«L'agopuntura cinese» di Antonio Gottardi
Con il termine agopuntura si designa l'intero complesso di nozioni teoriche e pratiche di questa medicina e allo stesso tempo il mezzo tecnico e di impiego di cui essa si serve per combattere e vincere la malattia. Agopuntura e moxibustione sono due antichissimi metodi di cura che fanno parte integrante della eredità medica cinese. Il dolore, la malattia hanno sempre accompagnato l'umanità durante la sua evoluzione; probabilmente, per quanto ne sappiamo, le malattie d'oggi non sono molto diverse da quelle che affliggevano fin dall'inizio il genere umano, e la ricerca di ogni mezzo che potesse alleviare le sofferenze non era certo inferiore alla necessità di procurarsi il cibo o un riparo dalle forze ostili, dell'ambiente. Non possiamo certo stabilire quando il primo uomo si accorse che una piccola ferita o una incisione accidentale fatta in un determinato punto del corpo avevano il potere di togliergli il dolore o meglio di uccidere i vari démoni che a quei tempi si riteneva fossero causa delle malattie. Molte leggende sono state tramandate a questo proposito, e sappiamo che nella leggenda c'è sempre un fondo di verità. E' evidente che, medico o stregone che fosse, qualcuno ebbe l'intuizione geniale di mettere in relazione la causa e l'effetto, e la prima esperienza positiva fu l'inizio di molte altre esperienze. Le incisioni, fatte con punte di selce, furono provate in tutte le parti del corpo alla ricerca di altri démoni da uccidere; si poté constatare che questi spiriti maligni erano particolarmente vulnerabili in zone ben delimitate, in piccolissime ma palpabili cavità che ancor oggi costituiscono i classici 365 punti cinesi. Ogni punto ha un nome che descrive, a volte in termini squisitamente poetici, la sua specifica o particolare funzione. La successione di questi punti lungo determinate linee prende il nome di meridiano. Con il passare del tempo le incisioni con la selce vennero sostituite da punture praticate con aghi di vari metalli. Sui punti, oltre che con gli aghi, si agisce anche con l'introduzione diretta o indiretta di calore attraverso la pelle. Questo modo di procedere si chiama moxibustione. Esso consiste nell'applicare nei punti prescelti un' erba, l'artemisia, che viene fatta bruciare lentamente, sotto forma di coni di varia misura, interponendo fra il cono e la pelle delle finissime fettine di aglio, di ginepro, oppure del sale o una pomata. Questo modo di generare calore si rivela particolarmente utile nelle malattie a carattere cronico. Molto prima d'interessarsi alla composizione del loro corpo e del loro spirito, gli uomini contemplarono il sole, la luna, le stelle le maree, l'alternarsi del giorno e della notte, il succedersi delle stagioni, e da queste osservazioni i Cinesi svilupparono un sottilissimo modo di pensare al quale condizionarono il loro stesso modo di vivere, la loro religione, la loro filosofia applicata come logica conseguenza al corpo umano e alle malattie. Il fatto più significativo fu l'intuizione che l'organismo umano ben rappresentava l'immagine vivente, a portata di mano, di questi universali movimenti di forze. Alla luce di queste guide essi furono indotti a distinguere e individuare le strutture e i rapporti che legano organi e visceri fra di loro, le relazioni con l'ambiente che li circonda e le leggi che li governano. Un grande mondo visibile e invisibile (il macrocosmo) circonda l'uomo, piccolo mondo (il microcosmo) che viene posto come un'antenna fra cielo e terra, partecipe in pieno accordo con questi fenomeni, con queste forze. Al chiaro si alterna l'oscuro, all'interno l'esterno, al caldo il freddo, al leggero il pesante, all'alto il basso, alla destra la sinistra, al maschio la femmina, al lavoro il riposo, alla vita la morte e così via: esempi del genere si riscontrano in tutte le cose, animate o inerti. Sono due aspetti, l'uno positivo, l'altro negativo, di un'unica realtà. E' un dualismo in effetti solo apparente, perché questi due aspetti, queste due energie, si alternano, si completano e si distruggono a vicenda, senza che fra di loro ci sia una distinzione netta, un limite che li divida. A questi due aspetti, a questi gruppi di energie l'una attiva, l'altra passiva, i Cinesi hanno dato il nome Yang e Yin. A questo alternarsi Yang-Yin presiede un'entità superiore (se così si può chiamarla), di origine sconosciuta, unica ed immutabile, che rappresenta la legge, l'ordine, l'equilibrio e l'armonia: il Tao, dal quale queste forze emanano e si riflettono nell' universo ed in noi che ne facciamo parte integrante. L'uomo pertanto non è che la proiezione delle energie del cosmo. Ogni squilibrio di queste forze è origine, all'esterno, di quei fenomeni che noi chiamiamo tempeste, terremoti, disastri di ogni genere. L'universo nel suo insieme e tutti gli esseri viventi sono composti, secondo la concezione cinese (ma che ritroviamo poi anche in altre filosofie), dei medesimi elementi, l'uno in ordine successivo all'altro, il che riconferma la somiglianza fra l'uomo e l'universo. Questi elementi sono ordinati in cinque categorie, ognuna delle quali porta il nome di un elemento primordiale: l'acqua, la terra, il fuoco, il legno, il metallo. Ogni categoria comprende una moltitudine di oggetti, di nozioni, corrispondenti fra di loro per caratteristiche somiglianti; per esempio: in primavera la vegetazione nasce e comincia a crescere: la prima manifestazione dell'energia primaverile è il germogliare delle foglie il cui colore ben visibile è il verde, e in questa stagione è facile pensare al vento tiepido di primavera. L'elemento legno rappresenta quindi il simbolo della primavera, del verde, del vento ecc. Dopo la primavera abbiamo l'estate, il caldo, il rosso, ecc.; concetti analoghi e accostamenti simili valgono per gli altri elementi. Avendo così schematizzato l'organizzazione dell'universo, basata su una serie di cicli temporali, giorno, notte, stagioni, dove si alternano le energie Yang-Yin, i Cinesi intuirono che questa organizzazione era la stessa degli esseri viventi e della loro attività: la nascita è il mattino, la primavera della vita. Al mattino segue il mezzogiorno, l'estate, l'attività massima, la maturità. Identificando anche i vari organi in uno di questi elementi, basandosi sulle loro funzioni, sul loro colore, sul loro aspetto, il fegato appartiene al gruppo del legno, il cuore al fuoco, la milza e il pancreas alla terra, i polmoni al metallo, i reni all'acqua. Ancora esemplificando: il fegato, grazie alle sue funzioni regolatrici del ricambio, risponde perfettamente alle trasformazioni della primavera, per cui si deduce il rapporto: primavera-legno-fegato. Due sono i caratteri essenziali di questi elementi: la produzione e la distruzione reciproca. Il legno può produrre il fuoco ma l'acqua distrugge il fuoco. Il termine distruzione implica anche il senso di vincere, soffocare, impedire. Come gli elementi seguono l'evolversi delle stagioni, così la malattia dei vari organi identificati in questi elementi passa da un organo all'altro, di norma, in regolare successione, nel quadro di queste leggi, per cui una malattia del polmone può passare successivamente al rene, al fegato, al cuore, alla milza-pancreas: tuttavia, come durante le stagioni possiamo constatare condizioni atmosferiche anormali (ad esempio il caldo abbinato al vento durante l'inverno), così la malattia del cuore può abbinarsi contemporaneamente a quella dei reni o di un altro organo, cioè presentarsi in successione anormale. Queste leggi, apparentemente solo teoriche in pratica condizionano la terapia. E' chiaro che dovettero passare secoli, molti secoli, perché nella sterminata immensità del territorio cinese questi focolai sparsi di studi, lontani fra di loro, trovassero un filo di unione che congiungesse le singole esperienze di un maestro, di un discepolo, di varie scuole, formando un'unica ragnatela. Solo l'unificazione politica della Cina sotto un comando centrale permise all'agopuntura di entrare, e anche con una certa prepotenza, nella storia. Il periodo in cui alla leggenda ed alla tradizione s'innesta la storia si fa risalire al 2700 a.C., epoca in cui il fondatore della prima dinastia, l'imperatore Hoûn Ti, volle che l'agopuntura venisse consacrata ufficialmente, ordinando che fosse redatto un trattato chiamato Nei King So Quen, che ancor oggi costituisce la fonte più importante di questa scienza. In patologia orientale, la malattia rappresenta un'alterazione o una rottura dell'equilibrio di energia a livello di un organo, di un viscere, di un tessuto, o della loro specifica funzione fisiologica. La diagnostica è basata sulla ricerca dei segni dello squilibrio di queste forze e della causa che l'ha provocato. La terapia e quindi lo scopo principale dell'agopuntura è impedire l'instaurarsi ed il diffondersi della malattia, e ristabilire l'equilibrio delle energie quando la malattia sia già in atto. L'agopuntura quindi ha anche un'azione preventiva, profilattica. Per gli orientali tutto è energia, e anche la materia non è che un aspetto particolare dell'energia, sia essa unica nella sua origine, come è probabile, o varia, come certamente è varia per i molteplici fenomeni che può presentarci. Se noi osserviamo un raggio di sole che filtra dalla fessura di una finestra, lo vediamo uniformemente bianco: ma se frapponiamo un prisma, il raggio di luce si rivela composto da innumerevoli sfumature di colori. Quando si parla di energia elettrica, magnetica, nucleare, di tutte le energie attualmente conosciute o credute tali, è chiaro che noi ci riferiamo esclusivamente ai fenomeni che esse producono, in particolare, nel nostro organismo: cioè l'aspetto e l'effetto medico è quello che ci interessa. La distruzione di due cellule che si fondono in una dà origine a una nuova vita (evoluzione dallo Yin allo Yang), a una nuova cellula che ha in sé una forza ereditaria cromosomica, scientificamente non misurabile, ma in cui sono già fissate le caratteristiche della specie, le qualità, i difetti o le virtù fisiche o psichiche e l'arco di tempo in cui questa forza dovrà esaurirsi. Noi siamo soggetti alle offese dell'esterno; il vento, il caldo, il freddo, il secco, l'umido, che nelle loro varie combinazioni in rapporto alle stagioni e in particolari condizioni possono darci la malattia: una specifica malattia; più comuni ad esempio in autunno e d'inverno le malattie reumatiche o polmonari. A queste energie climatiche, chiamate anche energie «perverse», se in eccesso o in difetto, noi possiamo opporre un'energia cosiddetta di difesa, quella che oggi possiamo identificare nell'immunità. Trattare le malattie interne significa rafforzare l'energia di difesa. Attraverso la respirazione, energia respiratoria con la quale veniamo a contatto con le energie del cielo, e l'alimentazione, energia nutritiva con cui veniamo a contatto con il terreno, noi manteniamo il potenziale, la carica di un'energia vitale che ci permette di far funzionare e rigenerare le nostre cellule. Quest'energia vitale, in noi, può essere alterata o distrutta dagli strapazzi fisici o mentali, da una errata alimentazione, creando situazioni di minore resistenza, d'intossicazione, di avvelenamento o permettendo che batteri, virus, vermi o parassiti, abituali ospiti del nostro organismo o penetrati dall'esterno, trovino terreno adatto alla loro riproduzione e capacità di sviluppare malattie infettive o infestazioni. Ancora, a livello psichico altre forze possono agire in noi, come la gioia, la collera, la riflessione, la tristezza, la paura, l'emozione, alterando il nostro equilibrio psichico e fisico. Se cerchiamo ora di seguire il percorso di queste energie attraverso il nostro corpo, possiamo immaginare una ragnatela di fiumi o canali grandi e piccoli, superficiali o profondi che si distribuiscono nei vari tessuti, nelle varie cellule. In questi canali scorre il fluido vivificatore costituito dalle energie conosciute e probabilmente da molte altre ancora ignote. I canali principali prendono il nome di meridiani perché in essi normalmente l'energia si sposta dall'alto in basso o viceversa, a seconda che si tratti di meridiani Yang superficiali esterni o Yin, profondi interni, con ritmo ed intensità variabili secondo un orario giornaliero e stagionale. Ma non è tutto: la conoscenza dei meridiani dei punti, la storia dell'ammalato, l'osservazione anche dei minimi particolari, siano essi il colore degli occhi, delle mucose, della pelle, l'aspetto delle feci, delle urine, la stessa preferenza di un odore o di un sapore ecc. non sono sufficienti a stabilire una diagnosi, se non completandola con un metodo singolare, ma non per questo meno preciso, rappresentato dalla palpazione delle pulsazioni nelle varie parti del corpo, ma soprattutto quelle che si percepiscono al polso, sul decorso dell'arteria radiale. Appoggiando l'indice, il medio e l'anulare riuniti sul polso del braccio destro o sinistro, al livello superficiale, medio, o profondo, nove battiti con differenti caratteristiche riflettono, sia in condizioni normali, sia in condizioni patologiche, l'energia del meridiano che si riferisce ad un organo o ad un viscere, permettendo di stabilirne lo stato, la funzionalità, le perturbazioni. I risultati costanti che l'infissione dell'ago nel decorso anatomico del meridiano provoca nei corpo umano, la spettacolare possibilità di ottenere l'anestesia durante interventi chirurgici anche complessi, comprovano l'esistenza di energie passibili di essere dominate dalla puntura di un ago. Con l'ago si guida, si controlla l'energia, disperdendola se in eccesso, tonificandola se in difetto. Può curare tutto? L'agopuntura in teoria non ha limiti definiti nella sua azione curativa delle più varie malattie. I vari trattati cinesi antichi e moderni ce ne forniscono un lungo elenco: disturbi nervosi e muscolari, malattie reumatiche, traumatismi, ansietà, emotività, insonnia, disfunzioni digestive, asma, malattie della pelle, disturbi ginecologici, urologici, cardiovascolari, trattamento delle singole obesità. Socialmente interessante il capitolo delle disintossicazioni: dal tabacco, dall'alcool e forse anche dalla droga. Ogni malattia ha avuto i suoi agopuntori, i suoi maestri, i suoi punti preferiti ma il principio ancora valido è che non ci sono malattie ma ammalati. Nessuna medicina ha dietro di sé una statistica così imponente, tanto più valida, per esperienze ripetute, fatte direttamente su materiale umano vivo, non sempre a scopo umanitario, come i famosi supplizi, con un metodo quindi altamente deduttivo, metodo anche questo che si differenzia dal nostro usuale modo di procedere. Il materiale umano comprende anche gli animali. L'agopuntura veterinaria è largamente usata. La medicina occidentale ha studiato profondamente ogni organo del nostro corpo e i rapporti fra gli organi, conquistando mille volte mille verità. Tuttavia, e forse appunto per questa sua perfetta specializzazione, non ha mai raggiunto una visione totale della complessa, misteriosa realtà umana. Nel suo meraviglioso ma affannoso bisogno di superarsi, la medicina occidentale è andata molto lontana, tanto lontana che oggi le è quasi impossibile tornare indietro a ridiscutere il primo problema. Per i Cinesi invece questo problema è sempre lo stesso e non c'è quindi alcuna rragione di considerare come superati i principi secondo i quali l'uomo cercava un rimedio ai suoi mali migliaia di anni fa. Soprattutto perché lo trovava, questo rimedio, e lo trova puntualmente ancora adesso, come la più recente esperienza non ha mancato di dimostrare.
