Geografia Asia Territorio Economia Storia della Corea del Sud

 

 
    

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Geografia Asia - Indice

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GEOGRAFIA - ASIA - COREA DEL SUD

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PRESENTAZIONE

La Corea del Sud è situata nell'Asia orientale e confina a Nord con la Corea del Nord, a Est si affaccia sul Mar del Giappone, a Sud sul Mar Cinese orientale e a Ovest sul Mar Giallo. La superficie della Corea del Sud è di 99.601 kmq e la popolazione conta 48.260.000 ab. con una densità di 485 ab. per kmq. La lingua nazionale è il coreano; le regioni più diffuse sono il Buddhismo (23%), il Protestantesimo (20%), il Cattolicesimo (7%) e il Confucianesimo (0,5%). In base alla Costituzione del 1987, approvata con il referendum, la Corea del Sud è una Repubblica presidenziale. Il presidente, eletto ogni 5 anni, a suffragio diretto e non immediatamente rieleggibile, detiene il potere esecutivo e nomina il primo ministro. Il potere legislativo è esercitato dall'Assemblea nazionale, composta da 299 membri eletti con un mandato di 4 anni. L'unità monetaria il won sudcoreano. La capitale è Seoul (9.853.972 ab.).

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IL TERRITORIO

Gli aspri rilievi della Corea del Nord digradano nella Corea del Sud in fertili pianure creando un territorio meno accidentato. Lungo la fascia orientale si trovano i rilievi montuosi, che a Sud si diramano in contrafforti discontinui, cui si alternano ampie vallate. La parte occidentale del Paese è costituita da pianure sedimentarie. I fiumi che sfociano nello Stretto di Corea, come il Naktong, e nel Mar Giallo, come il Kum e lo Han, sono lunghi e di grossa portata; al contrario, i tributari del Mar del Giappone sono pochi e hanno corso breve. Il litorale occidentale è frastagliatissimo e fronteggiato da molte isolette; le coste orientali sono invece alte e compatte. Il clima di tipo continentale ha escursioni meno accentuate di quello della Corea del Nord. La piovosità è legata ai monsoni ed è abbondante soprattutto sulle coste orientali. La vegetazione è in prevalenza costituita da macchie di bambù.

Cartina della Corea del Nord e della Corea del Sud

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L'ECONOMIA

L'agricoltura, molto produttiva, è però insufficiente al fabbisogno nazionale, per cui il Paese è costretto a importare i prodotti dall'estero. La principale coltura è il riso, seguito dal mais e da altri cereali. La pesca dà ottimi risultati con una produzione molto elevata. Il carbone fossile costituisce l'unica risorsa energetica; altri minerali sono il tungsteno, l'argento e il talco. Le industrie non sono correlate alle risorse minerarie, ma sono attive soprattutto nei settori meccanico (automobili e costruzioni navali), elettronico e, da pochi decenni, anche in quello dell'informatica per la cui produzione la Corea del Sud comincia a porsi come concorrente del Giappone. L'esportazione dei manufatti costituisce una voce ragguardevole nell'economia sud-coreana, mentre le importazioni riguardano soprattutto le materie prime, di cui il Paese necessita. Discrete le comunicazioni, migliori per la rete stradale di quelle della Corea del Nord (88.775 km di cui 68.356 asfaltati); il sistema ferroviario è invece meno sviluppato (3.470 km). Gli aeroporti principali sono a Seoul/Kimpó, Pusan e Cheju. I porti a Pusan, Kunsan e P'ohang.

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CENNI STORICI

Anticamente la penisola coreana era abitata da tribù di lingua tungusa, emigrate dalla Siberia. Tra il X e l'VIII secolo a.C. si formarono diversi stati tribali, tra cui il più conosciuto era quello dell'Antico Choson, conquistati poi nel 108 a.C. dalla Cina, che fondò sul territorio diverse colonie. Successivamente la penisola si divise in tre regni rivali, Koguryo (che corrispondeva più o meno all'attuale Corea del Nord), Paekche e Silla. I tre Regni si trasformarono in Stati durante ulteriori guerre di conquista, che portarono all'organizzazione di sistemi militari ed amministrativi centralizzati. Tra il 660 e il 668 d.C. il Regno di Silla conquistò gli altri due Stati con l'aiuto della Cina. I sopravvissuti del Koguryo fuggirono nell'attuale Manciuria e si riorganizzarono per combattere di nuovo contro la Silla, inutilmente. Lo stato di Silla si trasformò in una Monarchia assoluta, che vide il proprio declino solo alla fine dell'VIII secolo, a causa delle rivolte contadine e dei conflitti con l'aristocrazia, che portarono all'abolizione del dispotismo reale. Il nuovo sistema è passato alla storia come il periodo dei Tardi Regni, in cui il Buddhismo zen fu la religione più popolare. Nel 918 Wang Kong fondò Songak (l'attuale Gaeseong nella Corea del Nord) e nel 936 cercò di unificare la penisola. Egli fu il fondatore della dinastia Koryo, da cui deriva il nome occidentale di Corea. Nel 1170 ci fu un colpo di stato organizzato dai militari: uno dei generali, Ch'oe Ch'ung-hon, regnò nell'ombra fino al 1258, senza usurpare comunque il trono in mano alla dinastia Koryo. Nel 1392 il maestro confuciano Yi Song-gye scalzò la sempre più debole dinastia e fondò la dinastia Choson (Yi) che durò fino al 1910. Nel 1494 egli fondò la città di Seoul e la trasformò nella capitale del Regno. Con l'approvazione della Cina, tale regno fu chiamato Choson e religione ufficiale divenne il Confuciansimo che sostituì il Buddhismo, considerato corrotto. Nel 1597, Toyotomi Hideyoshi, un capo militare giapponese, invase il Choson, con il pretesto di invadere la Cina: dopo un anno di aspri combattimenti con l'aiuto cinese i coreani riuscirono a respingere gli aggressori, ma il Paese era in rovina: palazzi bruciati, tesori distrutti, artigiani e studiosi deportati in Giappone. Nei secoli successivi molte furono le trasformazioni che attraversarono il Paese: dall'intensificarsi dei rapporti commerciali con l'Occidente, ad un maggiore pragmatismo religioso che prese il nome di silhak, alla conversione di molti esponenti aristocratici al Cattolicesimo. Il declino della dinastia Yi derivò a sua volta da fattori economici e religiosi: le carestie, l'incompatibilità tra Confucianesimo e Cristianesimo che portò all'uccisione di molti missionari stranieri, le pressioni del Giappone che voleva che la Corea si aprisse al commercio estero, osteggiate dalla Cina che temeva queste ingerenze. Nel 1860 lo studioso Ch'oe-u fondò una religione popolare detta Tonhak che combinava elementi di Confucianesimo e Cristianesimo a Sciamanesimo e Buddhismo.

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Il nuovo insegnamento fece rapidamente moltissimi adepti tra i contadini e alla fine dell'Ottocento era diventato un movimento politico, le cui azioni culminarono con la conquista della città di Chonju. Sia la Cina che il Giappone intervennero per disperdere i rivoltosi, ma questo creò a sua volta uno scontro armato tra le due potenze, che vide la vittoria del Giappone che occupò la Corea nel 1905. Nel 1910 ci fu l'annessione formale, che vide così la fine ufficiale della lunga dinastia Yi. Durante l'occupazione giapponese la Corea venne sfruttata per il rifornimento di alimenti e come fonte di manodopera a buon mercato: negli anni Trenta la zona settentrionale della penisola si sviluppò industrialmente per fornire materiale da guerra ai giapponesi che stavano estendendosi verso la Cina. Alla fine della seconda guerra mondiale, con la sconfitta del Giappone, venne divisa in due zone d'occupazione, separate geograficamente dal 38° parallelo: il Nord industriale passò sotto il controllo sovietico, mentre il Sud agricolo venne occupato dagli americani. Le due zone si costituivano presto in due Stati distinti: la Corea del Nord, una Repubblica popolare comunista, e la Corea del Sud, retta da un regime repubblicano autoritario e filo-occidentale. Nel giugno 1950 la Corea del Nord lanciò un'offensiva contro la Corea del Sud: le Nazioni Unite si riunirono per fermare l'invasione e il presidente americano Truman schierò l'esercito senza chiedere al Congresso la dichiarazione di guerra. Truman inviò una flotta nello stretto di Formosa per proteggere gli interessi statunitensi in quell'area e allo stesso tempo assistere il regime anticomunista di Chiang Kai Shek che si era stabilito sull'isola. Intanto la guerra prese una piega disastrosa per i sudcoreani e per l'esercito americano che, arrivato male armato, dovette retrocedere fino a Pusan. La manovra del generale Douglas MacArthur che sbarcò 160 km a Sud del 38° parallelo, ribaltò la situazione, riuscendo a dividere e sconfiggere le truppe nordcoreane. Il generale sottovalutò la minaccia della Cina di intervenire nel conflitto e continuò in un'offensiva chiamata «Home by Christmas» (Natale a casa): la Cina inviò 180 mila uomini e a metà dicembre le truppe statunitensi furono spinte a Sud del 38° parallelo. A fine dicembre del 1951 dopo un'ulteriore offensiva contro i sudcoreani, le antiche frontiere furono ristabilite. Il generale americano fu destituito da Truman. La guerra ebbe conseguenze disastrose per tutta la penisola: dopo un conflitto durato diciassette mesi il bilancio dei morti superò i quattro milioni. Nel 1953 con l'armistizio di Panmunjom venne ribadita la divisione territoriale del Paese sulla linea del 38° parallelo. Solamente nel 1991 l'ONU avrebbe però sancito l'esistenza di due diversi Stati nella penisola coreana e li avrebbe ammessi entrambi a far parte delle Nazioni Unite.

 

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E solo allora i due Stati avrebbero firmato un trattato di non aggressione e collaborazione che poneva virtualmente fine al conflitto. Comincia a partire dal 1948 la storia della Corea del Sud: il 15 agosto fu proclamata la Repubblica nella zona Sud della penisola di Corea, con capitale Seoul. Syngman Rhee venne nominato presidente: appoggiato dai consiglieri militari, economici e politici degli Usa, governò per 14 anni promulgando una Costituzione che gli consentì la permanenza al potere a tempo illimitato come dittatore. Gli Stati Uniti lo appoggiarono in maniera incondizionata spingendolo nel contempo ad attuare un ampio programma di riforma agraria, che costrinse molti proprietari terrieri ad emigrare in città. Nel 1960 la sua terza rielezione non fu accettata dall'opposizione, che la considerò invalida: ci furono proteste a Seoul, represse con durezza ma che non riuscirono ad evitare a Syngman Rhee l'obbligo di dimettersi. Le nuove elezioni portarono alla presidenza Po Sun-Yun del Partito democratico e John Chang venne nominato capo del Governo. Chang cercò di portare il Paese ad un effettivo sviluppo economico e di porre un argine alla corruzione e agli sperperi imperanti. Fu il primo periodo in cui esponenti politici si dichiararono favorevoli ad un avvicinamento alla Corea del Nord. Nel maggio 1961 ci fu un colpo di stato che rimosse Chang sostituendolo con una giunta militare e a luglio dello stesso anno prese la guida il generale Chung Hee-park, che soppresse le libertà democratiche e incarcerò gli esponenti del precedente Governo. Nelle presidenziali del 1963 Chung Hee-park calcolò di avere abbastanza forza per presentarsi e vinse con l'1,4% di scarto: la risposta alle proteste fu la proclamazione della legge marziale. Ebbe inizio una dittatura molto severa che impose una pianificazione economica centralizzata: con il sostegno dei tecnocrati occidentali la Corea del Sud si trasformò in un Paese esportatore. Da un'economia rurale ed indebitata, devastata dalla guerra, si passò ad una rapida industrializzazione, dominata dalle grandi imprese transnazionali di proprietà coreana che producevano acciaio, automobili ed apparati elettronici. I contadini abbandonarono le campagne per i nuovi lavori, contribuendo al «miracolo sudcoreano». I lavoratori sopportarono le condizioni di lavoro peggiori al mondo in termini di sicurezza, lunghezza dell'orario di lavoro e livelli bassi di salario. Dopo diciotto anni di Governo ininterrotto e quattro elezioni vinte con brogli elettorali Chung Hee-park nel 1979 venne assassinato dal capo dei servizi segreti in circostanze che non vennero mai chiarite. Il Paese fu allora scosso da una serie di manifestazioni in favore della democrazia. Le aspirazioni popolari vennero però deluse dall'esercito che mantenne saldamente il controllo della situazione.

 

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Nel 1980 con un referendum popolare venne approvata una Costituzione in base alla quale la Corea del Sud divenne una Repubblica presidenziale, alla cui guida venne posto Chun Doo Hwan, riconfermato nelle elezioni del 1985. Nel 1987, dopo una serie di imponenti manifestazioni di piazza, venne accolta una nuova Costituzione che preludeva alle prime elezioni democratiche del Paese, che si sarebbero svolte nel 1987. Il nuovo presidente Roh Tae Woo avviò il Paese verso la democrazia. In un'offensiva contro i sindacati indipendenti , all'inizio del 1990, il Governo ne incarcerò i dirigenti per evitare gli scioperi. Migliaia di poliziotti entrarono alla Hyundai e arrestarono oltre 600 sindacalisti per porre fine ad una occupazione di 72 ore in segno di protesta contro l'arresto di alcuni dirigenti. Le proteste che seguirono a questi fatti provocarono in Borsa il maggior calo nella storia della Corea del Sud. Il 22 maggio 1991 il presidente Roh fu suo malgrado costretto ad accettare le dimissioni del suo primo ministro chieste dal movimento studentesco dopo che l'uccisione di uno studente per mano della polizia aveva provocato altri sei morti per autoimmolazione. Nel settembre dello stesso anno il presidente statunitense George Bush annunciò il ritiro delle armi nucleari tattiche dal Paese e a dicembre le due parti del Paese firmarono un primo «Accordo di riconciliazione, non aggressione, scambio e cooperazione». A maggio del 1992 il presidente Roh nominò suo successore Kim Young-sam che ottenne oltre il 10% dei voti nelle elezioni presidenziali, le prime senza la partecipazione dei militari che per trent'anni avevano controllato il Paese. La novità aveva stimolato la partecipazione elettorale: l'81,95 degli aventi diritto andò a votare. L'elezione di Kim coincise con l'indebolimento dell'opposizione, danneggiata da scandali su presunti contributi illegali, scandali legati ad una corruzione che coinvolse poco dopo anche il Governo, e culminò nel 1995 con il disastro dei grandi magazzini Sampoong di Seoul. Morirono 500 persone e grande fu lo sgomento quando si venne a sapere che le autorità avevano autorizzato la costruzione del quinto piano dopo aver ricevuto tangenti. Nell'aprile 1996 il Partito della Nuova Corea, al potere, ottenne la maggioranza dei seggi, mentre a dicembre l'ex ministro della difesa subì una condanna dal tribunale di Seoul per aver accettato tangenti dalla Daewoo, la quarta impresa del Paese. Nel 1997 presidente divenne Kim Dae Jung, mentre aumentarono i rischi di iperinflazione e aumento della disoccupazione in seguito al crollo delle Borse dei vari Paesi del Sud-Est asiatico. Nell'aprile del 2000 alle elezioni legislative il Grande partito nazionale, all'opposizione, ottenne la maggioranza relativa dei seggi, battendo il Partito democratico del presidente in carica. Nel giugno dello stesso anno a Pyeongyang si tenne uno «storico» summit tra i leader nordcoreano Kim Jong II e il presidente della Corea del Sud, Kim Dae Jung.

 

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I due capi dello Stato firmarono un accordo che si articolava in diversi punti: riconciliazione, cooperazione economica e sociale, distensione, ricongiungimento delle famiglie separate dopo la guerra del 1950-53, promozione degli scambi culturali. Già nel luglio dello stesso anno i due Governi decisero di riaprire gli uffici di collegamento a Panmunjom, unico punto di passaggio, tra i due Stati, lungo la fascia smilitarizzata. Le due delegazioni tennero una celebrazione comune in occasione dell'anniversario, il 15 agosto 2000, della liberazione della Corea dall'occupazione giapponese. Sempre nel 2000 fu concessa l'amnistia a più di 3.500 prigionieri, mentre il presidente sudcoreano Kim Dae-jung, per il suo impegno nell'abbattere l'ultima frontiera della guerra fredda, che ancora divide le due Coree, fu insignito del premio Nobel per la Pace. Nel giugno 2002 una battaglia navale tra le due Coree nel Mar Giallo vide la morte di 4 marinai sudcoreani e di 30 nordcoreani. Nel dicembre 2002 le elezioni presidenziali videro la vittoria di Roh Moo-hyun. Nel febbraio 2004 venne approvato dal Parlamento, non senza grandi esitazioni, l'invio di 3.000 uomini in Iraq. Nel marzo 2004 il presidente Roh Moo-hyun venne sospeso dopo il voto di impeachment da parte del Parlamento per incompetenza. In maggio la Corte costituzionale, però, cancellò il provvedimento e Roh venne reinsediato. In agosto venne scelta la nuova capitale, Yeongi-Kongju, destinata a rimpiazzare Seoul entro il 2030. Nel marzo 2005 le relazioni con il Giappone si incrinarono dopo che quest'ultimo reclamò il possesso delle isole Dokdo, già in precedenza fonte di dispute tra i due Paesi. Nel febbraio 2006 la Corea del Sud e gli Stati Uniti iniziarono i colloqui per formulare un accordo reciproco di libero scambio.

 

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LE CITTÀ

Seoul

(9.853.972 ab.). Capitale della Corea del Sud, sul fiume Han. Commercio di prodotti agricoli. Industrie, tessili, conciarie, chimiche, metalmeccaniche, favorite dalla disponibilità di manodopera e dall'esistenza di un vasto mercato di consumo. Eletta a capitale del Paese nel 1393, dal 1910 al 1945 con nome di Keijo fu sotto il controllo dei Giapponesi che ne promossero l'industrializzazione. Dal 1945 al 1948 fu sede del Governo a Sud del 38° parallelo e quindi capitale della Corea del Sud. Gravemente danneggiata durante la guerra coreana (1950-53), conserva nel centro storico i resti delle antiche mura e dei palazzi imperiali, la torre della Campana, la pagoda di marmo del secolo XV.

Panorama di Seoul

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Pusan

(3.655.437 ab.). Città della Corea del Sud e principale porto del Paese, situato nello stretto di Corea, all'estremità sud-orientale della penisola. La posizione geografica, che consente facili comunicazioni col Giappone, favorì il suo sviluppo fin dal XV sec. Oggi la città ha grande importanza come centro del commercio estero sud-coreano e attivo mercato agricolo (riso, orzo, soia). Notevole è anche l'industria, attiva soprattutto nei settori dell'elettronica e dell'automobilismo, sebbene, in seguito alla crisi del 1997 abbia subito notevoli contraccolpi: in quell'occasione il Governo aveva varato un piano generale di misure economiche mirate alla razionalizzazione dei vari gruppi e alcuni di questi si erano scambiati le attività in modo da rafforzarsi nei settori produttivi principali.

South Korea

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