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GEOGRAFIA - ITALIA - VENETO

PERSONAGGI CELEBRI

CENTRI MINORI

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PRESENTAZIONE

Il Veneto è situato nella parte nord-orientale della penisola. La sua superficie è di 18.391 kmq. Confina a Nord con l'Austria per un breve tratto, a Ovest con il Trentino-Alto Adige e la Lombardia, a Sud con l'Emilia-Romagna, a Nord-Est con il Friuli-Venezia Giulia e a Sud-Est è bagnato dal Mare Adriatico. Ospita una popolazione complessiva di 4.527.694 abitanti, con la densità di 246 abitanti per kmq. Il suo territorio prevalentemente pianeggiante è suddiviso in sette province: Venezia, Verona, Padova, Vicenza, Treviso, Rovigo e Belluno, di cui Venezia è il capoluogo di regione. Regione che in passato si presentava tra le più arretrate dell'Italia Settentrionale, negli ultimi decenni ha visto il decollo economico di alcune aree, mentre altre sono rimaste ai margini della vita produttiva.

Cartina del Veneto

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PERSONAGGI CELEBRI

Dino Buzzati

Scrittore e giornalista (Belluno 1906 - Milano 1972). Cronista al "Corriere della Sera", dopo la Liberazione fondò con altri il "Corriere Lombardo". Iniziò l'attività di romanziere con Bàrnabo delle montagne (1933). Nel 1935 pubblicò il romanzo Il segreto del bosco vecchio, di intonazione favolistica, e nel 1940 il suo capolavoro, Il deserto dei Tartari. Altre sue opere: Un amore (1965), Il capitano Pic e altre poesie (1965). Scrisse anche lavori teatrali e libretti d'opera.

Antonio Fogazzaro

Scrittore (Vicenza 1841-1888). Laureatosi in giurisprudenza, preferì dedicarsi interamente alla poesia e alla letteratura. Si fece assertore della necessità di sintetizzare i valori della fede con lo sviluppo della scienza e della tecnica. Queste tesi attirarono su di lui l'accusa di modernismo e la messa all'indice di alcune sue opere. Fra i suoi romanzi vanno ricordati: Piccolo mondo antico, Piccolo mondo moderno, Malombra, Il Santo.

Giorgione da Castelfranco

Pittore (Castelfranco 1477 circa - 1510). Personaggio misterioso, poche sono le notizie certe sul suo conto. Determinanti per la ricostruzione storica della sua vita sono state alcune opere letterarie quali Il Cortigiano di B. Castiglione, gli appunti dello storico veneziano Marcantonio Michiel e il Dialogo di Pittura di Paolo Pino (1548). Opere indubbie del Giorgione sono la celebre Tempesta, una Giuditta, Madonna in trono tra i Ss. Liberale e Francesco, una Laura e una Venere. Caratteristica dei suoi dipinti è l'intensità del colore, e l'importanza del paesaggio in rapporto con la figura umana o mitologica rappresentata.

Tito Livio

Storico latino (Padova 59 a.C. - 17 d.C.). Di sentimenti repubblicani, ammiratore di Pompeo e di Cicerone, godette anche del favore di Augusto. Dopo alcune opere giovanili di taglio filosofico, nell'epoca delle aspirazioni al rinnovamento di Roma, scrisse una storia della città dalla sua fondazione al principato di Augusto (Ab urbe condita libri). Di questa vasta trattazione in forma annalistica sono a noi giunti quattro libri, oltre a numerosi frammenti. L'opera era costituita di 142 libri; per la sua stesura, cui si dedicò per quasi tutta la vita, Livio utilizzò fonti storiografiche molto eterogenee (rarissimo è l'uso diretto di fonti documentarie). Centro ideale dell'opera è il popolo romano. Livio si prefisse nella sua prosa il modello ciceroniano.

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Lorenzo Lotto

Pittore (Venezia 1480 circa - Loreto 1556). Appartenne alla grande tradizione della pittura veneziana del Cinquecento, evolvendo nelle ultime opere verso il realismo della pittura proto-barocca. Fu allievo di A. Vivarini e le sue opere giovanili rivelano l'influsso del maestro, nonché quello di G. Bellini e di Antonello da Messina. I dipinti del periodo romano (15081513) riflettono l'ammirazione per Raffaello. A Venezia e Bergamo eseguì grandi pale d'altare, e a Treviso dipinse i suoi grandi ritratti, caratterizzati da profonda penetrazione psicologica. Nell'ultimo periodo, ad Ancona, si orientò verso una più profonda ispirazione religiosa.

Ippolito Nievo

Scrittore e patriota (Padova 1831-1861). Vissuto a lungo nel Friuli, si arruolò nel 1859 nell'esercito sardo, partecipando con Garibaldi alla campagna del Trentino. L'anno dopo fu trai primi volontari per l'impresa dei Mille. Perì tragicamente nel misterioso naufragio di un veliero che da Palermo stava facendo rotta su Napoli. Lasciò inedito il proprio capolavoro, i l romanzo storico Le confessioni di un ottuagenario, uno dei più originali e significativi dell'Ottocento.

Giovan Battista Tiepolo

Pittore (1696-1770). Fu un esponente di rilievo della pittura veneziana del XVIII sec. Il suo capolavoro è costituito dal ciclo di pitture del Palazzo Labia.

Tiziano Vecellio

Pittore (Pieve di Cadore 1477-1576). Fu influenzato agli inizi dal Giorgione, ma poi seppe trovare un suo stile diventando uno dei più grandi pittori del Rinascimento.

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CENTRI MINORI

Abano Terme

(18.206 ab.). Centro in provincia di Padova. Rinomata stazione termale, già celebre nella più remota antichità. L'acqua ipertermale, che sgorga dal Montirone a 87° di temperatura, è usata sia per bagni sia per alimentare i fanghi; indicata per reumatismi, artriti, malattie del ricambio, obesità.

Asiago

(6.509 ab.). Centro in provincia di Vicenza. Sorge sull'altopiano dei Sette Colli (altopiano di Asiago) e per circa cinque secoli fu la sede del governo centrale della Federazione dei Sette Comuni. Fu completamente ricostruito dopo la prima guerra mondiale, durante la quale vi si svolsero combattimenti sanguinosi, (Battaglia degli altipiani, 1916). Centro turistico e di sport invernali. Degno di nota all'interno del Municipio (1929), nella sala consiliare, il vessillo concesso dalla Serenissima nel 1644, grata per il contributo dei Sette Comuni nella lotta contro l'impero turco. Di fronte si erge l'imponente facciata della chiesa di S. Matteo Apostolo, con all'interno dipinti di Francesco Bassano il Giovane e Francesco Bassano il Vecchio. Al di fuori del paese meritevoli di attenzione sono il Sacrario Militare, costruito nel 1934 sul colle Leiten, luogo di riposo per 51.591 salme di soldati per lo più ignoti, e in località Pennar, l'Osservatorio astrofisico dell'Università di Padova (1942).

Panorama di Asiago (Vicenza)

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Asolo

(7.605 ab.). Centro in provincia di Treviso, circondato da ulivi e cipressi, grazie al clima di tipo mediterraneo, fu fondato già in epoca paleoveneta. Nel periodo romano divenne l'importante centro Acelum, in seguito fu sede vescovile dal VI al X sec. e caposaldo di Ezzelino da Romano (XIII sec.). Tra il 1489 e il 1509 fu sede dell'esilio di Caterina Cornaro, regina di Cipro, della quale conserva alcuni resti del castello, divenuto in seguito dimora dei podestà veneziani e in parte demolito nel 1820. Degni di nota anche il Duomo, edificato sulle fondamenta di un edificio termale romano e rimaneggiato nel 1747, ha facciata tardo-ottocentesca e all'interno dipinti di di Lorenzo Lotto (Assunzione della Vergine, 1506) e Jacopo Bassano (Assunta); la Loggia del Capitano (XIV sec.) adornata da affreschi, lapidi e stemmi, una volta sede della Comunità asolana, dal 1878 adibita a Museo civico; la Rocca simile allo scafo di un'immensa nave, edificata come fortezza tardo-imperiale, fu ricostruita nella forma attuale dagli Ezzelini dopo il 1100 e privata della sua funzione militare, divenne oggetto di spoliazioni per riutilizzarne il materiale edilizio (venne restaurata nel 1993).

Asolo (Treviso): veduta del castello

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Badia Polesine

(10.431 ab.). Centro in provincia di Rovigo. Deve il suo nome alla Badia di Vangadizza. Importante centro agricolo e industriale, è congiunto alla provincia di Padova da un ponte di ferro sull'Adige.

Bassano del Grappa

(40.736 ab.). Centro in provincia di Vicenza, posto sul fiume Brenta. La prima attestazione dell'esistenza di Bassano risale al 22 luglio 998. Dominio di diverse signorie (nei 1175 si sottomette spontaneamente a Vicenza, nel 1218 passa agli Ezzelini, nel 1259 a Padova, nell'anno successivo ripassa a Vicenza , poi agli Scaligeri, ai Carraresi e anche ai Visconti) entra a far parte della Serenissima nel 1404. La dominazione veneziana è caratterizzata da un certo benessere frutto dello sviluppo delle attività manifatturiere (lana, seta, ceramica e carta). Nel Novecento Bassano viene coinvolto nelle due Guerre Mondiali, riportando notevoli danni. Degni di nota la chiesa di San Giovanni Battista e quella di San Francesco (XIII sec.), il Tempio Ossario con 5.000 salme dei caduti della prima guerra mondiale ed il famoso Ponte sul Brenta. Patria del poeta Jacopo Vittorelli e del pittore da Ponte.

Il centro di Bassano del Grappa (Vicenza)

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Burano

Municipalità di Venezia, l'isola di Burano è il centro della laguna Nord. Un tempo patria della pesca e del merletto, oggi conserva i ricordi di un passato prospero. Degni di nota la chiesa di S. Martino (XVI secolo) affiancata dal campanile settecentesco di Andrea Tirali, con all'interno Processione dei santi patroni di Burano, opera di fine '700 e Crocifissione di G.B. Tiepolo (1725 circa); Museo del Merletto, che illustra la storia di questa arte, sviluppatasi sull'isola all'inzio del '500 grazie all'opera di alcune nobili donne veneziane, dopo un profondo declino alla fine del Settecento si riprese intorno al 1870 in seguito all'istituzione della scuola e di un laboratorio tuttora attivi.

Rielaborazione grafica di un angolo dell'isola veneziana di Burano, su Fondamenta Pescheria, nei pressi di Calle Broetta

Rielaborazione grafica di un angolo dell'isola veneziana di Burano, su Fondamenta del Pizzo, nei pressi di Calle Pope

Rielaborazione grafica di un angolo dell'isola veneziana di Burano, su Fondamenta Pescheria, nei pressi di Calle Pittona o Pistorìa

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Caorle

(11.342 ab.). Centro in provincia di Venezia sopra un'isola della laguna allo sbocco della Livenza. Di origini antiche, fu porto romano già nel I secolo a.C. Molto conteso a causa della sua posizione, passò sotto il controllo di Venezia agli inizi del XV secolo, fu inoltre sede patriarcale dal 598 al 1818. La Cattedrale del 1039, edificata su una precedente basilica tardo-carolingia, è affiancata da un campanile di stile ravennate. Luogo di turismo marino.

Castelfranco Veneto

(31.486 ab.). Centro in provincia di Treviso, sulla riva sinistra del Musone, deve il suo nome al castello costruito dai Trevigiani nel 1199 a difesa contro i Padovani e i Lombardi, e all'esenzione da tributi concessa, al momento della sua fondazione, a chi vi si fosse trasferito per risiedervi. La posizione strategica di Castelfranco sia in tempo di guerra, sia, per l'attività mercantile, in tempo di pace, fece sì che fu conteso tra Treviso, Padova e Vicenza, finché nel 1339 non passò sotto il dominio di Venezia a cui rimase annesso, tranne brevi periodi, fino al 1797. La Serenissima fece diversi cambiamenti, dopo la smilitarizzazione della città, promosse la natura mercantile e affidò la zona agricola circostante alla nobiltà lagunare. Il benessere economico portò a un progressivo sviluppo dell'abitato al di là delle mura e a una trasformazione, nel XVIII secolo, del centro dove vennero eretti edifici rappresentativi e aperti ampi spazi pubblici. Patria di Giorgio Barbarelli, detto il Giorgione, celebre pittore. Numerosi interventi settecenteschi furono opera dell'architetto Francesco Maria Preti, nativo del posto (Duomo, Teatro cittadino, ex ospedale). Dell'antico castello a forma quadrata, rimangono sei delle otto torri poste ai vertici e al centro dei lati, le mura lunghe 930 metri e alte 17, il fossato con le acque del Musone. Degno di nota è anche il Duomo costruito in stile neoclassico da Francesco Maria Preti su un preesistente edificio di culto, è caratterizzato da una facciata del 1893, un ampio sagrato, appositamente creato nel '700 e risistemato nel '800 con statue della bottega di Orazio Marinali provenienti da villa Corner del Paradiso. L'interno fa sfoggio di numerose opere d'arte, fra cui: Martirio di S. Bartolomeo di Antonio Zanchi, Madonna col Bambino in trono e i Ss. Francesco e Liberale di Giorgione (databile 1505) e S. Sebastiano di Palma il Giovane; notevole anche il coro settecentesco e in sagrestia alcuni affreschi attribuiti al Veronese e G.B. Zelotti (suo collaboratore) staccati da una demolita villa di Soranza e tele di Palma il Giovane, Francesco Maffei, Jacopo Bassano e Annibale Carracci.

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Chioggia

(51.779 ab.). Città in provincia di Venezia. Si trova su un'isola, unita al lido di Brondolo tramite un ponte. È sede di interessanti monumenti romanici (Duomo, chiese di San Martino e San Domenico) e gotici (Palazzo Grossi, Oratorio dei Battuti). Il Duomo di origine molto antica, fu ricostruito nel 1623 a seguito di un grave incendio; all'interno si possono ammirare il pulpito marmoreo del 1677 e le splendide decorazioni settecentesche di marmi e stucchi. S. Martino e San Domenico, rispettivamente del 1392 e del Duecento, vantano opere degne di nota (un polittico del 1349 attribuito a Paolo Veneziano in San Martino e in San Domenico un San Paolo del Carpaccio, 1520, una Deposizione di Leandro Bassano e un Crocifisso ligneo del Quattrocento). Chioggia è famosa anche per il suo porto ove si trovano importanti cantieri navali.Antica colonia romana, Chioggia subì le invasioni dei Barbari (Longobardi, VIII sec.; Franchi, IX sec.; Padovani, XIII sec.). Distrutta nell'809 da Pipino, venne ricostruita nel 1110 come città con statuti propri e sottoposta all'autorità del doge veneziano. Durante la guerra tra Venezia e Genova (1378-1381), Chioggia fu occupata dai genovesi e in seguito assediata e liberata dall'ammiraglio veneto Vittor Pisani. Dal 1401 in poi la città seguì le alterne fortune di Venezia. La distruzione riportate con l'ultimo attacco fu risanata solo nel Seicento quando la città iniziò a rifiorire grazie alla ripresa peschereccia, alla costruzione del Ponte Lungo e alla sistemazione dei moli. Nell'800 arrivò anche la ferrovia che congiunse Chioggia ad Adria e nel 1912 il ponte della strada Romea interrompeva l'isolamento stradale.

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Conegliano

(35.100 ab.). Centro in provincia di Treviso, Conegliano si sviluppò intorno a un castello posto sulla cima di un colle, sotto al quale recentemente sono stati trovati i resti di un antico insediamento preromano. Passato sotto il dominio veneziano, perse il suo carattere militare (il castello rischiò addirittura di essere demolito nel XVIII sec.) e si dedicò al commercio, alla produzione manifatturiera e alla coltivazione di ulivi e viti. La produzione di vino divenne punto di forza nell'Ottocento anche grazie all'introduzione ad opera di Antonio Carpené di tecniche d'Oltralpe per la lavorazione di uve locali e alla fondazione della Regia Scuola di viticoltura (1877). La produzione di vini pregiati, prosecchi e spumanti, con rinomato stabilimento enologico, è ancora oggi un vanto eccezionale sia in Italia che nel mondo. Importante centro commerciale e industriale (elettodomestici, biciclette e abbigliamento). Patria del pittore Giovan Battista Cima e di padre Coronelli, geografo enciclopedico. Tra gli edifici storici degni di nota il castello medioevale, il Duomo attiguo alla Scuola dei Battuti (edificio che ospitava la confraternita il cui nome deriva dalla pratica purificatoria dell'autoflagellazione) costruito nel 1354 ma istituito come Cattedrale solo nel 1756, l'interno conserva numerose opere d'arte; la chiesa barocca di S. Martino; diversi palazzi di fondazione quattro-cinquecentesca; le due antiche porte della città: Porta Ruio (a Ovest) e Porta Monticano (a Est).

La duecentesca Vera da pozzo a cubo scantonato posta al centro del chiostro dell'ex Convento di S. Francesco a Conegliano, Treviso

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Cortina d'Ampezzo

(6.085 ab.). Centro in provincia di Belluno, situato a 1.211 m di altitudine in una ridente conca dell'alta valle del Boite, cinta dagli imponenti gruppi delle Dolomiti (del Cristallo, delle Tofane, del Faloria, ecc.). Per il suo clima e per i suoi suggestivi paesaggi, Cortina è stazione climatica e centro di villeggiatura, estivo e invernale, di fama mondiale, con una attrezzata organizzazione alberghiera e turistica. Oltre all'industria alberghiera, vi fioriscono le industrie artigianali locali del ferro battuto, dell'intarsio e dell'intaglio del legno, e quelle della filigrana. Nel territorio comunale si praticano l'agricoltura e l'allevamento del bestiame. Fra gli edifici degni di nota ricordiamo: la chiesa della Madonna della Difesa (XV sec.) e la chiesa parrocchiale del XIII sec., con un bel campanile dell'800. Nota è la Scuola d'arte con una ricca collezione di opere di autori moderni (De Pisis, Rosai, De Chirico, Sironi, ecc.). Anticamente centuria romana, Cortina fu sede, nel Medioevo, della Magnifica Comunità d'Ampezzo. Dominio veneziano sin dagli inizi del XV sec., entrò a far parte dell'impero austriaco nel 1509. Nel 1810 fu unita al Regno Italico per soli tre anni, ritornando quindi sotto il dominio austriaco.

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Este

(16.704 ab.). Cittadina in provincia di Padova, alle falde dei Colli Euganei. Stazione climatica estiva. È l'antica Ateste. Nel 981 fu concessa dall'imperatore Ottone alla celebre famiglia che ne prese il nome. Nel 1405 passò sotto i Veneziani. Notevoli il Castello Carrarese, costruito sulla precedente fortezza voluta dalla famiglia Este; il Duomo ricostruito nel 1688 da Antonio Gaspari dopo che un grave terremoto distrusse l'antico edificio religioso paleocristiano, ospita all'interno numerose statue e dipinti tra cui una splendida pala di G.B. Tiepolo (S. Tecla intercede presso il Padre eterno per la liberazione della città dalla peste del 1630); l'antica chiesa di S. Martino con facciata a capanna e il pendente campanile romanico del Duecento; S. Maria delle Grazie, o Madonna della Salute, edificata nel 1717 su un santuario di tre secoli più antico, con all'interno statue di metà '800 e dipinti del Quattrocento (una Pietà, una tela di Antonio Zanchi e l'immagine bizantina quattrocentesca la cui fama miracolosa convinse la famiglia degli Este a costruire la chiesa); S. Maria delle Consolazioni (1504-1510), parte di un ex convento; le splendide ville rinascimentali.

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Feltre

(19.240 ab.). Cittadina in provincia di Belluno, sulle colline prossime al Piave. Importante mercato agricolo (cereali, ortaggi). Industrie metallurgiche, tessili, alimentarie grafiche. Di origini preromane, fu sotto il dominio di Roma dal II sec. a.C. Più volte saccheggiata dai Barbari, fu libero comune nel Medioevo. Nel 1404 fu annessa a Venezia. Nel 1510 fu completamente distrutta dagli Imperiali. Alla caduta della Repubblica Veneta (1797), fece parte del Lombardo-Veneto. Fu incorporata al resto dell'Italia nel 1866. Tra gli edifici più notevoli: il fontanone di Lombardo (1520); la chiesa di San Rocco (1599), affiancata da una torre con orologio; i resti del Castello; il Duomo, ricostruito tra il 1514 e il 1585, con all'interno opere di Pietro Marescalchi (tra cui Adorazione dei pastori) e il monumento funebre ad Andrea Bellati opera di Tullio Lombardo; il Palazzo municipale di stile palladiano, edificato tra il 1548 e il 1570; la quattorcentesca chiesa di Ognissanti, con all'interno Madonna giovanile del Tintoretto e, in sagrestia, Trasfigurazione di Lorenzo Luzzo (1522); la chiesa di S. Giacomo Maggiore, con un portale rinascimentale in marmo e all'interno una custodia di S. Teodora intagliata da Andrea Brustolon. Degna di nota è anche la Galleria d'Arte moderna Carlo Rizzarda che conserva numerosi manufatti in ferro battuto.

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Jesolo

(22.698 ab.). Comune in provincia di Venezia, con un passato di vicus romano (Equilum) che fu baluardo della resistenza bizantina durante l'invasione dei Longobardi. In località Le Mure degne di nota le fondamenta di due basiliche, resti della città antica: la prima, ricoperta, risale all'VIII-IX secolo; la seconda, riedificata nel primo dopoguerra, è invece dell'XI secolo, ma venne costruita su una precedente aula paleocristiana (V-VI secolo) della quale si possono ammirare alcuni frammenti di un pregevole mosaico pavimentale. A 3.5 km dal capoluogo si trova il Lido di Jèsolo, uno dei più importanti centri balneari dell'alto Adriatico. Sviluppatosi nel 1928 in seguito all'apertura dell'Istituto tubercolare di Treviso, è cresciuto poi sul litorale, dalla foce di Piave Vecchia al porto di Cortellazzo.

Legnago

(24.274 ab.). Centro in provincia di Verona, sulla destra dell'Adige. Di antica fondazione e di frequentazione romana, divenne nel X secolo una roccaforte militare. Succesivamente con Mantova, Verona, Peschiera, formò il famoso quadrilatero. La fortificazione fu cominciata nel 1535 dai Veneziani. Durante la seconda Guerra Mondiale fu danneggiata gravemente da numerosi bombardamenti. Notevole la Porta Ferrara del Sanmicheli, il Duomo incompiuto (XVIII e XIX sec.), il teatro intitolato ad Antonio Salieri, che nacque proprio qui nel 1750. Centro del commercio del riso. Il canale di Legnàgo esce dall'Adige e va al Tartaro percorrendo 16 km.

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Lendinara

(12.173 ab.). Cittadina in provincia di Rovigo, sulla sinistra dell'Adigetto, importante per le sue industrie (zuccherificio, fabbriche di concimi, iutificio, canapificio, fabbriche di mobili). Ricordata la prima volta nell'870, quando la famiglia veronese dei Cattaneo vi trasferì la propria residenza, Lendinara divenne poi feudo dei Carraresi e quindi degli Estensi. Con il trattato del 1484 passò con Rovigo a Venezia. Lendinara possiede alcune case antiche e bei palazzi (Malmignati; Boldrin-Marchiori). Notevoli inoltre il Duomo (sec. XVIII, all'interno sontuosi altari marmorei e statue attribuite a Pietro Muttoni); il santuario della Madonna del Pilastrello (XVI sec., molto visitato per via dell'acqua che si può attingere dalla Cappella del bagno, alla quale si attribuiscono poteri taumaturgici (inoltre all'interno Ascensione votiva del Veronese); San Rocco(XVII sec.).

Lonigo

(14.005 ab.). Centro in provincia di Vicenza, alle falde dei Colli Berici, sul torrente Guà, venne fondato in epoca romana e governato prima dai veronesi e poi dal 1404 dalla Serenissima. Attività agricole; mercato di cavalli e di bovini. Interessanti edifici sono il Palazzo Comunale conosciuto anche come Palazzo Pisani (1577), Villa Pisani costruita da Vincenzo Scamozzi su modello della Rotonda palladiana (1578) e Villa Giovanelli, antica abbazia benedettina restaurata nel 1876 (del vecchio edificio rimane un chiostro del '500 e un campanile del '400, il resto risale al restauro; notevoli gli stucchi e affreschi di Mosé Bianchi).

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Marghera

Municipalità del comune di Venezia, sulla terraferma, a Sud di Mestre, con cui forma un unico agglomerato urbano. Sede di grandi industrie siderurgiche, meccaniche, cantieristiche, chimiche, petrolifere e vetrarie. Attivissimo porto.

Marostica

(12.848 ab.). Centro in provincia di Vicenza. Rovine di un antico castello che fu celebre per fatti di guerra. Di fronte al Castello Inferiore (XIV sec.) si apre la piazza con una caratteristica pavimentazione a scacchiera su cui si svolge ogni due anni la celebre partita a scacchi con personaggi in costume come pedine. Resti della trecentesca cinta muraria. Tra gli edifici degni di nota la chiesa di S. Antonio Abate (1383), rimaneggiata nel 1730, all'interno pala di Jacopo e Francesco Bassano con la Predicazione di San Paolo ai greci (1574); il Castello Superiore che conserva della costruzione originale il basamento e parte delle mura.

Panorama dal castello di Marostica (Vicenza)

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Mestre

Municipalità del comune di Venezia. A 3 km dalla laguna, è punto obbligato di passaggio per i viaggiatori che si recano a Venezia. Data l'impossibilità di espandersi nelle isole, Venezia ha trovato sbocco in terraferma e Mestre si è sviluppata con ritmo febbrile. Cantieri navali e raffinerie di petrolio. Mestre sorse probabilmente non prima del IX-X secolo, a conferma di ciò è una torre del 1108, unico frammento delle mura medievali. Situata al limite del ducato di Venezia con il territorio trevigiano, assolse in quest'ultimo una funzione militare eminente, come castrum, sino alla definitiva conquista veneziana (1337). Nelle lotte successive della Repubblica per la conquista e la difesa del retroterra veneto, costituì il più potente baluardo fortificato a protezione della laguna. Nel 1797, al crollo di Venezia, ne seguì le sorti. Da Mestre parte il ponte ferroviario e automobilistico che porta a Venezia.

Mira

(35.355 ab.). Centro in provincia di Venezia, sul Brenta, deve il suo nome probabilmente all'antico culto per il vescovo di Myra in Licia. Il comune nasce dalla fusione dei due centri abitati di Oriago e Gambarare, avvenuta nel 1867. Famose ville patrizie del XVI-XVIII sec., con opere d'arte di maestri celebri. Rinomate fabbriche di candele e saponi.

Montagnana

(9.3915 ab.). Centro agricolo ed industriale in provincia di Padova. Importante mercato agricolo. Industrie saccarifere, dei salumi, dei laterizi, dei compensati e imballaggi. Già castrum romano, divenne in seguito castello bizantino. Conobbe poi signorie di Longobardi, Estensi, Padovani, e pervenne a Venezia nel 1405. La cinta muraria degli Estensi (XIII-XIV sec.), che circonda il vecchio nucleo cittadino, è uno dei più suggestivi e meglio conservati esempi di fortificazioni medievali. Duomo del XV sec., chiese di San Francesco (XV sec.) e di San Benedetto (XVII sec.), e numerosi palazzi rinascimentali.

Murano

Municipalità di Venezia, conta più di 6000 abitanti ed è nota per le sue fabbriche del vetro. Deve la sua ricchezza a un decreto del Maggior Consiglio del 1291, con il quale Venezia spostò tutte le sue vetrerie a Murano per paura di incendi. In poco tempo le cinque isolette che formano questo agglomerato si riempirono di palazzi signorili, destinati all'aristocrazia veneziana che veniva qui in villeggiatura e alla borghesia emergente, e case più modeste per il resto della gente. Degni di nota Palazzo Giustinian, fatto costruire dal vescovo nel 1680 per trasferirvi la sede episcopale da Torcello, con all'interno il Museo dell'Arte vetraria, il cui pezzo più pregevole è la coppa Barovier (splendido pezzo del '400 in vetro blu con i ritratti degli sposi per le cui nozze venne realizzata); Palazzo Trevisan con straordinaria facciata; il Duomo intitolato ai Ss. Maria e donato, eretto nel VII sec. e in seguito rimaneggiato nel XII, con all'interno uno splendido pavimento a mosaico del 1140 e colonne in marmo con capitelli veneziani; la parrocchiale di S. Pietro martire, riedificata tra il XV e il XVI sec. con opere d'arte provenienti da chiese e conventi soppressi in epoca napoleonica (di Giovanni Bellini sono l'Assunta e santi (1510 1513) e la Madonna col Bambino in trono tra angeli e santi, 1488; del Veronese, 1566 circa, è il S. Girolamo nel deserto).

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Oderzo

(17.316 ab.). Centro in provincia di Treviso, fra la Livenza e il Piave. È l'antica Opitergium, municipio e colonia romana. A causa della sua posizione strategica (una strada la univa anche ad Altino e al mare) fu oggetto di distruzioni periodiche: nel 373 a.C. fu devastata da Quadi e Marcomanni e nel 452 da Attila. Nel XIII secolo, ripresa la propria funzione di mercato, furono erette le mura, che nel XVI secolo iniziarono a rivelarsi insufficienti per contenere lo sviluppo edilizio. Notevole il Duomo tardo-gotico ma rimaneggiato nel '500, con facciata a capanna, portale rinascimentale e campanile gotico; all'interno dipinti di Pomponio Amalteo e di Palma il Giovane (S. Giovanni Battista e Ss. Vescovi opitergini). Importanti ritrovamenti romani (resti del foro, della basilica e di case private), alcuni dei quali conservati nel Museo Civico opitergino Eno Bellis, ritenuto uno dei più ricchi e importanti del Veneto.

Peschiera del Garda

(8.485 ab.). Centro in provincia di Verona, allo sbocco del Mincio dal lago di Garda. Fece parte del Quadrilatero con Legnago, Mantova e Verona; nel 1848 cadde in possesso dell'esercito sardo dopo l'assedio durato dal 28 aprile al 30 maggio. Già dal Medioevo era stata fortificata. Ezzelino la distrusse, gli Scaligeri la riedificarono e così pure nel 1549 i Veneziani, che ne accrebbero le difese su disegni di Guidobaldo della Rovere duca di Urbino. Stazione climatica.

Pieve di Cadore

(3.848 ab.). Centro turistico in provincia di Belluno, a 878 m s/m sulla destra del Piave. Pascoli, boschi. Frequentata stazione di soggiorno estivo e invernale. Di origine romana, è il centro storico e artistico più importante del Cadore. Palazzo delle Magnifiche Comunità (XV sec.), parrocchiale di S. Maria nascente, rimaneggiata nel 1761 da Domenico Schiavi, con all'interno Madonna col Bambino di Tiziano e altre opere di familiari, tra cui un'Ultima cena e portelle d'organo di Cesare Vecellio. Degna di nota la presunta casa del pittore Tiziano.

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Portogruaro

(24.571 ab.). Centro agricolo e industriale in provincia di Venezia, sul fiume Lemene, in fertile regione agricola dei cui prodotti (cereali, foraggi, bietole, ortaggi) è florido centro di mercato. Industrie chimiche, meccaniche, dei filati. Dipendente dalla romana Julia Concordia e poi dai patriarchi di Aquileia, fu libero Comune nel Medioevo e, dal 1420, fu sotto Venezia. Conserva numerosi edifici del XIV-XVI sec. che conferiscono all'abitato un pittoresco aspetto. Degni di nota la Loggia comunale, con facciata a spioventi cinta in alto da una merlatura ghibellina; il Duomo edificato tra il 1793 e il 1833 su un antico edificio religioso in stile romanico di cui rimane la torre campanaria, con all'interno numerose opere prestigiose di Palma il Giovane e della sua scuola; l'ex Palazzo Marzotto (1540), oggi villa comunale. Importante anche il Museo Concordiese che conserva numerosi cimeli romani.

Porto Tolle

(10.666 ab.). Comune in provincia di Rovigo, sul delta padano, fra il Po di Goro e il Po della Pila. Territorio di bonifica, produce cereali e barbabietole da zucchero. Pesca. Zuccherifici. Metano.

Recoaro Terme

(7.266 ab.). Centro climatico in provincia di Vicenza, a 445 m s/m. Stazione climatica, frequentata per le sorgenti acidulo-ferruginose. Noto lo stabilimento di acque minerali e altre bevande.

San Donà di Piave

(35.417 ab.). Centro in provincia di Venezia presso la riva sinistra del Piave, fu in buona parte ricostruito alla fine della prima guerra mondiale. L'abitato risale al XII secolo. Nel XIX secolo sotto il dominio francese prima e quello austriaco poi, si registra un certo sviluppo, grazie soprattutto alle opere di bonifica per mezzo dei Consorzi di scolo, che condussero a una trasformazione del paesaggio e dell'economia. Bella chiesa. Nel territorio qualche resto dell'antica Altino.

Thiene

(20.977 ab.). Cittadina in provincia di Vicenza, a 147 m s/m alle falde meridionali dell'altipiano di Asiago. Mercato agricolo e del bestiame. Industrie tessili, meccaniche e calzaturiera. D'origine romana, fu nel Medioevo libero Comune, poi annesso alla Repubblica Veneta. Splendida la villa Da Porto-Colleoni, edificio tardo-gotico ultimato alla fine del 1476, con un bel porticato di facciata e affreschi di Giovanni Antonio Fasolo e G.B. Zelotti. Degno di nota anche il Duomo finito nel 1630 e più volte rimaneggiato, affiancato da una torre civica che fa da campanile.

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Villafranca di Verona

(29.353 ab.). Centro agricolo e industriale in provincia di Verona, fu fondato per volere della città di Verona nel 1185, nonostante abbia un aspetto ottocentesco. Interessanti la villa Gandini Morelli-Bugna, in una sala della quale venne sottoscritto il Trattato franco-austriaco del 1859; la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo (1769-1882); il castello costruito a più riprese (1202, 1234 e 1345-59) su una precedente piattaforma probabilmente romana. Industrie metallurgiche, meccaniche, del legno, calzaturiere, tessili e alimentari.

Vittorio Veneto

(29.184 ab.). Centro in provincia di Treviso, a 138 m s/m. Mercato agricolo (uva, cereali) e del bestiame. Industrie laniere, metalmeccaniche, del cemento, alimentari e del mobile. Loggia Serravalle; Duomo barocco. Intitolata a re Vittorio Emanuele II per celebrare l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, la città è sorta nel 1866 dall'unione di Serravalle e Ceneda (che fu importante centro longobardo e fece poi parte della Marca Trevigiana). Battaglia di Vittorio Veneto: svoltasi dal 24 ottobre al 3 novembre 1918 sul fronte italo-austriaco, si concluse con la vittoria dell'Italia, segnando il momento conclusivo della guerra con l'Austria e contribuendo alla vittoria dell'Intesa.

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