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ALCOL, POSTUMI DELL'ABUSO DI.

SINTOMI.

- Mal di testa, nausea, capogiri, irritabilità, sete e stanchezza - solitamente al risveglio - dopo aver bevuto una quantità eccessiva di alcol. - In alcuni casi, tensione, pallore, tremori, vomito, bruciore esofageo, deambulazione incerta e perdita di appetito.

DITELO AL MEDICO SE...

- Siete preoccupati di aver sviluppato o di essere a rischio di sviluppare una dipendenza dall'alcol; questo potrebbe essere scatenato dall'assumere altro alcol per eliminare i postumi dell'ubriacatura precedente.

Vedi alla voce Abuso di alcol.

Dopo aver assunto una quantità eccessiva di bevande alcoliche, è probabile abbiate mal di testa, nausea e altri sintomi spiacevoli. I sintomi più intensi appaiono circa 14 - 15 ore dopo aver iniziato a bere - come ritengono alcuni ricercatori - dopo l'accumulo nell'organismo dei prodotti del metabolismo dell'alcol, come l'acido lattico.

 

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CAUSE.

Sembra che alcuni derivati dell'alcol aumentino la gravità dei sintomi. Il gin e la vodka ne contengono pochi e quindi hanno una probabilità minore di causare dei postumi pesanti, mentre il brandy, lo champagne e il whisky hanno la potenzialità di causare i sintomi peggiori. Anche il vino rosso può indurre sintomi importanti poiché contiene la tiramina, una sostanza che può scatenare un grave mal di testa.

TRATTAMENTO.

Il trascorrere del tempo è l'unica terapia per la risoluzione dei sintomi dopo un'ubriacatura occasionale. Nella maggior parte dei casi, comunque, potete ridurre i sintomi seguendo i suggerimenti elencati sotto. Se frequentemente presentate questi sintomi, è probabile che vi sia un problema di abuso o di dipendenza dall'alcol; consultate un esperto.

MEDICINA CONVENZIONALE.

Molti medici raccomandano l'assunzione di acido acetilsalicilico, ibuprofene, o paracetamolo per il mal di testa; bevete abbondantemente per evitare la disidratazione; mangiate cibi leggeri con un alto contenuto di carboidrati e di fruttosio (uno zucchero naturale contenuto nei succhi di frutta e nel miele) per calmare la nausea.

 

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SCELTE ALTERNATIVE.

FITOTERAPIA.

La corteccia di salice bianco (Salix alba), che contiene una forma naturale di salicilato, il principio attivo dell'aspirina, può dare un sollievo al mal di testa. Bevetelo caldo come infuso (una tazza d'acqua bollita a fuoco lento per 10 minuti, con 2 cucchiai da tè di corteccia) o masticate direttamente la corteccia. Una tazza di camomilla (Matricaria recutita) può contrastare la nausea.

OMEOPATIA.

Per i sintomi occasionali la medicina omeopatica prevede miscele preconfezionate. Per la nausea, provate Nux vomica ogni ora per 3 volte.

DIGITOPRESSIONE.

Digitopressione abuso di alcol sbornia 1.jpg

1 Premete il punto Intestino Crasso 4, nel cavo tra dito indice e il pollice, per attenuare il mal di testa. Usate il dito indice e il pollice della mano destra per premere con decisione per un minuto nel cavo della mano sinistra. Ripetere la manovra sulla mano destra. Non fatelo se siete in gravidanza.

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2 Per ridurre la nausea e il vomito premere il punto Pericardio 6. Premere con fermezza, 3-5 volte per un minuto alla volta, con il pollice nella parte centrale del polso, due dita al di sopra della piega del polso e tra le due ossa dell'avambraccio. Ripetere la manovra sull'altro braccio.

 

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NUTRIZIONE E DIETA.

Gli esperti della nutrizione raccomandano i succhi di frutta, utili per aiutare il corpo a bruciare l'alcol, diluiti con acqua o seltz e assunti in una dose corrispondente al doppio della quantità di alcol ingerito; i crackers ed il miele riducono la nausea. Si ritiene che l'assunzione di vitamina C prima e dopo l'ingestione di alcol possa aiutare il corpo ad eliminarlo più rapidamente.

RIMEDI DOMESTICI.

Bevete qualche bicchiere d'acqua per idratarvi. Bevete acqua per tutto il giorno. Impacchi freschi sul capo o sul collo possono talvolta arrecare sollievo.

PREVENZIONE.

La moderazione nell'assunzione di alcol è il modo migliore per fare prevenzione. Bevete a stomaco pieno per rallentare la velocità di assorbimento dell'alcol. Evitate whisky, brandy e champagne ed evitate di miscelare gli alcolici con bevande gassate: le bolle aumentano la velocità di afflusso dell'alcol in circolo. Minore è il tuo peso corporeo, minore è la quantità di alcol che dovresti ingerire.

 

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A T T E N Z I O N E !

Non assumete mai acido acetilsalicilico prima di bere alcolici; la combinazione di alcol e acido acetilsalicilico peggiora i sintomi dell'ebbrezza. Non trattare mai i sintomi con l'assunzione di altro alcol poiché il miglioramento temporaneo può far correre il rischio di indurre una dipendenza dall'alcol.

POSTUMI DI UNA SBORNIA:

LEGGENDE E FATTI.

LEGGENDA: l'assunzione di caffè previene o riduce i sintomi.

FATTO: solo il trascorrere delle ore aiuta a ridurre i sintomi. La caffeina contenuta nel caffè elimina il mal di testa, ma non previene gli altri disturbi. Gli effetti stimolanti del caffè possono darti l'illusione che la tua capacità di giudizio o il tuo controllo motorio non sono stati alterati.

LEGGENDA: se non accusi alcun sintomo, non sei stato danneggiato dall'alcol.

FATTO: ricerche dimostrano che il giorno dopo l'assunzione di alcolici le capacità operative sono inferiori alla norma, anche se non vi sono tracce di alcol nell'organismo. Se prevedi un'attività che richiede elevate prestazioni, evita di assumere alcolici la sera prima.

 

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ALITOSI.

SINTOMI.

- Un odore cattivo e spiacevole dalla bocca (alito cattivo).

- Un odore putrido e cattivo proveniente attraverso la bocca dallo stomaco e da altri organi interni.

DITELO AL MEDICO O AL DENTISTA SE...

- L'alito cattivo è accompagnato da gengive infiammate o sanguinanti; può essere il segno di carie dentali o di problemi alle gengive.

- Il respiro maleodorante persiste senza una causa evidente dopo un'accurata pulizia dei denti e delle gengive.

Occasionalmente molti adulti e molti bambini hanno l'alito cattivo e molte persone sono convinte di averlo anche quando non l'hanno. Ciò ha promosso un ampio mercato di pasta dentifricia, collutori e altri prodotti che promettono di eliminare il problema. Per la maggioranza delle persone, una buona igiene orale ed una dieta equilibrata è tutto ciò che serve per avere un alito normale. In alcuni casi un respiro maleodorante può essere il segnale di un disturbo certamente più serio.

CAUSE.

La placca dentale (un rivestimento duro di particelle alimentari, saliva e batteri sui denti) è la principale causa dell'alitosi. Tracce residue di caffè, bevande alcoliche, fumo di tabacco e cibi saporiti e molto speziati possono anche contribuire al cattivo odore. Un flusso regolare di saliva aiuta a mantenere pulita la bocca, così una bocca secca al risveglio può avere un cattivo odore. Il digiuno causa l'alitosi perché il cibo stimola la produzione salivare. Quando però la saliva si raccoglie nella bocca, particolarmente nella depressione posteriormente alla lingua, ed è digerita dai batteri, ne deriva un odore particolarmente cattivo.

 

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L'alitosi può essere causata da indigestione e disturbi come le carie, i problemi delle gengive e il gocciolamento retro-nasale delle secrezioni. Altre malattie sono responsabili del cattivo odore dell'alito come disturbi polmonari e gastrointestinali, il cancro, il diabete, le malattie dei reni, la tubercolosi, la sinusite e la faringite streptococcica. Anche alcuni farmaci come gli antidepressivi possono causare secchezza della bocca e alito cattivo.

Raramente, nei bambini piccoli, un persistente respiro maleodorante può indicare un corpo estraneo a livello nasale. Chiunque presenti alitosi, apparentemente non associata a problemi di igiene orale o di temporanea indigestione, dovrebbe sottoporsi ad una valutazione medica per ricercarne l'eventuale causa.

TRATTAMENTO.

Nella maggioranza dei casi la soluzione è una buona igiene orale. La pulizia dei denti con spazzolino e filo interdentale va eseguita almeno due volte al giorno, specialmente dopo i pasti per rimuovere le particelle alimentari residue dalla bocca. Il bicarbonato può sostituire il dentifricio; è ottimo per la pulizia ed inoltre deodora l'alito. Il problema può anche essere ridotto eliminando i cibi dal forte sapore, dal favorire il flusso salivare (vedi alla voce Nutrizione e dieta) e dal bere abbondanti quantità d'acqua. I collutori, le caramelle di menta e il chewing-gum sono solo dei temporanei cosmetici per l'alito.

MEDICINA CONVENZIONALE.

La principale causa dell'alitosi è la placca dentaria: sottoponetevi con periodicità alla pulizia dentale dal vostro dentista. L'alitosi cronica deve essere valutata da un medico o da un dentista.

 

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SCELTE ALTERNATIVE.

OMEOPATIA.

Se l'alito è particolarmente cattivo al risveglio, dopo i pasti o dopo l'assunzione di alcolici provate la Nux vomica o il Kali phosphoricum. Entrambi sono disponibili come prodotti da banco, seguite le istruzioni sulle etichette.

FITOTERAPIA.

Come collutorio può essere usato quotidianamente un infuso di echinacea (Echinacea spp.), mirra (Commiphora molmol), sanguinaria (San- guinaria canadensis) e menta (Mentha piperita). Un infuso preparato dalla trigonella (Trigonella foenum-grecum) o dalla menta (Mentha piperita) aiuta ad addolcire l'alito. Sono anche popolari preparazioni contenenti chiodi di garofano, anice e finocchio (Foeniculum vulgare).

NUTRIZIONE E DIETA.

Una dieta ad alto contenuto di fibre, ricca di cereali integrali, frutta fresca e vegetali a foglia crudi facilita la digestione e riduce la probabilità di presentare alitosi. Mangiare delle mele, arance o sedano aiuta la pulizia dei denti, la dispersione dei batteri nella bocca e stimola la produzione di flusso salivare. Provate il metodo usato dagli antichi romani: masticate del prezzemolo o delle foglie di menta fresche.

RIMEDI DOMESTICI.

Nulla può sostituire una buona igiene orale. Pulite i denti con movimenti circolari e non verticali e poi usate accuratamente il filo interdentale. Anche pulire la lingua, cosa che molte persone ignorano, è importante: usate lo spazzolino da denti sul dorso linguale andando a pulire il più posteriormente possibile. Può essere utile una "lama" linguale, uno strumento usato in Medio Oriente ed in India per raschiare la lingua; un cucchiaio potrebbe avere la stessa funzione: fate però attenzione a non spingere il cucchiaio troppo indietro per evitare di stimolare il vomito. Dopo la pulizia, sciacquate la bocca con l'acqua. Potete utilizzare i collutori, i chewing-gum, le caramelle e i rinfrescanti a base di clorofilla della pubblicità, ma non confidate su questi per sostituire una buona igiene orale con lo spazzolino.

PREVENZIONE.

Se l'alito cattivo vi preoccupa, evitate i cibi speziati o dal forte odore come le cipolle, il pepe, l'aglio, il salame, i peperoni e le acciughe. Non solo hanno di per sé un forte odore, ma non sono facili da digerire e creano gas nello stomaco che contribuisce all'alitosi.

È POI COSÌ CATTIVO?

Sfortunatamente, la persona con l'alito cattivo è l'ultima a sapere di averlo. Se siete in dubbio, chiedete al vostro migliore amico o al vostro dentista. Potete provare anche questo auto-test: mettete le mani a coppa davanti alla vostra bocca, espirate profondamente e poi inalate attraverso il naso per odorare il vostro respiro.

 

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ALLERGIE.

SINTOMI.

- Starnuti, respiro affannoso, congestione nasale e tosse sono sintomi dell'asma, ma possono essere indicativi anche di un'allergia respiratoria o da farmaci. - Occhi, bocca e gola che prudono sono sintomi di allergie respiratorie. - Mal di stomaco, bruciori di stomaco o frequenti indigestioni sono sintomi di una sensibilizzazione a determinati cibi. - Rigidità, dolore e gonfiore delle giunture possono indicare un'allergia alimentare o ai farmaci.

DITELO AL MEDICO SE...

- Avete violenti crampi allo stomaco, vomitate, avete diarrea e gonfiori; questi sintomi possono indicare una grave allergia alimentare, una reazione allergica di tipo differente o un'intossicazione alimentare.

- Respirare vi risulta molto difficile e doloroso; probabilmente siete colpiti da un episodio di asma, avete in corso una seria reazione allergica, o un infarto.

Richiedete con urgenza un trattamento.

La vostra pelle improvvisamente si riempie di vescicole, si arrossa, dà prurito; il vostro cuore batte più velocemente.

Questi sintomi potrebbero essere la manifestazione di uno shock anafilattico o di un'altra reazione allergica molto grave.

 

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Richiedete con urgenza un trattamento (vedi alla voce Shock in Emergenze/Pronto Soccorso).

Il termine allergia indica una reazione anormale del sistema immunitario di fronte a sostanze (proteine) che di norma non sono dannose. L'allergia si manifesta in molti modi differenti la cui gravità varia dal disturbo lieve allo shock potenzialmente mortale. Si stima che circa un quarto della popolazione dell'emisfero occidentale soffra di allergie.

Non è noto perché alcune persone la sviluppino, ma sembra che anche qui conti l'ereditarietà. Per quanto le allergie possano presentarsi, aggravarsi o attenuarsi nel corso di tutta la vita, è difficile che se ne presentino di nuove dopo i 40 anni. Il sistema immunitario protegge l'organismo dalle sostanze estranee (chiamate antigeni) producendo anticorpi e altre sostanze chimiche destinati a distruggerle.

Normalmente il sistema immunitario ignora le sostanze innocue, per esempio gli alimenti, e attacca piuttosto quelle pericolose come virus e batteri. La reazione allergica si ha quando il sistema immunitario non distingue più tra sostanze innocue e pericolose e attacca le prime come se costituissero una minaccia attraverso una serie di reazioni che coinvolgono diverse sostanze, la più nota delle quali è l'istamina. È a quest'ultima che si devono molti dei sintomi associati alle allergie. Le sostanze che possono scatenare una reazione allergica, chiamate allergeni, vanno dai pollini di certe piante alla forfora degli animali, a farmaci come la penicillina.

La larga maggioranza delle reazioni allergiche non è grave ma alcune, come l'anafilassi o shock anafilattico, possono essere fatali. Sono poche le forme allergiche che possono essere curate con successo completo, ma sono disponibili numerosi trattamenti convenzionali e alternativi in grado di attenuarne la sintomatologia.

CAUSE.

Le allergie si presentano in numerose forme diverse: sono comunque raggruppate in grandi categorie, in base al tipo di sostanza che le provoca, o alla parte del corpo interessata.

 

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Allergie della pelle: sono costituite dalla dermatite da contatto, causata dall'esposizione diretta, topica, all'allergene specifico; la causa della dermatite atopica, invece, non è conosciuta, ma la sua insorgenza, di solito, è su base ereditaria. L'orticaria è un'eruzione cutanea accompagnata da prurito, gonfiore, vescicole rossastre: può durare alcuni minuti o giorni. L'angioedema è caratterizzato da gonfiori marcati intorno agli occhi, alle labbra e, a volte, ai piedi e alle mani. L'orticaria e l'angioedema sono provocati da una esagerata reazione del corpo a determinati alimenti, polline, derivati epidermici animali, farmaci, punture di insetti, freddo, caldo, luce o stress.

Allergie respiratorie: circa quattro milioni di italiani soffrono di febbre da fieno (rinite allergica). Si presenta con prurito agli occhi, al naso, al rinofaringe (parte alta della bocca), alla gola, con congestione nasale, tosse e starnuti. Se voi (o qualche membro della vostra famiglia) soffrite di altre allergie, quali la dermatite o l'asma, avete buone probabilità di presentare anche la febbre da fieno. I termini rinite allergica e febbre da fieno sono specifici per indicare una reazione causata dai pollini delle Graminacee, delle Composite, della Parietaria officinalis, o altre piante il cui polline è trasportato dal vento. Gli stessi sintomi possono essere però prodotti da altre particelle sospese nell'aria e inalate: muffe, polvere e derivati epidermici animali. Per esempio, se siete allergici ai derivati epidermici (forfora, ma anche alla saliva) del vostro animale preferito, stando vicino a questo comincerete a starnutire, avrete il respiro affannoso, vi colerà il naso. Le allergie alle muffe sono invece causate dalle spore trasportate dall'aria. Le muffe si trovano sia nell'ambiente esterno che in quello interno. Le muffe dell'ambiente interno (aspergillus, penicillum, mucor e rhizopus) crescono tutto l'anno in locali umidi (per esempio, scantinati e bagni). La polvere causa invece allergia perché può contenere molti allergeni quali polline, spore delle muffe e i microscopici acari della polvere; può, inoltre, contenere fibre provenienti da stoffe, tappezzeria e tappeti.

Asma: le cause dell'asma sono molteplici, ma le principali sono l'allergia al polline, alle spore delle muffe, ai derivati epidermici degli animali e agli acari della polvere (vedi alla voce Asma).

Allergie alimentari: si stima che circa il 70 per cento delle persone che soffrono di allergia alimentare abbia meno di 30 anni; molti sono bambini al di sotto dei 6. A volte è difficile individuare gli specifici allergeni responsabili dell'allergia alimentare. Spesso infatti le reazioni sono ritardate, o causate da additivi. Comunque, circa il 90 per cento delle allergie alimentari è causato dalle proteine del latte vaccino, dell'albume dell'uovo, arachidi, frumento, soia. Altri allergizzanti comuni sono: bacche, frutti di mare, mais, fagioli, il colorante alimentare giallo n°5 e la gomma arabica (additivo utilizzato nelle preparazione degli alimenti). I sintomi classici dell'allergia alimentare includono: crampi allo stomaco, diarrea, nausea. Nei casi più gravi possono insorgere anche vomito, gonfiore della faccia e della lingua, grave difficoltà respiratoria, vertigini, sudorazione abbondante, svenimenti.

Allergie da farmaci: la maggior parte delle allergie da farmaci sono provocate dalle sostanze appartenenti alla famiglia della penicillina. Gli altri farmaci che danno più frequentemente allergia sono: sulfamidici, barbiturici, anticonvulsivanti, insulina, anestetici locali e le sostanze introdotte nei vasi sanguigni per eseguire le radiografie. Almeno 200 mila italiani risultano "sensibili" all'acido acetilsalicilico; non si tratta di una vera e propria allergia ma di una sorta di ipersensibilità.

Allergie alle punture degli insetti: come risulta da alcuni studi, le persone che soffrono di allergie (farmaci, alimentari o respiratorie) sono predisposte a sviluppare anche un'allergia alle punture degli insetti. Circa il 15% della popolazione presenta quest'allergia provocata, generalmente, dal veleno contenuto nel pungiglione delle api, vespe, calabroni e di altri insetti (vedi alla voce Morsi di insetti e ragni).

 

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PROCEDURE E TEST DIAGNOSTICI.

Dopo avervi fatto domande sulle eventuali vostre precedenti malattie, e su quelle manifestatesi all'interno della vostra famiglia, il medico vi porrà una serie di domande riguardanti la vostra esposizione e le vostre reazioni a diversi allergeni, per identificare il responsabile. Raccolti i dati, il medico deciderà a quale tipo di test sottoporvi. Il test cutaneo è quello più diffuso. Una piccola quantità di allergene viene messa a contatto della pelle o inoculata sottocute: il medico aspetta l'eventuale comparsa della reazione. I segni dell'allergia (gonfiore, prurito, arrossamento) compaiono di solito entro venti minuti. I test cutanei hanno però delle limitazioni: se viene somministrata una quantità eccessiva di allergene, anche persone non allergiche possono presentare reazione. Inoltre, persone particolarmente sensibili possono andare incontro a shock anafilattico. Per individuare le allergie respiratorie, una valida alternativa al test cutaneo è rappresentata dal RAST (test di radio allergo assorbimento), che misura il livello di anticorpi specifici dell'allergia presenti nel sangue.

TRATTAMENTO.

Il metodo più efficace per combattere l'allergia è quello di non entrare in contatto con l'elemento allergizzante, ma questo non sempre è possibile. I farmaci di base antiallergici sono gli antistaminici, che contrastano appunto la formazione dell'istamina, causa della reazione allergica. In caso di allergia grave vengono prescritti anche i corticosteroidi. In situazioni di emergenza, in presenza di shock anafilattico, viene somministrata adrenalina. Alcune allergie, poi, possono essere curate con l'immunoterapia: introducendo piccole quantità di allergene nell'organismo, si insegna al corpo a reagire in misura minore allo stimolo (iposensibilizzazione).

MEDICINA CONVENZIONALE.

Allergie della pelle: le dermatiti atopiche e da contatto possono essere trattate con diversi corticosteroidi, normalmente l'idrocortisone. Le orticarie e l'angioedema spesso non necessitano di trattamento farmacologico, ma le manifestazioni gravi richiedono la prescrizione di antistaminici, o corticosteroidi per via orale.

Allergie respiratorie: la febbre da fieno è trattata generalmente con antistaminici. Lo stesso trattamento si applica alle altre allergie respiratorie, ma se i sintomi sono gravi, il vostro medico potrebbe prescrivervi corticosteroidi per via orale, o sotto forma di spray nasale. L'immunoterapia ottiene grandi successi nella cura delle allergie respiratorie: dal 70 all'80 per cento dei soggetti che la praticano non soffrono più di questa allergia.

Allergie alimentari: l'unico trattamento è quello di astenersi dall'ingerire il cibo allergizzante. Se l'ingestione di determinati cibi provoca reazioni, ma non mette in pericolo la vostra vita, il medico potrà prescrivervi antistaminici o creme per uso locale.

Allergie da farmaci: l'unico trattamento è quello di astenersi dall'assumere le sostanze allergizzanti. Gli arrossamenti cutanei associati alle allergie da farmaci vengono generalmente trattati con antistaminici; a volte sono trattati con corticosteroidi.

Allergie da punture di insetti: cercare di non essere punti è il trattamento migliore, ma l'immunoterapia risulta un ottimo rimedio.

SCELTE ALTERNATIVE.

Sebbene le allergie siano difficili da diagnosticare, e in molti casi non esista un trattamento per curarle, si sono diffusi i rimedi alternativi per combatterle. Se soffrite però di una grave allergia, o per un'emergenza, contattate un medico convenzionale.

 

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DIGITOPRESSIONE.

Per alleviare i sintomi associati alle allergie respiratorie individuate il punto Grosso Intestino 4, il punto pù alto tra il dito indice e il pollice. Massaggiatelo con forza per un minuto e ripetete l'operazione sull'altra mano. Non fatelo in gravidanza. Per rafforzare il sistema immunitario massaggiate con forza il Triplo Riscaldatore 5, alla fine dell'avambraccio, a due dita dal polso, specialmente nella zona compresa tra l'ulna e il radio.

AROMATERAPIA.

Per alleviare la congestione nasale mescolate una goccia di olio di lavanda (Lavandula officinalis) con un cucchiaino di olio di mandorle dolci, o di girasole. Massaggiate una volta al giorno con questo composto la zona intorno alle narici. Gli oli di eucalipto (Eucalyptus globulus), di legno di cedro e di menta piperita (Mentha piperita) hanno proprietà decongestionanti: versateli su di un fazzoletto e inalate.

ERBE CINESI.

L'efedra (Ephedra sinica) ha le stesse proprietà decongestionanti dell'adrenalina: dilata le vie aeree quando avete difficoltà respiratorie. Fate attenzione: grandi quantità di quest'erba equivalgono a grandi quantità del farmaco e possono avere seri effetti collaterali. Non usate l'efedra se soffrite di ipertensione o avete avuto un infarto o altre malattie cardiache. Preparate un'infusione unendo 5 grammi di efedra, 4 grammi di stecche di cinnamomo (Cinnamonum cassia), 1,5 grammi di liquirizia (Glycyrrhiza uralensis) e 5 grammi di semi di albicocca (Prunus armeniaca); metteteli in acqua fredda e fate bollire. Filtrate e bevete l'infuso caldo.

FITOTERAPIA.

Le erbe seguenti hanno un effetto antimuco e antinfiammatorio: camomilla (Matricaria recutita), fiori di sambuco (Sambucus nigra), eufrasia (Euphrasia officinalis), aglio (Allium sativum), ortica (Urtica dioica) e achillea (Achillea millefolium).

OMEOPATIA.

Secrezione nasale, prurito alla gola e starnuti: la medicina omeopatica suggerisce l'Arsenicum album; la Pulsatilla quando si ha secrezione di mucose dense croniche; quando cola il naso, gli occhi prudono ed è irritata la zona sopra il labbro superiore l'Allium cepa.

NUTRIZIONE E DIETA.

La vitamina C e i bioflavonoidi (presenti nelle verdure a polpa bianca e negli agrumi) sono degli antistaminici naturali. Per potenziare le vostre difese potete, quindi, aumentare il consumo di agrumi e verdure a polpa bianca, o prendere 500 mg di vitamina C tre volte al giorno. La vitamina A e quelle del complesso B stimolano il sistema immunitario. Il polline delle api e la pappa reale possono alleviare o eliminare i sintomi dell'allergia respiratoria. Non vanno presi se siete allergici alla puntura delle api. In presenza di allergia alimentare leggete attentamente le etichette di composizione dei cibi. Eliminate quelli che contengono la sostanza allergizzante.

 

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PREVENZIONE.

Allergie respiratorie: installate in casa dei filtri d'aria per assicurarvi l'allontanamento dei pollini e delle spore delle muffe. Durante la stagione calda, in casa e nella vostra automobile, usate il condizionatore. Pulite le zone umide della vostra abitazione con candeggina per estirpare le muffe. Rivolgetevi a ditte di pulizia che assicurino l'allontanamento dell'acaro della polvere dalla vostra casa. Tenete fuori casa il più possibile il vostro animale e, quando è in casa, assegnategli uno spazio ben definito. Fate bagni regolari al vostro beniamino: aiuteranno a ridurre la quantità dei derivati epidermici (forfora).

Allergie alimentari: al posto dei latticini mangiate "formaggi" a base di soia (tofu). Importante: controllate sempre le etichette sulle confezioni dei cibi per vedere se contengano additivi allergizzanti, quali il colorante giallo N°5 e la gomma arabica.

ALLERGIA O INTOLLERANZA AGLI ALIMENTI?

In Italia il 2% degli adulti e l'8% dei bambini presentano allergie alimentari: di gran lunga superiore la percentuale di quanti credono di essere allergici agli alimenti. Scambiano per allergia un'intolleranza a determinati cibi dovuti alla mancanza di enzimi specifici. Alcuni soffrono di intolleranza al lattosio, uno zucchero contenuto nel latte; generalmente, però possono mangiare alcuni prodotti caseari quali yogurt, panna fermentata, formaggi a pasta dura. Alcuni bambini, poi, hanno un'intolleranza al glutine del frumento. Il glutammato mono-sodico, un esaltatore di sapidità, può causare sonnolenza, mal di testa, rossori. I solfiti, usati come conservanti sia in numerosi alimenti che nel vino, possono causare sensibilizzazione o scatenare delle vere e proprie allergie.

COSA INNESCA LO SHOCK ANAFILATTICO?

L'anafilassi, o shock anafilattico, è la reazione allergica più grave e pericolosa. Inizia pochi minuti dopo essere entrati in contatto con l'allergene e i suoi sintomi si fanno via via più imponenti. Sebbene qualsiasi allergene può provocare anafilassi, le cause più comuni di essa sono: punture di insetti, alcuni cibi (frutti di mare e noccioline) e l'iniezione di alcuni farmaci. Il trattamento standard prevede la somministrazione di adrenalina, nei casi più gravi può essere necessario effettuare massaggio cardiaco e ventilazione assistita. Vedi alla voce Shock in Emergenze/ Pronto Soccorso.

 

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ALLUCE, CIPOLLA DELL'.

SINTOMI.

- Una protrusione ad angolo sul lato del piede posteriormente all'alluce, talvolta accompagnata da un indurimento della cute o da un callo. - Gonfiore, rossore, insolito indolenzimento al tatto o dolore alla base dell'alluce e sulla parte anteriore della pianta del piede, specialmente se la zona diventa lucida e fredda al tatto.

DITELO AL MEDICO SE...

- Avete un dolore persistente quando camminate normalmente con scarpe peraltro comode, a tacco basso; potreste aver sviluppato una borsite o uno sperone osseo del piede.

Una cipolla è una protuberanza o una curvatura ossea dell'avampiede alla base dell'alluce. Il risultato è un gonfiore fastidioso, che talvolta spinge l'alluce in dentro, tanto che questo si sovrappone a una o più delle altre dita. Una situazione simile può interessare anche l'ultimo dito del piede. Poiché così è coinvolta l'articolazione che consente all'alluce di piegarsi quando si cammina normalmente, l'intero peso del corpo vi pesa sopra a ogni passo. Anche se nella maggior parte dei casi il normale modo di camminare non viene alterato, queste lesioni possono essere molto dolorose.

CAUSE.

I problemi dei piedi tipicamente cominciano a svilupparsi in età adulta, diventando sempre più pronunciati con l'età. In molte persone, le cipolle sono ereditarie e insorgono insieme ad altri problemi, associati con una struttura debole o difettosa del piede, e insieme a calli e duroni, speroni ossei e borsiti. Le cipolle talvolta si formano con l'artrite e possono inoltre essere associate ad altre deformazioni progressive delle ossa del piede. Le cipolle possono essere causate anche dall'aver portato per anni calzature strette, mal conformate, soprattutto scarpe a punta e tacco alto, disegnate pensando più alla moda che al benessere e al buon sostegno del piede. A mano a mano che le ossa assumono gradualmente una forma innaturale, la pressione sulle altre ossa del piede può portare inevitabilmente a una borsite.

PROCEDURE E TEST DIAGNOSTICI.

Nella maggior parte dei casi, le cipolle sono così evidenti a causa del dolore e dell'insolito aspetto dell'alluce che ulteriori indagini sono superflue. Nonostante questo, il medico richiederà di solito una radiografia per determinare l'entità della deformazione e per vedere se sono necessarie delle scarpe ortopediche o un intervento chirurgico.

 

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TRATTAMENTO.

Alleviare i disturbi causati dalle cipolle comporta solitamente terapie per ridurre il dolore e l'infiammazione, seguite da misure per prevenire le ricadute.

 

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MEDICINA CONVENZIONALE.

Il vostro medico può consigliare l'acido acetilsalicilico o un altro medicinale antidolorifico da banco, o può prescrivere un farmaco specifico per ridurre il gonfiore e l'infiammazione. Un termoforo o un pediluvio caldo possono anche aiutare ad alleviare al momento il dolore e il fastidio, come può essere utile una crema analgesica contenente capsicina, una sostanza estratta dal peperoncino. Se la vostra cipolla non è costantemente dolorosa e la prendete in tempo, portare delle scarpe ben fatte e ben conformate può essere la sola terapia necessaria. La maggior parte dei medici non usa prescrivere cuscinetti per le cipolle, stecche o altri inserti da mettere nelle scarpe, che possono esercitare una pressione in altri punti del piede e aggravarne i problemi. In alcuni casi, uno specialista in ortopedia può prescrivere delle scarpe con plantari e tomaie appositamente disegnati per alleviare la pressione sulle articolazioni interessate e aiutare così il piede a riottenere la sua forma corretta. Molti medici sono restii a consigliare l'intervento chirurgico, perché non sempre soddisfacente. Eseguito in ospedale sotto anestesia locale, l'intervento correttivo riallinea l'osso metatarsale, posto dietro all'alluce, tagliando i legamenti all'altezza dell'articolazione. Possono essere temporaneamente inseriti dei fili per tenere le ossa in linea e l'eccesso di osso può essere in questo modo asportato.

SCELTE ALTERNATIVE.

TERAPIA FISICA.

In alcuni casi, soprattutto se la degenerazione dell'osso non è avanzata, si riferisce che le tecniche di Rolfing e il Reiki possono alleviare il fastidio.

CHIROPRATICA.

La manipolazione può certamente aiutare a cambiare la posizione delle ossa interessate. Gli esperti possono anche cercare di alleviare il dolore delle cipolle facendo sì che i pazienti modifichino il loro modo di camminare

OMEOPATIA.

In seguito a un'analisi della vostra situazione generale, un omeopata può prescrivere dei rimedi che possono controllare il dolore e possono fermare la degenerazione delle ossa.

RIMEDI DOMESTICI.

- Quando una cipolla provoca male ai piedi, un impacco caldo o un buon pediluvio in acqua calda può alleviare il dolore.

- Sacrificate un paio di scarpe vecchie ma comode: tagliate via la tomaia di pelle o di stoffa, non la suola, per eliminarne la pressione.

PREVENZIONE.

Dal momento che le cipolle si sviluppano lentamente, prendere delle precauzioni quando i vostri piedi crescono nell'infanzia e nella prima età adulta può dare i suoi frutti più avanti nella vita. Controllate la forma dei piedi mentre si sviluppano, soprattutto se i problemi dei piedi sono comuni nella vostra famiglia. Fare esercizi con i piedi può rinforzarli, soprattutto se imparate a sollevare piccoli oggetti con le dita. Portate scarpe che calzino correttamente e che non stringano le dita. Le donne devono evitare le scarpe a punta o con i tacchi alti.

 

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Alzheimer, MALATTIA DI.

SINTOMI.

- Cambiamenti dell'umore: depressione, agitazione, ansia, egoismo, comportamento infantile.

- Disorientamento, confusione, disattenzione, perdita della memoria recente, incapacità di apprendere nuove informazioni.

- Tendenza a mettere gli oggetti fuori del loro posto.

- Vertigini o difficoltà di equilibrio.

DITELO AL MEDICO SE...

- Un vostro amico o un famigliare presenta i sintomi dell'Alzheimer da diverso tempo. Infatti questi malati spesso non si accorgono di essere affetti dalla malattia: aiutateli chiedendo voi l'intervento del medico.

La malattia di Alzheimer, una progressiva degenerazione del tessuto cerebrale che colpisce soprattutto soggetti di oltre 65 anni, è caratterizzata da un devastante declino mentale. Le funzioni cerebrali, memoria, comprensione, linguaggio, si deteriorano sempre più. L'attenzione diminuisce, l'esecuzione di semplici calcoli diventa impossibile e le attività quotidiane sono sempre più difficili da svolgere, man mano che si va verso la notte, creando frustrazione e sconforto nel paziente. L'umore diventa altalenante, compaiono attacchi di paura, sconforto, alternati a periodi di profonda apatia. I soggetti appaiono sempre più disorientati: a volte quasi delirano e sembrano assenti. Cominciano poi i problemi fisici: l'andatura si fa bizzarra, i vari movimenti scoordinati. A volte, poi, i pazienti non parlano più, fisicamente diventano deboli, soffrono di incontinenza. L'evoluzione della malattia è fatale. La morte può sopravvenire dopo pochi anni dal manifestarsi della malattia, oppure anche dopo 20 anni: la media è attorno ai 7 anni. In Italia il morbo di Alzheimer è la quarta causa di morte per gli anziani dopo le malattie cardiache, il cancro e gli accidenti cerebrali. Dopo gli 80 anni 1 anziano su 3 soffre di Alzheimer. Le donne hanno rispetto agli uomini probabilità doppia di presentare la malattia.

 

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CAUSE.

Sebbene molti soggetti sviluppino l'Alzheimer quando diventano anziani, il morbo non è un naturale prodotto dell'età. La perdita delle funzioni cerebrali che caratterizza l'Alzheimer sembra dovuto a due principali cause di danno neurale. In determinati punti del cervello le fibre nervose si aggrovigliano e su di esse si depositano delle proteine che formano le placche tipiche del tessuto malato. Le ricerche sinora non hanno accertato le cause della formazione di queste placche. Alcuni degli studi più recenti e promettenti indicano nella apolipoproteina E, ApoE, uno dei fattori coinvolti nell'insorgenza dell'Alzheimer. L'ApoE, normalmente presente nel sangue, trasporta i grassi. Come quella di tutte le proteine, la sua struttura è determinata geneticamente e ne sono state identificate diverse forme (alcune di queste apparentemente associate con un alto rischio di Alzheimer). Certe forme di ApoE potrebbero causare la distruzione delle cellule nervose del cervello. Altra possibilità: la proteina, insieme ad altre sostanze, potrebbe essere coinvolta nella formazione della placca. Indipendentemente dal ruolo svolto dall'ApoE nella genesi dell'Alzheimer, la genetica svolge certamente un ruolo in questa malattia. I parenti di persone affette dal morbo di Alzheimer hanno un'alta probabilità di ammalarsi purtroppo di questo morbo.

Ma sono state proposte altre cause. Una teoria suggerisce che l'ingestione di piccole particelle di alluminio (provenienti, per esempio, dalle pentole) può provocare l'Alzheimer. Un'altra ipotizza una correlazione tra la formazione della placca e i radicali liberi (molecole instabili responsabili di reazioni chimiche dannose). Entrambe le teorie sono, però, controverse e non provate. Altro argomento dibattuto è il ruolo dello zinco nella malattia. In uno studio del 1991, a malati di Alzheimer venne dato dello zinco: alcune ricerche, infatti, suggerivano che lo zinco poteva aumentare l'attenzione mentale negli anziani (lo zinco svolge un ruolo nel meccanismo della memoria). Dopo due giorni dalla somministrazione dello zinco, però, le capacità mentali dei pazienti peggiorarono a tal punto che lo studio venne ritenuto pericoloso e interrotto. Tre anni dopo, in test di laboratorio, lo zinco si dimostrò capace di formare masse simili alle placche dell'Alzheimer. Nonostante questo, la relazione tra zinco e Alzheimer non è definita. D'altra parte gli scienziati non hanno ancora stabilito se le placche provocano l'Alzheimer, o se le stesse sono il prodotto della malattia; o se, infine, la capacità dello zinco di formare le placche non ha alcuna relazione con le cause della malattia stessa. In alcuni casi i traumi potrebbero essere un fattore concomitante. Circa il 15% dei malati di Alzheimer hanno riportato nel loro passato lesioni alla testa.

PROCEDURE E TEST DIAGNOSTICI.

È importante che la diagnosi della malattia venga fatta da uno specialista. Infatti altre affezioni (alcune curabili) hanno dei sintomi comuni con l'Alzheimer. Queste includono le infezioni respiratorie, insufficienze alimentari, deficienza di vitamina B12, anemia, ipoglicemia, depressione e insufficienza vascolare cerebrale (scarso flusso di sangue nel cervello dovuto a restringimento delle arterie). Effetti collaterali di alcuni farmaci o l'errata associazione tra questi possono delle volte provocare sintomi simili a quelli dell'Alzheimer. Altre malattie, o condizioni morbose a volte confuse con l'Alzheimer, sono rappresentate dal morbo di Parkinson, dall'ictus, dai problemi della tiroide, dalla sifilide in stadio avanzato e anche da tumori del cervello, corea di Huntington e alcune malattie degenerative ereditarie del sistema nervoso. Per porre la diagnosi di Alzheimer, il medico comincerà col sottoporre il paziente a test fisici e psichici per escludere altre cause di decadimento cerebrale. Poi eseguirà test verbali e farà delle interviste ai familiari: tutto questo, comunque, non sarà sufficiente per stilare una diagnosi definitiva. Infatti, di recente, la medicina ha stabilito che la diagnosi certa di Alzheimer si può fare solo dopo la morte del paziente, trovando all'esame autoptico l'evidenza dell'aggrovigliamento delle fibre nervose, le placche formate di proteine, con una diminuzione della massa cerebrale conseguente alla morte delle cellule nervose. Attualmente però sembra possibile diagnosticare l'Alzheimer con una procedura molto semplice: usando delle gocce che dilatano la pupilla. Infatti, sembra che i malati di Alzheimer sono estremamente sensibili alla tropicamide, un farmaco usato dagli oculisti per dilatare la pupilla. La dilatazione osservata nei sofferenti del morbo è tre volte superiore rispetto a quella che si osserva nei soggetti sani. E sembra che questo si verifichi prima ancora che si manifestino i segni della malattia.

 

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TRATTAMENTO.

La malattia di Alzheimer, per ora, è incurabile. Nulla può essere fatto per rendere reversibile la sua progressione. D'altra parte alcuni farmaci sembrano rallentare il suo decorso; altri incidono positivamente sull'umore dei pazienti e su altri loro specifici problemi di comportamento presentati. L'assistenza al malato di Alzheimer è estremamente stressante per i familiari. Per questo alcune Regioni italiane hanno stanziato fondi per la creazione di strutture che aiutino i familiari ad affrontare l'emergenza Alzheimer. In molti casi, infatti, il malato richiede un'assistenza continua, giorno e notte: alcune famiglie sono in grado di darla; altre, invece, per assicurarla devono ricorrere a personale infermieristico specializzato.

MEDICINA CONVENZIONALE.

- Diversi farmaci sono attualmente disponibili in Italia per il trattamento dell'Alzheimer. Il più collaudato è il tacrine che, qualora somministrato all'inizio della malattia, migliora le capacità mentali del malato e procrastina di alcuni mesi l'avanzare della malattia. Il tacrine può risultare tossico per il fegato: la funzionalità di quest'organo va quindi controllata settimanalmente.

- Anche l'acetilcarnitina sembra migliorare le capacità mentali, memoria, attenzione e altre funzioni cerebrali dei pazienti.

- In alcuni studi la prescrizione di estrogeni ha ritardato parecchio l'inizio delle deficienze di memoria e di ragionamento nel 40% delle donne affette da Alzheimer.

- I malati di Alzheimer vengono trattati anche con farmaci che contrastano sintomi specifici: aloperidolo e tioridazina contro l'aggressività e l'agitazione, sertralina per la depressione, zolpidem e difenidramina per l'insonnia.

SCELTE ALTERNATIVE.

Come la medicina convenzionale, anche quella alternativa non può promettere la cura dell'Alzheimer: in alcuni casi riesce a procrastinare nel tempo la progressione del morbo, o a diminuire l'intensità di alcuni sintomi.

DIGITOPRESSIONE.

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1 Premendo il punto Rene 3, situato all'interno della caviglia tra il malleolo tibiale e il tendine di Achille si può stimolare l'attività mentale. Premete quindi con forza il punto e mantenete la presa per uno, due minuti. Ripetete l'operazione sull'altra caviglia.

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2 Premendo con forza il punto Fegato 2 (situato in cima al piede, tra l'alluce e il secondo dito) si può ottenere una diminuzione dell'irritabilità. Premete fermamente per un minuto.

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3 Premendo il punto Milza 3 si può rinforzare la memoria. Il punto si trova all'interno del piede, a livello della protuberanza formata dalla giunzione dell'alluce col metatarso. Esercitate una pressione costante per un minuto e ripetete l'operazione sull'altro piede.

Digitopressione malattia di Alzheimer 4.jpg

4 Il torpore può essere combattuto premendo Cuore 7, situato nella piega del polso, all'interno, allineato col dito mignolo. Stringete il punto tra il pollice e il mignolo ed esercitate una pressione per un minuto. Ripetete l'operazione sull'altra mano.

Come ci si può immaginare i malati di Alzheimer sono spesso depressi e ansiosi. Per aiutarli a superare queste condizioni gli esperti suggeriscono le tecniche di digitopressione illustrate nella figura. Sono specifiche per ottenere uno stato di rilassamento e un miglioramento generale della salute.

TERAPIA CHELANTE.

La terapia chelante ha lo scopo di allontanare dall'organismo l'eccesso di alluminio, metallo che sembra essere una delle concause dell'Alzheimer. Sembra infatti che le molecole di alluminio e quelle del calcio, legandosi insieme, concorrano alla formazione della placca. La terapia chelante prevede una serie di iniezioni endovena dell'acido etilendiaminotetracetico che, si pensa, diminuisca l'assorbimento del calcio e sequestri l'alluminio. Alcuni studi suggeriscono che questa terapia possa rallentare la progressione del morbo. La validità, però, è controversa: secondo altri potrebbe essere addirittura dannosa. Conviene consultarsi con il medico prima di iniziare il trattamento.

FITOTERAPIA.

L'estratto di ginkgo biloba, ottenuto dall'albero del ginkgo (Ginkgo biloba) sembra alleviare le prime manifestazioni dell'Alzheimer: deterioramento della memoria recente, depressione, distrazione, ansia, vertigini, impossibilità di concentrazione, confusione, ronzii alle orecchie. La dose raccomandata è di 40 mg da prendere tre volte al giorno. I risultati della terapia si vedono dopo 4-6 settimane.

OMEOPATIA.

Se volete evitare i numerosi farmaci convenzionali prescritti per il trattamento dell'Alzheimer, consultate un omeopata che vi consiglierà i rimedi per migliorare i comportamenti alterati. Entro una settimana constaterete se la terapia è efficace.

RIMEDI DOMESTICI.

- Per aiutare un paziente colpito da Alzheimer reagite positivamente agli episodi di disorientamento e alle dimenticanze, cercate di creare in famiglia un clima il più sereno possibile, conducete una vita di routine e, quando vi allontanate, date al malato alcune semplici direttive di comportamento.

- Fate indossare al malato un braccialetto che riporti i dati della sua identità e il numero di telefono della famiglia. Frequentemente questi malati si smarriscono.

- Stimolate il paziente a parlare di più: per questo convincetelo a fare delle passeggiate. Camminare, secondo degli studi, stimolerebbe l'area del cervello connessa con la parola.

- Per aiutare questi malati a interessarsi di più al presente, cercate di suscitare in loro dei ricordi. Frequentemente nei primi stadi della malattia la memoria antica rimane e ricordare episodi dei tempi andati può creare nel paziente uno stato di benessere e di felicità. Questo può essere fatto ancor meglio in gruppo. Vecchi giornali, foto e ricordi di famiglia sono molto adatti per suscitare i ricordi del passato: evitate però di forzare il ricordo. Stimolatelo ponendo domande acute.

PREVENZIONE.

Nessuno conosce le cause dell'Alzheimer: risulta quindi difficile stabilire misure di prevenzione. Se nella vostra famiglia si sono verificati casi di questo morbo, è comunque importante non credere che necessariamente anche voi soffrirete di Alzheimer. Una buona strategia per evitare questa malattia è senz'altro quello di tenere uno stile di vita sano. Mangiate con moderazione cibi naturali e praticate dell'esercizio fisico: proteggerete le cellule del vostro cervello dal decadimento. In particolare, evitate per quanto potete il fumo di sigarette e gli inquinanti atmosferici. Questo diminuirà molto la vostra esposizione ai radicali liberi ritenuti tra le concause della formazione della placca. Riguardo allo zinco, un minerale essenziale, è opportuno non superare le dosi di introito giornaliero consigliate dagli esperti (15 mg per gli uomini e 12 mg per le donne). Non bisogna però neanche andare al di sotto di questa soglia pensando così, magari, di evitare l'Alzheimer. Sarebbero più i danni che i benefici.

 

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ANALI, RAGADI.

SINTOMI.

- Tracce di sangue rosso vivo nelle feci, sulla carta igienica o sugli indumenti intimi; a volte il sanguinamento è profuso.

- Dolore bruciante o lacerante durante la defecazione; un dolore sordo nella regione anale può protrarsi anche per diverse ore.

- Una piccola estroflessione di tessuto al termine della fissurazione dall'ano.

- Stitichezza o feci dure, causate generalmente dalla ritenzione per evitare il dolore presente nella defecazione.

DITELO AL MEDICO SE...

- Notate un'emorragia rettale. Potreste avere dei disturbi più seri, quali il cancro colo-rettale, il diverticolo di Meckel, o la cirrosi. Il sanguinamento anale non deve mai essere ignorato.

- Vi è stata diagnosticata una ragade anale, ma dopo un mese di trattamento la fissurazione non si è rimarginata. Potreste avere un cancro colo-rettale, per questo la ragade non è guarita.

La ragade anale, detta anche ulcerazione anale, è una fessura superficiale della parete interna dell'ano (la regione terminale dell'intestino, che lo mette in comunicazione con l'esterno). La fissurazione si estende per 0,5-1,7 cm circa lungo la parete anale partendo dall'interno dell'orifizio. La ragade può provocare dolori lancinanti. Il passaggio delle feci la irrita e lo sfintere può rispondere a questo stimolo con lo spasmo. Gli effetti combinati causano un dolore fortissimo, reso ancora più acuto da feci dure o acquose. Nonostante il dolore, la ragade non è pericolosa e può guarire con un semplice trattamento. Non sottovalutate il problema. Se diventa cronica, il tessuto cicatriziale può impedire la defecazione; in questo caso sarà necessario intervenire chirurgicamente.

CAUSE.

Non sono chiare le cause che possono determinare le ragadi anali: quelle posteriori sono causate probabilmente dallo sforzo provocato dalla stipsi o stitichezza. Quando passano feci abbondanti, dure, la parete anale si distende troppo, lacerandosi. Le ragadi anteriori, invece, sono da correlarsi a tessuto cicatriziale formatosi a seguito di precedenti interventi chirurgici, o alla grandissima pressione cui sono sottoposti i tessuti anali durante il parto. Le ragadi anali possono essere conseguenti anche ad altre cause quali proctiti (infiammazione del retto), morbo di Crohn o cancro colo-rettale.

PROCEDURE E TEST DIAGNOSTICI.

Ogni esplorazione di quest'area risulta estremamente dolorosa. Il medico, quindi, per porre la diagnosi, andrà per esclusione, accertandosi che non siano provocate da cancro colo-rettale, sifilide, tubercolosi, morbo di Crohn, AIDS. Spesso, l'unica cosa che serve è un esame visivo della zona. Il medico potrebbe anche esaminare manualmente l'ano con un dito ricoperto da un guanto lubrificato o, a volte, inserire nell'ano un piccolo, sottile strumento chiamato anoscopio, per avere una visione ristretta, più chiara dello sfintere anale (usando un anestetico locale, nel caso fosse necessario).

TRATTAMENTO.

La ragade può guarire da sola seguendo queste indicazioni: osservare una scrupolosa igiene anale e mantenere le feci soffici, per ridurre al minimo lo spasmo. Le ragadi anali, d'altra parte, recidivano di frequente. L'intervento chirurgico è l'unico trattamento conosciuto in grado di interrompere il ciclo. Risulta quindi la miglior scelta disponibile quando le ragadi perdurano.

MEDICINA CONVENZIONALE.

Creme anestetiche applicate direttamente sulle ragadi rappresentano la prima linea di difesa contro il disturbo, da affiancare a semicupi e a una modificazione della dieta tesa a evitare la stipsi. La combinazione risulta vincente quando le ragadi sono trattate appena compaiono. Se non rispondono a questa terapia e i dolori che provocano non sono insopportabili, il medico può applicare un anestetico locale e introdurre nell'ano un dito (protetto da un guanto) per dilatare lo sfintere anale. Questo diminuisce la pressione all'interno del canale anale e crea le condizioni che portano con maggior facilità alla completa guarigione. Se le ragadi anali sono estremamente dolorose, di vecchia data e resistenti alle terapie sopraddette l'intervento chirurgico rappresenta la miglior soluzione. Questo consiste nel rescindere la parte più bassa dello sfintere anale in modo che non possa più tendersi causando dolore. Il chirurgo rimuoverà la ragade e tutto il tessuto intorno. L'intervento richiede 20 minuti di tempo e viene effettuato in anestesia locale o spinale.

Le ragadi, di solito, guariscono. Il successo dell'intervento chirurgico è del 90 per cento se i pazienti, poi, adottano una dieta ricca in fibre. La degenza ospedaliera è di 3 o 4 giorni: il fastidio maggiore, dopo l'intervento, è rappresentato comunque dalle continue flatulenze.

SCELTE ALTERNATIVE.

Le ragadi anali possono guarire con la semplice regolazione della defecazione (vedi alle voci Stipsi e Diarrea) e mantenendo bassi i livelli di stress e ansia. Se riuscite a mantenere questo stile di vita, è molto improbabile che le ragadi si ripresentino.

FITOTERAPIA.

Prendendo tre volte al giorno una tisana di tarassaco (Taraxacum officinale) potrete mantenere abbastanza soffici le feci. Preparazione: mescolate 2 o 3 cucchiaini di tarassaco con una tazza d'acqua e lasciate riposare il tutto per dieci minuti.

 

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OMEOPATIA.

Per almeno sette giorni prendete le seguenti sostanze quattro volte al giorno: possono aiutarvi a guarire. Se un rimedio risulta inefficace, provatene un altro. L'Aesculus può calmare il bruciore anale accompagnato da dolori al basso ventre e feci abbondanti, secche, dure. Provate la Graphites per combattere la defecazione dolorosa accompagnata da emissione di grumi e muco; l'acido nitrico combatte i dolori acuti che accompagnano una defecazione costipata con sensazioni di lacerazioni anali. Quando le ragadi anali provocano dolori acuti e brucianti, come se nell'ano ci fossero pezzi di vetro, usate la Rhatania.

RIMEDI DOMESTICI.

- Applicate creme da banco contenenti l'uno per cento di idrocortisone o vitamina A e D all'interno dell'ano (sono disponibili cannule in gomma che facilitano l'applicazione). L'idrocortisone riduce il gonfiore e il dolore e la crema alle vitamine lenisce il dolore e facilita la guarigione. Danno sollievo anche supposte apposite.

- Diverse volte al giorno fate dei semicupi con acqua calda per almeno 20 minuti. Questo distende lo sfintere anale, riduce lo spasmo e il dolore associato.

- Vedi alla voce Emorroidi.

PREVENZIONE.

La prevenzione consiste nell'evitare la stitichezza e la diarrea adottando esercizi specifici e una dieta adeguata. Una dieta sana ed esercizi regolari contribuiscono alla buona "salute" dell'intestino e proteggono contro l'insorgenza delle ragadi anali.

ANEMIA.

SINTOMI.

- Debolezza, affaticamento e un senso generale di malessere; potreste essere leggermente anemici.

- Le labbra sono bluastre, la pelle pallida o giallastra, le gengive, le unghie, il bordo degli occhi, le pieghe palmari pallide; siete quasi certamente anemici.

- Oltre a essere deboli e stanchi, vi sentite spesso il fiato corto, sul punto di svenire o confusi; potreste avere una grave anemia.

- Sentite bruciori alla lingua; potreste avere un'anemia da carenza di vitamina B12.

- Sentite la lingua insolitamente liscia e avete difficoltà nei movimenti o perdita di equilibrio, formicolii alle estremità, confusione, depressione o perdita di memoria; potreste avere l'anemia perniciosa.

- Altri sintomi possibili: mal di testa, insonnia, diminuzione dell'appetito, perdita della concentrazione e irregolarità del battito cardiaco.

DITELO AL MEDICO SE...

- Avete i sintomi dell'anemia perniciosa; questa malattia può danneggiare il midollo spinale.

- Avete preso dei composti a base di ferro e provate sintomi come vomito, diarrea con sangue, febbre, itterizia, letargia o convulsioni; potreste soffrire di un sovraccarico di ferro, che, soprattutto nei bambini, può anche essere grave.

Per restare sani, gli organi e i tessuti dell'organismo umano hanno bisogno di un continuo rifornimento di ossigeno. L'anemia, in cui i tessuti dell'organismo sono privati di ossigeno, è causata da una riduzione del numero dei globuli rossi circolanti o dalla presenza di quantità inadeguate di una proteina essenziale chiamata emoglobina. La gravità dell'anemia può variare da forme lievi a forme che possono mettere in pericolo la vita. Normalmente, il cuore pompa il sangue povero di ossigeno verso i polmoni, dove l'emoglobina contenuta nei globuli rossi si lega all'ossigeno lì raccolto; quindi il sangue ricco di ossigeno viaggia attraverso il sistema circolatorio fino al resto dell'organismo. La carenza di ossigeno insorge se l'organismo non possiede un sufficiente numero di globuli rossi, o se accelera la loro distruzione. Dal momento che l'emoglobina è il principale componente dei globuli rossi e il trasportatore delle molecole di ossigeno, l'anemia insorge anche se l'apporto di emoglobina è insufficiente o se l'emoglobina stessa è difettosa. In tutto, sono state identificate più di 400 forme di anemia, molte delle quali rare. Una persona anemica spesso appare pallida e debole e si può sentire senza fiato, sul punto di svenire o può essere insolitamente consapevole del suo battito cardiaco. La malattia può derivare da numerose condizioni sottostanti, alcune delle quali possono essere ereditarie, ma in molti casi ne è responsabile una dieta squilibrata. Sebbene alcune forme di anemia richiedano una terapia sotto controllo medico, quelle che hanno origine da una dieta squilibrata possono tipicamente essere curate a casa una volta che un medico ne abbia identificata la causa.

 

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CAUSE.

Una perdita cronica di sangue, che può essere il risultato di un'ulcera gastrica, delle emorroidi o di tumori gastrointestinali, può causare l'anemia e altrettanto può fare l'abuso cronico di alcolici. Più spesso, d'altra parte, il problema può essere collegato a carenze dietetiche; del resto, l'anemia negli alcolisti insorge soprattutto perché questi tendono a preferire il bicchierino al cibo e spesso trascurano di mangiare correttamente. L'anemia può insorgere anche quando l'apparato digerente perde la sua capacità di assorbire vitamine e minerali essenziali.

L'anemia da carenza di ferro, la più comune forma di anemia in tutto il mondo, insorge quando l'organismo non immagazzina sufficiente ferro, il principale materiale di costruzione per l'emoglobina. La carenza di ferro è solitamente un problema dietetico, ma in molti casi altre situazioni complicano il quadro. Per esempio, le donne che perdono eccessive quantità di sangue con flussi mestruali abbondanti (vedi alla voce Problemi mestruali)

possono avere livelli di ferro inferiori alla norma. Anche donne in gravidanza o che allattano possono avere bassi livelli di ferro perché lo cedono al feto in accrescimento, o perché producono il latte. L'anemia da carenza di ferro colpisce inoltre pazienti che sono stati sottoposti ad interventi chirurgici per asportare parte dello stomaco e dell'intestino, diminuendo così la capacità di assorbire il ferro. Le anemie megaloblastiche, in cui i globuli rossi diventano insolitamente grandi, insorgono invece quando l'organismo è carente di acido folico o di vitamina B12, entrambi essenziali per la produzione delle cellule. Le anemie emolitiche possono insorgere quando i globuli rossi hanno difetti genetici che li portano a essere distrutti prematuramente, spesso da infezioni. In alcuni casi, le cellule sono distrutte dal sistema immunitario dell'organismo stesso. Alcune anemie emolitiche sono ereditarie, mentre altre sono acquisite. L'anemia mediterranea o talassemia è un tipo ereditario di anemia emolitica che origina dall'incapacità dell'organismo di produrre sufficienti quantità di emoglobina normale. Comune fra le persone di origine mediterranea, africana e mediorientale, è caratterizzata dalla produzione di globuli rossi più piccoli e più fragili del normale. Colpisce soltanto persone che ereditano il gene responsabile da entrambi i genitori.

Nell'anemia falciforme, una malattia ereditaria che colpisce quasi esclusivamente persone di origine africana e più raramente mediterranea, l'organismo produce globuli rossi che hanno una forma a mezzaluna, o a falce, e non la normale forma ovale. Le cellule deformate non possono trasportare quantità sufficienti di emoglobina e non possono pertanto piegarsi facilmente per passare attraverso i vasi sanguigni più sottili. I capillari possono essere ostruiti da questi globuli rossi anomali, il che talvolta porta a una situazione che può mettere a rischio la vita del paziente, chiamata crisi falciforme. Di tutte le anemie megaloblastiche, la più comune è quella causata dalla carenza di acido folico, un'importante vitamina. Le persone con questa forma di anemia di solito non ne assumono quantità sufficienti nella dieta. In alcuni, il problema è causato non da una dieta squilibrata, ma da un'incapacità di assorbire sufficienti quantità di acido folico. Certi disturbi intestinali, come alcune malattie infiammatorie dell'intestino e il morbo di Crohn, oppure alcuni farmaci, compresa la sulfasalazina (usata per curare la colite ulcerosa), possono interferire con il metabolismo dell'acido folico. Il forte consumo di alcol può anche abbassare i livelli di questa vitamina nel sangue interferendo con la nutrizione e ostacolando la capacità del sistema digestivo di assorbirla. Poiché la maggior parte delle persone, soprattutto quelle che mangiano carne e uova, ingeriscono vitamina B12 in abbondanza con la dieta, l'anemia collegata a una carenza di questa vitamina di solito segnala l'incapacità dell'organismo di assorbirla. Questo tipo di anemia può insorgere in persone che sono state sottoposte a interventi chirurgici a carico dell'apparato digerente. D'altra parte, la forma più comune di anemia da carenza di vitamina B12, nota come anemia perniciosa, compare quando lo stomaco non produce una sostanza chimica che normalmente si combina con questa vitamina per favorire il suo assorbimento nell'intestino tenue. L'anemia perniciosa è una malattia rara che di solito colpisce le persone anziane.

PROCEDURE E TEST DIAGNOSTICI.

Prima di iniziare un programma di terapia, è importante capire quale sia il vostro tipo di anemia. Il solo modo per saperlo con certezza è farsi prescrivere dal medico degli esami del sangue. I risultati di questi test chiariranno rapidamente se l'anemia è collegata a una carenza dietetica o a qualche altra causa.

 

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TRATTAMENTO.

I rimedi convenzionali per l'anemia variano da semplici cambiamenti nella dieta e supplementi vitaminici fino a terapie ormonali e, in casi gravi, alla chirurgia. Alcuni medici alternativi affrontano la malattia apportando modificazioni nella dieta, altri pongono l'accento su tecniche per cercare di migliorare la circolazione e la digestione.

MEDICINA CONVENZIONALE.

Una volta che gli esami del sangue hanno rivelato il problema alla base dell'anemia, il percorso terapeutico è ben delineato. Per l'anemia causata da una carenza di ferro o di acido folico, il medico consiglierà certamente un cambiamento della dieta e probabilmente degli integratori alimentari. Dal momento che gli integratori a base di ferro possono disturbare lo stomaco, sarà opportuno scegliere tra quelli a base di gluconato di ferro, più tollerato dall'apparato digerente del solfato di ferro. In generale, le soluzioni liquide hanno minor tendenza a causare disturbi rispetto alle compresse o ai confetti. Evitate gli integratori gastroresistenti, perché l'organismo potrebbe non assorbire efficacemente il ferro. ATTENZIONE: il ferro in grandi quantità è estremamente tossico. Un uso eccessivo di integratori può condurre al sovraccarico di ferro, che potrebbe causare dolori addominali, squilibri nutrizionali, problemi digestivi e potrebbe mettere a repentaglio la vita, soprattutto nei bambini. Gli integratori potrebbero costituire una particolare minaccia per le persone affette dalla malattia ereditaria nota come emocromatosi, in cui l'apparato digerente assorbe quantità di ferro superiori alla norma. Poiché l'anemia da carenza di vitamina B12 è quasi sempre legata all'incapacità del corpo di assorbirla attraverso l'apparato digerente, l'unica risorsa è la via parenterale, cioè regolari iniezioni di vitamina B12. In alcuni casi di anemia causata da eccessive perdite di sangue, la chirurgia è l'unica soluzione. Per determinare se l'intervento chirurgico è necessario, il medico vi sottoporrà a una completa serie di test per identificare la causa dell'emorragia. Alcune situazioni, come le emorragie del tubo digerente, una causa frequente di anemia da carenza di ferro negli uomini, possono essere corrette solo con un intervento. I medici possono anche prescrivere trasfusioni di globuli rossi o iniezioni di ormoni per accelerare la produzione dei globuli rossi. (I supplementi di ormoni dovrebbero essere l'ultima risorsa per le donne, perché questi farmaci possono causare effetti collaterali indesiderati). I casi gravi di anemia mediterranea possono richiedere trasfusioni per tutta la vita e la terapia di altre forme di anemia emolitica può comprendere inoltre la rimozione chirurgica della milza.

SCELTE ALTERNATIVE.

Alcuni rimedi curano l'anemia favorendo una migliore circolazione, altri aumentando l'assorbimento di ferro, stimolando la digestione o correggendo la dieta in modo da includere più alimenti ricchi di ferro o di vitamine.

MEDICINA CINESE.

Secondo la medicina tradizionale cinese, l'anemia è un sintomo di una carenza di energia della milza. La terapia comprenderà tipicamente dei metodi per stimolare la milza, come l'agopuntura e la fitoterapia. Alcune ricerche suggeriscono che il ginseng (Panax ginseng) è utile come tonico generale per contrastare l'affaticamento causato dall'anemia. L'angelica cinese (Angelica sinensis), un'altra erba asiatica usata in medicina da centinaia di anni, può essere prescritta alle donne con flussi mestruali abbondanti. Ai pazienti anemici con una carnagione olivastra o giallastra, un erborista cinese potrebbe consigliare un composto di angelica cinese e di radice di digitale cinese (Rehmannia glutinosa). Per i pazienti con una carnagione nettamente pallida, il rimedio potrebbe essere una miscela di ginseng e di astragalo (Astragalus membranaceus).

FITOTERAPIA.

Nella storia della medicina popolare, si è sempre creduto che le sostanze amare potessero stimolare la digestione e quindi favorire l'assorbimento di sostanze nutritive utili. L'erba amara genziana (Gentiana lutea) è un rimedio popolare in Europa per un gran numero di malattie derivanti dalla nutrizione, compresa l'anemia. È possibile preparare un infuso con la genziana, o bere un estratto alcolico rinvenibile in commercio. Si pensa che anche il tarassaco (Taraxacum officinale) sia benefico per le persone affette da anemia, semplicemente perché è ricco di vitamine e sali minerali. Altre erbe ricche di ferro comprendono il prezzemolo (Petroselinum crispum) e l'ortica (Urtica dioica). Mentre molte erbe usate per curare l'anemia hanno il sostegno della tradizione, non tutte sono state studiate scientificamente. Fra quelle che si sono dimostrate capaci di favorire la digestione vi sono l'anice (Pimpinella anisum), il cumino (Cuminum cyminum), il tiglio (Tilia spp.) e la liquirizia (Glycyrrhiza glabra).

OMEOPATIA.

L'omeopatia offre una quantità di rimedi che possono essere utili nel curare l'anemia. Chiedete consiglio a un medico omeopatico per valutare quali sostanze sono più utili per la vostra situazione.

NUTRIZIONE E DIETA.

Correggere la dieta è il modo più facile, più salutare e più durevole per combattere ogni forma di anemia legata a una carenza nutrizionale. Una vasta gamma di cibi può dare una spinta ai livelli del ferro nel sangue, compresi il pane arricchito con germe di grano, i cereali, il riso, le patate, le carote, i broccoli, i pomodori, i fagioli secchi, la melassa, la carne rossa, il fegato, il pollame, la frutta secca, le mandorle e i molluschi. Le ricerche indicano che il ferro di origine animale è assorbito più rapidamente di quello di origine vegetale. L'evidenza dei fatti suggerisce anche che la vitamina C e il rame aiutano l'organismo ad assorbire il ferro, quindi sono consigliati succhi di agrumi durante i pasti e integratori contenenti rame. È meglio evitare bevande contenenti caffeina o anidride carbonica, antiacidi, integratori a base di calcio e tè nero: contengono tutti sostanze che interferiscono con l'assorbimento del ferro. Se i livelli ematici di acido folico sono bassi, si dovrà aumentare il consumo di agrumi, funghi, verdure verdi, fegato, uova, latte e sostanze produttrici di massa come il germe di grano e il lievito di birra. Anche la zucca è un'eccellente sorgente di folati, che sono la componente dell'acido folico presente nel complesso vitaminico B. Ricordate che l'acido folico è distrutto dal calore e dalla luce, quindi la frutta e la verdura devono essere consumate fresche e cotte il meno possibile.

RIMEDI DOMESTICI.

- La dieta deve comprendere i cibi consigliati in queste pagine. Le scelte specifiche devono essere dettate dal tipo di anemia.

- Controllate i cibi che mangiate per capire se sono ricchi di ferro, acido folico o vitamina B12. Potreste essere sorpresi dallo scoprire che alcuni dei cibi che mangiate impediscono l'assorbimento delle sostanze nutritive necessarie.

- Non bevete caffè o bevande contenenti caffeina durante i pasti; la caffeina inibisce l'assorbimento del ferro. Il tannino nel tè nero ha lo stesso effetto. Invece, dovreste bere succhi di agrumi, perché sono ricchi di vitamina C, che favorisce l'assorbimento del ferro. Considerate la possibilità di prendere tutti i giorni un integratore multivitaminico. Invece, chiedete sempre il consiglio di un medico prima di prendere un integratore a base di ferro: un'eccessiva quantità di ferro nell'organismo potrebbe rivelarsi particolarmente nociva.

Prevenzione.

- Evitate l'eccessivo consumo di alcol. L'abitudine al bere potrebbe minare la corretta nutrizione e interferire con la capacità dell'apparato digerente di assorbire l'acido folico, necessario per la produzione dei globuli rossi.

- Prendete ogni giorno un integratore multivitaminico per mantenere l'equilibrio corretto di vitamine e sali minerali.

SPINACI E FERRO:

TUTTA LA VERITÀ.

Gli spinaci, a lungo propagandati da Braccio di Ferro come una grande fonte di ferro, sono in effetti degli inibitori di questo minerale. Questo vegetale contiene una quantità significativa di ferro, ma, come i fagiolini, le lenticchie, le bietole e altri vegetali a foglia verde, gli spinaci contengono anche fitati, sostanze chimiche che impediscono al ferro di entrare nel flusso sanguigno. Così, se il vostro livello di ferro nel sangue ha bisogno di una spinta, provate a mangiare del fegato, che contiene molto ferro disponibile. O condite i vostri spinaci con succo di limone, perché gli agrumi contengono vitamine e acidi che controbilanciano l'effetto dei fitati e favoriscono l'assorbimento del ferro.

 

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