«Telematica» di Renzo Marchesi


Telematica, sistema di comunicazione a distanza mediante sistemi interattivi in grado di operare elaborazioni e memorizzazioni nel punto di trasmissione delle informazioni ed in centri di concentrazione. Questa nuova tecnica di trasmissione nasce dall'abbinamento di tre componenti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella trasformazione industriale del XX secolo: il telefono, il televisore ed il calcolatore elettronico. Il perfezionamento delle linee telefoniche a fibre ottiche, la capillare distribuzione degli apparecchi telefonici ha messo a disposizione di un innumerevole numero di utenti una nuova qualità dell'informazione: l'informazione elettronica. Schematicamente il sistema è costituito da un elaboratore elettronico (centro Videotex), il quale viene collegato tramite linea telefonica all'apparecchio televisivo dell'utente. Un dispositivo di telecomando, analogo a quello che consente la commutazione dei programmi, permette all'utente di selezionare le pagine di informazione elettronica desiderata, di scambiare messaggi con altri utenti quali la prenotazione di un aereo oppure di acquistare un oggetto tramite la corrispondenza elettronica ed è in grado di collegarsi alla rete telex. Al 1983 questa tecnologia è sviluppata nelle nazioni ad alta capacità tecnologica quali gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Giappone le quali hanno brevettato degli standard nazionali che tendono ad imporre sul mercato internazionale. In Italia il servizio di Videotex è sperimentato con il nome di Videotel, dalla SIP (Società Italiana per l'esercizio telefonico), che ha realizzato la prima trasmissione di prova in data 31 marzo 1983. Come per tutte le tecnologie emergenti attraverso gli organi di standardizzazione internazionali, (in questo caso il CCITT che è l'organismo delle varie Poste e Telecomunicazioni nazionali preposto alla definizione degli standard), si tenta di armonizzare i protocolli di trasmissione dei vari sistemi, per incentivare l'industria dei componenti elettronici di base e quella dei videoterminali a realizzare prodotti sempre più alla portata dell'utente non specializzato. Le caratteristiche più comuni verso le quali sono orientati gli standard possono essere riassunte nelle seguenti preposizioni: a) possibilità di comunicazione diretta tra due utenti del Videotex con il sistema centrale di elaborazione che rimane trasparente; b) possibilità di compiere operazioni di natura economica od organizzativa quali acquisti di azioni in Borsa, operazioni bancarie, acquisti, oppure prenotazioni; c) servizio di elaborazione dati; d) interconnessione con altri servizi di trasmissione su reti pubbliche commutate; e) scambio di dati e programmi tra un elaboratore domestico ed un elaboratore remoto consentendo così di eseguire e controllare dall'ambiente domestico l'esecuzione di procedure automatizzate presso centri di produzione. Le raccomandazioni generali si scontrano con problemi tecnici. La rappresentazione dei caratteri e la costruzione delle immagini ed ancora in forma più elementare la gestione dei punti dello schermo video (pixels) può avvenire secondo diverse modalità. La modalità alfa-mosaica adottata in Europa è la più semplice da implementare ma possiede una limitata capacità grafica. Secondo questa modalità l'insieme dei caratteri corrispondenti alle lettere dell'alfabeto adottato è memorizzato in maniera permanente all'interno di un televisore modificato. Il sistema di videotex mediante la linea telefonica invia all'apparecchio dell'utente un insieme di codici binari. Ciascun codice viene decodificato ed associato al corrispondente carattere memorizzato che viene presentato sullo schermo attraverso un'apposita matrice di pixels. Questa metodologia si differenzia dal normale videoterminale per la presenza del colore e di particolari possibilità di evidenziazione e di sottolineatura, dette attributi. Lo standard di trasmissione degli attributi prevede un tipo di trasmissione seriale oppure parallela. Nella trasmissione parallela il terminale ricevente richiede una memoria di pagina in grado di contenere, in ogni posizione un carattere con relativi attributi. Se l'organizzazione interna è di 16 bit, di cui otto dedicati al carattere ed otto ai suoi attributi, il tempo di trasmissione è condizionato dagli attributi del carattere. Nella modalità alfamosaico con trasmissione degli attributi seriali, la pagina di memorie deve avere una capacità minima per pagina pari ad un numero di caratteri dato dal prodotto del numero delle righe per il numero di caratteri per ciascuna riga. Se la pagina è formata da 24 righe contenenti ciascuno 40 caratteri ogni memoria di pagina avrà un contenuto minimo di 960 caratteri, utilizzando in trasmissione 10 bit per carattere, risulta intorno agli otto secondi. Una modalità di formazione dei caratteri adottata in Canadà è quella geometrica che richiede un dispositivo di elaborazione locale in grado di pilotare attraverso un sistema di coordinate i punti di una matrice video che nella sua conformazione più semplice è costituita da 512 punti sia in direzione orizzontale e verticale. Questa modalità di formazione d'immagine richiede notevoli capacità di elaborazione del terminale, che tuttavia può essere risolta con la produzione di componenti ad altissima integrazione. Nella modalità fotografica adottata in Giappone le immagini vengono riprodotte trasmettendo il contenuto informativo punto per punto. Poiché i punti di uno schermo video sono all'ordine di duecentocinquantamila, il dispositivo di ricezione deve avere una capacità di memoria di 250 Kbit campione. Nella riproduzione della scala dei grigi la capacità di memoria cresce a seconda della tonalità che si intende riprodurre. Se la velocità di trasmissione verso l'utente è di 120 bit/sec il tempo minimo di trasmissione di una immagine completa è di duecentootto secondi. Dall'esame delle diverse modalità di trasmissione risulta che in termini applicativi la soluzione più realistica è quella ad alfa-mosaico perché richiede modifiche non eccessivamente costose per gli attuali televisori. Un sistema che utilizza questa modalità è il Prestel sviluppato in Gran Bretagna da un'intuizione del progettista egiziano Sam Felida. Lo schermo televisivo è suddiviso in 24 righe ognuna delle quali è composta al massimo da quaranta caratteri, con una capacità massima teorica di 960 caratteri per pagina. La capacità reale delle pagine è inferiore perché la prima riga contiene informazioni relative alla pagina, la riga ventiquattro è dedicata alla visualizzazione dei messaggi ed un 10% dei caratteri rimanenti è utilizzato per le istruzioni guida (menù) dell'utente. I caratteri standard sono formati da una matrice di punti che permette di ottenere una spaziatura costante. L'insieme dei simboli del sistema Prestel è costituito da 93 caratteri: ventisei lettere maiuscole, ventisei minuscole e quarantun simboli che possono essere visualizzati in altezza singola o doppia. Tutti i caratteri sono realizzati mediante una matrice di 6 x 10 punti, in cui la sesta colonna e la decima riga sono utilizzate per realizzare ia spaziatura tra i caratteri successivi e successive linee di testo. Oltre alla capacità alfanumerica ii sistema Prestel prevede una certa capacità grafica che assume come unità una figura rettangolare avente come dimensione 6 x 10. Ciascuna figura elementare è suddivisa in 6 celle che possono essere accese o spente. Le celle attivate assumono il colore prescelto mentre le celle spente assumono il colore di fondo del video, in tal modo è possibile presentare le informazioni sott forma di istogrammi o di grafici in genere. L'utente che vuol accedere al sistema Prestel dopo aver acceso il televisore opportunamente adattato, deve collegarsi tramite un normale apparecchio telefonico o mediante un sistema di telecomando più sofisticato ad un nodo della rete telematica. Una volta stabilito il collegamento appaiono sul video una serie di questionari al quale l'utente deve rispondere correttamente fino al raggiungimento dell'informazione desiderata. Se l'informazione richiesta dall'utente ha uno scopo commerciale il sistema ne preavvisa il costo e se l'utente accede all'informazione si troverà addebitato dall'ente di gestione. Questi sistemi informativi possono avere dimensioni aziendali o internazionali, al di sopra della dimensione rimane la grande svolta che essi procurano a livello di scambio di informazioni con notevoli ripercussioni sull'organizzazione del lavoro.

 

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