«Allevamento e malattie del cane» di Vittorio Barbieri
La presenza del cane accanto all'uomo risale ai primordi dell'esistenza della specie umana. Il fedele amico dell'uomo lo ha accompagnato nel corso dei secoli, diventando tra tutti gli animali domestici il più vicino al nostro cuore. Attualmente le razze canine sono molteplici, e vivono benissimo nelle più differenti condizioni ambientali. Tuttavia, per qualsiasi razza canina, nelle diverse condizioni, sono necessarie, per ottenere soggetti sani e adatti al lavoro che devono svolgere per l'uomo, delle attenzioni particolari e delle regole di allevamento fin dai primissimi giorni della vita dell'animale. Sotto la denominazione di «infanzia del cane» indicheremo il periodo in cui il nostro animale conserva il nome di cucciolo, che comprende i primi mesi della sua vita. Durante tale periodo il cane, come tutti gli esseri giovani in via di continuo sviluppo, è un organismo delicato, debole, particolarmente sensibile a certe malattie ed ha di conseguenza bisogno di speciali cure e attenzioni in modo da potersi sviluppare sanamente. In una cucciolata talvolta troppo numerosa è necessario fare una scelta dei cuccioli da lasciare allattare alla madre, in quanto la cagna, anche se sottoposta ad un'alimentazione molto nutriente, non può allattare più di 7/8 cuccioli, con una media che va dai 5 ai 6, per ottenere un allattamento ottimale. La scelta dei cuccioli deve essere fatta precocemente subito dopo il parto. E' possibile in realtà allattare artificialmente i cuccioli qualora la madre venga a mancare o sia fisicamente troppo debole e depauperata dal parto per poter nutrire la cucciolata. L'allattamento artificiale tuttavia è senza dubbio carente rispetto a quello naturale. A tale carenza si può sopperire con un razionamento accurato e con poppate intervallate ogni due ore, diradandole man mano. Si calcola che sia sufficiente somministrare giornalmente al cucciolo da 1/4 a 1/2 litro di latte. Ritornando al momento della nascita, i cuccioli hanno gli occhi chiusi; il legamento membranoso che tiene aderenti le palpebre si rompe intorno al decimo giorno dalla nascita, in modo graduale e l'apertura degli occhi si completa in 3/4 giorni. Sottoposti ad un allattamento naturale i cuccioli si sviluppano rapidamente. Già al sesto giorno possono aver raddoppiato il loro peso ed arrivano a triplicarlo intorno al 25º/30º giorno. Verso la fine della seconda settimana i piccoli cominciano a muoversi ed a camminare e ben presto prendono interesse a tutto ciò che li circonda. Intorno al 40º giorno d'età si deve iniziare lo slattamento. Fino ad allora ai cuccioli era permesso di nutrirsi a piacimento del latte della madre; d'ora in poi si deve iniziare a sostituire tale alimento con latte artificiale o con brodo. Un po' alla volta al latte e al brodo si dovrà aggiungere del pane, somministrando così delle zuppe che riescono senz'altro già appetibili ai cuccioli. Al termine dello svezzamento la razione alimentare deve essere costituita per lo più da una zuppa di latte alla mattina e da una zuppa di brodo verso il mezzogiorno. In quest'ultima sarà opportuno iniziare a somministrare dei pezzetti di carne. Il cucciolo comincia a vivere una vita propria appunto nel periodo dello svezzamento che è senz'altro un periodo piuttosto delicato, nel quale l'animale deve poter usufruire delle attenzioni e delle cure adatte. Il segreto dell'allevamento consiste perciò nell'assicurare all'animale gli elementi necessari a completare il suo sviluppo e tali da permettergli di crescere sano e robusto. Pertanto, oltre alle elementari regole igieniche, sono soprattutto indispensabili al giovane cane il movimento all'aria aperta, l'esercizio muscolare, la luce, il sole ed una conveniente alimentazione. L'esperienza di tutti i giorni dimostra come seguendo le regole sopra accennate si ottiene negli animali una perfetta conformazione ed una migliore resistenza alle malattie. Il cimurro, ad esempio, che colpisce il giovane animale in genere nel primo anno di vita, assume una forma molto più blanda e talvolta trascurabile nei cuccioli allevati all'aperto, piuttosto che in quegli animali che sono stati cresciuti in ambienti poco favorevoli, quali le abitazioni di città. Abbiamo già accennato al fatto che l'alimentazione gioca un ruolo estremamente importante nell'allevamento del nostro cane. L'alimentazione suggerita per l'epoca dello slattamento, un'alimentazione cioè a base di zuppe di latte e di brodo con l'aggiunta di pezzettini di carne, deve essere somministrata all'animale, tenendo conto sia dello sviluppo raggiunto, sia della razza, fino al 5º/6º mese. A partire da tale periodo si dovranno diminuire gradatamente le zuppe di latte, aumentando le razioni a base di carne. Si arriverà con tale alimentazione fino all'età di un anno, periodo nel quale il regime alimentare dovrà modificarsi come conviene ad un animale ormai quasi adulto. Per fortificare lo sviluppo dell'animale si possono consigliare degli integrativi vitaminici, rivolgendosi tuttavia preventivamente per qualche consiglio al veterinario di fiducia. Ottima è l'abitudine di somministrare ogni tanto un rosso d'uovo nelle zuppe. Molto importante è senz'altro per il cane la regolarità dei pasti, che dovrebbero essere distribuiti sempre alla stessa ora. La quantità di alimento necessaria non è facile da stabilire, a causa delle differenti razze e dei diversi pesi raggiunti dall'animale. In genere si calcola che per un animale in pieno sviluppo si debba somministrare una quantità di cibo pari alla 15a/20a parte del peso corporeo dell'animale. Ad esempio un cane del peso di 8 kg. avrà bisogno di circa 600 gr. di alimento giornaliero, un animale di maggior peso di una quantità proporzionalmente maggiore. In questi primi mesi di vita è invalso l'uso di amputare ai cuccioli la coda, le orecchie e talvolta gli speroni, in quelle razze che ne devono normalmente essere prive, secondo i rigidi canoni della bellezza canina. Il taglio della coda e degli speroni deve avvenire nelle prime settimane dopo la nascita, sempre prima dell'inizio dello svezzamento. Le orecchie vengono amputate invece verso il 4º/5º mese d'età, poiché prima di tale periodo questi organi non risultano ancora completamente sviluppati. Già dai primi tempi il cucciolo deve essere abituato all'obbedienza, a rispondere al richiamo del padrone, a seguire lo stesso ed a non sporcare in casa. In tale modo si potrà evitare che l'animale prenda delle cattive abitudini. Si consiglia però di non usare mai la violenza per ottenere l'obbedienza; è senz'altro sufficiente il rimprovero fatto dal padrone per correggere l'errore commesso. L'igiene può venir definita come la scienza della salute e comprende tutte quelle regole che sono utili a prevenire le malattie ed a conservare l'animale in uno stato di sanità e di benessere. Nei confronti del cane bisogna tener conto che una pratica igienica è senz'altro necessaria, in quanto vivendo esso con l'uomo, in mancanza di tali regole ne andrebbe della stessa igiene personale, del decoro e della pulizia della nostra casa. Le regole basilari per raggiungere tale scopo si possono limitare a questi 5 punti: 1) Fare in modo che all'animale non manchi mai la necessaria quantità di aria, di luce e di movimento. 2) Tener pulito l'animale con periodici bagni e frequenti spazzolature. 3) Mantenere in condizioni adatte e igieniche il canile o la cuccia. 4) Regolare i rapporti del cane con l'uomo. 5) Osservare le norme d'una alimentazione completa e razionale. I primi quattro punti comprendono regole che devono venire affidate all'intelligenza del proprietario, in modo da non porre l'animale in quelle cattive condizioni ambientali che sarebbero negative per il buon sviluppo e la buona salute. Noi tratteremo in particolare dell'ultimo punto, per poter fornire qualche utile consiglio. L'organismo del cane, come quello di ogni altro animale, è sottoposto ad una continua attività, con conseguente consumo d'energia. Tali perdite energetiche devono venir prontamente reintegrate ed a tale scopo provvede l'alimentazione, fornendo al corpo dell'animale il materiale necessario allo svolgersi di tale meccanismo. Un'alimentazione razionata, delle abitudini alimentari ben precise sono fattori di buona salute ed esercitano un'azione preponderante sullo sviluppo armonico e sulla salute dell'animale. Da una dieta alimentare insufficiente o irrazionale possono invece derivare un gran numero di difficoltà e di affezioni patologiche durante la crescita e nella successiva vita adulta dell'animale. Per ottenere una buona alimentazione è necessario non solo tener conto della natura, della qualità e della quantità degli alimenti somministrati, ma mantenere anche la regolarità nella distribuzione dei pasti cui abbiamo già accennato. Come provano la sua origine e la conformazione anatomica dell'apparato digerente, il cane, dal punto di vista biologico, è per natura carnivoro; tuttavia il cane domestico ha acquisito una notevole adattabilità ai più vari regimi alimentari ed è diventato praticamente un animale onnivoro. La sua alimentazione sarà perciò un'alimentazione di tipo misto comprendente sostanze di origine animale e di origine vegetale. In particolare gli alimenti che convengono sono: la carne, il pesce, il pane, il riso, la pasta in genere, i legumi, il latte. Naturalmente tali sostanze devono entrare nella razione alimentare in modo misto, in quanto un'alimentazione esclusiva con una sola di esse non sarebbe confacente alle esigenze dell'animale e ne deriverebbero carenze vitaminiche e alimentari. Sono da raccomandarsi quindi delle mescolanze alimentari. Si somministreranno delle zuppe e delle minestre in genere, dosate in proporzione alla taglia dell'animale. Si potrà aggiungere alle zuppe un po' di sale da cucina per renderle più appetibili, facendo bene attenzione a non esagerare, in quanto il cane è molto sensibile agli squilibri che possono derivare dall'assunzione di troppi sali minerali. Non si dovrà dimenticare di cercare il consiglio di qualche esperto per le eventuali integrazioni vitaminiche e per il razionamento vero e proprio che si differenzia secondo la razza e l'uso al quale il cane è destinato. Malattie principali Vorremmo ora accennare ad alcune delle principali affezioni patologiche della specie canina. Inizieremo con quelle che si possono definire come «malattie del cucciolo». In tale ordine si comprendono le malattie esclusive dei primissimi mesi di vita, mentre le altre verranno trattate in seguito a seconda della loro importanza e della loro frequenza. A parte le eventuali malformazioni congenite, che in verità si riscontrano raramente nel cucciolo, i piccoli cani sono soggetti talvolta a forme di indigestione da latte, dovute per lo più a qualche difetto nella funzionalità dell'apparato gastrico oppure a eccessiva quantità di alimento ingerito. I cuccioli ammalati rifiutano di poppare, hanno il ventre gonfio, sono presi da dolore, si lamentano e molto spesso vomitano latte coagulato. Non tarda in tale caso ad intervenire una forma diarroica, a cui normalmente succede un miglioramento. E' bene in tali casi somministrare prima un vomitivo per liberare lo stomaco, e, successivamente, un purgante. La dieta alimentare sarà in questi casi a base di acqua zuccherata da somministrarsi a cucchiaini; si procederà poi al ripristino dell'allattamento in modo graduale, cercando di evitare le cause che possono aver determinato l'indigestione. Un'altra forma piuttosto frequente si osserva subito dopo lo slattamento o durante il corso dello stesso. Si tratta della cosiddetta «enterite diarroica dei cuccioli». Cause predisponenti sono senz'altro le cattive condizioni ambientali o alimentari sulle quali si inseriscono quei fattori infettivi che possono determinare il carattere contagioso di questa malattia. Essa si manifesta come una gastro-enterite con vomito e diarrea; intervegono poi la febbre e l'inappetenza, provocando nell'animale un forte deperimento. Al manifestarsi dei primi sintomi si deve perciò tenere il cucciolo al riparo dal freddo e dall'umidità, alimentandolo con latte misto a decotto di orzo. Se il latte non risulta gradito lo si può sostituire con del buon brodo. Il trattamento farmacologico comporta in questi casi l'uso di disinfettanti intestinali e di spasmolitici. Un fenomeno piuttosto frequente nei soggetti particolarmente ingordi è il singhiozzo; per evitarlo è sufficiente dar da mangiare al cucciolo poco alla volta. In tali casi è sempre opportuno, oltre che consigliabile come norma generale, trattare l'animale con un vermifugo, in modo da eliminare i vermi intestinali, sempre presenti nei primi mesi di vita del cucciolo. Passiamo ora ad esaminare le malattie proprie non solo dell'animale giovane ma anche dell'adulto. Il cimurro è una malattia infettiva contagiosa che colpisce il cane con particolare frequenza nella giovane età. E' propria del cane ed assume in tale specie un decorso acuto. La trasmissione della malattia avviene sempre per contagio diretto o indiretto con animaii infetti. I cuccioli molto giovani, di alcune settimane, si ammalano raramente; più esposti sono invece i cani di età variabile da alcuni mesi a un anno. Dopo tale periodo la sensibilità alla malattia va diminuendo ed è raro che essa si manifesti in animali di età superiore ai tre anni. I cani guariti dal cimurro ne restano immuni per tutta la vita. Sono delle eccezioni il manifestarsi di recidive, il che avviene comunque dopo molti anni dalla prima infezione. I sintomi con cui il cimurro si manifesta sono molteplici: possono infatti interessare l'apparato respiratorio, l'apparato gastrico, il sistema nervoso o l'apparato cutaneo. Tuttavia il cimurro viene facilmente riconosciuto nell'animale in giovane età. La diagnosi risulta più complicata quando il soggetto ammalato presenta un'età superiore ai 3 anni. La sintomatologia iniziale è di carattere generale e solo più tardi si manifesta con una forma particolare (catarrale, nervosa, cutanea). I cuccioli attaccati dal cimurro presentano uno stato di abbattimento generale con brividi, occhi cisposi, naso caldo e secco, pelo arruffato e non lucido. La febbre è presente in ogni caso e può toccare i 41°; caratteristica costante è il dimagramento notevole, che si accentua col progredire del male. E' quasi sempre presente il catarro acuto delle prime vie respiratorie con scolo nasale, che diventa ben presto muco-purulento. A questi primi sintomi faranno seguito segni più evidenti, a seconda della localizzazione della malattia. E' buona norma, per il proprietario che si accorga di uno stato di depressione e di abbattimento del proprio cane, rivolgersi con prontezza ad un veterinario, onde evitare che la malattia si sviluppi in modo irreparabile. Il decorso del male è dei più vari e la guarigione avviene in una bassa percentuale di soggetti. La cura infatti non è specifica ma generale, tendente a mantenere l'animale in forze, in grado di reagire e di sopportare l'attacco della malattia. E' norma comune che l'animale venga sottoposto nei primi mesi di vita alla vaccinazione anticimurro onde evitare l'acquisizione del contagio in forma grave. La vaccinazione provoca nel soggetto una immunizzazione quasi totale, che permette di superare la malattia in forma leggera e con andamento benigno. Ci si ricordi quindi di sottoporre a tale trattamento il proprio cane dopo il 2º/3º mese di vita, anticipandolo qualora l'animale non abbia potuto usufruire del latte materno. La rabbia, detta anche idrofobia o lissa, è una malattia infettiva e contagiosa dovuta ad un virus specifico del tessuto nervoso, che dà luogo a fenomeni irritativi e paralitici seguiti da morte. E' la più terribile infezione del cane e si può trasmettere anche agli altri mammiferi compreso l'uomo, provocando nella quasi totalità dei casi la morte con un quadro clinico spaventoso e terrificante. L'infezione avviene sempre per contagio, con l'inoculazione, casuale o per morsicatura, di saliva virulenta. Una caratteristica preoccupante di tale malattia è il lungo periodo di incubazione, che presenta una notevole variabilità, partendo da 10/15 giorni per arrivare fino a 60 giorni, con casi eccezionali di 100/120 giorni. Durante tale periodo, e in particolare negli ultimi tempi, la saliva del cane è virulenta. Durante il periodo dell'incubazione la rabbia si manifesta con un cambiamento nel comportamento dell'animale: esso diventa più scontroso, malinconico, cerca l'oscurità ed i luoghi nascosti, appare agitato e talvolta aggressivo. La sua voce si altera, assumendo un timbro speciale; la salivazione è abbondante e schiumosa, l'assunzione del cibo diventa sempre più difficoltosa e infine impossibile. Nella forma paralitica si osservano fenomeni di paralisi progressiva che iniziano generalmente colla paralisi della mascella inferiore. La bocca resta sempre aperta e la prensione degli alimenti è impossibile. In questi casi l'animale non può mordere e non reagisce alle provocazioni, quasi conscio del progredire inesorabile del morbo. La morte in entrambe le forme avviene dopo 3/5 giorni dalla manifestazione conclamata della malattia, per asfissia. La diagnosi è normalmente piuttosto facile; tuttavia, poiché il periodo più pericoloso sono i due-tre giorni precedenti tali espressioni cliniche, è necessario, non appena ci si accorga di un mutamento nel carattere dell'animale, provvedere ad un periodo di osservazione. In particolare è opportuno tenere in osservazione l'animale se tale comportamento lo si sia riscontrato dopo che esso è stato morsicato da un altro cane. La rabbia non conosce terapia di sorta ed è necessario procedere all'uccisione dell'animale colpito da tale morbo. Esistono disposizioni legislative per la prevezione e la profilassi dell'idrofobia. Ogni caso sospetto deve essere denunciato, il cane colpito da tale malattia deve venire abbattutto ed il suo corpo deve venire distrutto. Si procederà inoltre alla disinfezione dei locali o della zona abitata dal cane ed all'osservazione degli altri animali venuti a contatto con il cane colpito. Tratteremo ora più brevemente di altre forme patologiche meno gravi ma frequenti nel cane. Ci limiteremo ad alcuni cenni nei confronti delle nefriti, del rachitismo e dell'otite. La nefrite o infiammazione del tessuto renale è generalmente di natura infettiva o
tossica. Si può distinguere in nefrite acuta o cronica. La nefrite acuta si manifesta con febbre, vomito, coliche leggere o dolorabilità alla pressione nella regione lombare; talora si presenta con febbre moderata, sempre con un abbattimento notevole. La nefrite cronica succede a quella acuta oppure si manifesta indipendentemente per le stesse cause. La diagnosi non è molto facile ma l'esame delle urine e i riferimenti anamnestici possono indirizzare verso il riconoscimento di tale malattia. Se la nefrite viene diagnosticata per tempo si ha un decorso favorevole per la forma acuta, mentre quella cronica non è curabile se non attraverso una riacutizzazione. Tuttavia la prognosi della forma cronica è per lo più infausta. Il rachitismo è una malattia del ricambio e consiconsiste in un disturbo del processo di ossificazione dello scheletro. Si osserva per lo più nei cuccioli e costituisce molto spesso l'espressione di una carenza di vitamina D. Per evitare che gli animali si ammalino è necessario prevenire tali forme con un'alimentazione opportuna. Infatti qualora i sintomi di rachitismo (che possono essere: deformazione delle articolazioni, deformazione delle ossa lunghe, debolezza, febbre continua ad andamento incerto) siano già manifesti, determinate malformazioni si manterranno per tutta la vita dell'animale. Come cura medicamentosa sono indicati i fosfati di calcio. Sarà opportuno, in caso ci si accorga che i cuccioli danno segni di un rachitismo iniziale, sottoporli ad un'alimentazione a base esclusivamente carnea somministrando olio di fegato di merluzzo o vitamina D. L'otite è l'infiammazione del condotto uditivo. A seconda della sede, del decorso e della natura si distinguono vari tipi di otite: otite esterna (acuta o cronica), otite parassitaria, otite interna. Per evitare il sorgere di tale malattia bisognerebbe sottoporre periodicamente l'animale ad una pulizia accurata dell'orecchio. Le otiti a carattere infettivo, piuttosto rare, sono per lo più conseguenti a malattie infettive generali. Il segreto della cura di tale malattia risiede in un'accurata e conveniente pulizia del condotto uditivo e della faccia interna del padiglione. E' opportuno inoltre cercare di evitare che l'animale si gratti, facendo uso di fasciature acconcie. Questo breve panorama di alcune fra le più comuni malattie del cane fa intendere come al proprietario dell'animale spettino le operazioni atte a impedire l'insorgenza della più parte delle forme patologiche. Si raccomanda ancora una volta, quindi, di mantenere il proprio cane nelle condizioni igieniche e alimentari necessarie perché possa crescere e vivere sano e robusto, per la gioia dei propri padroni.
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