La morte sul ring di Mario Gherarducci

 

 
    

trapaninfo.it Enciclopedia

All together, we can do a better world. World goes where we like and wish He goes. It's up to all of us.

Web Trapanese di Trapanesi Attività Commerciali Artigianali Servizi Eventi

Richiesta inserimento in trapaninfo.it !

To whom it may concern. Ask for inserting a banner of Your business logo or portal !

La morte sul ring di Mario Gherarducci

  

La morte sul ring di Mario Gherarducci

... trapaninfo.it

«La morte sul ring» di Mario Gherarducci

La morte sul ring. Una tragica fatalità, secondo alcuni. Un cumulo di colpe e di errori, secondo altri. Un duro pedaggio, comunque, che la boxe è costretta a pagare. Anche i medici sono divisi sul problema del pugilato: vietarlo o no? Vi sono sanitari che auspicano l'abolizione di questo sport che essi definiscono «violento e incivile». In un normale incontro di boxe in dodici riprese - sostengono gli abolizionisti - gli avversari si scambiano almeno un migliaio di colpi, sforzandosi di raggiungere le parti più delicate del corpo del rivale: lo stomaco, le reni e, soprattutto, la testa. Ogni colpo che raggiunge il capo di un pugile, ad esempio, provoca una lesione: per lo più leggera ma talvolta anche grave, i colpi di sinistro possono causare lesioni al cuore, i montanti rischiano di ledere la laringe. Altri medici negano la necessità di abolire la boxe. Il dottor J.G. Williams, specialista in medicina sportiva, sostiene che il pugilato è indubbiamente uno sport rude ma che esso viene praticato da uomini solidi, ben allenati e in eccellenti condizioni fisiche. La boxe, del resto, provoca meno incidenti che non altri sport. Le statistiche sono chiare in proposito: su 6.057 casi presi in esame per uno studio condotto da una rivista medica internazionale, lo sci ha 1.784 feriti, il calcio 1.320, la ginnastica 622, la lotta 116, il pugilato soltanto cento. Gli anti-abolizionisti sostengono che le ferite, soprattutto alla testa, sono comuni alla maggior parte delle discipline sportive. Nel corso di un incontro di pugilato - è vero - i due rivali si scambiano un migliaio di colpi: ma solo un pugno su dieci raggiunge l'avversario, gli altri scivolano sugli avambracci o sulle spalle oppure finiscono a vuoto o vengono attutiti da rapidi spostamenti. La morte sul ring. E' un problema vecchio di oltre cent'anni. Secondo le statistiche, la prima vittima ufficiale della boxe, in una riunione a pagamento, fu Tom McCoy, un irlandese nato negli Stati Uniti, che il 13 settembre 1842 venne frantumato dai colpi dell'inglese Chris Lilly in una tragica sfida svoltasi in un prato di Hastings, alla periferia di New York. Da allora, in più di cento anni, migliaia di pugili hanno perso la vita sul ring. Non esistono statistiche sufficientemente attendibili in proposito: per decenni si è ignorato ii numero dei boxeurs periti in taluni paesi africani o in alcune nazioni asiatiche. Di sicuro, c'è che in 23 anni - dal 1945 al 1968 - la lista dei pugili morti in seguito a lesioni riportate sul ring ha superato la quota 430: una media di quasi venti decessi all'anno. Casi abbastanza indicativi recano i nomi di un famoso pugile tedesco e di uno sconosciuto ragazzo sardo. Il primo si chiamava Jupp Elze, trent'anni, nato a Colonia, sposato e padre di un bambino. Ho visto combattere Elze: era piuttosto basso per essere un peso medio, le gambe tozze e tarchiate lo portavano al limite dei 73-74 chili senza che la statura lo giustificasse. Per penetrare nella guardia di avversari invariabilmente più alti di lui, Elze era costretto a osare troppo, buscandosi molti colpi d'incontro o di sbarramento. Ogni incontro, vinto o perduto, era sovente un martirio per Elze: lui picchiava, sì, ma veniva anche picchiato. Per ridurre le distanze da avversari che lo sovrastavano in statura e in allungo, il piccolo tedesco era costretto ad attaccare continuamente, esponendosi alle repliche dei rivali: un rischio perenne. Sceso dal ring, Elze aveva puntualmente il volto gonfio e tumefatto. Nel suo cervello ci doveva essere un'agghiacciante somma di piccole lesioni. Fu il 12 giugno 1968 che Jupp Elze salì sul ring di Colonia per affrontare il campione europeo dei pesi medi Giancarlo Duran, un argentino che da un paio d'anni aveva acquistato la cittadinanza italiana. Era l'ultima grande occasione per Elze, che già nel 1966 aveva fallito la conquista della corona continentale contro Benvenuti. Elze lo sapeva. Ma sapeva anche di non essere nelle migliori condizioni fisiche e di forma. Era reduce da un duro incontro sostenuto in marzo contro un solido nero della Costa d'Avorio: la Federboxe tedesca gli aveva imposto due mesi di riposo, un provvedimento abbastanza grave che avrebbe dovuto indurre il «clan» di Elze ad attendere qualche mese prima di accettare la sfida con un pugile della classe e della statura di Duran. Ma Elze non voleva aspettare. Aveva quasi sempre combattuto sul ring di Colonia, sfruttando la compiacenza delle giurie casalinghe ma accontentandosi di compensi piuttosto esigui. Ora tentava la conquista europea per mettere da parte un po' di quattrini con cui garantire un avvenire a se stesso, alla moglie Helga e al piccolo Andreas. Jupp Elze sapeva di andare incontro a un compito tremendo.

-^

-^

Duran era più alto di lui, i lunghi colpi dell'italo-argentino gli avrebbero martoriato il volto, la sua resistenza avrebbe rischiato di vacillare dopo una preparazione sommaria e le ancora fresche conseguenze del duro «match» di tre mesi prima. Elze si drogò prima di salire sul ring. La droga è uno dei mali peggiori della boxe.

-^

Il pugile che ingoia qualche stimolante finisce per accentuare la propria resistenza in modo innaturale. Se non fosse drogato, un determinato pugno lo atterrerebbe ed il suo calvario potrebbe arrestarsi o quanto meno subire una pausa. Ma la droga riesce a tenerlo in piedi, esponendolo ad altri colpi. Quella sera a Colonia andò proprio così. La resistenza di Elze parve eccezionale, addirittura disumana. Duran lo colpiva implacabilmente ma il piccolo tedesco restava in piedi. Erano gli effetti allucinanti della droga. Solo negli ultimi rounds Elze parve sul punto di crollare. Ma i suoi «secondi» non se ne accorsero o finsero di non accorgersene: lo spinsero verso il centro del ring per la ripresa conclusiva. Se Elze avesse terminato l'incontro in piedi, il titolo europeo sarebbe stato probabilmente suo. Pare che l'arbitro olandese avesse già ricevuto precise «istruzioni» in proposito dagli organizzatori. Ma Elze non terminò l'incontro in piedi. Quando mancavano pochi secondi al suono dell'ultimo gong, si accasciò come un fantoccio sul tappeto del ring. Svenuto. Rimase in coma per otto giorni prima di morire. La tragica lista dei pugili deceduti si allungava di un nome. Raimondo Gaviano era un ragazzo sardo di diciannove anni. Bruno, tarchiato, apparentemente solido. A Cagliari faceva il garzone quando cominciò a frequentare una palestra. In Sardegna la boxe è quasi un'istituzione: campioni come Rollo, Manca e Burruni fanno sognare i ragazzi dell'isola, ciascuno dei quali immagina di poter diventare ricco e famoso. Anche Raimondo Gaviano sognava. Pesava poco più di cinquanta chili, era un gallo, la stessa categoria del suo maestro Rollo. Era il 17 agosto 1968 quando Raimondo Gaviano debuttò ufficialmente sul ring: categoria novizi, tre riprese soltanto, il quadrato allestito sul campo sportivo di Seul, il suo paese natale, qualche centinaio di spettatori intorno. Per Raimondo Gaviano avrebbe dovuto essere una serata indimenticabile. Ma alla terza ripresa un destro del suo avversario - Giancarlo Ballisai - gli si stampò sulla mascella. Raimondo Gaviano si irrigidì, cadde all'indietro, picchiò la testa sul tappeto, non si mosse più. Lo portarono in fretta all'ospedale. Vi giunse già cadavere. Una lesione al cervelletto per il contraccolpo, sentenziarono gli esami clinici. Se non fosse caduto così rigidamente, non sarebbe morto. Già: ma chi poteva avere insegnato a Raimondo Gaviano il modo migliore per essere atterrato? O forse il piccolo ragazzo sardo si trascinava dietro sin dalla nascita qualche anomalia o qualche disfunzione che nessun medico - attraverso le sommarie visite cui i pugili vengono sottoposti - avrebbe mai potuto individuare? Quelli di Jupp Elze e di Raimondo Gaviano sono due casi tra tanti. Uno costituisce un esempio degli agghiaccianti effetti che la droga può produrre su un pugile. L'altro testimonia della colpevole superficialità con cui talvolta un ragazzo viene avviato alla boxe. Ma il mondo del pugilato può raccontare storie anche peggiori. Una accadde il 16 ottobre 1963 a Baltimora. Ernie Knox, un pugile negro di ventisei anni, finì k.o. sotto i colpi del gigantesco Wayne Bethea, un altro negro che in Italia è noto per aver bruscamente arrestato la carriera di Franco De Piccoli. Knox rimase svenuto sul ring per dieci minuti. Quando mostrò di riprendersi, venne avviato al «Previdence Hospital». Due giorni dopo moriva. L'inchiesta accertò circostanze sconcertanti. Lo «speaker» della riunione aveva annunciato che il peso di Knox era di chilogrammi 80,700. In realtà, Knox era salito sul ring portandosi appresso non più di 70 chili. Quindici in meno del suo gigantesco avversario. L'inchiesta appurò anche la tremenda verità: Knox, disoccupato da quasi un anno, si era lasciato convincere ad accettare poco più di duecento dollari - neanche 150 mila lire - per affrontare un avversario ben più solido e pesante di lui. Una tragica imprudenza da parte del pugile, un criminoso errore da parte dell'organizzatore. Un'altra storia, che risale al 1933. Era il 10 febbraio. Sul ring del Madison Square Garden di New York si trovarono di fronte Primo Carnera, il gigante friulano che alcuni organizzatori senza scrupoli stavano portando al titolo mondiale dei pesi massimi, ed Ernie Schaaf, un possente ex-marinaio che i suoi tifosi chiamavano «la tigre del mare». Schaaf non avrebbe dovuto combattere quella sera. Poche settimane prima era stato duramente sconfitto dal campione mondiale in carica, i cui colpi lo avevano minato irreparabilmente. Ma gli organizzatori stavano spianando la strada verso il titolo a Carnera: un'altra vittoria per k.o. avrebbe fatto comodo al «battage» per il gigante friulano. Soltanto Carnera e gli spettatori erano all'oscuro di tutto. Gli altri - gli organizzatori, i «managers», lo stesso Schaaf - sapevano che «la tigre del mare» era a pezzi. Schaaf andò k.o. ai primi colpi di Carnera: qualche ora dopo il tonfo sul tappeto, spirava in ospedale. Carnera ne rimase sconvolto, meditò propositi di ritiro, implorò ed ottenne il perdono della vecchia madre di Schaaf. Storie tragiche. Fatalità, dicono molti. Non sempre, purtroppo. C'entrano organizzatori senza scrupoli, «managers» spietati, medici superficiali e pugili irresponsabili, ai quali sovente il bisogno di denaro fa smarrire ogni più elementare norma di prudenza. Sono loro - gli organizzatori, i «managers», i medici e i pugili - a scrivere colpevolmente, il più delle volte, le storie tragiche della boxe: allungando l'agghiacciante elenco di coloro che trovano la morte sul ring.

-^

-^

-^

Meteo Sicilia

-^

-^

-^

-^

Attualità Cultura Sport Territorio Eventi Economia Tradizioni Trapanesi

Rai Educational

Rai Scuola Italia

Rai Lemmi

Italia - Turismo

Italy - Italia

Rai Storia Italia

Cnt Rm Ingv Centro Nazionale Terremoti

Earth Quake Live - Terremoti

Ministero della Salute Italiano

Rai Scienze

Rai Cultura

Focus

YouTube

Documenti Slide

Documenti Yumpu

Ministero degli esteri italiano

La Farnesina - Viaggiare sicuri

U.S. Department of State

U. K. Govern

Protezione civile Governo Italia

Ministero dell'Ambiente della tutela del Territorio e del Mare

La Regione Sicilia

Euro Info Sicilia

Assessorato dello Sport

Assessorato della Famiglia

Il Carrefour Europeo Sicilia

Adnkronos

Ansa - Regioni

Commissione Europea

Informa Sicilia

Contributi Comunità Europea

La Comunità Europea

Informazioni Comunità Europea

Gazzetta Leggi in Europa

Fondo Sociale Europeo

Live Sicilia

La Sicilia

Il Giornale di Sicilia

La Gazzetta del Sud

La Repubblica

Quotidiano di Sicilia

Segnali dalle città invisibili

Messina News

La voce del Mondo rurale

Prospettive online

Palermo mania

Quotidiano Si24

Messina Ora Notizie

Messina Oggi

Messina Notizie

Il Cittadino di Messina It is better to have enough ideas for some of them to be wrong, than to be always right by having no ideas at all. Edward de Bono

Grandangolo Agrigento

Agrigento Notizie

Info Agrigento

Sicilia 24h

Agrigento Web

Agrigento Oggi

Catania Oggi

Sud Press

Catania Today

Il Fatto Nisseno

Giornale Nisseno

Blog Sicilia

Seguo News

Enna Notizie

Vivi Enna

Ragusa News

Ragusa 24

Quotidiano di Ragusa

Ragusa Oggi

Siracusa News

Siracusa Oggi

Siracusa Times

Trapani Ok

Trapani Oggi

Italia in Digitale Terrestre

T-vio Notizie in Tempo Reale

Trapani Tp24

Rumpiteste Wordpress Blog

Tse Tele Scout Europa Tv

Antenna Sicilia

Telecolor

Tele Video Agrigento

Tele Acras

Agrigento Tv

Sicilia Tv Favara

Tele Radio Sciacca

Enna Tv

Rei Tv Acireale

Rtp Tv Messina

Onda Tv Messina

Tele Iblea

Tele Iblea

Video Mediterraneo

Sicilia Uno

Alpa Uno

Telesud3 TP

Action 101 Radio

Radio Mia

Dabliu Radio

Radio In 102

Radio Margherita

Prima Radio Net

Rgs Gds

Reporter Neomedia Radio

Radio Time

Radio Alcamo Centrale

Radio Amica

Gruppo Radio Amore

Radio Amore Net

Radio Amore Italia

Antenna Uno Radio

Radio Antenna Iblea

CL 1 Radio

Radio Video City

Radio Gruppo Fantastica Cuore

Etna Radio

Radio Dimensione Musica

Doc Radio

Radio Empire

Radio Rebs Online

Radio Rete 94

Radio Flash Fm

Radio Fm Classic

Radio Fm Italia

Radio Gela Express

Radio Gemini

Radio In Agrigento

Radio Luce Net

Radio Messina International

Radio Messina Sud

Radio Milazzo

Radio Etna Espresso

Radio Palermo Centrale

Radio Panorama

Radio Planet Music Net

Radio Rcv

Radio Acicastello Online

Radio Sicilia Express

Radio Smile

Radio Splash

Radio Street

Radio Studio 105

Radio Studio 7

Radio Studio 90 Italia

Radio Studio Centrale

La Sicilia Web

Tele Monte Kronio

Radio Torre Macauda

Radio Touring

Radio Rtm

Radio Universal Fm

Radio Vela

Radio Zammu

Meteo Sat Europe-It

-^

-^

in trapaninfo.it disclaim Richiesta inserimento eMail@webmaster -^up^

Trapaninfo.it statistics
Web Trapanese eXTReMe Tracker
Web Trapanese free counters

gbm w3c

Ai sensi dell'art. 5 della legge 22 aprile 1941 n. 633 sulla protezione del diritto d'autore, i testi degli atti ufficiali dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, italiane o straniere, non sono coperti da diritti d'autore. Il copyright, ove indicato, si riferisce all'elaborazione e alla forma di presentazione dei testi stessi. L'inserimento di dati personali, commerciali, collegamenti (link) a domini o pagine web personali, nel contesto delle Yellow Pages Trapaninfo.it (TpsGuide), deve essere liberamente richiesto dai rispettivi proprietari. In questa pagina, oltre ai link autorizzati, vengono inseriti solo gli indirizzi dei siti, recensiti dal WebMaster, dei quali i proprietari non hanno richiesto l'inserimento in trapaninfo.it. Il WebMaster, in osservanza delle leggi inerenti i diritti d'autore e le norme che regolano la proprietà industriale ed intellettuale, non effettua collegamenti in surface deep o frame link ai siti recensiti, senza la dovuta autorizzazione. Il webmaster, proprietario e gestore dello spazio web nel quale viene mostrata questa URL, non è responsabile dei siti collegati in questa pagina. Le immagini, le foto e i logos mostrati appartengono ai legittimi proprietari. La legge sulla privacy, la legge sui diritti d'autore, le regole del Galateo della Rete (Netiquette), le norme a protezione della proprietà industriale ed intellettuale, limitano il contenuto delle Yellow Pages Trapaninfo.it Portale Provider Web Brochure e Silloge del web inerente Trapani e la sua provincia, ai soli dati di utenti che ne hanno liberamente richiesto l'inserimento. Chiunque, vanti diritti o rileva che le anzidette regole siano state violate, può contattare il WebMaster. Note legali trapaninfo.it contiene collegamenti a siti controllati da soggetti diversi i siti ai quali ci si può collegare non sono sotto il controllo di trapaninfo.it che non è responsabile dei loro contenuti. trapaninfo.it

-^

Copyright (c) 2002-19 trapaninfo.it TP Comuni