti accelerò il processo di decomposizione del regime fascista, culminato nel Gran Consiglio svoltosi nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 durante il quale fu approvato un ordine del giorno che destituiva di fatto il duce dal Governo del Regno. Questa "rivolta di palazzo" consentì a Vittorio Emanuele III di riprendere direttamente in mano le sorti della Nazione e di procedere all'arresto di Mussolini ritenuto responsabile del catastrofico bilancio bellico. Pur rimanendo l'Italia ufficialmente alleata della Germania, il nuovo Governo, capeggiato dal generale Pietro Badoglio, cominciò a negoziare segretamente la resa, mentre Hitler non mancava di prendere precauzioni, rafforzando la presenza militare tedesca sul territorio italiano. Pertanto, ancor prima della resa (8 settembre 1943), l'Italia era di fatto occupata da una fitta schiera di divisioni tedesche. Alla fine di settembre la popolazione di Napoli si sollevò scacciando la guarnigione tedesca, mentre gli alleati sbarcavano a Salerno e i Tedeschi ripiegavano su Roma, consolidando la propria linea difensiva a sud della capitale nella zona di Cassino. Il fronte italiano giunse così a una fase di stallo, immobilizzando ingenti forze sia da una parte sia dall'altra. Nel frattempo un reparto tedesco aveva liberato Mussolini, confinato nella zona del Gran Sasso; la sua evasione, fortemente voluta da Hitler, portò alla creazione della Repubblica di Salò, uno Stato a capo del quale fu posto lo stesso duce (coadiuvato dai gerarchi rimastigli fedeli), ma governato in effetti dai responsabili dello stato maggiore tedesco. Il ripristino di uno Stato fascista nell'Alta Italia provocò lo sviluppo di numerose brigate partigiane e l'inizio di una lunga e sanguinosa guerra civile. Con l'inizio del nuovo anno riprese l'avanzata degli alleati e nel giugno del 1944 venne liberata Roma. Nell'agosto successivo avvenne la liberazione di Firenze, mentre nell'Italia del Nord le formazioni partigiane intraprendevano un'intensa lotta armata (la Resistenza) contro i Tedeschi e contro i fascisti italiani, detti "repubblichini". La Resistenza ebbe ufficialmente inizio l'8 settembre 1943, dopo l'armistizio tra il Governo italiano e gli Anglo-americani. Il giorno successivo, a Roma, si costituì il Comitato di liberazione nazionale (CLN) in cui confluirono i principali partiti antifascisti (DC, PCI, PLI, PSIUP, Partito d'Azione, PRI e Democrazia del lavoro), mentre ovunque sorgevano organismi simili con funzioni di coordinamento politico delle bande partigiane. Tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944, esse andarono infatti raggruppandosi in formazioni collegate da comandi regionali, a loro volta facenti capo al CLN dell'Alta Italia (CNLAI), guidato da Ferruccio Parri, Luigi Longo e dal generale Raffaele Cadorna. L'appoggio offerto dalle popolazioni dei territori occupati alle formazioni partigiane provocò però la dura reazione del comando militare tedesco che ordinò numerose azioni di rappresaglia: a Marzabotto, comune emiliano in provincia di Bologna, i cui abitanti erano accusati di fornire aiuti ai partigiani della brigata "Stella Rossa", nell'ottobre 1944 circa 1800 civili furono trucidati dalle truppe del maggiore Walter Reder; nel marzo di quell'anno 335 Italiani furono fucilati per rappresaglia alle Fosse Ardeatine (Roma) dopo un attentato partigiano in cui avevano perso la vita 33 soldati tedeschi. Trapani La caduta di Mussolini
Trapani La caduta di Mussolini (english version) Trapani 28 aprile 1945: il Duce viene catturato e ucciso insieme a Clara Petacci e ad altri gerarchi fascisti
Trapani 28 aprile 1945: il Duce viene catturato e ucciso insieme a Clara Petacci e ad altri gerarchi fascisti (english version)

LA RESISTENZA

Nella seconda guerra mondiale, una parte di primo piano fu svolta dal movimento della resistenza. Con questo termine si indica il movimento di opposizione politica e militare organizzatosi durante la seconda guerra mondiale nei Paesi occupati dai Tedeschi. In tutti i Paesi occupati, movimenti di resistenza erano andati costituendosi sin dai primi giorni di guerra. Il termine stesso "resistenza", nel suo significato politico, da tempo relegato in un ambito essenzialmente storiografico, fu riproposto dal generale De Gaulle nel discorso pronunciato da Radio Londra nel giugno 1940, dopo la firma dell'armistizio da parte del Governo di Vichy, per invitare i Francesi a continuare la lotta. Per quanto in tutti i Paesi occupati fossero sorti movimenti di Resistenza sin dai primi giorni di guerra, all'inizio si trattò solo di piccole organizzazioni locali che cercavano di sfuggire alle imposizioni tedesche oppure di gruppi politici e intellettuali che stampavano giornali clandestini. Successivamente, soprattutto dopo la battaglia d'Inghilterra, un numero crescente di persone cominciarono ad aderire alle organizzazioni di resistenza e la coscrizione di mano d'opera per il lavoro in Germania favorì ulteriormente l'attività propagandistica degli antinazisti. Migliaia di giovani si diedero alla macchia e fuggirono in montagna per evitare la deportazione, dando vita a gruppi armati, come i maquis francesi. Lo spirito di resistenza attiva e passiva ricevette incoraggiamento dai messaggi radiofonici dei capi dei Governi in esilio a Londra, dalla stampa clandestina fiorente in tutta Europa e dai lanci con paracadute di armi e rifornimenti alle unità partigiane. Queste attività andarono ampliandosi col proseguire e intensificarsi delle brutali rappresaglie da parte dei Tedeschi e dei collaborazionisti locali: cattura e fucilazione di ostaggi; massacro della popolazione civile di interi villaggi, torture. Trapani Sfilata di truppe partigiane durante la Resistenza

LA RESISTENZA IN ITALIA

In seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943, l'Italia si trovò spaccata in due. Nel territorio a Sud del Garigliano, liberato dagli Anglo-americani, divenne capo del Governo il maresciallo P. Badoglio, mentre al Nord Mussolini, detronizzato dal colpo di Stato del 25 luglio, salì nuovamente al potere grazie all'appoggio dei Tedeschi. Il Nord, a sua volta, conobbe un'ulteriore divisione interna a causa della difficile alternativa cui si trovarono di fronte gli Italiani: resistere agli occupanti nazisti e ai fascisti oppure continuare a combattere e sostenere la causa tedesca. Quanto ai militari, la maggior parte delle truppe che combattevano fuori d'Italia e che, dopo l'armistizio, si ritrovarono abbandonate a loro stesse, non esitò a passare dalla parte dei partigiani locali. Diversa ed estremamente diversificata al proprio interno fu la reazione della popolazione civile: alcuni optarono per la resistenza attiva, volta soprattutto a supportare quella armata, altri per la resistenza passiva, che si concretizzava nell'assistenza ai soldati, ai prigionieri, ai renitenti e ai disertori, nonché in piccoli atti di ostruzionismo e disobbedienza. Per quanto riguarda le forze cattoliche, esse non adottarono una linea di condotta uniforme: se una parte consistente di cattolici cercò di mantenersi in ogni circostanza al di sopra delle parti, un'altra parte non esitò ad abbracciare la causa partigiana; anche fra i cattolici, infine, non mancarono casi di adesione allo schieramento fascista. Interessante fu anche la reazione degli operai e di alcuni settori dei lavoratori agricoli: avendo sempre guardato al fascismo come al braccio armato del capitalismo, essi non esitarono a considerare la resistenza armata il mezzo più adeguato per una vera e propria rivendicazione di classe. In un primo momento la Resistenza fu costituita da bande di militari che, dopo l'armistizio, si erano aggregati spontaneamente o per iniziativa del Partito d'Azione. Dopo i primi rastrellamenti e il primo inverno, molte di queste bande scomparvero; le poche sopravvissute compresero che condizione indispensabile alla sopravvivenza era un processo di militarizzazione e politicizzazione. Fu così che nacquero distaccamenti, brigate, divisioni. Le formazioni più attive e presenti sul territorio nazionale furono le Brigate Garibaldi, le Brigate Giustizia e Libertà e le Brigate Matteotti. Ognuna di esse faceva riferimento a un partito ben preciso (rispettivamente, il Partito Comunista, il Partito d'Azione e il Partito Socialista), ma non per questo i militanti del partito in questione rappresentavano la totalità o la maggioranza dei membri. Non mancarono, inoltre, formazioni partigiane autonome, prive di appoggi politici specifici. Strumenti d'azione nelle città furono le SAP (Squadre di azione patriottica) e i GAP (Gruppi di azione patriottica); a questi ultimi, in particolare, si devono l'attentato di via Rasella contro una squadriglia di SS (immediatamente seguito dalla rappresaglia tedesca delle Fosse Ardeatine, in cui persero la vita 335 persone) e l'uccisione di G. Gentile. In una seconda fase si costituì il CVL (Corpo volontari della libertà), organismo unitario e provvisto di una direzione generale, che si proponeva di collegare e indirizzare i vari sforzi della Resistenza. La direzione politica della Resistenza era affidata ai Comitati di liberazione nazionale (CLN), composti dai partiti antifascisti: il Partito Liberale, la Democrazia Cristiana, il Partito d'Azione, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, il Partito Comunista Italiano e, limitatamente a Roma e al Mezzogiorno, la Democrazia del Lavoro. Il CNL centrale, sorto subito dopo l'armistizio, era presieduto da I. Bonomi e aveva sede a Roma; a Milano, invece, si costituì intorno ad A. Pizzoni il CLNAI (Comitato di liberazione nazionale Alta Italia), che divenne presto una sorta di Governo clandestino dell'Italia occupata; ciò soprattutto dopo che, parallelamente alla delega di poteri da parte di Roma, il CLNAI stipulò i cosiddetti "protocolli di Roma", allo scopo di regolamentare i rapporti fra i membri della Resistenza e gli Anglo-americani. Completavano il quadro i vari CLN regionali, provinciali, comunali e di quartiere, cui vanno aggiunti i comitati di fabbrica e di categoria. L'estate del 1944 rappresentò il periodo di massima attività e fortuna delle formazioni partigiane. Lungo l'intero arco appenninico e alpino vennero liberate vaste e numerose zone e create le cosiddette Repubbliche partigiane. L'arrivo dell'inverno successivo e, parallelamente, l'arresto dell'avanzata alleata causarono non pochi problemi alla Resistenza italiana: la maggior parte dei territori sottratti ai nemici vennero infatti nuovamente occupati dai Tedeschi. Il movimento partigiano riuscì tuttavia a sopravvivere e a riorganizzarsi, fino ai fatti dell'aprile 1945. L'insurrezione finale contro gli occupanti nazisti si svolse con tempi e caratteri diversi a seconda delle zone; il giorno 25, in cui da allora si festeggia ufficialmente la Liberazione, è quello dell'insurrezione di Milano. Mentre fuggiva travestito da Tedesco, Mussolini venne catturato e poco dopo giustiziato; il suo corpo, insieme a quello di alcuni gerarchi fascisti e di Claretta Petacci, fu esposto a Milano, in piazzale Loreto. Trapani La lotta partigiana
Trapani La lotta partigiana (english version)
Trapani Il cadavere di Mussolini viene portato ed esposto in piazzale Loreto
Trapani Il cadavere di Mussolini viene portato ed esposto in piazzale Loreto (english version)

IL CROLLO DELLA GERMANIA

Mentre gli alleati avanzavano lungo la penisola italiana, venne aperto un secondo fronte con lo sbarco in Normandia, nel giugno del 1944. Per fronteggiare il previsto attacco alleato, i Tedeschi avevano concentrato in Francia sessanta divisioni. La difesa era stata affidata al feldmaresciallo Karl Rundstedt, affiancato da Rommel che aveva l'incarico di presidiare la Manica e i Paesi Bassi. Contando sull'effetto sorpresa (i comandanti tedeschi erano convinti che l'attacco alleato sarebbe partito dal Passo di Calais), il 6 giugno 1944 il grosso delle armate alleate raccolte in Inghilterra sbarcò in Normandia, senza incontrare grandi resistenze né sul mare, né dal cielo. Agli oltre centomila uomini sbarcati nelle prime ore se ne aggiunsero, nei giorni immediatamente successivi, altri duecentomila, che occuparono una testa di ponte larga circa ottanta chilometri. All'inizio di luglio erano sbarcati poco meno di un milione di uomini al comando del generale Eisenhower, ed ebbe inizio l'avanzata delle forze mobili americane che, dalla Bretagna e dal Maine, si spinsero a Est verso la Senna. Il 5 agosto una nuova armata americana sbarcò nel Sud della Francia, avanzando verso Nord lungo la valle del Rodano. Alla fine di agosto erano sbarcati in Francia complessivamente due milioni di uomini e anche Parigi poté essere liberata (25 agosto). Le armate tedesche in ritirata si prepararono ad opporre una salda resistenza in Renania, lungo la vecchia linea Sigfrido, mentre le speranze di Hitler erano ormai interamente riposte nell'"arma segreta" che la Germania stava preparando. Una sua anticipazione furono i piccoli aerei-bomba telecomandati, il primo dei quali venne inviato su Londra poco dopo lo sbarco alleato in Normandia. Ai primi missili V-1, seguirono i V-2, più potenti e più veloci, contro i quali gli alleati non disponevano di difese efficaci. La conquista delle basi di lancio del Passo di Calais fu per gli alleati di grande importanza, consentendo di affrettare il crollo della Germania, anche se la resistenza tedesca si protrasse ancora per vari mesi. Trapani Lo sbarco in Normandia
Trapani Lo sbarco in Normandia (english version)
Trapani Modello tridimensionale del sommergibile nucleare d’attacco statunitense Dallas
In dicembre i Tedeschi sferrarono una grande controffensiva nelle Ardenne con due armate corazzate. Essa colse di sorpresa la prima armata statunitense, sfondò il fronte e si spinse sino alla Mosa, provocando pesanti perdite fra gli alleati. La controffensiva poté tuttavia essere fermata e alla fine di gennaio l'intero territorio francese venne liberato. In marzo le forze alleate attraversarono il Reno, mentre sul fronte opposto era in corso l'avanzata russa che lasciava presagire l'imminente crollo della Germania. Sul fronte italiano era proseguita l'avanzata alleata verso il Nord ed era iniziata la grande offensiva di primavera che portò alla liberazione dell'intero territorio in aprile. In vista del crollo tedesco, all'inizio del febbraio 1945 Roosevelt, Churchill e Stalin si incontrarono a Yalta, in Crimea. I "tre grandi" stabilirono che ognuna delle tre potenze vincitrici avrebbe occupato una diversa zona della Germania, affidando alla Francia una quarta zona. Essi decisero inoltre che in aprile si sarebbe tenuta a San Francisco una conferenza per redigere lo statuto delle Nazioni Unite, come organismo internazionale permanente. Il 25 aprile le truppe americane e sovietiche si incontrarono all'Elba e il 28 aprile Hitler ordinò un'ultima disperata difesa della Cancelleria berlinese. Il 30 aprile, dopo aver sposato Eva Braun, si uccise con lei nel bunker della Cancelleria, mentre le truppe russe erano ormai a pochi isolati di distanza. Due giorni prima Mussolini, catturato a Dongo insieme a Claretta Petacci mentre tentava la fuga in Svizzera, era stato giustiziato. Il 7 maggio 1945 il generale Jodl firmava la resa che poneva fine alla guerra in Europa. Nel Pacifico gli USA combatterono ancora contro il Giappone che opponeva una resistenza accanita. Il presidente americano Harry Truman, subentrato a Roosevelt, decise di utilizzare la bomba atomica, di recente invenzione, per sconfiggere il nemico. Vennero infatti sganciate due bombe: il 6 agosto 1945 su Hiroshima ed il 9 agosto su Nagasaki. Le due città furono rase al suolo e morivano 200.000 persone, senza contare i prolungati effetti delle radiazioni nucleari. Il 14 agosto il Giappone annunciò la resa, firmata il 2 settembre nella rada di Tokio. Si concludeva così il più terribile conflitto armato della storia. Trapani 4 febbraio 1945: i Russi entrano ad Auschwitz
Trapani 4 febbraio 1945: i Russi entrano ad Auschwitz (english version)
Trapani La caduta di Hitler e la resa dei Tedeschi
Trapani La caduta di Hitler e la resa dei Tedeschi (english version)
Trapani Il processo di Norimberga (1945-46)

IL BILANCIO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

La durissima lotta contro il nazifascimo costò all'umanità delle perdite rilevantissime: circa 6 milioni di Ebrei sterminati, 20 milioni di morti in Russia, 6 milioni in Polonia, 5 in Germania, 15 in Cina, 2 in Giappone. In Jugoslavia le vittime furono 1.700.000, in Francia 800.000, in Gran Bretagna 500.000, negli Stati Uniti ed in Italia 300.000. Il confronto con le guerre precedenti è ovviamente improponibile, a causa delle dimensioni assunte dal conflitto che fu, sotto tutti gli aspetti, una guerra totale. La popolazione civile ne fu infatti coinvolta come non era mai accaduto in passato. La prova tangibile di questo fatto è rappresentata dall'enorme numero di vittime civili, che superò quello dei soldati caduti o dispersi. Molti cittadini caddero sotto i bombardamenti aerei, già sperimentati durante la guerra civile spagnola, ma effettuati in modo più massiccio e indiscriminato durante il secondo conflitto mondiale. L'obiettivo primario delle incursioni aeree era quello di colpire le attrezzature industriali e militari avversarie, ma, bombardando anche la popolazione, si terrorizzava psicologicamente il nemico, indebolendone la resistenza morale. I bombardamenti a tappeto furono attuati inizialmente dai Tedeschi, ma a partire dal 1942 anche le aviazioni inglese ed americana fecero incursioni sulle città tedesche. Particolarmente pesante fu il bilancio del bombardamento di Dresda del febbraio 1945: 100.000 morti. La popolazione urbana era allora costretta ad abbandonare le città e a sfollare nelle campagne. Ma anche nei centri minori i civili potevano incorrere in rappresaglie da parte dei nazisti, che speravano in questo modo di scoraggiare la resistenza partigiana e togliere a questo movimento ogni forma di appoggio. Anche le massicce deportazioni e i genocidi perpetrati dai nazisti nei confronti di Ebrei e Slavi seminarono numerosissime vittime tra i civili.

PICCOLO LESSICO

Affitti e prestiti, Legge degli (Lend-Lease Act)

Legge fatta approvare (11 marzo 1941) dal presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt allo scopo di aiutare, prima e dopo l'entrata degli USA in guerra, con mezzi finanziari e materiali, gli Stati europei che seguissero una politica conforme agli interessi degli Stati Uniti. La legge autorizzava il presidente a "vendere, trasferire, cambiare, affittare, prestare o, altrimenti, adoperare materiali di difesa a beneficio di ogni Paese la cui difesa fosse ritenuta vitale alla difesa degli USA". Il fondo stanziato per l'applicazione del Lend-Lease Act, nei quasi cinque anni in cui restò in vigore (marzo 1941 - dicembre 1945), ammontò a quasi settanta miliardi di dollari.

Linea Maginot

Si tratta di una lunghissima linea fortificata, costruita lungo il confine nord-occidentale della Francia e costituita da una successione continua di costruzioni in cemento armato collegate da gallerie e camminamenti completamente interrati. Nonostante rappresentasse un esempio classico di linea fortificata, la Linea Maginot, aggirata a Nord dalle armate hitleriane, si dimostrò del tutto inutile per la difesa della Francia.

Linea Sigfrido

Sbarramento fortificato costituito dai Tedeschi tra il 1937 e il 1938 lungo la frontiera francese. Estesa dalla regione di Aquisgrana al confine elvetico, con uno sviluppo di circa 600 km, la linea Sigfrido avrebbe dovuto rappresentare una struttura di appoggio e d'integrazione per gli apparati militari predisposti lungo la più massiccia linea Maginot.

Normandia, Sbarco e Battaglia di

Gigantesca operazione di sbarco operata dalle forze anglo-americane, al comando del generale Eisenhower, il 6-7 giugno 1944. Fu una delle più grandi imprese della seconda guerra mondiale e assicurò l'assoluto dominio aereo-navale sulla Manica da parte dell'alleanza anglo-americana. Poiché le difese costiere tedesche e le installazioni radar (oltre a strade, ferrovie e aeroporti) erano stati già da qualche tempo messi fuori combattimento da incursioni aeree e da sabotaggi locali, il 6 giugno 1944, quando un'armata di quattromila navi puntò sulle spiagge della Normandia, non incontrò apprezzabili resistenze. Le divisioni d'assalto britanniche sbarcarono tra Caen e Bayeux, e quelle americane a Ovest di Bayeux. Il primo giorno sbarcarono circa centotrentamila uomini e nei sei giorni successivi oltre trecentomila soldati occuparono una testa di ponte larga un'ottantina di chilometri. La sorpresa, indispensabile per ridurre al minimo il costo dell'impresa, fu totale. I comandanti tedeschi, Rundstedt e Rommel erano convinti che l'attacco anglo-americano sarebbe avvenuto da Calais e inoltre la loro attenzione era stata distolta da una manovra diversiva nelle Fiandre. Il nucleo delle forze tedesche, attestato nei pressi di Caen, sferrò violenti contrattacchi, mentre le forze mobili americane penetravano nella Bretagna, costringendo al ritiro i Tedeschi. A meno di un mese dallo sbarco, già un milione di uomini avanzavano dalla Normandia e le perdite ammontavano a novemila morti e a sessantamila feriti.

Vichy, Governo di

Regime creato in Francia nel giugno 1940 durante il secondo conflitto mondiale, comprendente la parte meridionale del Paese e avente come capitale di Stato Vichy. Esso sorse a seguito dell'occupazione tedesca del territorio settentrionale, secondo le norme stabilite dall'armistizio. Il nuovo Governo fu votato il 10 luglio 1940 dall'Assemblea nazionale, che, deciso l'abbandono di Parigi, conferì pieni poteri al maresciallo Pétain. Divenuto capo dello Stato con funzioni legislative, esecutive e militari, egli esautorò il Parlamento delle sue prerogative istituzionali e cercò di creare uno Stato che fosse un'alternativa alla III Repubblica, all'insegna della "rivoluzione nazionale", secondo la triade "lavoro-patria-famiglia". Il Governo di Vichy realizzò il programma corporativo e nazionalista soltanto parzialmente: tuttavia, accettando la collaborazione delle forze naziste, fu costretto ad inviare manodopera in Germania e soldati sul fronte russo, oltre che a perseguitare gli stranieri e gli Ebrei. I poteri del regime furono ulteriormente ridotti nel novembre 1942, dopo l'estensione dell'occupazione nazista anche alla parte meridionale della Francia, rimasta fino ad allora formalmente libera, in seguito allo sbarco anglo-americano nell'Africa del Nord. Quando le truppe alleate invasero la Francia (giugno 1944) e liberarono Parigi (agosto), il regime collaborazionista trasferì la propria sede prima a Belfort ed in seguito a Sigmaringen, venendo meno dopo la disfatta del Reich.

PERSONAGGI CELEBRI

Sir Winston Leonard Spencer Churchill

Uomo politico inglese (Blenheim Palace, Oxfordshire 1874 - Londra 1965). Studiò alla scuola militare di Sandhurst. Ufficiale dal 1895, fu a Cuba, poi in India e nel Sudan (1897-98). Partecipò, dapprima come tenente di cavalleria, poi come giornalista, corrispondente del "Mornign Post'', alla guerra anglo-boera in Sudafrica. Deputato conservatore dal 1900, si segnalò immediatamente per la sua irruenza ed efficacia oratoria. Passato al gruppo liberale, fu sottosegretario alle Colonie (1908-10), ministro del Commercio (1908-09), ministro degli Interni e poi lord dell'Ammiragliato (1911-15). Lasciato l'ammiragliato e il Governo in seguito alla disastrosa spedizione dei Dardanelli, nel 1916 fu nominato ministro delle Munizioni, poi ministro della Guerra e dell'Aeronautica (1918) e, in disaccordo col primo ministro Lloyd George, sostenne la necessità di un intervento armato contro la Russia sovietica, alla quale rimase rigidamente avverso anche negli anni seguenti. Ministro delle Colonie nel 1921, non fu rieletto al Parlamento nel 1922 e, abbandonato il gruppo liberale, fondò un partito conservatore indipendente, basato su un programma decisamente antisocialista. Nel 1924 rientrò nel partito conservatore e fu nominato Cancelliere dello scacchiere nel Governo Baldwin (1924-29), facendosi promotore di un'accentuata politica deflazionistica e antisindacale. All'opposizione nei dieci anni successivi, criticò duramente la politica laburista e rimase isolato nello stesso partito conservatore per l'asprezza della sua polemica antilaburista. Risale a quegli anni il suo giudizio positivo su Mussolini nel cui regime vedeva una forza antibolscevica: nel 1927, dopo un incontro con Mussolini, parlò del suo fascino ed elogiò quegli Italiani che sostenevano il fascismo contro i rossi. Presto tuttavia dimostrò una non meno accentuata avversione per il nazismo, facendosi sostenitore della resistenza contro la Germania nazista. Si impegnò sia con gli scritti sia nei suoi interventi in Parlamento e nei pubblici comizi a mettere in guardia contro i piani e le misure di riarmo di Hitler e tuonò contro l'incapacità di costituire una grande alleanza per affrontare la crescente minaccia nazista. Tuttavia, ancora nel 1927, quando a S. Baldwin succedette come primo ministro conservatore N. Chamberlain, fu escluso dal Governo e, solo nel settembre 1939, fu nominato primo lord dell'Ammiragliato; in tale veste organizzò il blocco navale della Germania, cercando di operare un riavvicinamento alla Russia, per creare un fronte comune antinazista. Il 10 maggio 1940, dimessosi Chamberlain in seguito all'occupazione tedesca della Danimarca e dei maggiori porti strategici della Norvegia, che costituivano altrettante basi aeree contro la Gran Bretagna, Churchill divenne capo del nuovo Governo di coalizione. Incontratosi con il presidente statunitense Roosevelt (agosto 1941), si fece ispiratore della cosiddetta Carta atlantica, un primo serio tentativo di formulare nuovi obbiettivi di pace e di resistenza all'aggressione dell'Asse, che avrebbe portato alcuni mesi dopo all'entrata in guerra degli Stati Uniti e alla totale unificazione dello sforzo militare anglo-americano. Da quel momento la storia della guerra viene a coincidere in gran parte con la storia degli incontri Churchill-Roosevelt, ai quali più tardi si aggiunse Stalin. Da tali incontri scaturirono la direzione politica e la condotta strategica degli alleati. Nel novembre 1943 si ebbe il primo incontro a tre, Churchill, Roosevelt, Stalin, a Teheran, in cui venne decisa la totale distruzione del nazismo e del militarismo germanico, e furono concertati i piani di un triplice attacco da Est, Ovest e Sud Europa. Un nuovo importante incontro si ebbe nel febbraio 1945 a Yalta, in Crimea, nel quale fu stabilito che ognuna delle tre potenze avrebbe occupato una diversa zona della Germania, affidandone alla Francia una quarta zona. Inoltre le tre potenze s'impegnavano (Dichiarazione sull'Europa liberata) a costituire nei Paesi liberati dell'Europa "Governi provvisori che rappresentassero in larga misura tutti gli elementi democratici della popolazione''. Nonostante il prestigio della vittoria, Churchill uscì sconfitto dalle elezioni politiche del maggio 1945, in cui il partito laburista ottenne una clamorosa vittoria. Quale capo dell'opposizione portò avanti una politica decisamente anticomunista e in politica interna si oppose duramente alla politica sociale laburista, riuscendo a portare nuovamente i conservatori al potere nell'ottobre 1951. Come capo del Governo nel periodo della guerra fredda, portò avanti una politica estera duttile, ma nell'aprile 1955, data l'età avanzata e la salute malferma, si ritirò dal Governo. Rilevante è anche la sua attività di scrittore e di storico. In particolare, grande diffusione ebbe la sua autorevole opera sulla seconda guerra mondiale: The second world war (5 volumi 1948-53; La seconda guerra mondiale) che gli valse l'assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1953. Altre sue opere: The world crisis 1916-18 (1923-29); My early life (1930); Great contemporaries (1937); Marlborough (1932-38).

Harry S. Truman

Uomo politico americano (Lama, Missouri 1884 - Kansas City 1972). 33° presidente degli Stati Uniti. Generale d'artiglieria nella prima guerra mondiale (1917), amministratore comunale a Kansas City, nel 1935 divenne senatore democratico dello Stato del Missouri. Fautore della politica di F.D. Roosevelt, si conquistò la fiducia dei sindacati e della popolazione di colore; rieletto (1940), promosse la creazione di una commissione senatoriale per la sorveglianza della produzione di guerra, di cui fu nominato presidente; in tale carica acquistò tanta rinomanza da venire designato vicepresidente degli USA (1944). La morte di Roosevelt (12 aprile 1945) lo portò alla presidenza ex officio quando la guerra era ormai virtualmente terminata. Dopo aver annunciato la vittoria sulla Germania (8 maggio 1945), Truman ordinò lo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945), costringendo il Giappone alla capitolazione (14 agosto 1945). Nel luglio 1945 partecipò con W. Churchill e Stalin alla conferenza di Potsdam con la quale si dovevano gettare le basi per una soluzione di comune accordo dei problemi mondiali alla fine della guerra, ma le mire dell'URSS sull'Europa orientale lo spinsero ad adottare una politica di intransigenza nei confronti dell'alleato. In completo disaccordo con i Russi nelle conferenze di Londra (1945), Mosca (1945) e Parigi (1946), per fronteggiare la minaccia comunista in Grecia e Turchia chiese fondi speciali al Congresso (1947), enunciando la "dottrina Truman per l'aiuto ai popoli liberi". Rieletto presidente (1948) contro ogni previsione, diede l'avvio a una serie di iniziative (Housing Act, Social Security Act, Fair Labor Standards Amendment) in favore di un deciso progressismo; continuò l'indirizzo del New Deal, inaugurando nel 1949 un programma noto come Fair Deal (pieno impiego, aumento dei minimi salariali, incremento edilizio, legge sui diritti civili a favore dei neri, sostegno dei prezzi agricoli). Ispiratore del Piano Marshall per gli aiuti all'estero (1948), dopo la crisi del blocco di Berlino (giugno 1948) affrontò la guerra fredda con l'URSS; in tale prospettiva, promosse la creazione della NATO (1949). Scoppiata la guerra in Corea (26 giugno 1950), decise l'intervento statunitense affidando il comando al generale D. McArthur; quando questi assunse una posizione politica in favore di un'estensione della guerra nel territorio cinese lo destituì. Durante la sua presidenza si sperimentò per la prima volta la fusione nucleare (bomba all'idrogeno, 1 novembre 1952). Al termine del mandato (1952) e dopo l'elezione del generale D.D. Eisenhower, candidato repubblicano, si ritirò dalla politica attiva.

RIASSUNTO CRONOLOGICO

1939 (1 settembre): Hitler attacca la Polonia. Inizia la seconda guerra mondiale. 1939 (3 settembre): Gran Bretagna e Francia dichiarano guerra alla Germania. 1940 (9 aprile): Invasione tedesca di Danimarca, Norvegia e Svezia. 1940 (10 maggio): Attacco tedesco a Belgio, Olanda e Lussemburgo. 1940 (4 giugno): Crollo della Francia: si inaugura il Governo Vichy. 1940 (10 giugno): L'Italia entra in guerra. 1940 (27 settembre): Giappone, Germania e Italia firmano il patto Tripartito. 1940 (28 ottobre): L'Italia attacca la Grecia. 1941 (marzo): Legge "Affitti e prestiti". 1941 (5 aprile): I Tedeschi occupano la Jugoslavia. 1941 (22 giugno): Attacco tedesco dell'URSS. 1941 (agosto): Firma della Carta atlantica da parte di Roosevelt e Churchill. 1941 (7 dicembre): L'attacco giapponese a Pearl Harbor provoca l'intervento degli USA nella guerra. 1943 (gennaio): Capitolazione tedesca a Stalingrado. Gli alleati conquistano l'Africa settentrionale. 1943 (9 luglio): Sbarco degli alleati in Sicilia. 1943 (24-25 luglio): Caduta del regime fascista in Italia: arresto di Mussolini. Il maresciallo Badoglio riceve l'ordine di formare un nuovo Governo. 1943 (8 settembre): Viene firmato l'armistizio tra gli alleati e l'Italia. Ha inizio la Resistenza in Italia. 1944 (marzo): Strage delle Fosse Ardeatine. 1944 (6 giugno): Sbarco di Normandia. Governo Bonomi in Italia. Avanzata Russa verso Occidente. 1944 (25 agosto): Liberazione di Parigi: si inaugura il Governo De Gaulle. 1944 (ottobre): Liberazione della Jugoslavia. Strage di Marzabotto. 1945 (febbraio): Conferenza di Yalta. 1945 (25 aprile): Liberazione dell'Italia. 1945 (28 aprile): Arresto e fucilazione di Mussolini. 1945 (30 aprile): Suicidio di Hitler. 1945 (2 maggio): Capitolazione tedesca in Italia. 1945 (6 agosto): Sgancio delle bomba atomica su Hiroshima. 1945 (9 agosto): Sgancio della bomba atomica su Nagasaki. 1945 (2 settembre): Firma della resa del Giappone e fine del conflitto mondiale.

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