IL TERRITORIO
Nota dominante del paesaggio umbro, in uno scenario
esuberante di vegetazione, è il susseguirsi di verdi e suggestive colline,
intervallate da brevi pianure. Questa conformazione del paesaggio è stata
favorita dalla modesta altitudine dei rilievi e dall'eccezionale ricchezza di
acque. La zona montuosa è molto estesa (occupa il 29,3% del territorio
regionale). L'Appennino Umbro, che occupa l'intero lato orientale, lungo il
confine con le Marche, non presenta aspri rilievi; le sue cime più elevate sono
il Monte Pizzuto (1.904 m) e il Monte Pennino (1.570 m). La zona interna della
regione, con eccezione del Monte Subasio (1.290 m), che sovrasta Assisi, non ha
montagne di altezza superiore ai 1.000 m. Lungo il confine occidentale, soltanto
il Monte Favalto (1.080 m) oltrepassa tale quota. Solo un breve tratto dei Monti
Sibillini è compreso entro il territorio dell'Umbria, ed è da queste montagne
che scendono tutti gli affluenti di sinistra del Tevere. L'asse fluviale
principale della rete idrografica umbra è costituito dal Tevere, che attraversa
in senso longitudinale la quasi totalità della regione con un percorso di 310
km. Misurata presso Perugia, la portata minima delle sue acque è di 4 metri cubi
al secondo; quella massima, presso Orte al confine il Lazio, di 5.600 metri cubi
al secondo. Chiamato in epoca molto remota Albula, dal colore biancastro
delle sue acque in tempo di magra, il Tevere, secondo la leggenda, ha assunto
l'attuale dominazione da Tiberino, re di Alba, che vi morì annegato. I
principali affluenti in territorio umbro sono: il Chiasco, il Topino, il
Nestore, il Chiani, e la Nera. Quest'ultimo è di gran lunga l'affluente più
importante; grazie al suo regime regolare dovuto alle sorgenti sotterranee che
lo alimentano, infatti, aumenta considerevolmente la portata d'acqua del Tevere,
trasformandolo, da poco più di un torrente, in un vero e proprio fiume. Anche la
portata della Nera è a sua volta alimentata dal contributo del Velino che, dopo
un percorso di 88 km, vi confluisce, piombando dall'alto in tre successivi
"salti", divenuti celebri con il nome di Cascata delle Marmore (165 m di
dislivello). La forza di caduta dell'acqua è sfruttata per la produzione di
energia idroelettrica. La Nera, lunga 116 km, nasce dall'Appennino Marchigiano e
si getta nel Tevere poco a Sud della località di Orte. Ai confini con la Toscana
è il Lago Trasimeno (128 kmq di superficie, 6-8 m di profondità), il principale
lago dell'Italia peninsulare. Ebbe origine probabilmente da un remotissimo
fenomeno di sprofondamento del suolo. Secondo un'altra versione, si sarebbe
formato per effetto di presunte opere di sbarramento della Val di Chiana.
L'equilibrio idrico del lago è stato spesso turbato da grandi inondazioni o
grandi secche; solo ultimamente sono state realizzate opere che hanno reso più
stabile la situazione. Numerose sono le sorgenti di acque oligominerali. Tra le
più rinomate ricordiamo quella di Nocera Umbra, conosciuta già nel 1500, e
quella di Sangemini, scoperta nel 1820. Il clima è piuttosto mite, ad esclusione
delle zone più elevate, e alquanto piovoso.
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