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GEOGRAFIA - EUROPA - IRLANDA

PRESENTAZIONE

La Repubblica d'Irlanda (Eire) è circondata interamente dall'Oceano Atlantico tranne a Nord-Est, dove confina con l'Ulster, che fa parte del Regno Unito, e a Est dove è bagnata dal Canale del Nord, dal Mar d'Irlanda e dal Canale di San Giorgio, che la separa dalla Gran Bretagna. L'Eire si estende su una superficie di 70.273 kmq e ha una popolazione di 4.044.000 abitanti con una densità di 58 abitanti per kmq. La popolazione è costituita pressoché interamente da Irlandesi. Lingua nazionale è l'irlandese (sebbene insegnata nelle scuole, questa lingua celtica conosciuta come gaelico, viene ormai usata da una minoranza di abitanti); assai più diffuso è l'inglese. L'88,4% degli abitanti professa la religione cattolica, il 4% la protestante. In base alla Costituzione del 1937, modificata nel 1949, L'Irlanda è un Repubblica in cui il potere legislativo appartiene al Parlamento costituito dalla Camera dei deputati e dal Senato. La prima è formata da 166 membri eletti a suffragio universale; il secondo è invece composto da 60 membri che vengono rinnovati, come i deputati, ogni cinque anni (i membri del Senato sono scelti in numero di 43 con elezioni di secondo grado, 6 provengono dalle università e 11 sono nominati dal primo ministro). Il potere esecutivo è esercitato dal Governo, presieduto dal primo ministro ed è responsabile di fronte al Parlamento. Il presidente della Repubblica è eletto a suffragio diretto e rimane in carica per sette anni. Dal 1° gennaio 2002 l'unità monetaria irlandese è l'euro. La capitale è Dublino (495.781 ab.; agglomerato urbano 1.004.614 ab.).

IL TERRITORIO

Il territorio irlandese è caratterizzato da un'ampia pianura centrale limitata da catene montuose di origine molto antica e quindi di scarsa altitudine, situate perlopiù nei pressi delle coste. All'estremo Nord, ai confini con l'Ulster, sorge il modesto rilievo del Donegal (Monte Erringal, 752 m), a Sud-Ovest del quale, sulla costa atlantica, si ergono i corrugamenti del Mayo e del Connemara (Monte Mweelrea, 819 m) che, spingendosi a picco sul mare, formano coste alte e frastagliate. L'unico monte che superi i 1.000 m, il Carrantuohill (1.041 m), è situato nell'Irlanda sud-occidentale, nella regione del Kerry. La pianura centrale, caratterizzata da basse colline moreniche, è adibita principalmente a pascolo e comprende numerose torbiere che si estendono per circa un sesto della superficie. Tra i fiumi, il maggiore è lo Shannon (364 km), il più lungo di tutto l'arcipelago britannico. Nasce nel Nord-Ovest e sfocia nell'Atlantico con un estuario molto ampio nei pressi della città di Limerick. Altri fiumi sono il Liffey, alla cui foce sul Mar d'Irlanda sorge Dublino; il Suir, il Barrow e l'affluente Nore che si gettano nell'Oceano Atlantico. Nell'area centro-occidentale sono localizzati numerosissimi laghi (Loughs), quali il Ree, il Derg, entrambi formati dallo Shannon, i tre laghi di Villarney e, a Nord-Ovest, il Mask e il Corrib. Le coste occidentali sono alte e sinuose, ricche di baie, fiordi e insenature create dai corsi d'acqua. In qualche tratto sono fronteggiate da numerose isole, come le isole Aran o, più a Sud, le Blasket Islands. Le baie principali sono quelle di Galway, Limerick e Dingle. Le coste meridionali sono generalmente frastagliate ma basse e sabbiose, mentre quelle orientali sono basse e uniformi. Il clima è molto umido a causa delle piogge frequentissime; l'influenza della Corrente del Golfo fa sì che gli inverni siano miti e che la temperatura scenda raramente sotto lo zero. Trapani Cartina dell'Irlanda

IL VERDE D'IRLANDA

Nonostante la proverbiale abbondanza d'acqua, la Repubblica d'Irlanda non è ricoperta da foreste distribuite in ogni angolo del suo territorio, come sarebbe forse lecito aspettarsi. In realtà l'isola è il regno incontrastato dei prati, delle brughiere e dell'erica, ossia di una vegetazione bassa, mentre la foresta ad alto fusto si è andata pressoché estinguendo soprattutto per l'intervento dell'uomo.
La rigenerazione delle foreste è proprio una delle finalità principali dei quattro parchi nazionali istituiti in Irlanda, a cominciare dal Parco Nazionale di Glenveagh (9.670 ettari), situato nel settentrionale territorio del Donegal, in un'area interamente ricoperta in passato da betulle e querce. Il parco, abitato da splendidi animali quali il cervo nobile, l'ermellino, la volpe, la pernice bianca di Scozia e il falco pellegrino, è occupato prevalentemente da praterie di montagna, aree umide e torbiere, nonché dal lago Weagh, di origine glaciale, e dal curatissimo giardino botanico attiguo al Glenveagh Castle, residenza signorile in stile scozzese della seconda metà dell'Ottocento. Il Parco Nazionale di Killarney (8.000 ettari) è situato al confine fra le contee di Kerry e Cork, nel Sud-Ovest dell'isola; istituito nel 1932, esso comprende le Mangernton e le Purple Mountains, così chiamate per il colore purpureo dell'erica fiorita, mentre a fondo valle scorre il fiume Laune che, prima di sfociare in mare, forma una serie intricata di laghi e di cascate, gole, torrenti e torbiere di quota. Nelle parti inferiori delle montagne sopravvivono esemplari di querce secolari, ultimi residui delle foreste che ricoprivano gran parte del Paese. Per quanto riguarda la fauna, è qui presente una delle ultime popolazioni autoctone di cervi rossi; purtroppo negli ultimi anni è stato introdotto a scopo ornamentale anche un cervo asiatico (cervo Sika) che si sta ambientando a scapito dei cervi locali. A parte gli uccelli acquatici e i rapaci diurni (smeriglio e gheppio), la martora è l'animale, tra i mammiferi, che più frequentemente è possibile scorgere nei boschi dell'area (peraltro abitati anche da numerosi e diffidenti tassi). Più a Nord, proprio affacciato sull'Atlantico, si trova il Parco Nazionale del Connemara (2.700 ettari), nella contea di Galway: è un piccolo parco naturale posto in una delle aree più caratteristiche dell'Irlanda, con habitat montuosi compresi nella famosa catena dei Twelve Bens (dodici vette dai nomi che curiosamente iniziano tutti per "Ben"). Il parco è formato da rocce metamorfiche costituite da quarzite nelle parti più elevate e da sciti e marmi grigi lungo i pendii. Tutta la zona, caratterizzata dalla presenza di laghi e torbiere, è il risultato dell'azione dei ghiacci e dall'erosione del fiume Polladirk. Tra le piante che maggiormente proliferano vi sono la drosera e la pinguicola. L'umidità favorisce anche la presenza dei muschi e dei licheni. L'avifauna prevalente è costituita dalle specie tipiche degli ambienti aperti come le allodole, le pispole e i saltimpali, che a loro volta inducono la presenza di gheppi e altri rapaci, tra i quali il falco smeriglio e, meno frequente, il falco pellegrino. Il simbolo della regione è tuttavia il pony del Connemara, che vive allo stato semibrado, mentre tra gli altri mammiferi presenti vi sono volpi, conigli selvatici ed ermellini. La raccolta della torba, con conseguente impoverimento del suolo e deterioramento del paesaggio, è la principale emergenza ambientale che attanaglia i confini del parco. Regno delle torbiere e delle zone umide è anche il vasto Parco Nazionale delle Wicklow Mountains (20.000 ettari), nell'omonima contea di Wicklow, a Sud della capitale. Il parco tutela molta fauna e flora locale, dal falco pellegrino a rari esemplari di orchidea. Inoltre, al suo interno, la riserva naturale del bosco di Glendalough è un'attrattiva naturalistica notevole e rappresenta una vasta area di piante ad alto fusto. La località di Glendalough è altresì famosa per il suo complesso monasteriale risalente al VI sec., fondato dal monaco eremita St. Kevin.
L'amore e le attenzioni degli Irlandesi per il verde e la natura (e forse anche i loro atavici sensi di colpa per la distruzione del patrimonio boschivo originario) sono ribaditi ed esaltati nei numerosi parchi forestali, aree protette e giardini botanici sparsi nel Paese. Ad esempio la Riserva Ornitologica di Wexford è stata istituita per accogliere i molti uccelli migratori che qui giungono per svernare, e in particolare è possibile ammirarvi l'oca dalla fronte bianca della Groenlandia; oppure l'aspra landa del tavolato del Burren, nella contea di Clare, caratterizzata da eccezionali fenomeni carsici, è tutelata, oltre che per l'elevato interesse geologico e per la presenza di numerosi resti monumentali (precristiani e medievali), anche per l'insospettabile ricchezza floristica (specie vegetative alpine singolarmente commiste a orchidee, gerani e ginestre). Altrettanto dicasi dei giardini che sono fioriti soprattutto nel corso del XIX sec. e che continuano a crescere rigogliosi nel mite clima irlandese, rivelando le grandi esplorazioni botaniche e geografiche del tempo, con numerose specie provenienti da tutto il mondo riunite insieme. Ilnacullin (Isola Garinish), nella contea di Cork, è probabilmente il più noto dei giardini-patrimonio nazionale: è un'isola di straordinaria bellezza, con molte piante rare ed esotiche. Kilmacurragh, nella contea di Wicklow, è famosa per le sue conifere e calcifughe. I Giardini Botanici Nazionali di Dublino contengono una collezione di piante di 20.000 specie e hanno belle serre vittoriane. L'Arboreto e i Giardini Fota, nella contea di Cork, coprono 11 ettari con molti esemplari di piante esotiche dell'emisfero australe. Infine, natura e storia si compenetrano negli altrettanto numerosi Parchi Storici Nazionali Irlandesi, che condividono il fine primario di tutelare e illustrare i differenti aspetti della storia irlandese, ma lo fanno per lo più inseriti in cornici naturali d'eccezione. Alcuni consistono di grandi dimore con parchi o giardini o di tenute associate a importanti figure storiche. La Casa e il Parco di Derrynane, nella contea di Kerry, per esempio, erano la dimora atavica di Daniel O'Connel, famoso avvocato, politico e uomo di Stato. Nel pittoresco parco di St. Enda, a Rathfarnham, Dublino, c'è un museo dedicato alla memoria di Patrick Pearse, patriota e pedagogista, che qui gestì una scuola dal 1910 al 1916. Fu giustiziato per aver preso parte alla Rivolta di Pasqua del 1916. Il Phoenix Park a Dublino conserva aspetti di interesse storico, dal XVII sec. in avanti: fu creato originariamente come parco recintato per la caccia al cervo e oggi fa da cornice a importanti edifici pubblici, inclusa la residenza del presidente della Repubblica.
Per questo in Irlanda, si tratti dei tipici muretti a secco rurali o dei dolci prati che sembrano immergersi nell'oceano, di monumenti preistorici, monasteri e castelli circondati dal verde, o degli stagni e delle distese fiorite di un parco nazionale, il linguaggio che si ascolta è sempre lo stesso, quello della natura, del vento e della pioggia leggera di una terra che in larga parte ha saputo mantenersi incontaminata.
Trapani Le falesie di Mohar Trapani Panorama di Cobh Trapani Paesaggi dell'Irlanda

LE ISOLE ARAN

Le Aran Islands si trovano di fronte alla baia di Galway, a circa 30 miglia dalla costa centro-occidentale della Repubblica d'Irlanda. Una leggenda racconta che la baia era in passato un grande lago, il Loch Lurgan. Quando le sue sponde vennero sommerse a causa di una tempesta scatenata dalle fate, rimasero solamente le tre isole Aran a fare da barriera alle onde dell'Oceano Atlantico. Di fatto le isole sono una parte emersa del vicino altopiano calcareo del Burren. Le Aran conservano un aspetto molto selvaggio. Hanno un paesaggio brullo e una vegetazione bassa. Le coste sono un alternarsi di spiagge e scogliere, sempre battute dal vento. Vi sono resti di costruzioni di varie epoche, dall'Età del Ferro al Medioevo. La popolazione, non più di 1.500 abitanti in tutto, parla il gaelico e conserva antiche tradizioni. Tra queste vi è la navigazione con i currach, barche dalla chiglia stretta e rivestite di catrame, adatte ad affrontare l'Oceano, usate un tempo persino per la caccia allo squalo bianco. Anche gli Aran sweaters, i maglioni di lana fatti a mano, sono prodotto dell'artigianato locale. I maglioni sono decorati con motivi geometrici e ognuno di essi ha una sua storia: le mogli dei pescatori, infatti, ideavano intrecci diversi l'uno dall'altro, per poter riconoscere il cadavere del proprio uomo in caso di naufragio. Inishmore (Inis Mòr in gaelico) è la più grande, la più servita e la più visitata delle tre isole. È abitata da 900 persone circa, la maggior parte delle quali risiedono a Kilronan, il capoluogo, dove si trova anche l'Aran Centre che introduce alla storia e alla natura locali. Sul versante meridionale dell'isola si trova Dùn Aengus: un fortilizio costruito su una scogliera mozzafiato a picco sul mare. È di epoca precristiana, ha una forma semicircolare ed è circondato da tre giri di mura. Sull'isola ci sono altre due costruzioni simili a questa: Dùn Dubhchathair, la più antica, e Dùn Eochla, la più piccola. Inishmaan (Inis Meàin), l'isola di mezzo, è la seconda per grandezza ed è la più lontana dalle coste irlandesi. È caratterizzata dalla presenza di centinaia di piccoli muri di pietra, che delimitano gli appezzamenti di terreno. Il monumento meglio conservato è il castelliere ovoidale di Dùn Chonchuir (databile tra il I e il VII secolo d.C.). Inisheer (Inis Oìrr), infine, è la più piccola delle Aran, ma forse la più bella. È costituita da un tavolato di pietra calcarea. Il terreno è ricco di ruscelli, sorgenti e pozzi. Il pozzo più importante è quello di St. Enda, in gaelico Tobar Einne, il santo patrono dell'isola. Si dice che la fonte non si prosciughi mai e che l'acqua sia miracolosa. Inisheer è dominata dai resti dell'O'Brien Castle (costruito nel XV sec. all'interno di un castelliere molto più antico), da cui si vede il mare tutt'intorno e le altre isole. Il cimitero dell'isola custodisce un'antica chiesetta portata alla luce solo in tempi recenti, dedicata a St. Kevin.

IL KERRY E LE ISOLE SKELLIG

Il Kerry è una delle contee più suggestive e affascinanti della Repubblica d'Irlanda. Posta all'estremità sud-occidentale dell'isola, è una terra montuosa che si protende nel mare con tante minuscole penisole. Ricca di laghi, fiumi e ruscelli, ricoperta di boschi verdissimi, offre spettacolari panorami naturali, come quello della Dingle Bay e dell'omonima penisola (la più settentrionale della contea), o come quello del Gap of Dunloe, una profonda gola scavata dai ghiacciai, situata ai piedi della più alta catena montuosa del Paese, il Magillycuddy's Reek. Il clima mite, per quanto mutevole, la cordiale ospitalità e le attrattive naturali e artistiche, ne fanno una zona molto frequentata dal turismo internazionale. Il Kerry ospita uno splendido parco naturale (Killarney National Park), che si estende per circa 8.000 ettari; in esso sorge Muckross House, un tempo dimora di un'antica famiglia aristocratica, e ora divenuta museo nazionale di Storia Naturale e Folklore locale. Vi si conservano testimonianze relative agli antichi mestieri dell'isola, mentre un gruppo di artigiani offre al pubblico la dimostrazione di alcune lavorazioni tradizionali. Nel parco, ove si trovano anche tre bellissimi laghi comunicanti, si eleva la Muckross Abbey, del 1448, abbazia francescana che racchiude le tombe dei quattro maggiori poeti gaelici della contea. Infine, il Ross Castle, antico castello in rovina, completa la cornice storica del parco. Un'ulteriore testimonianza interessante è costituita dalle opere difensive in muratura, diffuse del resto in tutto il Paese. Famoso è Staigue Fort, un enorme circolo di pietra di 27 m di diametro, con pareti spesse 4 m, che un tempo proteggeva un villaggio che sorgeva al suo interno. Posta su un'altura che domina l'ampia vallata sottostante, questa possente cerchia di difesa risale al 1000 a.C.
Le Skellig Islands, due isole rocciose e un piccolissimo isolotto aguzzo distanti poco più di 10 km dalla costa della contea, non sono soltanto un incontaminato avamposto naturalistico, toccato dalla Corrente del Golfo e abitato da gabbiani, gazze e pulcinelle di mare, ma anche il teatro storico di importanti avvenimenti che hanno scandito i secoli in questo eremo d'Irlanda, nonostante il difficoltosissimo approdo. Nel VII sec. d.C., un pugno di monaci dediti a una vita isolata e di meditazione fondò su Great Skellig (o Skellig Michael, l'isola più grande) un monastero, raggiungibile attraverso una ripida e contorta salita lunga 670 scalini. Una successiva cappella dedicata a San Michele (patrono dei luoghi elevati) diede il nome odierno all'isola. La quiete fu turbata dalle scorribande dei Vichinghi, convinti di trovare lassù sfavillanti ricchezze. Qui venne battezzato Olaf Trygvesson, re di Norvegia, che successivamente introdusse il Cristianesimo tra la sua gente. Verso il XIII sec., dalla terraferma si decise che per il solitario monastero era ora di chiudere i battenti e i monaci che lo abitavano furono invitati a trasferirsi a Ballinskellig per partecipare più attivamente alla vita religiosa dell'epoca. Great Skellig non perse tuttavia la sua connotazione mistica, rimanendo per molto tempo meta di pellegrinaggi. Nel 1820 le Skellig passarono sotto la giurisdizione dello Stato che decise di costruirvi due fari: erano cominciati i grandi viaggi verso l'America e l'Atlantico riservava spesso brutte sorprese ai naviganti. Non è però così semplice visitare le isole: a Little Skellig non è possibile approdare soprattutto per non disturbare le colonie di uccelli, mentre per Great Skellig, il cui monastero medievale appartiene dal 1996 al patrimonio Unesco dell'Umanità, bisogna interpellare di volta in volta l'Oceano.

L'ECONOMIA

L'Irlanda è stata per molti decenni un Paese povero, storicamente condizionato da fattori ambientali sfavorevoli e da legami di dipendenza economica (e prima ancora politica) troppo forti e diseguali con la vicina Gran Bretagna. Nel 1973 si avviò una nuova stagione attraverso l'adesione del Paese alla CEE ed il conseguente afflusso di aiuti economici comunitari. L'economia rimaneva comunque prevalentemente rurale, con mezzi di produzione antiquati e inadatti a un'agricoltura moderna. A questo si aggiungeva la divisione dei grandi latifondi, un tempo di proprietà inglese, frazionati in medie e piccole aziende che producevano solo per il consumo locale. Negli anni successivi, tuttavia, lo Stato cercò di dare impulso alle attività produttive di base. Soprattutto grazie alle notevoli agevolazioni fiscali per gli investitori esteri, l'Irlanda ha recentemente conosciuto un periodo di forte espansione, principalmente trainata dai settori dell'industria e del terziario avanzato (nel Paese, in particolare nell'area di Dublino, hanno trovato sede molte imprese di carattere informatico e filiali di grandi multinazionali statunitensi, tedesche e giapponesi). Una delle conseguenze più evidenti di tale boom economico è stato il fatto che l'Irlanda ha cessato di essere terra di grandi emigrazioni e, viceversa, ha iniziato ad accogliere manodopera straniera. Il settore dei servizi contribuisce oggi per circa il 55% del PIL, contro il 5% dell'agricoltura e il 40% dell'industria. In ambito agricolo le produzioni prevalenti sono rappresentate da cereali (orzo, avena, frumento), patate, barbabietole da zucchero, ortaggi, mele. Il 40% del territorio è consacrato alla zootecnia (bovini, ovini, suini, volatili ed equini) che garantisce anche materie prime per lavorazioni di tipo alimentare e artigianale. La pesca non è particolarmente fiorente e ha essenzialmente carattere di sussistenza (importanti in questo senso i porti di Sligo, Galway e Cork). Le risorse energetiche sono piuttosto modeste (torba, carbone, gas naturale), così come la produzione di energia idroelettrica. Il sottosuolo è però ricco di zinco e piombo. Nel settore secondario il comparto più sviluppato è quello legato alla trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici (zuccherifici, birrifici, caseifici, calzaturifici, lanifici, industrie tessili, conserviere, ecc.), sebbene, come accennato, particolare importanza rivestano ormai le società di tipo informatico ed elettronico, nonché la produzione industriale chimica e farmaceutica. Meno importanti, ma ugualmente fiorenti: cementifici, acciaierie, industrie meccaniche. Notevole sviluppo, infine, continua a registrare il settore del turismo, favorito dalla buona rete stradale e ferroviaria, dalla ricca offerta di strutture di accoglienza e dalla fitta canalizzazione che ha reso semplice la navigazione interna. Tra gli aeroporti più importanti ricordiamo quelli di Shannon, Dublino e Cork. Tra i porti, quelli di Dublino, Cork, Galway, Limerick e Waterford.

CENNI STORICI

Abitata nel Mesolitico (VI millennio a.C.) e nell'Età del Bronzo, venne invasa dai Celti (400-350 a.C.) che introdussero la lingua e la cultura gaelica. I Romani non riuscirono a sottomettere la regione e la struttura sociale rimase articolata in clan, soggetti a sette re provinciali. Dal 432 d.C. le popolazioni celtiche furono cristianizzate da san Patrizio, la cui missione evangelizzatrice promosse la fondazione di numerosi monasteri che divennero presto centri d'irradiazione culturale. Nell'VIII sec. i Celti subirono le incursioni di navigatori scandinavi che si stanziarono nelle coste orientali del Paese. Gli Irlandesi si opposero per due secoli ai conquistatori (Battaglia di Tara, 980), scacciandoli nel 1014 e raggiungendo un'effimera unità politica. Tuttavia qualche anno più tardi si divisero di nuovo e iniziò così un lungo periodo di lotte intestine. Nel XII sec. sbarcarono in Irlanda i Normanni (1167-69), che proclamarono la sovranità di Enrico II d'Inghilterra. Gli Inglesi vietarono l'uso del gaelico (Statuti di Kilkenny, 1366) ed Enrico VII (Leggi di Poynings, 1494-95) pretese la completa sottomissione della popolazione celtica. La sovranità inglese fu ulteriormente ribadita da Enrico VIII, che, dopo la rottura con la Chiesa di Roma, cercò di combattere la religione cattolica in favore della protestante. Si operò la sostituzione dei latifondisti locali con proprietari inglesi (la cosiddetta Plantation), mentre, nel 1641, una rivolta venne sedata da Oliver Cromwell che, con l'Act of Settlement (1652) assegnò i due terzi del territorio a soldati e finanziatori inglesi. Con l'Atto d'Unione del 1800, l'Irlanda fu annessa alla Gran Bretagna; dopo la terribile carestia del 1845-47 che provocò la migrazione di numerosi Irlandesi, in particolare verso gli Stati Uniti, e le successive rivolte (1848 e 1867), Charles Parnell si fece promotore un movimento per l'autodeterminazione. Questa venne approvata anche dal Parlamento di Londra (Home Rule Act, 1913), ma rimase inapplicata per l'esplosione del primo conflitto mondiale. Le tardive e parziali concessioni britanniche non tacitarono però l'ala estrema del nazionalismo irlandese (Sinn Féin), che passò alla lotta armata. Nel 1916 la rivolta repubblicana di Dublino (Pasqua di sangue) fu soffocata, tuttavia costituì l'atto di nascita dell'Esercito repubblicano irlandese (IRA) e rappresentò una tappa fondamentale nella lotta per la libertà nazionale. La guerriglia dell'IRA costrinse gli Inglesi (Trattato di Londra, dicembre 1921) a concedere l'indipendenza a 26 contee a maggioranza cattolica: l'Irlanda del Sud diventò una regione autonoma all'interno del Regno Unito, mentre le altre sei contee, situate nel Nord-Est, costituirono l'Ulster, con un Governo a Belfast e una rappresentanza nel Parlamento britannico di Westminster. Nel 1922 l'Irlanda del Sud dichiarò l'indipendenza e divenne Stato Libero d'Irlanda. La Costituzione del 1937, sostenuta da Eamon De Valera, garantì la totale indipendenza dello Stato e decretò il nuovo nome di Eire per la Repubblica, che nel 1946 ruppe definitivamente gli ultimi legami con il Commonwealth. L'aspirazione a riunificare tutta l'isola rimase però tra i propositi del nuovo Stato e ciò creò una situazione di grave tensione con la Gran Bretagna, particolarmente negli anni Settanta allorché l'IRA riprese la lotta armata nell'Ulster. Nelle elezioni del 1973, il Fianna Fáil (Partito nazionalista conservatore) fu sconfitto; una coalizione formata dal Fine Gael (conservatore) e dal Partito laburista lo sostituì e si assunse il compito di stabilire un potere condiviso nell'Ulster, ma rifiutò il ritiro delle truppe britanniche distaccate nella regione. Il Fianna Fáil riprese il potere nel 1977 e mantenne buoni rapporti con Londra. Il primo ministro Jack Lynch appoggiò la formazione di un Governo delegato nel Nord, sostitutivo al progetto di unificazione totale. I colloqui tra i capi di Governo irlandese e britannico, conclusisi nel 1980, sfociarono l'anno seguente nella formazione di un Consiglio intergovernativo anglo-irlandese. Dopo la nomina a capo del Governo di Garret Fitzgerald (1982), venne inaugurata una nuova politica all'insegna della moderazione: nel 1985 le autorità irlandesi raggiunsero infatti un accordo con la Gran Bretagna (Anglo-Irish Agreement), in base al quale si impegnarono a negare la protezione all'IRA in cambio dell'istituzione di una commissione congiunta per la soluzione del problema dell'Ulster. Gli attentati però non cessarono e anzi si estesero anche alla Gran Bretagna. Durante gli anni Ottanta l'economia irlandese fu caratterizzata da alti livelli di disoccupazione (una media del 16,4% tra il 1983 e il 1988) e dal fenomeno dell'emigrazione, ai quali si sommarono l'elevato tasso d'inflazione e la recessione industriale. Un severo programma di austerità, applicato a partire dal 1987, permise di giungere a una lieve crescita economica, riducendo l'inflazione. Nel maggio del 1987 un referendum nazionale confermò l'adesione dell'Irlanda alla CEE; nel 1989 i due partiti maggiori, Fianna Fáil e Fine Gael, costituirono un Governo di coalizione per tentare di risolvere la grave situazione economica. Nel 1990, per la prima volta, venne eletta una donna alla presidenza della Repubblica, Mary Robinson, candidato dei laburisti, dei verdi e dei marxisti. Nel 1992 si svolse il referendum per L'Europa unita in cui si ebbe una prevalenza dei sostenitori dell'Unione europea (69%). Nel giugno 1992 un referendum sancì l'approvazione da parte degli Irlandesi del Trattato di Maastricht, mentre nel novembre dello stesso anno le elezioni politiche determinarono la sconfitta del Fianna Fáil, il partito di Governo, a cui si contrappose il trionfo dei laburisti che per la prima volta nella storia dell'Irlanda ottennero la guida del Paese. Durante il 1993, con la riduzione della manodopera rurale e dell'industria tradizionale, il tasso di disoccupazione arrivò al 20% e in novembre cadde il Governo Reynolds, dopo che il Partito laburista ritirò il proprio appoggio. Gli successe John Burton, esponente del Fine Gael, che ottenne l'appoggio dei laburisti e della sinistra democratica. La coalizione di Governo riuscì a mantenere la stabilità politica e sociale durante tutto il 1994-95. La crisi politica dell'Eire non influì comunque sulla prosecuzione del processo di pace nell'Ulster. Dal 1993 il dialogo sul problema irlandese compì passi sostanziali, fino all'accordo dell'aprile 1998 (accordo del Venerdì santo) concluso a Belfast dai rappresentanti britannici e irlandesi e da esponenti repubblicani e unionisti dell'Ulster. Il forte sviluppo economico e finanziario del Paese permise all'Irlanda di entrare nel primo gruppo di Stati membri dell'Unione economica e monetaria europea (1998). Nelle elezioni legislative del giugno 1997 il Fianna Fáil guidato da Bertie Ahern ottenne la maggioranza dei voti e il 26 dello stesso mese Ahern venne nominato primo ministro dal Parlamento. In settembre, il presidente Mary Robinson lasciò la carica a una commissione presidenziale fino all'elezione del successore Mary McAleese, del Fianna Fáil. Il 1997 fu un anno positivo per l'economia irlandese: il tasso annuale d'inflazione fu dell'1%, il più basso di tutta l'Unione europea, tendenza che venne confermata anche nel biennio 1999-2000. Il 6 maggio 2000 il primo ministro Ahern e quello britannico Tony Blair confermarono il ripristino delle istituzioni autonome dell'Irlanda del Nord, dopo la sospensione decretata nei primi mesi del 2000 in seguito al rifiuto dell'IRA di procedere al proprio disarmo: inoltre, nel 2001, nonostante le difficoltà, Londra decise, grazie anche alla rinuncia di sovranità della Repubblica irlandese sulle sei contee del Nord, di iniziare l'opera di smilitarizzazione della zona. Sempre nel 2001 il Paese bocciò, con un referendum, il Trattato di Nizza sull'allargamento dell'Unione europea ad Est: nella stessa occasione gli Irlandesi si espressero per la definitiva soppressione della pena di morte. Il 1° gennaio 2002 l'euro divenne divisa ufficiale del Paese. Nel maggio dello stesso anno si tennero le elezioni legislative, che decretarono la vittoria del Fianna Fáil di Bertie Ahern, riconfermato primo ministro. Le consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo del giugno 2004 segnarono una battuta d'arresto per il maggior partito nazionale, il Fianna Fáil, che conseguì il peggior risultato della sua storia: ottenne il 30,9% dei voti (8% in meno rispetto al 1999), mentre il Fine Gael ebbe il 26% e il Sinn Féin di Gerry Adams passò dal 6,3% all'11,9%, potendo così inviare per la prima volta un suo esponente a Strasburgo.

GLI ANTICHI CELTI

I Celti sono un'antica popolazione indoeuropea diffusasi in tutta l'Europa occidentale nei secc. VII e VI a.C.. La civiltà di questo popolo mantenne forme più autentiche e incontaminate in Irlanda poiché il Paese non subì invasioni fino al IX sec. d.C. I Celti vivevano sparsi sul territorio, organizzati in clan, il capo dei quali era padrone del territorio occupato. La struttura sociale aristocratica era fondata sulla guerra, sulla caccia e sull'agricoltura. Elemento aggregante era la religione, politeista (più di 400 divinità), amministrata dai druidi, una classe sacerdotale che praticava la magia, la divinazione e l'insegnamento orale, in quanto era sconosciuto l'uso della scrittura. I druidi erano inoltre i custodi della tradizione religiosa, giuridica e storica. Chiamati dai Romani con il nome generico di Galli, i Celti vissero indisturbati in Irlanda fino al 500 d.C. Con la penetrazione latino-cristiana, la loro civiltà si assimilò a quella dei colonizzatori: acquisì infatti la simbologia cristiana di cui si servì per la propria arte; ne sono esempio le grandi croci di pietra scolpita dei secc. VIII e X, diffuse in tutto il territorio. Una delle maggiori si trova a Kells. Un'altra testimonianza dell'arte celtico-cristiana è rappresentata dai codici miniati dei secc. VII e VIII, tra i quali il celebre Book of Kells, una Bibbia dell'800 d.C. Dai resti archeologici si comprende che la vallata del Boyne, il Colle di Tara e il villaggio di Newgrange rappresentarono centri importanti; su quest'ultimo sorge un tumulo di pietre decorato con arabeschi: tale sistema di sepoltura era infatti l'elemento distintivo della civiltà celtica.

TRA CARESTIA, POLITICA E RELIGIONE

In Irlanda la dimensione religiosa è una componente storica determinante nella lotta politica per l'autodeterminazione nazionale. Difficile dimenticare come gli Inglesi occupanti, che a metà '800 lasciarono spegnersi d'inedia senza tanto scomporsi decine di migliaia di cattolici irlandesi, fossero protestanti e, tutto sommato, piuttosto laici. Un itinerario laico nel sacro irlandese potrebbe allora cominciare dal Famine Museum di Strokestown, nella contea di Roscommon, dove prendere coscienza della Great Famine (Grande Carestia, 1845-50) e del Black '47, il terribile 1847, in cui la volontà britannica di imporre nell'isola la coltivazione di cereali e il dilagare di una devastante malattia della patata, allora cibo fondamentale in molte regioni, si combinarono fino a lasciare poche alternative tra morire di fame, ammalarsi di tifo, dissenteria, tubercolosi o lasciare il Paese al più presto possibile e a qualsiasi costo. Dal porto di Cobh, nel Sud dell'isola, salparono così a decine quelle che furono presto soprannominate coffin ships, sovraccariche e malandate "navi bara" dirette in America o in Australia. Tra morti ed emigranti, a partire dalla Grande Carestia, è stato calcolato che la popolazione irlandese passò da 8 milioni di abitanti ai circa 4,4 d'inizio Novecento. La spinta anti-protestante, però, si radica anche in qualcosa di molto più antico e profondo. Esemplare in questo senso è la collina di Tara, vicino a Navan nella contea di Meath. Autentico monumento nazionale all'aria aperta, Tara fu scelta già nel 1843 dal "Liberator" Daniel O'Connell per un gigantesco raduno di rivendicazione autonomistica: si dice ci fossero un milione di persone. La ragione della scelta stava nel fatto che Tara era luogo di culto da quattro millenni, e nei primi secoli dell'era volgare era sede di consiglio tra i capi delle diverse genti irlandesi. A Nord di Tara verso la costa, non lontano da Drogheda, un altro fondamentale luogo sacro d'antica origine è l'insieme di gigantesche sepolture a tumulo note con il termine gaelico di Brú na Bóinne (Palazzo sul Boyne), comprendente il celebre sito di Newgrange, centro di una rilevantissima necropoli utilizzata probabilmente fra il 3200 e il 2700 a.C. Poco distanti sono le simili necropoli, meno valorizzate dalla promozione turistica, di Knowth e Dowth.

LA CAPITALE

Dublino

(495.781 ab.; agglomerato urbano 1.004.614 ab.). Capitale della Repubblica d'Irlanda e capoluogo dell'omonima contea (922 kmq; 1.122.821 ab.), si estende sulla foce del fiume Liffey. Ha origini molto antiche: sorse intorno a un castello anglo-normanno nel XII sec., acquistando gradatamente importanza grazie all'occupazione inglese. Dal XVIII sec. in poi assunse le caratteristiche attuali, sia da un punto di vista politico-amministrativo, sia da quello commerciale. Nel 1920-21 la città fu testimone delle sanguinose lotte per l'indipendenza e, a quell'epoca, fu scelta come capitale. Dublino è sede di due università: il Trinity College, fondato nel 1592 da Elisabetta I, e lo University College. Tra i monumenti: la chiesa protestante di Saint Patrick della fine del XII sec. (restaurata nell'Ottocento), in cui si trova la tomba dello scrittore Jonathan Swift; il castello di Dublino, fondato verso il 1200 e oggi sede di rappresentanza del presidente della Repubblica. Oltre a importanti musei quali il National Museum e la National Gallery, Dublino vanta palazzi neoclassici, situati lungo le vie principali, Dame Street e O'Connell Street. Numerosi sono anche i parchi. Dublino possiede il maggior porto del Paese, un aeroporto internazionale e diverse industrie (meccaniche, tessili, chimiche, alimentari, elettroniche), ma le più famose sono le distillerie della birra Guinness e del whiskey. Nell'area della capitale si sono altresì localizzate grandi imprese straniere operanti nei settori chimico e biochimico, informatico e delle telecomunicazioni. Trapani Immagini di Dublino
Trapani Immagini di Dublino (english version)

LUOGHI E MONUMENTI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO

O'Connell Bridge. Un primo grande ponte era stato costruito tra il 1792 e il 1794 sotto la direzione di James Gandon, nel quadro degli interventi urbanistici che fra il 1757 e il 1800 portarono al ridisegno di non poche direttrici del centro. Chiamato allora Carlisle Bridge, ampliato nel 1880, il ponte assunse il nome attuale dopo che l'Irlanda divenne indipendente. Il dedicatario del ponte è Daniel O'Connell, dirigente politico popolarissimo nella prima metà dell'800.
Trapani Il ponte O'Connell a Dublino
O'Connell Street. Aperta a metà '700 con il nome di Cardiner's Mall, la maggiore strada della capitale è ora dedicata a Daniel O'Connell, leader dell'emancipazione irlandese vissuto a cavallo dei secoli Settecento e Ottocento. La fiancheggiano grandi magazzini, banche, uffici pubblici, alberghi e cinema, che le conferiscono una certa animazione a tutte le ore del giorno. Sul suo terrapieno centrale, oltre alla Anna Livia Plurabelle Fountain, celebrazione in chiave simbolico-femminile del fiume Liffey, sorgono monumenti dedicati a importanti personalità della nazione, quali quelli in onore dello stesso O'Connell (di John-Henry Foley 1882), di William Smith O'Brien, capo degli Young Irlanders nel 1848, e del sindacalista John Larkin. Abbastanza notevole dal punto di vista artistico è anche la statua di Joyce all'angolo con Earl Street North.

General Post Office. Un isolato occidentale di O'Connell Street è occupato per intero dall'edificio neoclassico della Posta centrale o G.P.O. (1815-17), con portico su colonne ioniche. Il palazzo fu quartier generale degli armati repubblicani durante l'insurrezione di Pasqua del 1916, tragicamente conclusasi con le esecuzioni nella Kilmainham Gaol. Sulla sua facciata sono ancora evidenti i segni dei proiettili.

Bank of Ireland. Sorto fra il 1728 e il 1739, l'edificio è considerato il capolavoro di Sir Edward Lovett Pearce, che assieme al tedesco Richard Cassels, fu il principale esponente in terra irlandese di quella tendenza architettonica neoclassica che s'ispirava alle opere del veneto Andrea Palladio (il notevole pronao corinzio è invece un'aggiunta del 1785 su progetto di James Gandon). L'orgoglio nazionale spinge molti dublinesi a non amare questo palazzo: sorto come sede del parlamento irlandese, il complesso perse le proprie funzioni politico-rappresentative nel 1801, quando Londra costrinse il regno d'Irlanda a unificarsi con quello di Gran Bretagna (Act of Union). Negatogli il riconoscimento di luogo dell'autogoverno (seppur molto parziale) dell'isola, il palazzo venne riconvertito in sede delle attività finanziarie e i lavori di adattamento furono affidati a Francis Johnston (1803). All'interno, è celebre il grande lampadario di cristallo (Golden Mace, 1.233 pezzi) che pende nella Parliament Chamber, dove si riunivano un tempo i Lord. Nessuna traccia resta invece della sala ottagonale dei Comuni, demolita dopo l'incendio che la devastò nel 1792.

Trinity College. La Dublin University o Trinity College Dublin (TCD, abbreviato) è il più antico e importante ateneo dell'isola, centro di cultura prestigioso e stimato quanto pochi altri nell'arcipelago britannico. Istituito nel 1592 da Elisabetta I d'Inghilterra, il complesso è costituito da una serie di importanti edifici sorti fra '700 e '900, efficacemente isolati dalla morsa del traffico grazie a un'ampia dotazione di verde. Le sue aule hanno visto passare generazioni di protagonisti della storia e della cultura irlandese: dal filosofo George Berkeley (1685-1753), allo scrittore Jonathan Swift (1667-1745), all'eroe dell'indipendenza irlandese Theobald Wolfe Tone (1763-98), fino al premio Nobel per la letteratura Samuel Beckett (1906-89). Il suo patrimonio bibliografico ha valore assoluto, tanto da costituire uno dei centri della conservazione della cultura scritta più grandi e più noti d'Europa. La parte più preziosa di tale patrimonio è correntemente esposta al pubblico. Nella Old Library, la Biblioteca vecchia, iniziata da Thomas Burgh nel 1712 e terminata ventun anni più tardi, è custodito il Book of Kells, forse la realizzazione artistica più alta conservata in terra d'Irlanda: si tratta di uno straordinario esempio di Vangelo miniato delle dimensioni di 33 x 25 cm, in ottimo stato di mantenimento (340 le pergamene conservate, solo una minoranza di fogli è andata dispersa), realizzato da monaci irlandesi intorno all'800 d.C. Per quanto riguarda l'assetto architettonico del Trinity College, lo stabile d'ingresso (1755-59) affaccia su College Green la sua fronte principale (90 m), d'ordine corinzio. Altrettanto piacevole è la fronte rivolta al primo slargo interno, un ampio acciottolato detto Parliament Square per aver preso forma nel corso del '700 grazie ad apposito stanziamento parlamentare. Gli edifici d'ala terminano rispettivamente sul Theatre (o aula degli esami, 1791; a destra entrando) e sulla Chapel (cappella, 1798), dove dal 1973, oltre che seguendo il rito della Church of Ireland, si officia anche secondo quelli cattolico, metodista e presbiteriano. Sia l'aula degli esami sia la cappella furono progettate dall'architetto d'origine scozzese Sir William Chambers. A Richard Cassels si deve invece la Dining Hall (mensa, 1745) che sorge arretrata a lato della cappella, e la cui parte posteriore è stata ben risistemata nel 1988 dopo un incendio. In posizione centrale, il Campanile (di Sir Charles Lanyon, 1853) separa un secondo slargo, comunemente indicato con il nome di Library Square perché definito a destra dalla Old Library. Opposto a quest'ultima è il Graduates' Memorial Building, sede di istituti universitari, la cui costruzione fu decisa in occasione del terzo centenario dell'ateneo ma non si concluse prima del 1902. Di sfondo sono le pareti in cotto delle Rubrics, il più antico stabile superstite dell'istituto (1690), con alloggi per chi fa internato. Nel verde, spicca un bronzo di Henry Moore. Superate la Old Library e le Rubrics si entra nella New Square, slargo formato tra 1838 e 1844 (vi resta all'angolo nord-occidentale la precedente Printing House, tipografia eretta entro il 1734 da Richard Cassels). In fondo a destra si staglia il podio con scultura rotante (Sfera dentro sfera) di Arnaldo Pomodoro. La scultura precede la Berkeley Library (di Paul Koralek, 1967), inizialmente nota come New Library ma ora intitolata al grande filosofo che qui studiò (1700-07) e a lungo tenne lezione. La nuova biblioteca è stata resa necessaria dall'incontenibile crescita dei beni librari del College: a partire dai primi volumi, raccolti fin dal 1601, si è giunti oggi alla ragguardevole cifra di circa tre milioni di libri (oltre a cinquemila manoscritti) ospitati complessivamente in otto edifici. Chiude lo spazio un lato minore dell'ex Museum Building (di Thomas Deane e Benjamin Woodward 1857), palazzo neogotico ispirato alle teorie del critico d'arte inglese John Ruskin, che esaltava il Medioevo in contrapposizione alla nascente civiltà industriale; notevole soprattutto l'atrio con scalone. Passando tra il Museum Building e la Berkeley Library, si ha modo di considerare l'ampiezza del College Park, il "green" ricreativo dell'università; gli fanno da sfondo nuovi istituti di facoltà scientifiche (tra i quali è degno di menzione almeno il William Rowan Hamilton Building, sorto nel 1992 al limite verso Westland Row). Completando il perimetro della Berkeley Library si esce nella Fellows Square, dove si trova la mole degli Arts Building (di Paul Koralek, 1980), che provvedono sale per congressi e un più moderno ingresso all'ateneo da Nassau Street. Vi è anche allestita The Dublin Experience, introduzione multimediale alla città. Si tratta di un film della durata di circa 40 min. che fornisce una ricostruzione storica delle vicende dublinesi, dalla fondazione della città a oggi. La Provost's House, infine, visibile dall'esterno del Trinity College, ma compresa nel suo recinto, è l'elegante edificio sorto nel 1760 come residenza del "provost" (rettore) dell'ateneo.

St. Stephen's Green. In pieno centro, è un parco ampio, ricco di vegetazione e ordinato, circondato da palazzi ottocenteschi. Spiazzo comune sin dagli albori della storia cittadina, il futuro "green" servì a lungo come ricettacolo periferico di rifiuti e brutture, sinché a fine '600 venne cintato. Ancora nel 1814 tuttavia, quando molte abitazioni di rilievo vi erano già comparse attorno, i loro proprietari dovettero chiedere di affittare la piazza pur di potersene garantire la manutenzione. A un migliore utilizzo pubblico si arrivò solo nel 1880, anno in cui Sir Arthur Edward Guinness ne finanziò la definitiva sistemazione a giardino. St. Stephen's Green accoglie chi vi giunge da Grafton Street con il Fusiliers' Arch, eretto in memoria dei Royal Dublin Fusiliers, soldati irlandesi caduti per Sua Maestà Britannica nel corso della guerra boera (1899-1902). Forse per ricordare che in quegli stessi anni c'era anche un'Irlanda che lottava per la Repubblica, sono stati collocati, sempre nel parco, monumenti a O'Donovan Rossa e a Constance Markiewicz, eroi dell'indipendenza. Sul lato occidentale si trova il Royal College of Surgeons, sorto per la formazione dei chirurghi irlandesi nel 1806, ampliato nel 1825 e nuovamente nel 1980. Notevole la sua importanza per la storia patria: fu infatti uno dei quartieri generali dei ribelli durante l'Insurrezione di Pasqua del 1916, e ancor oggi la sua facciata è segnata dai fori dei proiettili delle mitragliatrici. Lungo il lato meridionale si trova Iveagh House, che nel 1730 era stata la prima realizzazione dublinese di Richard Cassels, ma fu poi molto manomessa; oggi ospita il ministero degli Esteri. Accanto sorge la ex Clanwilliam House, anch'essa di Cassels (1739), con notevoli soffitti a stucco di Paolo e Filippo Francini, che assieme all'edificio adiacente (del 1765), forma ora Newman House, oggetto nei primi anni Novanta di un accurato restauro: l'edificio prende nome dal cardinale che qui fondò alla metà dell'800 una Università cattolica, destinata a formare alcuni grandi d'Irlanda, tra i quali James Joyce (nell'edificio è stata ricreata l'aula nella quale lo scrittore studiò, tra il 1899 e il 1902). Anche la chiesa accanto (neobizantina, del 1854) è di pertinenza dell'Università, mentre l'adiacente grande palazzo classicista, costruito tra il 1912 e il 1919, lo fu fino al 1981, quando divenne sede della National Concert Hall, principale luogo della programmazione di musica classica della capitale. Dal cortile della Concert Hall (così come da Harcourt Street) si può accedere agli Iveagh Gardens, giardini pubblici molto tranquilli che forniscono un'alternativa più appartata a St. Stephen's Green. Completando il periplo di St. Stephen's Green, si incontra al lato settentrionale, d'angolo con Kildare Street, lo stabile dello Shelbourne Hotel, storico albergo (1865-67) che ha un posto nel cuore di molti dublinesi ed è stato il luogo di nascita della Costituzione repubblicana.

Dawson Street. In Dawson Street, via tracciata attorno al 1705 dall'allora proprietario del terreno, Joshua Dawson, sorge Mansion House, dove dal 1815 risiede il sindaco (Lord Mayor) della città; il padiglione a pianta circolare (Rotunda, di John Semple) fu aggiunto nel 1821. Segue sullo stesso lato l'edificio che dal 1852 ospita la Royal Irish Academy, ente istituito nel 1785 per la promozione delle scienze e dell'educazione nell'isola; la sua Library (biblioteca) custodisce fra l'altro più di 2.000 manoscritti, parte dei quali di primaria importanza per la storia nazionale. Vi sono di particolare interesse 58 fogli di un salterio di St. Columba, il cosiddetto Book of the Dun Cow (secc. XI-XII) e gli Annals of the Four Masters compilati a Donegal nel primo '600, la più nota fonte scritta per la remota storia ecclesiastica irlandese. Spesso sede di piccole mostre, la Royal Irish Academy è ospitata in un tipico palazzo georgiano; all'interno sono conservate le panche di legno e la "speaker's chair" della camera dei Lord del parlamento di Dublino.

Leinster House. Centrale in Kildare Street, ma arretrata tra gli alberi rispetto al filo stradale, l'abitazione palladiana che il conte di Kildare si era fatto realizzare nel 1745 (su disegni di Richard Cassels) prese il nome attuale nel 1766, quando il conte divenne anche duca di Leinster. L'elegante edificio accoglie dal 1922 la Dáil Éireann e il Seanad Éireann, Camera e Senato della Repubblica d'Irlanda.

National Museum of Ireland. Il museo assolve fin dal 1891 il duplice compito di ricostruire visivamente la vicenda nazionale e di esporre alcuni dei più appariscenti manufatti (specialmente di oreficeria sacra) che la capitale conservi. Le collezioni comprendono pezzi di arte applicata paleocristiana tra i più significativi d'Europa. Superata la Rotonda d'ingresso, si accede al vano principale, la cui parte centrale è occupata dalla notevole esposizione Ór, con ori (collane, braccialetti, spille) dell'età del Bronzo tra il 2200 e il 700 a.C. Lungo il lato sinistro della sala, di fianco alla ricostruzione di una tomba a tumulo, è collocata la più antica imbarcazione d'Irlanda giunta integra fino ai nostri giorni: una piroga risalente alla metà del III millennio a.C., realizzata con un lungo tronco di quercia scavato nel mezzo e arrotondato alle estremità. Dalla parte opposta, nella sala di destra è collocata la raccolta di maggiore pregio del museo, chiamata The Treasury, il Tesoro. Si tratta di un'eccezionale collezione di arti applicate isolane dal sec. III a.C. (in piena età celtica) fino al Trecento. Dalla parte opposta del vano centrale si trova l'allestimento Ar Thóir na Saoirse (La via dell'Indipendenza), che, attraverso documenti, armi, uniformi e un audiovisivo, ripercorre il tempestoso formarsi dello Stato repubblicano irlandese attraverso i primi decenni del Novecento. Al piano superiore, accanto a esposizioni temporanee e a una piccola sezione egizia, si segnala il settore dedicato all'Irlanda al tempo dei Vichinghi, che mette in luce vita e abitudini di questi antichi invasori. Notevoli alcune croci dell'epoca, tra le quali spicca la bella Cross of Cong.

National Museum of Ireland-Collins Barracks. La sede distaccata del Museo nazionale d'Irlanda è ospitata all'interno di un grandissimo complesso settecentesco che a lungo accolse la guarnigione militare. Si compone di diverse raccolte, improntate a criteri museografici così inconsueti da fornire lo spunto a non poche discussioni e a qualche dubbio. Abituati al tradizionale ordinamento delle esposizioni, impostato su criteri di suddivisione temporale e spaziale, con un corredo di informazioni tendenti a trasmettere provenienza ed epoca dell'oggetto, ci si trova spiazzati fin dalle prime sale, che accolgono pezzi realizzati in epoche diverse e da differenti culture, accostati solo sulla base di una scelta estetica del curatore delle collezioni. Superata questa prima sezione, detta appunto "Scelta del curatore", si passa a quella chiamata "Nei depositi", altro insieme di pezzi di vario tipo e di varia provenienza tendente a illustrare come vengono organizzati i depositi museali. Si ha quindi la sezione "Museo al lavoro", con pannelli fotografici che mostrano i restauratori all'opera. Seguono tre sezioni più tradizionali dedicate all'argenteria irlandese, ai mobili dal Barocco a oggi (con un paio di sedie Chippendale), e all'arredamento rustico irlandese.

Natural History Museum. Con accesso da Merrion Street, si trova alle spalle del National Museum ed è ospitato in un edificio ottocentesco in stile vittoriano, di un certo interesse architettonico. Vi sono esposte soprattutto collezioni faunistiche, di eminente valore didattico. L'esposizione permanente, inaugurata nel 1857 da David Livingstone (il celebre esploratore dell'Africa centrale), spazia da raccolte paleontologiche agli animali che oggi abitano l'isola. Molto completa la rassegna delle specie ittiche presenti nel paese.

National Gallery of Ireland. L'ottocentesca palazzina (ampliata nel 1903, nel 1969 e ancora nel 2001, con l'inaugurazione della nuova ala denominata Millenium Wing) accoglie una tra le migliori gallerie d'arte pubbliche d'Europa, formalmente istituita sotto la denominazione attuale nel 1854. Dopo l'originaria proposta costitutiva, lanciata fin dal 1766 dalla Society of Artists, tappe importanti furono il fervore di iniziative suscitato dalla Irish Industrial Exhibition del 1853 (promossa da William Dargan, benemerito del museo), quindi la direzione di Hugh Lane (1875-1915), infine la decisione da parte di George Bernard Shaw di elargire alla pinacoteca un terzo delle sue rendite immobiliari. La politica di acquisti è stata indubbiamente oculata, finendo per raccogliere capolavori che appaiono notevoli in sé e che ripercorrono in modo ragionevolmente completo l'arco di sviluppo artistico del continente. Alla Galleria Nazionale sono collegati due importanti poli espositivi, Hugh Lane Gallery di Dublino e Russborough House, con i quali non è infrequente uno scambio di opere. I capolavori più conosciuti tendono comunque a rimanere in pianta stabile alla National Gallery; fra di essi vi sono opere di Rubens, Murillo, Picasso, Vermeer, Velázquez, Van Dyck, Rembrandt e, fra gli italiani, Giuditta con la testa di Oloferne del Mantegna, la Sacra Conversazione del Ghirlandaio e la Cattura di Cristo del Caravaggio.

Merrion Square. Di fronte alla National Gallery si apre una vasta piazza alberata (275 x 165 m), assimilabile per funzioni a St. Stephen's Green, ma rispetto a quello di storia più recente ed esclusiva. Formata nel 1762 su terreno di proprietà del secondo visconte Fitzwilliam di Meryon, Merrion Square conserva dell'epoca le case d'abitazione (per lo più opera di John Ensor) che ne definiscono tre lati, dal caratteristico stile georgiano. L'impressione è rafforzata dalle tipiche porte d'ingresso, con ante a vivaci colori, e dalle targhe sulle fronti stradali in ricordo degli illustri abitanti; tra di essi, si possono citare la famiglia d'origine di Oscar Wilde (N. 1), il patriota Daniel O'Connell (N. 58) e il poeta e drammaturgo William Butler Yeats (N. 82). Al lato occidentale, verso la National Gallery, si trova la Rutland Fountain (1791). Nella porzione nord-occidentale della piazza alberata, appena dentro la cancellata che cinge il giardino, è stato collocato un discusso monumento a Oscar Wilde, realizzato da Danny Osborne nel 1991. È uno Wilde ritratto in posizione scomposta, noncurante dei mille occhi che lo scrutano e lo scruteranno, e ha l'espressione beffarda di chi sembra compiacersi di venir colto in tale posa irriverente. Davanti allo scrittore, su due pilastri sono incisi alcuni dei suoi aforismi.

Fitzwilliam Square. Il minore dei "green" del centro rappresenta anche il meglio conservato spazio georgiano della città (e la sua più fitta concentrazione di abitazioni di medici). Da sempre zona esclusiva, prende nome dallo stesso visconte Fitzwilliam di Meryon che si era occupato di Merrion Square, uno dei grandi speculatori urbani del Settecento. Al N. 11 della piazza ha sede l'Istituto Italiano di Cultura.

Temple Bar. La strada, parallela al fiume, dà il nome a uno dei quartieri più di moda e ricco di locali della capitale, delimitato dal Liffey a Nord, da Dame Street a Sud, e agli altri punti cardinali da Westmoreland Street e da Fishamble Street, che scende al fiume nei pressi della cattedrale di Christ Church. Tra gli angoli più caratteristici del quartiere vi è Meeting House Square, raccolta piazzetta in cui spesso si esibiscono artisti e cantanti e dove d'estate vengono proiettati dei film. Il quadrato è occupato su ogni lato da centri e istituzioni culturali; tra questi, anche l'ultima realizzazione di Temple Bar, il National Photographic Archive. In Eustace Street (quasi all'incrocio con Dame Street) s'incontra invece l'Irish Film Centre, moderno complesso che ospita una libreria, due sale cinematografiche, una videoteca, un ristorante e un bar, ottima la sua programmazione, che include cicli di proiezioni dedicati alla storia della cinematografia irlandese. Uno dei luoghi più frequentati del quartiere è Dublin's Viking adventure in Essex Street West, che offre, attraverso un itinerario guidato, una ricostruzione del mondo vichingo.

Dublin Civic Museum. Il piccolo museo ripercorre la storia della città a partire dall'alto medioevo vichingo, esponendo piante, vedute, ricostruzioni che documentano strade ed edifici della capitale, i suoi mestieri, i suoi commerci, le sue industrie, la politica dei trasporti e la storia politica. Vi si trova anche la testa della statua di Horatio Nelson che fino al 1966 aveva troneggiato su O'Connell Street dall'alto del "Nelson Pillar" (colonna di Nelson), ma fu allora abbattuta da una bomba dell'IRA. Lo stabile era stato fatto costruire entro il 1761 dalla Society of Artists, l'accademia che avrebbe gettato le basi della National Gallery.

The Shaw Birthplace. In Synge Street, all'interno del quartiere di Portobello, è aperta al pubblico dal 1993 la casa di fine '700, in stile vittoriano, dove il 26 luglio 1856 nacque George Bernard Shaw; se ne visitano gli ambienti, con ricordi e oggetti del premio Nobel per la letteratura del 1925.

Irish Jewish Museum. Sempre a Portobello, quasi sull'alzaia del Grand Canal, un piccolo edificio (ex sinagoga) di Walworth Road ospita un museo che documenta la storia della comunità ebraica nell'isola, nell'800 numerosa in questo quartiere. Una storica presenza, quella ebraica in Irlanda, decimata però dall'emigrazione. Tra quanti abbandonarono l'isola alla volta di Israele vi fu anche Chaïm Herzog, che inaugurò il museo nel 1985, nella sua veste di Presidente dello Stato ebraico.

City Hall. Costruita fra il 1769 e il 1719 a cura di Thomas Cooley, la sede municipale di Dublino era sorta come Borsa (Royal Exchange), funzione che effettivamente svolse fino al 1852. L'edificio, d'ordine corinzio, appare impostato su una Rotunda centrale poggiante su dodici colonne; la arricchiscono statue di personaggi illustri. Al suo interno è stata allestita una mostra di storia cittadina, chiamata Dublin & City Hall. La mole del Municipio si impone all'incrocio tra Dame Street e Parliament Street.

Dublin Castle. Sorto attorno al 1220 come fortilizio anglo-normanno, il castello di Dublino è stato rimaneggiato nel corso dei secoli in modo tale da richiamare oggi l'immagine di una sontuosa sede di rappresentanza sette-ottocentesca, piuttosto che un baluardo difensivo. Un incendio particolarmente grave lo devastò nel 1684, mentre l'ultimo restauro data al 1990. Dal 1565 al 1922 il complesso fu destinato dalla monarchia britannica a sede della propria luogotenenza nell'isola. Per tale motivo è visto ancora da molti come il simbolo dell'occupazione straniera. Risaliti dai giardini a sinistra della City Hall alla Corte inferiore, vi si incontra una cappella neogotica (di Francis Johnston, 1807-14; ora chiesa cattolica della Trinità) che si addossa alla Record Tower (1579); quest'ultima, benché manomessa nel 1813, è una delle quattro torri cilindriche su cui il castello fu impostato. Passati nella Corte superiore, si ha a destra la Clock Tower, successiva al 1685, dove sono state recentemente trasferite ed esposte le pregiatissime collezioni bibliotecario-artistiche donate allo Stato irlandese da Sir Alfred Chester Beatty (1875-1968). The Chester Beatty Library è una delle maggiori raccolte mondiali di manoscritti orientali ed europei (circa 22.000 volumi, tra i quali opere dei più alti maestri calligrafi del mondo islamico, alcune antiche bibbie, libri delle ore, codici dell'Estremo Oriente). Di fronte alla torre è l'ala al cui piano nobile si trovano gli State Apartments, serie di ambienti risistemati nella seconda metà del '700 come sede ufficiale di ricevimento, oltre che per ospitare il luogotenente inglese e il suo seguito. Attraverso un ampio scalone, si sale nella serie delle ex camere da letto: James Connolly Room (arredo vittoriano); Granard Room (Ritratto della contessa di Granard, di Antonie van Dyck, soffitto a stucchi della metà del '700 proveniente dalla demolita Mespil House); King's Bedroom (orologi francesi e statuaria italiana); Arts and Sciences Room (altro soffitto da Mespil House, arredo Sheraton) e Queen's Bedroom (mobilio Regency). Si attraversa quindi lo State Corridor per entrare nella Apollo Room, ricostruzione (ma con soffitto settecentesco autentico) eseguita negli anni '60 sul modello di un gabinetto da disegno in Merrion Row. Seguono le più ampie Drawing Room, con dipinti di Giovanni Paolo Pannini (1740), Throne Room, il cui trono fu forse donato da Guglielmo III d'Orange, e Picture Gallery, dove si allineano dodici Ritratti dei viceré inglesi in Irlanda. Si continua nella Wedgewood Room, con opere attribuite a John Haxman (sculture) e ad Angelica Kauffmann (dipinti), e nella Bermingham Tower Room ricavata nell'omonima torre (in precedenza adibita a sala da pranzo, poi a carcere, quindi a deposito), attraversando poi la vasta St. Patrick's Hall, cosiddetta dall'ordine di S. Patrizio istituito nel 1783 da Guglielmo III, dove nelle occasioni di gala parte dei matronei serviva all'orchestra. Nella sotterranea Gunpowder Room, infine, si riconoscono i tratti delle murature più antiche.

Christ Church. Iniziata fin dal 1038, ancora in epoca vichinga, la dublinese chiesa di Cristo cominciò ad assumere la struttura attuale a partire dal 1172, per iniziativa dell'arcivescovo (poi santo) Laurence O'Toole e di Richard de Clare duca di Pembroke, soprannominato Strongbow. Radicalmente restaurata tra il 1871 e il 1878, svolge le funzioni di Cattedrale dell'arcidiocesi di Dublino e Glendalough della Church of Ireland. Nel prato all'esterno, resti della ex sala capitolare (1230). Organizzato su tre ampie navate, l'interno appare influenzato dai modi del gotico britannico primitivo. Ai lavori ottocenteschi risale il divisorio che isola transetto e coro, mentre alla fabbrica duecentesca appartiene l'assetto di questi ultimi, che mostrano influenze architettoniche cistercensi. La chiesa poggia su terreno torboso, che nel corso dei secoli si è assestato diversamente rispetto alle origini. Nel transetto destro è notevole la tomba del diciannovesimo conte di Kildare (m. 1734); proseguendo, alla destra dell'ottocentesca Lady Chapel (la cappella della Vergine, nell'architettura britannica tradizionalmente sporgente alle spalle del coro) si trova la cappella di S. Laurence O'Toole, con reliquiario contenente il cuore dell'arcivescovo, e con pavimentazione medievale. Nelle navate, l'attenzione è attratta da due consunti monumenti sepolcrali tra il secondo e il terzo pilastro destro: nonostante la tradizione affermi il contrario, il maggiore non è la tomba di Strongbow (m. 1176-77) ma forse quella di un duca di Drogheda. Il mausoleo del fondatore fu invece distrutto nel 1562 da un crollo provocato dagli assestamenti del terreno. Dalla navata destra si scende alla cripta duecentesca, lunga quanto la cattedrale che la sovrasta e poco meno ampia di essa.

St. Audoen's Church. Antico tempio quattrocentesco della Church of Ireland , ma con torre anglo-normanna di tre secoli più antica. È stata di recente accuratamente restaurata e propone all'ingresso una esposizione sulla storia dell'edificio. Negli attigui giardini sono altresì visibili tratti delle mura cittadine duecentesche.

St. Patrick's Cathedral. Chiesa dedicata all'apostolo d'Irlanda san Patrizio, la quale, se non si può definire uno dei monumenti di maggiore pregio stilistico del Paese, certo è fra i più solenni e carichi di storia. L'edificio cominciò a prendere forma dal 1190 sotto il titolo di Collegiata, sostituendosi a un precedente tempio sorto nei pressi del pozzo usato dal santo per battezzare i seguaci della nuova fede cristiana. La chiesa si trovava allora fuori dalle mura, dunque svincolata dalla giurisdizione della municipalità dublinese: fino al 1860 sarebbe rimasta in area di amministrazione vescovile sotto il regime autonomo che caratterizzava questa zona della città, detta appunto delle "Liberties". Già l'arcivescovo Henri de Londres (1212-28) l'aveva elevata a rango di Cattedrale, funzione che oggi esercita su tutta l'isola nel quadro della Church of Ireland. I lavori di restauro, effettuati tra il 1866 e il 1869 a spese di Sir Benjamin Guinness, non sono stati tanto stravolgenti quanto quelli della Christ Church; hanno per esempio risparmiato la torre tardo-trecentesca (alta 37 m), con cuspide aggiunta nel 1739. Legata alla storia della cattedrale è la vicenda del suo "dean" (decano) Jonathan Swift, in carica dal 1713 al 1745, scrittore e polemista di acutissimo ingegno (tra i suoi lavori: I viaggi di Gulliver, 1726; Modesta proposta, 1729; e il postumo Diario a Stella, 1766-68, composto di 65 lettere rivolte a Esther Johnson, morta nel 1728 e qui sepolta accanto a lui). L'interno della Cattedrale sembra rispettare nella sostanza l'impianto duecentesco, dovuto probabilmente a maestranze britanniche. Accanto al pilastro più vicino all'ingresso sono le tombe di Swift e di "Stella" Johnson. Poco distante, in ombra, chiude il vano del battistero il Boyle Monument, mausoleo policromo rivolto alla navata centrale, fatto eseguire nel 1633 da Richard Boyle, conte di Cork. All'inizio della navata sinistra, una pietra istoriata marca il tradizionale sito del St. Patrick's Well (pozzo di san Patrizio), cui fa seguito più oltre l'Archbishop Jones's Memorial, altro mausoleo policromo barocco del primo '600. A lato del coro ben conservato - fino al 1869 erano investiti qui i cavalieri dell'ordine di S. Patrizio - è da notare l'Archbishop de Saundford's effigy, tomba marmorea dell'arcivescovo Faulk de Saundford (m. 1271). Fu quest'ultimo, originario di Londra, a far costruire entro il 1256 la Lady Chapel, elegante struttura gotica retta da colonnine, a lungo (1666-1816) concessa in uso agli Ugonotti. Patrimonio unico della chiesa è una serie di placche in ottone: le più antiche e preziose sono apposte alla parete destra della navata centrale, dietro il coro. Ricordano i decani della cattedrale o i suoi benefattori. Il transetto destro venne utilizzato per molto tempo come sala capitolare: un tratto del vecchio divisorio (con un leggendario foro praticato nel 1492 allo scopo di porgere una mano di pace a conclusione di una lite per futili motivi) è ora sistemato accanto al secondo pilastro sinistro. Vicino all'ingresso, sulla parete della navata si incontra un busto di Swift, con relativo epitaffio da lui stesso dettato.

Marsh's Library. Nei pressi della cattedrale di S. Patrizio, il palazzo fatto costruire dal 1701 da Sir William Robinson lungo St. Patrick's Close ospita la prima biblioteca pubblica di Dublino, tuttora in esercizio come tale e pressoché intatta negli arredi, rimasti quelli originali. Istituita "per tutti i laureati e i gentiluomini" dall'arcivescovo Narcissus Marsh (1638-1713), custodisce un'ottantina di incunaboli (tra cui un Cicerone stampato a Milano nel 1472) e un ricco fondo di manoscritti, oltre a 25.000 rare edizioni cinque-settecentesche.

Custom House. Affacciata sul Liffey, la monumentale sede della Dogana, sorta tra il 1781 e il 1791, si deve a James Gandon. All'epoca della costruzione, il sito dell'edificio segnava il limite dell'effettiva navigabilità del fiume. La fronte principale presenta pronao dorico, statue, maschere simboleggianti i fiumi dell'isola; vertice della copertura è una cupola alta 38 m. Gli interni originali sono andati perduti nel 1921 durante il cannoneggiamento voluto da Micheal Collins, già presidente della Repubblica d'Irlanda, contro i ribelli che vi si erano asserragliati e che non avevano accettato il Trattato con la Gran Bretagna che segnava la divisione dell'isola. Di questo evento, così come della precedente storia dell'edificio, nonché della vita e dell'opera di James Gandon, dà conto il Visitor Centre allestito all'interno. Alle spalle di Custom House si trova il Famine memorial, monumento inaugurato nel 1997 a ricordo dell'apocalittica carestia che colpì l'Irlanda negli anni quaranta dell'800.

Abbey Theatre. Lungo la Lower Abbey Street, dove il vecchio Teatro dell'Abbazia, del 1904, era andato a fuoco nel 1951, sorge un nuovo stabile omonimo (di Michael Scott, 1959-66). Di rilievo nel moderno patrimonio architettonico della capitale, l'edificio comprende due sale: l'Abbey Theatre propriamente detto (638 posti) e il Peacock (Pavone, 157 posti). Fondamentale è stato il ruolo svolto dall'Abbey Theatre nella storia della letteratura irlandese e dello stesso sentire nazionale. Suo primo condirettore fu William Butler Yeats.

Dublin Writers Museum. In Parnell Square, in un ex edificio d'abitazione settecentesco, si trova dal 1991 un piccolo museo che introduce efficacemente e senza retorica alla notevolissima storia letteraria della capitale. È costituito da un paio di belle sale in stile georgiano, in cui sono esposti documenti, fotografie, edizioni originali e oggetti personali di Swift, Stoker, Wilde, Shaw, Yeats, Joyce, Beckett e di altre glorie letterarie dell'isola. Annessi al museo, una galleria di mostre temporanee (arte, fotografia) e un giardinetto zen.

Hugh Lane Municipal Gallery of Modern Art. Lungo il lato Nord di Parnell Square, non lontano dal museo letterario, sorge Charlemont House (di Sir William Chambers, 1762-65), dal 1908 sede della galleria municipale d'arte moderna. L'esistenza della raccolta è in larga parte dovuta alla passione e all'iniziativa di Sir Hugh Lane (1875-1915), brillante direttore della National Gallery scomparso nel naufragio del transatlantico "Lusitania" silurato da un sommergibile tedesco. Fanno parte del patrimonio museale grandi nomi dell'arte moderna e contemporanea, dagli impressionisti alle avanguardie. Spazio importante è destinato alla pittura irlandese, sezione recentemente arricchitasi di una donazione fatta dall'erede del grande pittore dublinese - ma vissuto per lo più a Londra - Francis Bacon.

Four Courts. Le Quattro Corti affacciate sul fiume sono considerate il capolavoro di James Gandon. Il complesso, costruito tra il 1786 e il 1802, è sede dell'Alta Corte di Giustizia della Repubblica d'Irlanda; ha facciata a pronao corinzio, cupola e statue allegoriche. I preziosi interni andarono distrutti nel 1922, in seguito al cannoneggiamento da parte dell'esercito irlandese, su posizioni moderate, contro i ribelli che si opponevano alla divisione dell'isola e che qui si erano asserragliati. Particolarmente dolorosa fu la perdita di volumi manoscritti di straordinario valore storico-documentario, oltre che artigianale.

Kilmainham Gaol. Situate nel quartiere occidentale di Kilmainham, le ex carceri (dette anche Kilmainham Jail) permettono di prendere visione di una delle più vaste prigioni europee rimaste in buone condizioni ma non più in esercizio. Sorte entro il 1792, furono abbandonate nel 1924, anche perché il nuovo Stato irlandese non volle continuare a usare celle dove molti dei suoi patrioti (come i Feniani nel 1866, gli agitatori della Land League nel 1881, gli Invincibles nel 1883) avevano patito segregazione e morte: a Kilmainham, soprattutto, erano stati fucilati i leader dell'Insurrezione di Pasqua del 1916 (Patrick H. Pearse, Seán MacDermott, Thomas MacDonagh, Eamonn Ceannt, Joseph M. Plunket, Thomas J. Clarke, James Connolly), nomi che figurano con frequenza nella toponomastica dell'Irlanda repubblicana. Il complesso è stato restaurato e riaperto al pubblico a partire dal 1960.

University College Dublin. Nel quartiere periferico di Stillorgan sorge il nuovo complesso della seconda università cittadina; numerosi dei suoi istituti o servizi, realizzati fra il 1970 e il 1989, presentano motivi d'interesse architettonico. Si segnalano in particolare lo stabile per la gestione dei rapporti con l'industria, la scuola di ingegneria e il ristorante (tutti di Ronald Tallon e Michael Scott).

Phoenix Park. È forse dal gaelico "Fionn Uisce" (Acqua chiara), un'antica fonte che sgorga a breve distanza dalla centrale Phoenix Colunm voluta nel 1744 da Lord Chesterfield, che prende nome il maggiore parco cittadino (712 ettari di verde a non più di tre km dal centro della capitale), uno dei più vasti d'Europa, vanto e passatempo della gente di Dublino. Al suo interno vi sono numerosi monumenti, ambasciate, edifici del ministero della Difesa e della polizia di Stato, nonché il complesso della presidenza della Repubblica (Aras an Uachtaráin, in gaelico). Eretto in stile palladiano tra il 1751 e il 1754 dall'allora sovrintendente del parco, Nathaniel Clements, come sua abitazione, passò nel 1782 ai viceré britannici e infine divenne nel 1922 residenza del presidente della Repubblica; il portico ionico è un'aggiunta successiva di Francis Johnston (1816).

ALTRE CITTÀ

Cork

(123.062 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo dell'omonima contea (7.500 kmq; 447.829 ab.), sorge alla foce del fiume Lee, sulle rive di un profondo fiordo. È per importanza la seconda città dell'Irlanda. Priva di luoghi di particolare interesse artistico-architettonico, Cork è soprattutto una città di atmosfere, nella quale coesistono l'antica fierezza di chi crede di vivere nella "vera" capitale d'Irlanda (Dublino è sprezzantemente considerata la città degli Inglesi) e la recente e quasi impetuosa vivacità economica. Una crescita che trova alimento nei settori tradizionali del commercio e delle industrie (alimentari e cantieristiche, vetrarie, dei merletti, distillerie), ma anche e soprattutto nel terziario avanzato e nell'industria informatica. Ruolo importante ha inoltre la rinomata Università, con diversi studenti stranieri (la facoltà di Scienze dell'alimentazione è conosciuta a livello europeo). Possiede inoltre un importante porto.
STORIA. Accanto al tratto finale del Lee sorse nel sec. VI o VII un monastero fondato da saint Finbarr, presto divenuto abbastanza importante da attrarre le scorrerie dei Vichinghi. I predoni finirono per stabilire qui una loro colonia, che tuttavia nel 1100 fu espugnata dai MacCarthy, signori di Desmond. Sebbene nel 1172 i MacCarthy prestassero formale atto di sottomissione ai nuovi invasori anglo-normanni, in realtà i signori di Desmond avrebbero a lungo conservato piena libertà d'azione su vasti territori attraverso le odierne contee di Cork e di Limerick. Alla fine del '500, regnante Elisabetta I, i Fitzgerald conti di Desmond reagirono all'inasprirsi del controllo inglese con un'epica ribellione, incontrando però secche risposte militari e una definitiva disfatta. In quell'occasione Cork, che nel 1491 aveva avventatamente appoggiato una candidatura perdente al trono di Londra, sopportandone dure conseguenze, fu il quartier generale della repressione britannica e poco dopo vide insediarsi nell'area validi collaboratori di Elisabetta I come Sir Walter Raleigh (1552-1618, il navigatore che aveva introdotto in Europa il tabacco e la patata) e Richard Boyle (1566-1643), di lì a breve nominato conte di Cork. Circa un secolo più tardi i frutti dei commerci, accompagnati a partire dal 1780 da una buona produzione vetraria, cominciarono ad affermare la città come principale centro della costa meridionale irlandese. Trascorso qualche altro decennio, la prosperità si fece evidente anche in termini edilizi e urbanistici con la comparsa di nuovi edifici civili e direzionali, l'espansione dell'abitato oltre l'isola originaria e, all'interno di questa, l'interramento di canali secondari del Lee, da quell'epoca trasformati in arterie commerciali e residenziali. Non tutto quel patrimonio costruito si è conservato nelle condizioni migliori, anche perché nel 1920, durante la guerra d'indipendenza irlandese, Cork fu intenzionalmente messa a fuoco dai famigerati "Black and Tans", contingenti di reduci arruolati dalla polizia britannica, che arrivarono ad assassinare il sindaco della città, Thomas MacCurtain.
ARTE. La chiesa anglicana di St. Ann è il più noto edificio di culto della città: privo di particolari meriti architettonici, lo circonda tuttavia un'aura di affettuosa popolarità. Oggetto di fama non è tanto la chiesa in sé, costruita fra il 1722 e il 1726 in sostituzione di un'altra più antica, quanto la sua torre di facciata, The Shandon Steeple, la cui struttura colpisce perché combina due lati in pietra calcarea con due di arenaria. Nella cella superiore sono sistemate The Bells of Shandon, otto campane fuse a Gloucester nel 1750. La Cattedrale della Church of Ireland è invece intitolata a St. Finbarr: essa si presenta in clamorosa veste neogotica, culminante in tre pinnacoli alti fino a 76 m. La fabbrica attuale, ispirata a modi duecenteschi francesi, fu realizzata tra il 1862 e il 1876 dall'architetto britannico William Burges. Tra gli altri luoghi d'interesse ricordiamo: la Crawford Municipal Art Gallery, galleria di pittura e scultura dove si ammirano, tra l'altro, opere di James Barry, John Lavery e William Orpen; e l'University College risalente al 1849, nella cui biblioteca resta ampia testimonianza dei secoli d'attività delle tipografie cittadine. Grande, infine, è l'animazione che regna a Cork in ottobre, allorché vi si svolgono due manifestazioni di alto livello internazionale, il Cork Film Festival e l'ottimo Cork Jazz Festival, con concerti nei teatri e in molti pub, dove non si tralascerà di assaggiare la Murphy e la Beamish, le due "stout" di Cork, più dolci della "nera" della capitale.

Galway

(65.832 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea omonima (6.149 kmq; 209.077 ab.), è situata sulla costa atlantica. Importante porto peschereccio e attivo centro industriale e turistico. Verso la fine del Trecento, Riccardo II concesse alla città la Carta dei diritti. Notevole importanza per lo sviluppo successivo ebbe il traffico commerciale iniziato già nel 1641 dall'esercito dei parlamentari. L'edificio più significativo è la gotica chiesa di Saint Nicholas, costruita nel 1320, mentre l'originaria zona portuale è delimitata dal cosiddetto Spanish Arch (o Blind Arch, arco cieco), piccola costruzione tardo-cinquecentesca che faceva parte delle opere di difesa dello scalo marittimo: qui, e in alcuni edifici adiacenti, trova posto dal 1972 il museo storico cittadino (Galway City Museum). Galway è una delle città irlandesi più pittoresche e vivaci. La sua Università, l'estivo Festival degli artisti di strada e i molti visitatori che qui fanno tappa prima di recarsi nelle Aran o nel Connemara ne fanno una città dalle piacevolissime atmosfere, per nulla intaccate da una crescita urbana che negli ultimi anni è stata impetuosa. Trapani Panorama di Galway

Limerick

(54.023 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea omonima (2.756 kmq; 175.304 ab.), si affaccia sulle rive dell'Atlantico, all'inizio dell'estuario dello Shannon. Si divide in tre aree urbane ben caratterizzate: la città inglese, che sorge su un'isoletta (King's Island); la città irlandese, sulla sinistra del fiume (Irish Town), e la parte moderna (Newtown Pery). Fondata dai Romani, Limerick fu conquistata dai Danesi nell'812 e subì in seguito la dominazione inglese. Oggi è un attivo porto sull'oceano e si è sviluppata grazie alle centrali elettriche sorte sul fiume Shannon. Rinomata la sua Università, nonché il moderno Parco della Scienza e della Tecnologia. Tra i monumenti più interessanti vi sono St. Mary Cathedral e King John's Castle. La Cattedrale della Church of Ireland, fondata nel 1172 ma più volte alterata, presenta una torre di facciata alta 36,5 m e un portale romanico del sec. XII, snaturato dal ripristino del 1895. All'interno, a destra, tombe del sec. XV; nel presbiterio, elaborata tomba policroma di Donough O'Brien di Thomond, del 1617. Alcuni stalli del coro conservano 23 delicate misericordie, figure umane o zoomorfe intagliate nel legno di quercia alla fine del '400. Il poderoso King John's Castle risale al 1200 circa. Il castello prende nome dal re anglo-normanno che lo fece erigere, Giovanni Senza Terra. Le sue solide mura (3 m di spessore) e i suoi grossi torrioni (15 m di diametro) sono rimasti sotto servitù militare fino a non molti anni or sono.

PICCOLO LESSICO

Dolmen

Costruzione preistorica del periodo neolitico (IV e III millennio a.C.). È un monumento funebre collettivo, formato da una o più lastre di pietra orizzontali, che poggiano su blocchi infissi verticalmente nel terreno. In Irlanda sono diffusi nel Burren.

Fianna Fàil

Quello dei "soldati d'Irlanda" è stato ed è ancora il più importante partito politico della Repubblica, attualmente al Governo con una larga maggioranza, benché coinvolto in alcuni scandali politici. Il partito, nato nel 1926, si originò in seguito alle divergenze sorte in seno al Sinn Féin al momento della firma del Trattato anglo-irlandese del 1921.

Gaelico

È la lingua celtica introdotta in Irlanda dai Gaeli, provenienti dall'Europa continentale. Intorno al VI sec. i Gaeli invasero anche la Scozia, introducendovi la loro lingua. Dal XIV sec. il gaelico si divise in due rami linguistici, il gaelico irlandese e il gaelico scozzese. Con l'inizio della penetrazione in Irlanda, gli Inglesi cercarono di diffondervi la propria lingua. All'inizio non ebbero successo, ma gradualmente il gaelico decadde dall'uso corrente. Oggi infatti solo un quinto della popolazione lo parla correntemente, anche se il Governo irlandese cerca di mantenerlo vivo usandolo nella stesura dei documenti ufficiali e incoraggiandone l'insegnamento nelle scuole.

Guinness

È la birra più famosa d'Irlanda, classe 1759. In ogni pub (public house) del Paese s'incontra il classico manifesto "My goodness My Guinness" e l'illustre dublinese James Joyce la definì ai suoi tempi "la scura sublime". Ogni anno vengono tostati più di 15 milioni di chili di orzo e di malto, ogni giorno sono vendute nel mondo circa 10 milioni di pinte di birra, mentre gli storici silos dove viene preparata svettano sui cieli di Dublino dal cortile di St. James's Gate. Sempre in quest'area, all'interno di un edificio dei primi del Novecento completamente ristrutturato e attrezzato con le più moderne tecnologie, è stato aperto nel 2000 un nuovo Visitor Centre per consentire un approccio virtuale a tutto campo, dal contatto con gli ingredienti al processo produttivo, alla degustazione finale.

IRA

Sigla dell'Irish Republican Army (Esercito repubblicano irlandese). È una organizzazione armata clandestina nata in seguito alla costituzione del Governo provvisorio dell'Ulster (1912), con lo scopo di instaurare una Repubblica irlandese. L'ala radicale fu artefice di una lunga serie di attentati terroristici contro l'esercito britannico e i protestanti, nell'Ulster e in Inghilterra. Nel 1998, dopo gli accordi di pace tra i Governi britannico e irlandese, l'IRA annunciò la fine dell'attività di guerriglia.

Ireland

È il nome inglese dell'isola che però in gaelico è chiamata Eire. Nel corso della sua storia l'Irlanda ha ricevuto denominazioni diverse: i Romani la chiamarono Hibernia o Ivernia (Paese del freddo), mentre più tardi i poeti la definirono Emerald Isle (l'isola di smeraldo) per via del verde intenso della sua vegetazione, favorita dal clima umido. L'Irlanda è nota infine anche attraverso i nomi letterari di Erin e Innisfail.

Orangisti

Iscritti all'Ordine di Orange, organizzazione protestante sorta nel 1795, che trae il nome dal sovrano Guglielmo d'Orange; essi rifiutano la riunificazione politica dell'isola e rivendicano la cittadinanza britannica. Festeggiano annualmente a luglio, con delle parate, la vittoria ottenuta nel 1690 dalle truppe di Gugliemo d'Orange sulle milizie cattoliche fedeli a Giacomo II.

Shamrock

La parola Shamrock, forma anglicizzata del gaelico Seamrock, indica il trifoglio d'Irlanda. La pianta è l'emblema nazionale irlandese. Secondo la leggenda fu san Patrizio a introdurlo nell'isola poiché le tre foglioline della pianta simboleggiavano la Santissima Trinità. Ancora oggi nel giorno di san Patrizio, il 17 marzo, milioni di Irlandesi sparsi nel mondo usano portare all'occhiello una piantina di trifoglio.

Sinn Féin

Movimento nazionalista irlandese, il cui nome, in lingua gaelica, significa «noi soli». Nacque nel 1902, per iniziativa di Arthur Griffith, un giornalista ritornato in Irlanda dopo un lungo soggiorno negli Stati Uniti. Successivamente si organizzò come partito intorno al giornale «United Irishman», propugnatore di un nazionalismo estremista. Dopo aver guidato la lotta per l'indipendenza, in seguito al distacco dell'ala moderata, il Sinn Féin assunse posizioni sempre più radicali; divenuto il braccio politico dell'IRA, appoggiò la lotta armata contro gli Inglesi nell'Ulster. Nel 1996 il Sinn Féin conquistò il suo primo seggio al Parlamento di Dublino e due seggi alla britannica Camera dei Comuni: anche grazie al suo consenso politico tra la popolazione cattolica e indipendentista dell'Ulster, il Sinn Féin venne di fatto investito del compito di favorire uno sbocco pacifico e diplomatico per la lunga guerra civile nord-irlandese. Alla fine degli anni Novanta si registrò una ripresa del dialogo con la Gran Bretagna, grazie alla reciproca apertura tra il Governo di Londra, guidato dal laburista Tony Blair, e il Sinn Féin, nella persona del suo leader Gerry Adams. Nell'ottobre 1997 venne ratificato uno storico accordo nel castello di Stormont, reso possibile da una precedente e duratura tregua dichiarata unilateralmente dall'IRA. Gli incontri tra rappresentanti del Governo britannico, del Sinn Féin e delle forze repubblicane del Nord e del Sud dell'Irlanda portarono alla firma di un accordo di pace nell'aprile 1998 e alla sua ratifica popolare mediante un referendum. Trapani Il leader del Sinn Féin, Gerry Adams

Turf

Termine inglese: torba. In Irlanda le torbiere sono numerose, specialmente nella regione del Bog of Allen. La torba si forma nelle regioni temperate caratterizzate da clima particolarmente umido e terreni paludosi. Si tratta di frammenti di vegetali presenti nel terreno che nel Quaternario formarono del carbon fossile leggero, spugnoso, ricco d'acqua e con basso potere calorifico. La torba viene usata comunemente come combustibile, fertilizzante e, mescolata con melassa, come nutrimento per animali da fattoria.

Whiskey

Il whiskey irlandese viene scritto con la «e» per distinguerlo da quello scozzese (whisky, detto anche scotch). Il nome deriva dal gaelico usquebaugh: acqua di vita. Il sapore particolare di questa bevanda rispetto agli altri whisky è dato dall'aggiunta di avena. È noto in Irlanda sin dal IV sec. a.C.

PERSONAGGI CELEBRI

Cranberries

Letteralmente i "mirtilli", sono uno dei gruppi musicali irlandesi più famosi. Provenienti da Limerick, i quattro componenti del gruppo sono guidati dalla voce eterea di Dolores O'Riordan. Uno dei loro maggiori successi internazionali è stato Zombie, dall'album No Need To Argue del 1994.

Eamon De Valera

Uomo politico irlandese (New York 1882 - Dublino 1975). Più volte primo ministro (1932-48; 1951-54; 1957-59), fu per 14 anni presidente della Repubblica (1959-73). Si ritirò dalla vita politica attiva nel maggio 1973. Figlio di emigrati spagnoli, si laureò in Matematica, dedicandosi all'insegnamento. Si iscrisse alla Lega gaelica e alle organizzazioni paramilitari patriottiche Volontari irlandesi e Fratellanza irlandese, pur mantenendosi su posizioni moderate. Non fu tra i promotori della ribellione di Pasqua (1916), ma fu l'ultimo comandante degli insorti ad arrendersi alle truppe Inglesi, dopo avere inflitto loro gravissime perdite. Fu condannato alla fucilazione e solo un cavillo legale gli salvò la vita all'ultimo momento. Nel 1919, con l'aiuto dell'eroe Michael Collins, evase dal carcere di Lincoln. Divenne presidente del partito irredentista Sinn Féin e si arruolò nell'IRA. Per la sua opposizione al trattato del 1921, fu imprigionato per undici mesi dal Governo del Libero Stato irlandese. Come spesso accade, una volta al potere, De Valera, troncò ogni rapporto con il movimento oltranzista repubblicano, che voleva la riunificazione dell'Irlanda con la forza, giungendo (1957) persino a condannare al carcere i membri dell'IRA. De Valera, pur governando come un autocrate, mantenne una visione ampia del problema irlandese e nel 1937 non esitò a nominare un protestante, il dottor Hyde, come primo presidente d'Irlanda. Sostenne la proclamazione della neutralità irlandese durante la seconda guerra mondiale. Tra il 1932 e il 1938, De Valera svolse anche un ruolo di primo piano in seno al Consiglio e all'Assemblea della Lega delle Nazioni. Si schierò, poi, contro l'intervento nella guerra civile spagnola. L'attività politica di De Valera abbracciò tutta la storia dell'Irlanda nel Novecento, dai sanguinosi moti di Pasqua all'ingresso dell'Irlanda nella CEE.

Michael Desmond Garret Fitzgerald

Uomo politico irlandese (n. Dublino 1926). Dottore in Filosofia e studioso di problemi economici, nel 1965 entrò nella vita politica diventando membro del Senato. Ministro per gli Affari Esteri dal 1973 al 1975, poi presidente del Consiglio dei ministri della Comunità europea e dal 1977 leader del Fine Gael, nel 1981 divenne primo ministro di un Governo di coalizione tra Fine Gael e Partito laburista, rimanendo in carica fino al febbraio 1987.

Daniel O'Connell

Uomo politico irlandese (Kerry 1775 - Genova 1847). Appartenente a una famiglia della nobiltà cattolica irlandese, fu educato presso i Domenicani e i Gesuiti. Dopo aver conseguito la laurea in Legge, si dedicò alla professione di avvocato e all'attività politica, opponendosi al progetto di unione dell'Irlanda con l'Inghilterra, presentato dal primo ministro William Pitt (Union Act) nel 1800. Cattolico liberale, nel 1822 fondò la Catholic Association a sostegno dell'emancipazione dei cattolici irlandesi, unendo la lotta per l'autonomia politica a quella per la libertà religiosa. Attraverso gli strumenti di propaganda politica, quali le riunioni di massa, le petizioni, le campagne di stampa, in cui egli si appellava ai principi di libertà civile e religiosa, l'Associazione anticipò molti aspetti dell'azione politica svolta nei decenni successivi dai cattolici in tutta Europa. Eletto deputato ai Comuni nel 1828, poté esercitare il suo mandato solo dopo la promulgazione da parte di Londra del Catholic Emancipation Act (1829), che autorizzava i cattolici a sedere nel Parlamento britannico. Morì in viaggio per Roma.

George Bernard Shaw

Scrittore e drammaturgo irlandese (Dublino 1856 - Ayot St. Lawrence, Hertfordshire 1950). Discendente da una famiglia protestante di ceto medio caduta in povertà, trascorse a Dublino un'infanzia difficile, anche a causa del padre, dedito all'alcolismo. Nel 1876 si trasferì a Londra presso la madre, insegnante di canto, e diede inizio, tra molte difficoltà economiche, alla sua attività di scrittore. Ben presto sarebbe divenuto anche un acuto saggista e un sublime commediografo. La statura morale e l'anticonformismo, nonché l'adesione alle idee socialiste gli valsero una certa ostilità nella società britannica dell'epoca, in particolar modo a cavallo della prima guerra mondiale. Del 1913 è la sua opera teatrale forse più conosciuta presso il grande pubblico, Pigmalione, mentre nel 1925 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fra le sue ultime opere, più inclini a una valutazione satirica e drammatica dell'esistenza, sono da ricordare Troppo bello per essere vero (1931), Fra gli scogli (1933), La milionaria (1935), Ginevra (1938). Dopo la morte della moglie nel 1943, trascorse gli ultimi anni della sua vita nella casa di Ayot St. Lawrence, a Nord di Londra.

James Joyce

Scrittore irlandese (Dublino 1882 - Zurigo 1941). Di famiglia cattolica, studiò in collegi di gesuiti e poi presso l'Università di Dublino, distinguendosi come linguista. Negli anni universitari si trasformò gradatamente da fervente cattolico in fiero anti-cattolico, opponendosi all'egemonia culturale esercitata dalla Chiesa cattolica in Irlanda. Rimase invece estraneo al clima di patriottismo politico che montava nella capitale all'inzio del XX sec. e si rifiutò di partecipare alla lotta per l'indipendenza dell'isola dal predominio inglese. I suoi interessi, del resto, furono sempre prevalentemente orientati nel campo culturale. Nel 1904 lasciò definitivamente l'Irlanda per non farvi più ritorno. Nel 1906 si stabilì in Italia, a Trieste, dove conobbe Italo Svevo, che incoraggiò nei suoi lavori. Viaggiò poi in Francia e Svizzera. In questi anni il suo genio si rivolse verso i settori più disparati: studiò musica (della quale divenne un profondissimo conoscitore), si interessò di medicina e si occupò anche di teatro. Nel 1907 fu pubblicata la sua prima opera Chamber music, raccolta di versi di stile elisabettiano. La sua fama è legata a capolavori delle letteratura del Novecento quali Gente di Dublino (1914), Ulisse (1922) e e Finnegan's Wake (1939). Joyce si servì di tecniche originalissime di scrittura, tra cui procedimenti psicoanalitici per sondare l'inconscio dei suoi personaggi, che rivoluzionarono la concezione del romanzo tradizionale, sconcertando la critica del tempo.

Oscar Wilde

Poeta e scrittore irlandese (Dublino 1854 - Parigi 1900). Dopo aver studiato al Trinity College di Dublino, sua città natale, si trasferì in Inghilterra e frequentò l'Università di Oxford, dove subì l'influsso delle idee estetiche di John Ruskin. La brillante conversazione, lo spirito eccentrico e i suoi modi cortesi ne fecero una figura popolare sia nei salotti sia nei bassifondi che si compiaceva di frequentare. Raggiunse la notorietà nel 1895 con la commedia L'importanza di chiamarsi Ernesto. Nello stesso anno fu al centro di uno dei processi più chiacchierati del secolo, al termine del quale fu condannato a due anni di lavori forzati per la sua omosessualità. Morì sul lastrico a Parigi nel 1900. Tra le sue opere vi sono il romanzo Il ritratto di Dorian Gray (1891), l'epistola De profundis (pubblicata postuma nel 1905), la Ballata del carcere di Reading (1898), nonché molte celebri massime.

Samuel Beckett

Scrittore e commediografo irlandese (Dublino 1906 - Parigi 1989). Tormentanto fin da ragazzo da un profondo malessere interiore, fu un grande conoscitore delle culture e letterature inglese, francese e italiana e scrisse le sue opere sia in inglese sia in francese. Autore del romanzo giovanile Murphy (1938) e della trilogia Molloy, Malone muore e L'innominabile (pubblicata tra il 1951 e il 1953), divenne famoso soprattutto per la sua produzione teatrale che comprende, tra le altre commedie, il capolavoro Aspettando Godot (1952), con cui diede vita al cosiddetto teatro dell'assurdo, Finale di partita (1957), Giorni felici (1963) e Play (1963). Nel 1969 ricevette il Nobel per la letteratura e in seguito pubblicò Per finire ancora e altri fallimenti (1976) e Compagnia (1980). Al centro dell'intera sua opera vi sono il dissolvimento dell'uomo contemporaneo e il nulla dell'esistenza, che precludono inesorabilmente ogni anelito di speranza e di riscatto.

San Patrizio

Religioso patrono d'Irlanda (m. 461). Festeggiato ogni anno il 17 marzo in quello che è divenuto famoso come il St. Patrick's Day. Incerti sono il luogo e la data della sua nascita. Pare fosse nato in Scozia verso il 387, da un decurione romano e da una nipote di san Martino di Tours. Rapito dai pirati a 16 anni, visse schiavo, per sei anni, in Irlanda. Riuscì a fuggire a Tours, dove fu ordinato prete da san Germano d'Auxerre. Si diede quindi alla conversione degli Irlandesi, fu due volte a Roma e lasciò scritti religiosi. L'Irlanda prese come simbolo il trifoglio, in omaggio a Patrizio che ne parlò come simbolo della Trinità, e la medaglia dell'ordine di San Patrizio (alta onorificenza inglese) si fregia anch'essa del medesimo emblema.

U2

È la rock band più famosa di Dublino e una delle più apprezzate al mondo, nata nel 1978. Non è certo se il nome derivi da un noto aereo spia che negli anni Settanta sorvolò l'Urss o da un gioco di parole legato al suono dell'espressione "U2", praticamente indistinguibile dalla pronuncia inglese di you too, ovvero "anche tu". I quattro componenti del gruppo, Bono Vox, Larry Mullen, David Evans e Adam Clayton, pur nei molti cambiamenti di stile sperimentati, hanno sempre incontrato il successo e l'approvazione della critica e del pubblico. Tra gli album di maggior successo: War (1983), contenente Sunday Bloody Sunday, dedicata all'eccidio di Londonderry il 30 gennaio 1972; The Unforgettable Fire (1984), The Joshua Tree (1987), contenente i singoli I Still Haven't Found What I'm Looking For e With or Without You; Rattle and Hum (1988); Achtung Baby (1991); Pop (1997); 7 (2002) e How To Dismantle An Atomic Bomb (2004).

William Butler Yeats

Poeta, drammaturgo e uomo politico irlandese (Dublino 1865 - Roquebrune-St.Martin, Francia 1939). Cresciuto in una famiglia agiata di religione protestante, che ne curò l'educazione fra Dublino, Londra e Sligo, esordì molto giovane con poesie originali e con alcuni documenti letterari e folcloristici relativi alla sua terra d'origine (le raccolte di poesie I viaggi di Ossian e Il vento fra le canne, per esempio, vennero pubblicate nel 1899). A lui si deve la fondazione dell'Abbey Theatre, nel 1904, primo teatro a essere sovvenzionato dallo Stato in un paese di lingua inglese. Senatore dell'Irish Free State dal 1922 al 1928, si impegnò in battaglie culturali a sfondo politico, sostenendo il revival artistico nazionale. Divenne il più grande fra i cosiddetti poeti anglo-irlandesi, ricevendo il premio Nobel per la letteratura nel 1923. In tutta la sua opera poetica l'Irlanda è motivo costante, fornisce la materia prediletta che il poeta esprime con una tecnica simbolista e post-simbolista: così nelle raccolte I cigni selvatici di Coole (1919), La torre (1928), La scala a chiocciola e altre poesie (1933) e Ultime poesie (pubblicate tra il 1936 e il 1939). Tra le opere drammatiche, ricordiamo La contessa Cathleen (1892), La terra del desiderio del cuore (1894), Sulla spiaggia di Baile (1903) e Deirdre (1907). L'opera di Yeats comprende anche numerosi saggi e raccolte di novelle e racconti, sempre di ambiente irlandese: fra i primi ricordiamo Idee sopra il bene e sopra il male (1903) e Per Amica Silentia Lunae (1918); fra le novelle, ricche di misticismo e di magia, La rosa segreta (1897) e Storie del rosso Hanrachan (1904).

ALTRI CENTRI

Monaghan

(5.737 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea omonima (1.295 kmq; 52.593 ab.), ai confini dell'Irlanda del Nord, sviluppa un'economia eminentemente agricola (patate, cereali) e di allevamento (ovini, suini, pollame).

Sligo

(18.473 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea omonima (1.837 kmq; 58.200 ab.), sulla baia di Donegal. Porto peschereccio. Possiede acciaierie, industrie per la lavorazione della carne suina e lanifici. Resti di un'abbazia domenicana fondata nel 1252.

Tralee

(20.375 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea di Kerry (4.807 kmq; 132.527 ab.), sulla baia omonima. Centro agricolo e industriale. Resti di un monastero domenicano del 1213.

Waterford

(44.594 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea omonima (1.857 kmq; 101.546 ab.), porto sull'estuario del fiume Suir. Quinta città del Paese, è un centro commerciale e industriale (industrie casearie, tessili, del cuoio; tabacchifici, birrerie, distillerie) fra i più importanti dell'isola. Nel IX sec. fu tra le principali piazzeforti dei Danesi, che la tennero fino al XII sec. Insieme a Cork fu centro della resistenza irlandese alla dominazione inglese nel Munster.

Wexford

(9.449 ab.). Città della Repubblica d'Irlanda, capoluogo della contea omonima (2.367 kmq; 116.596 ab.), porto sull'estuario del fiume Slaney. Centro industriale (distillerie, birrifici, concerie, cantieri navali, stabilimenti chimici). Resti di un'abbazia del XII sec.

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