«Le forze armate oggi» di Ettore Musco


L'elemento base cui si informa la preparazione militare dei vari Stati è il modo con il quale è concepita la condotta della guerra avvenire. Nell'inquieto indomani della seconda guerra mondiale, la previsione dell'apocalittico impiego della bomba nucleare suggerì innovazioni addirittura rivoluzionarie nel campo della costituzione e della dottrina d'impiego delle Forze Armate; esse rimasero tuttavia nel dominio della teoria in quanto presto si riconobbe che il ricorso alla terrificante strategia nucleare avrebbe significato la distruzione dell'umanità; si ritenne pertanto sufficiente la minaccia di rappresaglia, o dissuasione, per impedire l'impiego della bomba nucleare da parte avversaria. Il quasi raggiunto equilibrio di potenza nucleare tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica ha reso sempre più improbabile lo scatenarsi di un catastrofico conflitto nucleare. L'uso delle armi nucleari è andato perciò restringendosi al solo campo tattico, con il vantaggio di trasformare la potenza nucleare da apocalittico mezzo di distruzione in arma precisa con minieffetti atomici dosabili, da impiegarsi tuttavia solo in caso di assoluta necessità per tema di una «scalata». Perciò oggi le dottrine degli opposti blocchi di potenze concordemente affermano che un ipotetico conflitto avrebbe inizio con carattere convenzionale, in ambiente atomico potenziale. La preparazione militare dei vari Stati è stata perciò impostata sui seguenti principi basilari: 1) la strategia globale contrappone la fluidità delle forze e la dispersione controllata al principio tradizionale della concentrazione della massa della strategia classica; 2) la sopravvivenza reattiva in ambiente nucleare sarà possibile soltanto a forze corazzate molto mobili e poco vulnerabili, intensamente addestrate al movimento e al combattimento notturno; 3) i valori morali assurgono a forze insostituibili ed a fattori insopprimibili del successo. Negli eserciti moderni le forze operative sono distinte in due grandi complessi: le forze per l'esercito di campagna e le forze per la difesa interna del territorio: le une e le altre motorizzate e meccanizzate, con notevole autonomia logistica, articolate in modo vario (in divisioni, brigate, raggruppamenti tattici, con prevalenza di questi ultimi). Per l'eventuale appoggio alle operazioni di guerra psicologica e rivoluzionaria, l'URSS dispone di potenti formazioni aeroportate (al livello di armate); per combattere la guerriglia nel Vietnam, gli Stati Uniti hanno costituito la prima grande unità di forze aeromobili (divisione di cavalleria su elicotteri). In una già ben delineata tendenza verso l'arma unica, le odierne caratteristiche essenziali delle armi tradizionali possono essere così sintetizzate: 1) la gloriosa e leggendaria Fanteria della 1ª e 2ª guerra mondiale, i cui fanti, anonimi nella collettività, «infrangevano i reticolati con i loro petti» è stata sostituita da una Fanteria moderna con fanti accuratamente selezionati che raggiungono la linea del fuoco in veicoli cingolati, protetti, anfibi. Le doti morali del fante di ieri sono potenziate da un elevato grado di specializzazione, dalla più grande iniziativa, da un severo autocontrollo; 2) i Carristi hanno aumentata potenza di fuoco e protezione, anche alle offese atomiche, dei carri di un tipo più leggero (20-22 t), aerotrasportabili, idonei al movimento notturno; 3) L'Artiglieria convenzionale ha unificato i suoi calibri ed ha adottato i missili terra-terra (con gittate da 40 a 500 km) e terra-aria (per fronteggiare gli aerei velocissimi e pericolosissimi). Tutti i suoi mezzi, convenzionali e missilistici, sono su semoventi. La tecnica moderna ha provveduto alla completa automazione del calcolo dei dati di tiro, ai radar anche per la guida dei suoi missili ed infine alle munizioni assistite (cioè con la propulsione a razzo che interviene nel corso della traiettoria); 4) il Genio: con i propri mezzi pionieristici moderni crea o supera i più disparati ostacoli e fronteggia esigenze sempre più complesse e difficili: protezione delle truppe dagli effetti nucleari, movimento di ampie e profonde formazioni corazzate, mantenimento in efficienza delle comunicazioni; 5) le Trasmissioni: hanno sostituito integralmente i mezzi a filo con mezzi radio ed in ponte radio; mezzi elettronici idonei assicurano l'azione di comando in spazi larghi e profondi.Per quanto si riferisce alla dottrina d'impiego: la difensiva, che ci riguarda più direttamente, non prevede più la resistenza su una o più linee, ma interessa zone vaste e profonde le quali presentano posizioni presidiate e ampi spazi vuoti per l'impiego delle riserve convenzionaii e per l'eventuale impiego delle armi atomiche tattiche. L'offensiva trova la sua massima espressione nella forza e nel punto di applicazione del fuoco atomico e, in funzione di questo, nella possibilità di irrompere oltre il dispositivo difensivo per disarticolarlo ed annientarlo. Le forze attaccanti non vengono più concentrate in vista dell'offensiva, ma la rarefazione e la completa mobilità dei dispositivi di attacco consentiranno loro rapide concentrazioni e diluizioni nelle fasi alterne della lotta. Per quanto riguarda la Marina, dobbiamo tener presente come, assai più che per le operazioni terrestri, la presenza potenziale delle armi nucleari nel campo tattico abbia impresso una svolta decisiva alla condotta della guerra sul mare, dominata ormai dal missile, il cui «cervello» è orientato da complesse apparecchiature elettroniche. Ne è conseguita una fisionomia del tutto nuova delle flotte moderne, le quali non comprendono più navi da battaglia ed incrociatori pesanti e dispongono invece di: 1) sommergibili nucleari velocissimi e con autonomia pressoché illimitata; rappresentano la più grave insidia al traffico oltre che una poderosa arma per portare l'offesa atomica con un mezzo estremamente mobile; tra non molto sostituiranno integralmente i sommergibili a propulsione normale, che esistono ancora in gran numero; 2) unità leggere di superficie (fregate, corvette, ecc.) dotate dei mezzi più moderni, ultrautomatizzate, per la scorta dei convogli e la caccia antisommergibile; 3) unità missilistiche (incrociatori leggeri e cacciatorpediniere), il cui compito principale è la difesa contraerea delle unità di scorta e la lotta contro i sommergibili.Le poderose flotte statunitensi che solcano i mari sono dotate ancora di gigantesche portaerei, considerate non vulnerabili, nella struttura attuale, se non dalle armi atomiche. Gli Americani considerano una debolezza della marina sovietica l'assenza di portaerei, ma questa è compensata in parte dal missile antinave (portata 400 Km) di cui dispongono solo i Sovietici. Ancor più della Marina, l'Aeronautica è in costante e rapida evoluzione. Con i progetti di aerei a propulsione atomica, coi velivoli ipersonici e con gli aerei a decollo verticale, l'aviazione statunitense tende a mantenere le sue forme di azione ed a contrastare ancora il dominio assoluto del missile nel campo strategico. I suoi caccia bombardieri F 4 volano a 2 o 3 mach, operano ad altissima quota e portano numerosi missili con più testate. Ma gli aerei giganti trovano oggi impiego solo nei trasporti aerei strategici (il Lockheed C 5 A ha un carico utile di 113 t ad una velocità di crociera di 815 Km/h). Come gli elicotteri per la ricognizione aerea tattica, così i satelliti hanno aperto una nuova era per la ricognizione aerea strategica: un sistema di satelliti - destinati a diventare, fra non molto, piccole stazioni spaziali - coprirà simultaneamente qualsiasi punto del globo. Gli impianti elettronici per la difesa delle aree nazionali sono stati potenziati e ammodernati in maniera da rendere sempre più impermeabile all'offesa e alla sorpresa aerea lo spazio aereo nazionale.

 

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