LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA, 1936-39
La Spagna, pur
essendo rimasta neutrale durante la prima guerra mondiale, all'inizio degli anni
Venti si era venuta a trovare in una situazione non meno critica di quella degli
altri Paesi, aggravata da una struttura economico-sociale assai arretrata,
ancora ancorata a una fase pre-capitalistica, ad eccezione di Catalogna e
Asturie, regioni di forte concentrazione industriale.
Nel settembre 1923
il generale Miguel Primo de Rivera, col consenso di re Alfonso XIII,
istituì una rigida dittatura militare, sospendendo altresì la
Costituzione del 1876. Ma il fallimento della soluzione "forte" propugnata
dall'oligarchia finanziaria e terriera portò, nel gennaio del 1930, alle
dimissioni del dittatore. Il 14 aprile 1931 il re Alfonso XIII dovette lasciare
il Paese, in seguito alla vittoria elettorale di una coalizione di sinistra
formata da repubblicani e socialisti che emanò una Costituzione
repubblicana democratica (9 dicembre 1931), impegnandosi con le altre forze di
sinistra in un'azione di radicale cambiamento delle arcaiche strutture
economico-sociali della Spagna. Il programma riformistico del Governo
repubblicano fu tuttavia avversato dalla destra conservatrice, dall'esercito -
solito a intervenire nelle vicende politiche -, dai ceti conservatori agrari,
dall'apparato ecclesiastico tradizionalista e conservatore, incontrando inoltre
l'ostilità della sinistra rivoluzionaria. Il primo ministro Manuel
Azaña, repubblicano, impotente di fronte allo scoppio di insurrezioni
anarchiche di contadini e al rafforzarsi del fascismo in campo internazionale,
si trovò in grave crisi. Nelle elezioni del novembre 1933 trionfò
la destra sostenuta dai radicali, dagli agrari e dai monarchici, che
formò un Governo guidato dal conservatore cattolico Gil Robles il quale
smantellò immediatamente la riforma dell'esercito e la legislazione
anticlericale decisa dal precedente Governo. Nel 1934 il Governo conservatore
dovette fronteggiare una serie di scioperi e moti insurrezionali (il cosiddetto
ottobre spagnolo) promossi dai contadini, dai minatori delle Asturie -
contro i quali intervenne la legione straniera comandata dal generale Francisco
Franco -, dagli operai catalani che furono violentemente repressi dall'esercito.
Le elezioni del febbraio 1936 videro la vittoria del Fronte Popolare a cui
avevano aderito socialisti, repubblicani, comunisti "ortodossi", comunisti
trotzkijsti, cattolici baschi autonomisti, autonomisti catalani di sinistra,
sostenuti da quella parte del clero più aperta alle questioni sociali.
Azaña ottenne nuovamente la presidenza del Consiglio. La presa di potere
da parte delle forze democratiche allarmò i possidenti, gli industriali e
tutta la destra conservatrice che appoggiarono atti terroristici destabilizzanti
il Governo il quale doveva guardarsi anche dai gruppi estremisti di sinistra,
abbandonatisi ad azioni violente contro enti e personalità della Chiesa.
Il 18 luglio 1936 guarnigioni dell'esercito comandate dai generali Franco,
Goded, Mola, Sanjurjo, appoggiate dalle destre e dalle formazioni fasciste e
paramilitari della
Falange, misero in atto un colpo di Stato col fine di
rovesciare il Governo repubblicano democraticamente eletto dal popolo. Dal canto
suo il Governo, colto impreparato, non riuscendo a rintuzzare la rivolta, fece
appello al popolo, distribuendo armi e sciogliendo l'esercito. Ebbe così
inizio la guerra civile spagnola che sarebbe durata tre anni e nella quale si
sarebbero scontrati militarmente e ideologicamente fascismo e antifascismo,
anticipando quelle che sarebbero state le divisioni della seconda guerra
mondiale.
La guerra di Spagna contribuì, da una parte, a rinsaldare
ulteriormente l'alleanza tra Italia e Germania. Infatti, Mussolini e Hitler,
intuita l'importanza della posta in gioco, inviarono fondamentali aiuti militari
all'esercito franchista sotto forma di truppe e di mezzi bellici (gli aerei
tedeschi rasero al suolo molte città spagnole, tra cui Guernica
nell'aprile del 1937). Da parte occidentale, la Gran Bretagna, in mano ai
conservatori che conducevano una politica di distensione nei confronti della
Germania, non volle intervenire nelle vicende spagnole, timorosa di consolidare
il comunismo e i movimenti rivoluzionari. Le prime fasi della guerra furono
avverse alle truppe fasciste, sconfitte a Guadalajara nel marzo 1937. Ma le
forze repubblicane, pur essendo supportate dalle Brigate internazionali composte
da volontari di diversa fede politica e nazionalità (Italiani, Tedeschi,
Francesi, Americani, ecc.) e pur essendo riuscite vittoriose nelle battaglie di
Brunete e Teruel, potendo contare unicamente sugli aiuti militari sovietici,
dovettero soccombere di fronte alla superiorità di mezzi e di uomini
dell'esercito franchista, a cui si aggiunse la mancanza di unità politica
tra socialisti, anarchici e comunisti. Questi ultimi, preso il sopravvento nel
Governo del Fronte Popolare e nell'organizzazione della lotta contro i
nazionalisti, proclamarono la necessità di una ricostruzione subitanea
dell'apparato statale spagnolo, suscitando le reazioni negative delle forze
rivoluzionarie spontanee, nate soprattutto in Catalogna, regione dalle radicate
tradizioni anarchiche e autonomistiche. Il contrasto tra comunisti "ortodossi",
di obbedienza staliniana, e anarchici e comunisti trotzkijsti, si risolse in
sanguinosi scontri e in rappresaglie che “diedero vita a una guerra civile
nella guerra civile''.
Caduta la Catalogna (gennaio 1939), il
caudillo (duce) Franco, che aveva potuto contare anche sull'appoggio
dell'episcopato spagnolo, preoccupato dalla possibile avanzata del comunismo, il
28 marzo 1939 entrò a Madrid e il 1° aprile 1939 proclamò la
vittoria: si concluse una lunga e sanguinosa guerra civile costata alla Spagna
danni materiali, perdite umane e centinaia di migliaia di esuli. A guerra finita
Franco si vendicò contro i suoi nemici, giustiziando decine di migliaia
di repubblicani, e instaurò una dittatura di stampo fascista che
durò fino alla sua morte (1975).
La guerra civile spagnola
contribuì a smuovere le opinioni pubbliche dei Paesi democratici
dell'occidente sul pericolo fascista e a rafforzare le alleanze delle forze
antifasciste, rivelandosi una sorta di "prova generale" della seconda guerra
mondiale.
PICCOLO LESSICO
Brigate Internazionali
Formazioni volontarie
di diverse tendenze politiche e di varia nazionalità che combatterono in
appoggio al Governo repubblicano. Composte per tre quarti da comunisti, le
Brigate divennero poi celebri per la presenza di politici, intellettuali e
scrittori tra cui George Orwell e Ernest Hemingway, autore di
Per chi suona
la campana, una delle migliori testimonianze delle Brigate internazionali e
della guerra civile.
Falange Española
La Falange Española venne fondata nel
gennaio 1933 da José Antonio Primo de Rivera, figlio dell'ex dittatore
militare Manuel. All'atto della sua costituzione, si propose come partito
autenticamente fascista di estrazione nazionale, reclutando i propri adepti tra
gli ufficiali dell'esercito e tra gli studenti universitari appartenenti alla
piccola-media borghesia urbana. Nel 1934 la Falange presentò il suo
Manifesto politico di stampo antiliberale, antipartitico, antiparlamentare nel
quale era altresì giustificato il ricorso alla violenza. Attraverso la
proposizione di valori sociali paternalistici si assicurò inoltre
l'appoggio della Chiesa cattolica. Dopo un inizio in sordina, la Falange assunse
importanza dal 1936, allo scoppio della guerra civile, quando divenne un
movimento di massa. Nell'aprile 1937 il generale Franco, necessitando di un
movimento politico che sostenesse la sua campagna militare, assunse le redini
dell'organizzazione, ribattezzandola Falange Española Tradicionalista
(FET). Nonostante nel 1942 vantasse un gran numero di adesioni, non
esercitò mai un'influenza decisiva su Franco che non assecondò la
volontà di molti falangisti di unirsi alla Germania nella seconda guerra
mondiale. Nel dopoguerra, epurata dei tratti più marcatamente fascisti,
la Falange apportò modifiche al suo Manifesto programmatico iniziale. Fu
sciolta nel 1977, pochi anni dopo la morte di Franco.
PERSONAGGI CELEBRI
Franco Bahamonde Francisco detto Il Caudillo
Generale, uomo
politico e dittatore spagnolo (El Ferrol 1892 - Madrid 1975). Frequentata
l'Accademia militare di Toledo, si arruolò come volontario nelle truppe
d'assalto in Marocco, dove era in corso la sanguinosa guerra di conquista
coloniale. Nominato capitano per meriti di guerra (1915), nel 1920 tornò
in Africa e per lo zelo dimostrato nella repressione di Melilla (1921) divenne
generale. Direttore dell'Accademia generale militare (1928), nel 1933 venne
inviato dal Governo della Repubblica nelle Baleari come comandante militare.
Nell'ottobre del 1934 Franco represse la sollevazione catalana ottenendo
successivamente l'incarico, in qualità di capo di stato maggiore, di
riorganizzare l'esercito. Con la presa di potere da parte del Fronte Popolare
(febbraio 1936), a causa delle sue convinzioni monarchiche, venne confinato al
comando militare delle Isole Canarie. Nel luglio dello stesso anno passò
in Marocco dove si pose alla guida delle truppe che si erano sollevate contro il
Governo repubblicano, imbarcandosi poi per la Spagna. Giunto in Spagna, diede il
via alla guerra civile. Il 30 gennaio 1938 assunse il titolo di capo dello
Stato, del Governo e delle forze militari (
caudillo); vincitore della
guerra civile (1° aprile 1939), strutturò lo Stato spagnolo in forma
autoritaria e dittatoriale. Trovatosi con un Paese distrutto, impoverito e
devastato dai bombardamenti degli alleati fascisti che egli stesso aveva
invocato, Franco rifiutò di schierarsi a fianco dell'Asse nella seconda
guerra mondiale, malgrado le pressioni dei falangisti e quelle di Hitler
(convegno di Hendaye, 1940) e di Mussolini (convegno di Bordighera, 1941). Negli
ultimi anni della sua dittatura sfruttò il suo prestigio personale e la
repressione delle opposizioni per mantenere la coesione del regime. Il 22 luglio
1969 Franco elesse a suo successore il principe Juan Carlos di Borbone,
investito del titolo di re di Spagna, che salì al trono alla morte del
dittatore.
Il dittatore Francisco Franco
RIASSUNTO CRONOLOGICO
1923 (settembre):
Il generale M. Primo
de Rivera istituisce una dittatura militare.
1930 (gennaio):
Il dittatore Primo de Rivera si
dimette.
1931 (12 aprile):
Le forze di sinistra (repubblicani e socialisti)
vincono le elezioni e formano un Governo presieduto da M.
Azaña.
1931 (14 aprile):
Il re Alfonso XIII è costretto a lasciare
il Paese.
1931 (9 dicembre):
Il nuovo Governo emana una Costituzione
repubblicana democratica.
1933 (novembre):
Vittoria elettorale delle
destre.
1934:
Ottobre spagnolo: scoppiano scioperi e
moti insurrezionali repressi dall'esercito.
1936 (febbraio):
Nelle elezioni trionfa il Fronte Popolare;
secondo Governo Azaña.
1936 (18 luglio):
Colpo di Stato dei generali, appoggiati dalle
destre e dai falangisti; inizio della guerra civile.
1937 (marzo):
Le forze repubblicane sconfiggono le truppe
fasciste a Guadalajara.
1937 (aprile):
Gli aerei nazisti radono al suolo
Guernica.
1938 (30 gennaio):
A Franco viene attribuito il titolo di
caudillo (duce).
1939 (gennaio):
La Catalogna cede ai
franchisti.
1939 (28 marzo):
Franco entra a Madrid.
1939 (1 aprile):
Franco proclama la vittoria.
1939-75:
Dittatura di Franco.